"Benvenuto nel mio piccolo mondo" mi dice lei sorridendo quando ci smaterealizziamo nel suo paesino che sembra però essere più grande di quel che è.

La gente cammina senza freno, parlando al telefono quei strani aggeggi di cui sappiamo anche noi l'esistenza,  parlando con la persona accanto a loro,  leggendo o qualcuno ascolta la musica nelle cuffiette.

Fanno le stesse cose che facciamo noi. Solo in maniera diversa a volte.

Iniziamo a camminare in mezzo alla gente parlando del più e del meno , ridendo e mi sento la persona più normale del mondo.
Come se nulla di male avessi fatto nel passato. Dimenticato.

"Hey Jennifer, come stai? " le dice una signora che lavora ad un bar " è da un bel po' che non ti vedo"

" sono stata alla scuola privata. " mente lei leggermente arrossendo,  si vede che non le riesce bene e che non vorrebbe farlo.  "Tu stai bene?"

"Benissimo. Anche se adesso ho tre pesti che girano e rompono le scatole tutto il tempo. Comunque lui chi è? "

Lei mi guarda e io allungo la mano verso la signora dicendo "Piacere, Derek. Sono un compagno di scuola di Jennifer."

"È davvero un piacere Derek. " dice lei con un sorrisetto "devi essere davvero speciale, Jennifer non ha mai portato nessuno della scuola privata qui"

"Oh non lo sapevo " dico divertito mentre Jennifer in imbarazzo dice "scusami ora dobbiamo andare. Ci vediamo. " e inizia a tirarmi dal cappotto facendomi ridere.

"Quindi sono un amico speciale"

"Smettila"

"Non devi vergognarti " dico io scherzando "so di avere un certo fascino "

Lei continua a camminare in imbarazzo " Sei..sei così irritante " poi si blocca voltandosi e ci troviamo super vicini e non riesco a non smettere di sorridere "Lo so. Lo sono sempre stato"

Lei si sposta,  mettendo una certa distanza fra noi per poi dire "Ho fame"

"Già? "

"Si " dice lei arrossendo "ci fermiamo a quella pasticceria " la indica e io annuisco.

Quando la cameriera ci porta le due torte,  Jennifer inizia a mangiare mentre io mi soffermo prima a guardare lei per poi guardarmi attorno e vedere che bella giornata è.

"Perché non mangi?"

Smetto di  guardarmi attorno e prendo la forchetta prendendo un boccone della torta che finisce per essere davvero buona.

"Ti piace? " mi chiede dubbiosa.

"Tantissimo" le rispondo sincero e lei sorride orgogliosa "Non credevo che i dolci babbani fossero così buoni"

"Ti perdi tanto, te lo dico "

"Già ma immagino anche loro"

"Si direi di si" dice lei facendo un sorriso per poi chiedermi "Vuoi assaggiare la mia? Sono diverse le torte"

Prende un boccone con la sua forchetta e la porge verso di me.
Okay,  già prima era tutto strano adesso ancora di più.

La guardo e mi avvicino alla forchetta e mangio il pezzo facendo poi un verso di apprezzamento facendola sorridere e dire "È la mia preferita "

"E capisco il perché " le dico per poi dire "Comunque Capodanno si fa alla mia baita"

"Bello" dice anche se non sembra molto entusiasta.

"Non vuoi venire?" Le chiedo direttamente.

"No, non è questo. Non so se rimarrò con la mia famiglia" mi ammette abbassando lo sguardo "Sai per tutto ciò che è successo..."

"Già lo capisco " dico sperando che rialzi lo sguardo "Spero lo stesso tu venga"

Lei alzo lo sguardo e con i suoi da cerbiatto mi scruta e mi chiede "C'è tutta la scuola?"

"Come sempre. "Dico poi dopo qualche secondo "È strano"

"Cosa?"

"Io e te. Qui. " le dico vedendo Guardandola negli occhi "Nessuno lo avrebbe mai detto "

"Già " dice sospirando "Succedono tante cose"

La guardo per poi, senza neanche volerlo,  chiederle " sei felice di stare qui con me?"

Lei sorpresa mi guarda arrossendo, non sa cosa rispondere e soprattutto perché ho fatto questa domanda.

Quando penso che non risponderà, lei mi sorprende e dice facendo un piccolo sorriso "Si lo sono. Stranamente si"

A quel suo 'stranamente ' il suo sguardo cambia e anch'io capisco il perché e non mi sento offeso.
Perché stranamente anch'io lo sono.