Viaggio
"Ma quando arriviamo?"
Papà non disse nulla e la mamma sbuffò. Era ormai da ore che stavamo girando in macchina per delle stradine secondarie di campagna. Il sole era ormai calato, ma non faceva ancora buio; tuttavia, era molto probabile che non saremmo arrivati a Città Sotto La Collina prima di mezzanotte. Eravamo partiti alle sette di mattina ed eravamo soltanto a... è vero, dov' eravamo?
Guardai fuori dal finestrino per cercare un indizio, magari un cartello o un edificio, ma tutto quello che riuscivo a vedere erano campi rinsecchiti dall' afa delle ultime due settimane. Qualche villaggio in lontananza, un boschetto, una fattoria. Era un bel paesaggio, ma avrei preferito vedere il nostro hotel, nel quale ci aspettava una bella piscina all'aperto.
Mi sentii improvvisamente spinto a destra dalla forza di centrifuga: papà aveva preso troppo velocemente una rotatoria, fortunatamente non c' era nessun' altra macchina. Appoggiai istintivamente la mano sullo sportello per non spiaccicarmi la faccia contro il vetro.
"Papà, vacci piano!"
"Scusa", borbottò lui. "Sono stanco".
"Ma non ci siamo mica già stati qui?" disse improvvisamente mia madre.
"Cosa?" mio padre si voltò appena verso di lei, per poi riconcentrarsi sulla strada.
"Quell' orribile statua nella rotonda... ci siamo già passati davanti un' ora fa!"
Nessuno disse nulla per qualche secondo.
"Ammettilo, ti sei perso" borbottò mia madre.
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Spazio autrice
Ehilà, sono tornata!
Più grande, più potente.
E scrivo più forte che mai.
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