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Capitolo 14

Proseguiamo per minuti che paiono interminabili.
La sensazione diventa più forte.
Cosa c'è?
Mi tormento. Tocco la sacca di cuoio e sento i bordi della copertina rigida del libro. Per ora è al sicuro.
Ci addentriamo in un altro bosco. Deve aver nevicato.
Dietro di me si sentono dei passi. Sguaino immediatamente la spada, come per difendermi da qualcosa che non esiste. Fisso la distesa candida davanti a me: non c'è nessuno.
Avanzo lentamente.
Sulla neve fresca, sono state lasciate delle impronte.
Avevo ragione. Qualcuno ci segue.

- Clhoe... si sente "ringhiare"...
Mi avvicino cauta.
Forse è un animale, affamato o infreddolito.
Ma se lo sento, perché non lo vedo?

Subito dopo si sente uno strano lamento e qualcosa, o qualcuno, mi salta addosso.
Urlo per lo spavento e poi accade un fatto stranissimo: la creatura appare a tratti. È un piccolo omino magro, molto magro, sporco di sangue e dai denti aguzzi.
Cerco di colpirlo con la spada, ma corre via velocissimo, per poi tornare.

- E quello cos'era?
- Come faccio a saperlo?
- Era sporco di sangue... potrebbe ucciderci...
- Lo so Ignes...
- Lo vuoi uccidere?
- No, non voglio perdere tempo.

Cominciamo a camminare a passo spedito, ma dopo alcuni metri, la strana creatura ritorna, e questa volta attacca mia sorella.
Lei si dimena e urla mentre lui le afferra un braccio e comincia a morderla. Io non so come agire e la paura che mia sorella possa morirr davanti ai miei occhi mi assale. Il mostriciattolo continua a cibarsi del suo sangue, che gli riempe una strana sacca sotto il collo.
Prendo la spada e taglio quel sottile strato di pelle viscida e sporca, e tutto il contenuto si riversa per terra, sulla neve che si sta sciogliendo, sulle mie mani e sul vestito di Ignes.
Sul suo braccio c'è un morso evidente e anche profondo.

- Dimmi che l' hai ucciso
Mi dice tra i singhiozzi
- Credo di sì...
Ma proprio in quel momento ritorna, con una nuova "sacca".
Ma non è possibile...
Penso sull' orlo dell' esasperazione.
Si butta a capofitto su Ignes che corre e io lo inseguo spingendolo per terra, e compiendo un gesto macabro ma necessario, con la spada gli trafiggo la testa.
Il sangue mi schizza addosso, provocandomi una sensazione di disgusto. Mi riprendo la spada, e dopo averla pulita, la rimetto al suo posto.
Ignes mi osserva nauseata.

- Scegli: o il tuo o il suo sangue.
La risposta è ovvia, quindi non proferisce parola a riguardo.
- La ferita ti sanguina ancora?
- No.
- Preferisco fartela vedere da qualcuno, magari troviamo Alys.
- No, lei no.
- Va bene, niente Alys, ma qualcuno dovrà guardarti e dirci cosa è successo e come curarti.
La neve, con il calore del giorno, inizia lentamente a sciogliersi, e noi camminiamo con la stoffa delle scarpe e gli orli sia dei vestiti che dei mantelli inumiditi dall' acqua.

- Se ci fosse stato Drago Blu ci saremmo salvate in un attimo.
- Sì?! E come? Quello se la sarebbe data a gambe davanti al minimo fruscìo.
- Perché ti dà così tanto fastidio?
- Perché è un' ipocrita.

Sospira, poi riprendiamo a camminare.
Attraversiamo tutti i punti indicati da quella mezza specie di creatura che si definisce "cavaliere" e arriviamo in biblioteca.
È un edificio piccolo, sotto il sole l'argento di cui è fatto risplende. C'è un' insegna con un libro quindi inequivocabilmente è per forza la biblioteca.
- Entriamo?
- Perché dovremmo?
Chiede mia sorella.
- Forse per trovare un libro su cure o cose del genere.
- Floridiana non aveva messo pozioni strane e boccette nella borsa?
- Non mi ricordo. Aspetta, ora controllo.

