Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

32.

Henri, ancora in piedi, mi raggiunge in poche falcate bloccandomi contro l'armadio. Non mi tocca né prova ad avere un contatto ma è abbastanza vicino da farmi agitare.

«Te l'ho detto, non era mia intenzione impegnarmi ma, se fosse stato così, avresti vinto tu», si avvicina così tanto che per un attimo penso voglia baciarmi. Quando si ferma, subito dopo, non riesco a non provare una punta di delusione dentro di me. Avrei davvero voglia di assaggiare di nuovo le sue labbra. Quelle stesse labbra che hanno baciato un'altra fino a poche ore fa.

«Non dire cose che non pensi, Henri. Non è giusto nei miei confronti», distolgo lo sguardo e cerco qualcosa che mi distragga dai suoi occhi. A quelli non resisto. Mi guardano come se vedessero solo me. Cosa alquanto irreale, viste le circostanze. La zip del suo giubbotto va benissimo. O almeno per i primi tre secondi, poi Henri mi prende il viso con entrambe le mani catturando di nuovo la mia attenzione.

«Non ti ho mai detto niente che non pensassi davvero, Annie. Non ti ho mai mentito e non lo farò nemmeno in futuro. Sono ancora convinto di ciò che ti ho detto quella sera sotto le stelle ma vorrei poterti chiamare o scrivere domani e il giorno dopo e quello dopo ancora. Vorrei raccontarti dove sono e cosa sto combinando insieme agli altri. Vorrei farti salutare da Nick che non fa che chiedermi di te e vorrei vederti di nuovo, appena possibile, passare del tempo solo tu ed io, just us». Boom. Colpita e affondata. Sdolcinato Henri Byles, sa giocare davvero bene le sue carte. E lo odio profondamente per questo.

«Che fantasia Byles, prima come nome della tua band, poi come frase ad effetto per far colpo sulle ragazze. Devi davvero aggiornare il tuo repertorio», lo sfotto fingendomi annoiata e per nulla colpita dalle sue parole, che invece mi si sono appena incise sotto la pelle.

Si allontana da me con un sorriso. Sono più di quattro mesi che non lo tocco e le mie mani fremono dalla voglia di accarezzare i suoi capelli, stringere le sue spalle, giocare con le sue fossette.

«Lo farò, ma prima vorrei che tu aggiornassi me».

«Riguardo a cosa?» tento di scacciare il ricordo dell'ultimo nostro incontro che è tornato improvvisamente a farmi visita. Dei suoi capelli bagnati, della sua testa abbandonata all'indietro e della sua bocca leggermente aperta per lasciare uscire i gemiti di piacere che io stessa gli stavo procurando. Dannazione.

«Tutto. Tua nonna, tua zia, il negozio...»

«Oh, non c'è molto da dire», mi affretto a rispondere, schiarendomi la voce per nascondere i brividi che quel pensiero mi ha procurato. Un po' di contegno, Annie!

Henri, rimasto di fronte a me, allunga un braccio a prendere la mia mano e mi fa sedere sul letto, mettendosi al mio fianco dopo aver calciato via le scarpe ed essersi tolto il giacchetto. Si mette accanto a me e si infila sotto le coperte.

«Fai pure come fossi a casa tua eh», brontolo mentre si sistema il cuscino dietro la testa.

«Grazie», ribatte ignorando il mio tono ironico. «Dovresti metterti sotto le coperte anche tu o prenderai freddo», si prende sfacciatamente gioco di me.

Alzo gli occhi al cielo e sposto il piumone per stendermi affianco a lui. Senza che me ne accorga, Henri infila il suo braccio sotto il mio cuscino, così mi ritrovo praticamente appoggiata alla sua spalla. Sospiro rassegnata ma non ho la forza di allontanarmi, così mi giro su un fianco e mi sistemo meglio contro di lui, fingendo di non vedere il suo sorrisino soddisfatto.

Perché mi fa sentire così bene? Nonostante non ci siamo parlati o visti per mesi, nonostante lui sia stato con un'altra ragazza e magari saranno stati anche loro in questa posizione. Ok, questa immagine fa male, meglio scrollarmela di dosso.

Alzo gli occhi verso Henri, lentamente. Parto dalla sua mano destra appoggiata al petto, salgo su lungo il collo, il mento. Indugio qualche istante di troppo sulle sue labbra schiuse in un sorriso. Non ci sarebbe niente di male se lo baciassi. Insomma, ci siamo baciati mille volte, mi sono anche spinta un po' oltre. Eppure, ho la sensazione che non sia ancora il momento, che abbiamo bisogno di ancora un po' di tempo per riadattarci l'uno all'altra, per ritrovare la nostra intimità in un certo senso. Così, anche se a malincuore, proseguo e arrivo ai suoi occhi che mi osservano con dolcezza.

Non riesco a reggere quel contatto che per pochi secondi. Poi abbasso la testa e appoggio la mano sulla sua pancia, proprio sotto la sua.

Non ci diciamo niente per un po', finché Henri rompe il silenzio.

«Come stai?» domanda semplicemente.

«Bene», sussurro sorridendo. Ed è proprio vero. Sto bene, adesso. Sento la solitudine e la frustrazione delle ultime settimane cominciare a sciogliersi per lasciare spazio ad un senso di leggerezza inaspettato.

Non so come, ricominciamo a parlare, a raccontarci come abbiamo passato i mesi in cui non ci siamo sentiti: le idee assurde di Maddie, le mie lezioni di italiano con Vic, la convalescenza di mia nonna; le sue continue interviste in giro per il mondo, i gesti più assurdi delle fan per attirare la loro attenzione, il nuovo disco, il nuovo tour mondiale che inizieranno tra un mese.

