Scrivo per sfogarmi, per sfatare i miti delle storie d'amore che si vedono nei film. Non mi aspetto che qualcuno legga le mie parole, ma non importa. Se non posso dire quello so, non mi resta altra scelta che scriverlo.

Quanti di voi hanno immaginato il primo bacio o il primo incontro dei vostri genitori? Suppongo in tanti e adesso, chi invece quello dei vostri nonni o addirittura bis nonni? Non molti...
Questa è la storia che andrò a raccontare, ma non è come quella che tutti pensate con baci, fiori, serenate ecc. Questa storia la si può narrare solo se si è capaci di ascoltare e la si può capire solo se si è in grado di imparare.

I nostri nonni hanno vissuto tutti nel periodo della guerra o del dopoguerra: i tempi non erano affatto facili.
I papà dei nostri nonni e nonne erano tutti partiti per la guerra: i più fortunati erano rientrati dal fronte dalle loro famiglie, altri invece erano dispersi o addirittura morti.
Alle volte anche i fratelli erano partiti per la guerra, ragazzini che a malapena sapevano impugnare un fucile.

Nelle case, ormai, vi erano solo le madri, le ragazze e i bambini. La vita in casa era ardua così come al fronte. Per i pochi che avevano una terra da coltivare e qualche gallina o coniglio, andare avanti era più facile.
Di giorno le ragazze aiutavano le madri a raccogliere i frutti, le patate, le cipolle e tutto quello che l'orto produceva, mentre i bambini giocavano con le monete che trovavano per strada.
Mangiavano le cipolle bollite nelle pentole che erano riuscite a nascondere quando gli uomini dell'esercito erano venuti a requisire tutti gli oggetti in rame. Prima di andare a dormire davano ai bambini un bicchiere di vino per aiutarli a dormire durante i bombardamenti.
Dormivano nelle cantine sotto terra: le cipolle e le carni degli animali che macellavano erano appesi al soffitto e le bottiglie di vino incorniciavano le pareti. La terra riparava dai detriti e i suoni delle bombe.

Con l'avanzare della guerra, le possibilità di potersi curare diminuivano e quando le madri perdevano la forza di camminare, toccava alle ragazze di poco più di 14/17 anni occuparsi dei fratelli e sorelle più giovani. Le madri, non potendo più aiutare con i lavori domestici, stavano vigili dietro le finestre o le porte con i fucili per sparare ai soldati che di notte tentavano di scavalcare i cancelli per spaventarli. Cercavano il piacere nei letti delle fanciulle. In casa la guerra non si faceva solo con il tedesco, ma anche con l'alleato.