Comincio a rovistare e ciò che trovo è assurdo: cibo, acqua, le boccette... forse me lo aveva anche detto ma io non ci avevo proprio fatto caso. È pieno di roba. Trovo addirittura un quadernino su come usare le boccette.
- Allora... fammi vedere la ferita...

Consulto ciò che c'è scritto, dice di valutare la perdita di sangue, la grandezza eccetera... alla fine la soluzione pare essere una pozione rosa. Con la spada taglio una striscia di stoffa dal mio vestito, la imbevo di liquido profumato e la avvolgo intorno alla ferita di Ignes.

- Visto?! Non c'è stato bisogno dell' aiuto di nessuno.
- Va bene... senti, perché non ti sta molto simpatica Alys?
- Una volta l' ho sentita parlare con Floridiana. La regina voleva che prendessi qualche lezione per il combattimento...
- Floridiana vuole che combatti? Ma non era lei quella che diceva...
- Fammi finire. Lo chiese ad Alys, ma lei disse che allenava e addestrava solo grandi guerrieri e che, onestamente, lei non voleva una come me, troppo impegnata nelle attività letterarie e via discorrendo.
- In pratica ha detto che non hai la stoffa della guerriera...
- Già...
- Ma tu vuoi imparare?
- Giusto le basi, per difendermi...
- Posso insegnarti io se vuoi
- Davvero? Lo faresti?
- Certo, perché non dovrei?
- Non sono stata molto cordiale con te quest'ultimo periodo.
- Acqua passata dai...

Mi sorride. Il suo sorriso è micidiale. Un misto di dolcezza ed eleganza che incanterebbe chiunque.

La creatura che prima ho ucciso mi è rimasta impressa in mente. Quindi prendo il libro e comincio a sfogliarlo. C'èuna sezione sulle creature nere, e tra i vari nomi c'è Goblin.
Ci sono tantissime specie, Goblin di foglie, di terra, di pietra, persino goblin di aria. Ognuno è dettagliatamente disegnato. La mia attenzione si sofferma su uno in particolare: Goblin Sanguinis.
La descrizione dice:

I Goblin Sanguinis sono una specie diffusa in varie zone del Regno.
Si trovano infatti nelle segrete di Rocca Strix, utilizzati per sorvegliare i prigionieri e i vari tesori nascosti in esse, nei boschi e nelle steppe.
La loro anatomia è assai varia. Tutti hanno una statura bassa e una speciale vescica sotto il collo, che utilizzano per immagazzinare cibo.
Ciò che cambia è la posizione degli organi vitali, che posso trovarsi sulle braccia, nella testa, o in altre zone del corpo.
Si cibano di sangue, e prediligono quello di fata, con il quale riempono la vescica e si nutrono. La loro dentatura gli permette di aspirare il sangue direttamente dal corpo della preda.
È dificilissimo sconfiggerli.
L' unica nota importante da tenere a mente è che, tagliando la vescica, vengono resi molto vulnerabili.
Attenzione però: essa ricresce o si ripara dopo solo cinque minuti.
Hanno la capacità di sparire e riapparire a loro piacimento, utilizzando la sostanza vischiosa che li ricopre che gli permette di mimetizzarsi. Inoltre, sono molto veloci.

Ora si spiega tutto.

- Come va il braccio?
Chiedo pensierosa.
- Meglio, grazie.

Dopo qualche minuto, la pietra con le indicazioni per il paese del tempo indica che siamo quasi arrivate.

Angolo autrice:
Scusatemi se ci ho messo secoli per aggiornare❤
Vi giuro che cercherò di continuare con più assiduità.
Spero davvero che almeno l' attesa non sia stata vana, e che questo capitolo vi sia piaciuto. Nei prossimi capitoli verranno svelati particolari interessanti e saranno ricchi di suspense, promesso❤
Fatemi sapere che ne pensate, per migliorare e per capire se vi piace il mio modo di scrivere e la mia storia, per me le vostre opinioni contano un sacco❤

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