Continuiamo a ridere e parlare finché i suoni diventano sempre più flebili e le parole sempre più sconnesse.

«Annie, tesoro. Sei ancora a letto?» sento un richiamo in lontananza.

«Hai intenzione di dormire fino a pranzo?» insiste quella voce così...familiare. Assomiglia tanto a...

«Cazzo!» impreco mettendomi a sedere di scatto mentre sento Henri muoversi accanto a me e mugolare qualcosa. Lancio un'occhiata al suo viso. Non credo di aver visto niente di più bello prima d'ora ma non posso goderne appieno, accidenti!

«Annie, mi hai sentito?» Sta salendo le scale.

Esco dal letto con un balzo, copro alla meglio Henri e apro la porta giusto il necessario per farmi vedere cercando di coprire la visuale alle mie spalle.

«Sì, nonna, ti ho sentito», le sorrido cercando di essere più naturale possibile.

«Oh, allora sei sveglia. Perché hai chiuso a chiave?» Deve aver sentito lo scatto della serratura.

«L'abitudine. Io e Vic ci chiudiamo sempre a chiave in dormitorio», improvviso.

«Tieni», mi porge un grande sacchetto che, a dire dal profumo, contiene sicuramente i suoi biscotti e due bicchieri di carta chiusi dal coperchio di plastica semi trasparente.

«Grazie», rispondo sorpresa. Non mi hai mai portato la colazione a letto in passato. «Ma non ti sembra troppa tutta questa roba solo per me?»

«Certo, ma visto che siete in due ho abbondato un po'», sorride con naturalezza.

«Cosa?» mi lascio sfuggire in un grido. «Nonna, ma che dici?» ridacchio nervosa.

«Ho il cuore un po' acciaccato, non sono rimbambita», ribatte divertita e mi fa l'occhiolino. «Salutami Henri», conclude prima di voltarsi, scendere le scale e uscire di casa.

Rimango sulla porta a bocca aperta, col sacchetto e i bicchieri in mano finché Henri mi riscuote sfiorandomi una spalla.

«Annie, tutto bene?»

«S-Sì. Mia nonna ci ha portato la colazione», mi volto chiudendo la porta e andandomi a sedere. Non può essere vero, quello che è appena successo non può che essere frutto della mia immaginazione. Chi è mia nonna, una spia per caso?

«Ci ha portato...intendi noi due? Sa che sono qui?» domanda con tranquillità mentre io annuisco ancora sconvolta. Come ha fatto a scoprirlo?

«Mmm, che buoni», esclama Henri sgranocchiando un paio di biscotti. «Ti avverto, se non ti sbrighi a mangiare, li finisco tutti io», borbotta con la bocca ancora piena, strappandomi una risata. Ha ancora la faccia stropicciata dal sonno e la voce così roca da farmi vibrare il cuore. Ho davvero voglia di saltargli addosso e leccargli via le briciole dalle labbra e poi baciarlo mentre passo le mani tra i suoi capelli, sul suo petto, sulle sue spalle.

Scrollo impercettibilmente la testa e sposto l'attenzione sul bicchiere che ancora stringo tra le mani, cercando di godermi la colazione insieme a lui senza farmi prendere dall'eccitazione per averlo così vicino né dall'ansia sapendo che mia nonna ci ha scoperto.

Quando Henri prende il cellulare e sbuffa, capisco che il tempo a nostra disposizione è finito.

«Devi andare, vero?» lo anticipo in tono più triste di quanto voglia.

«Dovevo essere in studio un'ora fa», mi spiega infilandosi le scarpe e il giubbotto.

«A Londra?» domando ricordando tutte le volte che Henri mi aveva chiamato durante la pausa tra una registrazione e l'altra.

«Già. Sono un po' in ritardo», alza le spalle e mi sorride mentre ci avviciniamo insieme alla porta della mia camera.

«Allora...» inizio tanto per dire qualcosa mentre porto la mano sulla maniglia, «ci sentiamo». Alzo la testa per guardarlo ancora un po', prima che di lui non mi resti che un po' di profumo sul cuscino.

In un attimo le sue labbra sono sulle mie in un bacio dolce, senza lingua e senza malizia. Henri si stacca poco dopo, senza allontanare i suoi occhi dai miei. Mi guarda senza dire niente, il verde delle sue iridi che mi ipnotizza e io semplicemente non capisco più niente.

Mi avvento sulla sua bocca aggrappandomi al suo collo per spingermelo addosso. Se rimane sorpreso della mia iniziativa non lo dà a vedere e ricambia il bacio con la stessa foga. Senza smettere di esplorare la sua bocca, lo spingo in modo da incastrarlo tra la porta e il mio corpo e continuo a passare una mano tra i suoi ricci. Lui mi afferra per i fianchi per stringermi ancora di più. Sento la frustrazione e la rabbia montare dentro di me, insieme ad un desiderio mai provato prima.

«Ti odio», sussurro contro le sue labbra prima di fiondarmici nuovamente.

Quando sono con lui, tutte le mie difese si sgretolano. Mi fa sentire così esposta, così fuori controllo. E quello che mi fa incazzare è che mi piace essere in balìa delle emozioni, essere sopraffatta da quello che mi fa provare. Vorrei che questo senso di euforia non smettesse mai.

«Sì, anch'io», ribatte appoggiando la fronte contro la mia mentre chiude gli occhi e tenta di riprendere fiato.

*********************************
Ecco come promesso l'ultima parte del loro incontro.
Sono stata brava o no a pubblicare due capitoli a distanza di poche ore? Mi merito un po' di 🌟🌟🌟 e di commenti???
Che ne dite di tutto quello che è successo tra i nostri Henri ed Annie? Vi fanno venire gli occhi a cuoricino almeno un pò? :)

A presto.

Z.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro