Sentivo nell'aria che la situazione con la nuova missione della mia squadra non era proprio a buon punto: qualcosa mancava a loro e qualcosa mancava anche a me. 

È inevitabile ma quando andare in missione è tutto per te, ritorni sempre indietro. Erano tutti intorno al tavolo per discutere i dettagli della missione, la quale era ancora in stallo perché mancava un pezzo. 

Come se avessi fatto qualcosa, mi avvicino a loro in silenzio, sentendo addosso lo sguardo di Jace, che appena mi vide non poté nascondere il suo bellissimo sorriso che inevitabilmente contagiò anche me.

-Voglio aiutarvi- dissi con ancora il sorriso sul volto. Alec batté le mani.

-Diamoci dentro ragazzi!- ci incoraggiò il capo dell'istituto. 

Senza pensarci due volte mi andai a posizionare affianco a Jace, che mi osservò mentre mi dirigevo verso di lui e continuò a guardarmi e sorridermi. 

Passarono forse un paio di ore e io ero più confusa del resto.

-Aspettate ragazzi: ma siamo sicuri che il tutto funzionerà? Sebastian è un demone molto potente, quella specie di gabbia riuscirà a bloccarlo?- chiesi indicando l'incantesimo che Magnus ci stava proponendo da quando era arrivato all'istituto.

-Ne sono sicuro- esordì lo stregone, vedendolo però vacillare. Mi alzai dalla sedia e lo guardai più a fondo.

-Magnus...- lo canzonai, vedendolo scuotere la testa e parlare.

-Ebbene, è una tecnica molto antica e nessuno stregone è mai stato in grado di usarla per necessità-

-Allora non siamo sicuri- esplosi senza farlo finire, vedendo Alec guardarmi con sguardo duro.

-Ma se non ci proviamo non lo sapremo mai- disse Izzy indicando il libro antico davanti a se con la formula.

-Alec cosa dici?- chiesi a braccia conserte verso di lui.

-Vale la pena provarci- disse, alzandosi e mettendo le mani dietro la schiena, sua solita posizione.

-Tutti d'accordo?- chiese il capo verso tutti che annuimmo in senso d'accordo. Ognuno dopo andò in direzioni diverse. Io rimasi qualche momento ancora a guardare quella strana formula magica.

-Qualcosa non ti convince- sussultai appena sentendo la voce calda e vicina di Jace, che mi scrutava con cura.

-Ho un brutto sentore e sai benissimo che non mi sbaglio mai- dissi voltandomi a guardarlo, scontrandomi con il suo corpo e i suoi maledetti occhi magnetici.

-Parlane. Ti aiuterà, lo sai anche tu- mi disse Jace, poggiando una mano sulla mia spalla. Scossi la testa, passando oltre di lui, sentendolo seguirmi come la mia ombra.

-Andrà storto- dissi, parlando da sola, sentendo Jace borbottare.

-Parla non borbottare, sai che mi da fastidio- dissi fermandomi di colpo, vedendolo impreparato.

-Dicevo: come sei sicura che andrà tutto a rotoli?- mi chiese, mettendosi a braccia conserte.

-Perché quella magia non è stata mai provata da nessuno stregone, non metto in dubbio le capacità del compagno di Alec nonché nostro amico, ma ho dei seri dubbi che potremmo essere in pericolo. Devo ricordarti la storia della sola vita? Perché l'altro giorno Clarissa e Sebastian non mi erano proprio sembrati amichevoli verso di me- dissi cercando di farlo ragionare ma come al solito, mascella contratta e sguardo duro, era più cocciuto di un mulo.

-Ho capito, non ti smuovo- dissi voltandomi, incamminandomi.

-E' vero ma questo non mi impedisce di aiutarti se mai ne avrai bisogno- sentenziò facendomi sorridere. 

Dopo qualche giorno ci ritrovammo tutti intorno alla seminterrato di Magnus, dove aveva preparato tutto ciò che serviva per intrappolare Sebastian. 

Sempre se quel rito funzionava davvero. Continuavo a guardare i disegni a terra, nervosa, muovendo nervosamente la mia mano.

-Tutto bene?- mi chiese Alec avvicinandosi a me, facendomi spostare lo sguardo su di lui. Indugiai per rispondere ma lui annuì capendo, voltandosi a guardare Jace che aiutava Magnus e Izzy.

-So quanto sei preoccupata, lo sono anche io, essendo il suo parabatai sai benissimo cosa ho passato quando la mia runa era sparita. Non voglio sapere come è ritornato da noi, ma qualcosa mi dice di ringraziarti- detto questo Alec si allontanò da me, mentre io lo fissai sconvolta.