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SMUT JIKOOK, QUINDI SE NON VI VA DI LEGGERLO VI CONVIENE LEGGERLO FINO ALLA METÀ, CIRCA, E POI IL PEZZETTINO FINALE.
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Jeongguk's P.O.V.
Entro in camera mia e, dopo aver chiuso la porta alle mie spalle, inizio a sbottonare la bianca camicia di lino.
Osservo attentamente i miei movimenti, che si bloccano a metà lavoro quando la porta, che avevo precedentemente chiuso, si apre.
Lentamente mi giro a vedere la figura che si é permessa di entrare in camera mia senza aver prima bussato, ma rimango sopreso quando noto che é Jimin.
Corrugo un attimo le sopracciglia, per poi sospirare e sbottonare altri due bottoncini.
«Che c'é, Jimin?»
Sento la serratura chiudersi a chiave, così alzo lo sguardo. Vedo Jimin poggiarsi sulla porta, con i piedi incrociati e le mani poggiate tra il sedere ed il legno.
Corrugo ancora le sopracciglia, per poi sbuffare ed incrociare le braccia al petto.
«Che ci fai qua? E mi dici perché non emetti fiato?»
Lui mi sorride, come se si stesse prendendo gioco di me, poi mi lancia uno sguardo.
«Be', se non hai nulla da dirmi, puoi anche andartene.»
Mi giro dandogli le spalle, riprendendo così a sbottonare la camicia, ma mi blocco di nuovo alle sue parole.
«Ti sembra che non me ne sia accorto?»
Alzo lo sguardo, puntandolo davanti a me, sulla finestra.
«Di cosa stai parlando?» Riabbasso lo sguardo e riprendo con i movimenti.
«Di come provi a farmi ingelosire.»
Spalanco gli occhi, sentendo il cuore pompare sangue ancora più velocemente.
«Non so di cosa tu stia parlando.» Rispondo dopo qualche secondo di silenzio. «Esci, Jimin, devo cambiarmi.» Mancano gli ultimi bottoncini.
«No.»
Mi giro a guardarlo, con uno sguardo confuso.
«Senti Jimin, non abbiamo nulla di cui parlare.» Sospiro, cercando di far finta di nulla.
«Aish!» Sbuffa. «L'ho notato. Ho notato come oggi, mentre cingevi i fianchi di Taehyung, costringendolo in una "danza" provocatoria, mi lanciavi sguardi. Ti leccavi le labbra. Oppure, quando mi avvicino a te, smetti di fare ciò che stavi facendo ed inizi a concentrarti su di me. Mi ronzi sempre attorno, mi abbracci da dietro e non ti stacchi. Ho notato che, quando stai con gli altri, sei diverso. Con me sei più...protettivo e geloso.» Si lecca le sue labbra carnose, che vorrei tanto baciare e per qualche secondo non riesco a staccare gli occhi da esse. Lui sembra notarlo. «Uh...non stacchi di guardarmi le labbra, le vuoi assaporare, vero?» Ride leggermente, mentre si stacca dalla porta e si avvicina a me. «Ho notato che quando gli altri ragazzi mi stanno particolarmente addosso diventi irritato ed inizi ad ignorarmi. Soprattutto quando é Taehyung a starmi vicino.» Si ferma davanti a me, poggiando le mani sulla camicia, sbottonando gli ultimi due bottoncini. In tutto questo, osservo i suoi movimenti. «Sei così geloso...così tanto. So che mi vuoi solo per te, Jeongguk.» Lentamente passa le sue mani lunto il mio addome, dal basso verso l'alto, finendo a circondare il mio collo e ad avvicinare le labbra alle mie. Lentamente lecca le mie labbra. Tengo lo sguardo fisso sul suo. «Mi desideri...mi brami.» Sorride sulle mie labbra. «Sarò tuo Jeongguk, perché il mio cuore ti appartiene.»
Il mio cuore in questo momento si é riscaldato e pompa ancora più velocemente. Le mie mani si avvinghiano ai suoi fianchi, mentre le nostre labbra sono impegnate ad assaporarsi. Un bacio che diventa sempre più bisognoso...da dolce a rude. Le lingue si scontrano violentemente, mentre lui cammina a retroso, finendo con il sedere poggiato al bordo della scrivania.
Con mosse veloci inizia a spogliarmi dalla camicia, che cade lenta e delicata sul pavimento.
Le mie labbra sono impegnate a baciare il suo collo, per poi iniziare a succhiarglielo lanciandogli, così, dei marchi.
Sto segnando il mio passaggio.
Sto segnando il mio territorio.
In pochi minuti Jimin é completamente nudo e poggiato a novanta sulla scrivania.
Inserisco due dita nel suo buchino, dopo avergli allargato una natica dall'altra con una mano.
Fin da subito inizio a muoverle velocemente, beandomi di questa visione celestiale sotto di me.
Dalle sue labbra escono flebili gemiti, mentre le sue mani iniziano a stringere i bordi della scrivania.
Mi abbasso su di lui, tirandolo per i capelli indietro. Inizio a baciarlo sulle labbra, soffocando i suoi gemiti.
Mi ritrovo ad inserire un altro dito dentro la sua apertura, iniziando a sforbiciare con tutte e tre le dita,per prepararlo per bene.
Lascio i suoi morbidi capelli per abbassare il jeans ed i boxer, successivamente prendo il mio membro in mano.
Dopo aver estratto le dita da dentro il suo ano, inserisco il membro dentro di lui, ma prima metto il preservativo.
Inizio fin da subito a spingere violentemente dentro di lui, mettendo le mani sui suoi fianchi, spingendolo sul mio bacino.
Jimin inarca la schiena, urlando, prima, dal dolore, ma poi inizia a rilassarsi ed a riempirsi il corpo di piacere.
«A-Ah! J-Jeongguk...»
I suoi gemiti, i suoi ansiti, sono musica per le mie orecchie.
Tira la testa indietro, mentre passo le mie morbile labbra lungo il suo collo. Su di esso, stampo dei succhiotti non troppo grandi.
Le mie spinte sono così forti da fargli fare dei saltelletti in avanti, ed emette dei forti versi, che mi spingono sempre di più a dominarlo e farlo mio.
Lui deve essere mio.
Lui é mio.
Quando il glande si scontra contro la prostata, lui emette un forte orgasmo, e nello stesso momento viene sulla scrivania.
«A-Ah! Jeongguk...s-sì, cazzo!» Urla.
In questo momento mi sento immerso nell'eccitazione e i suoi versi e la visione celestiale che ho sotto di me, non aiutano affatto.
Riverso il mio seme dentro il suo corpo, precisamente nel preservativo, ormai esausto.
Dopo vari minuti passati a riprendere fiato, esco da lui.
Sfilo il preservativo dal mio membro, sentendolo tutto appiccicoso, e lo butto nel cestino, per poi prenderlo come se fosse una sposa.
«A-Adesso c-cosa siamo...?» Mi chiede, poggiando la guancia sulla sua spalla, mentre riprende fiato a palpebre serrate.
«Un...n-noi...» Gli sorrido, per poi baciarlo e metterlo per terra.
Inizia a vestirsi, anche se il corpo gli duole, io nel mentre mi alzo i boxer e i jeans.
«Devo andare in camera mia a prendere i vestiti, voglio dormire con te questa notte.» Mi dice e in risposta gli sorrido ed annuisco.
Quando lui ha finito di vestirsi, lo accompagno alla porta.
Una volta aperta spalanco gli occhi, vedendo Taehyung.
Ha un braccio alzato, una mano chiusa a pugno come se volesse bussare, i suoi occhi sono lucidi e le guance sono rigate dalle lacrime, mentre con l'altro braccio stringe al petto il cuscino.
«T-Taehyung...?»
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Eehhhh, lo so che mi volete uccidere, sigh.
Comunque...ho cambiato nome, vi piace?
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