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2.7

Le persone ogni giorno si perdono e si trovano come se fosse niente. Benjamin aveva perso Federico ma era riuscito a trovarlo ed ora erano insieme, felici.
Si dice che la nostra anima gemella sia attaccata ad un filo unito a noi e che quando la si incontra questo filo si rompa, alcune persone non ci credono altre si, ma entrambe sanno che ognuno di noi ha un'anima gemella che la sta aspettando, potrebbe essere dalla parte opposta del mondo, potrebbe essere la persona che odi di più o nel caso di Benjamin, potrebbe essere la persona che gli sta dormendo addosso, che ha i capelli biondi e due occhi azzurri da fare invidia pure al mare. Benjamin ne era sicuro, Federico era la sua anima gemella.

I due ragazzi erano distesi sul letto, il biondo appoggiato al petto di moro che gli accarezzava i capelli dolcemente. Erano ancora nudi, coperti solo da un lenzuolo. I loro corpi si volevano ancora e si cercavano.
Il biondo mise la gamba sul sesso di Benjamin facendolo gemere. Il moro si avvicinò al suo orecchio e gli morse il lobo.

'Non ne hai abbastanza?' gli sussurrò il moro.

'Di te non ne avrò mai abbastanza' gli disse il biondo baciandolo dolcemente.

'Mh, forse dovremmo alzarci bimbo' mormorò Benjamin.

'Posso farmi una doccia? È da quasi un giorno che non mi lavo' disse teneramente Federico.

'Certo, ultima porta a destra' gli rispose il moro.

'Ehm.. La valigia è ancora in macchina e sinceramente non so dove sia tua mamma. Quindi mi presti dei tuoi boxer?' gli domandò il minore.

Il moro annuì ed gli indicò il cassetto per poi lasciar andare il biondo a lavarsi.
Nonostante fossero le nove Benjamin aveva ancora sonno ma non riusciva più a dormire a causa dei vari pensieri che riempivano la sua mente.
Aveva fatto l'amore con Federico, l'aveva fatto con la persona che amava di più al mondo. Era davvero felice in quel momento. Si ricordò tutto quello che era successo quasi mezz'ora fa. Dalle parole sussurrate di entrambi, dai 'ti amo' e dai loro respiri che si univano. Federico ormai era suo e lui era di Federico. In qualche modo si appartenevano e non per i vari segni che avevano sul corpo ma perché loro erano fatti per appartenersi. Benjamin con Federico era vero, non aveva bisogno di fingere o di mostrarsi un altro, a Federico piaceva così com'era e non lo avrebbe cambiato per nulla al mondo.
Federico era la parte migliore di Benjamin, se fosse crollato sarebbe crollato pure lui, se si fosse rialzato si sarebbe alzato anche lui. Si completavano e non c'era cosa più bella. Federico era come il mare in inverno, freddo e gelido ma allo stesso momento bellissimo. Era di una bellezza più unica che rara e non riusciva ancora a crederci che lui era il suo fidanzato. Federico, secondo Benjamin, si meritava una persona migliore ma lui aveva scelto il maggiore e nessuno si sarebbe messo in mezzo tra di loro, o almeno credeva.

Dall'altra parte Federico, in doccia, era nella stessa situazione di Benjamin. Mille ricordi, mille pensieri  che gli stavano passando per la testa.
Lui era un ragazzo abbastanza timido e non capiva come Benjamin riuscisse a trasformarlo in un ragazzo sicuro di sè. Si era concesso a lui, cosa che non avrebbe mai fatto se fosse stato un altro ragazzo ma Benjamin lo mandava fuori di testa. Non poteva stare senza di lui nemmeno per due minuti.
Benjamin era uno di quei ragazzi che andava amato non per chi fosse ma per com'era. Era un ragazzo che andava vissuto dalla testa fino ai piedi. Benjamin era bello da vivere. Federico sarebbe stato ore ed ore ad ascoltarlo mentre parlava anche di cazzate solo per il semplice motivo che la sua voce lo calmava. Ama ogni cosa di lui, che fossero i suoi occhi, la sua bocca, le sue mani e i suoi tatuaggi.
Era la luce che si trovava in fondo ad un tunnel, era come se fosse una secchiata d'acqua in testa. Lui era solo lui. Quando Federico era con lui io non capiva più niente, adorava che quando le persone gli parlavano lui si focalizzava su quella persona come se per quei 5 secondi le sue attenzioni fossero tutte su di te. Ed era bellissimo perché ti faceva sentire importate anche quei pochi secondi. Ogni volta che lo lasciava andare poi voleva subito riaverlo perché davvero non so come avrebbe fatto senza di lui. Lo amava così tanto e ogni giorno cercava di farglielo capire anche in piccoli gesti.
Poteva essere anche il ragazzo più stronzo su questo pianeta, quello con un carattere di merda ma lui non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno ed era questo il vero Benjamin. Aveva una stima grandissiva verso di lui, voleva sempre cercare ispirazione. Perché Benjamin era la sua fonte di ispirazione. Più lo guardava e più se ne innamorava ed era così fortunato ad averlo trovato.

Dopo quasi 20 minuti Federico si decise di uscire dalla doccia con un solo asciugamano addosso ed un altro che gli serviva per i capelli. Raggiunse Benjamin in camera che era ancora tra i meandri dei suoi pensieri, batté le mani per farlo risvegliare e rise quando Benjamin spalancò la bocca dicendo un 'porca puttana'. Il biondo sorrise e si girò verso la scrivania appoggiandosi con le mani. Il moro si infilò i boxer e andò dietro a Federico per poi prenderlo per i fianchi e girarlo verso di lui.

'Se ti presenti così però mi viene voglia di prenderti proprio qui, su questa scrivania' gli sussurrò Benjamin lasciando un bacio sul collo.

'Sono tutto tuo' lo provocò Federico.

'Federico R e Benjamin M, se vi trovo nudi vi ammazzo' urlò Carlotta dal piano sotto sbattendo la porta di casa.

'Lei che ci fa qui?' gli domandò curioso Benjamin.

'Non sarei mai partito da solo, lo sai' gli rispose il biondo.

'Vado giu da lei, tu vestiti' gli disse Benjamin baciandolo velocemente.

'Ah i vestiti si trovano nel secondo armadio vicino alla finestra' continuò poi il moro.

Il moro scese le scale trovandosi davanti un Carlotta alquanto sorridente.

'Ciao stronzetto' gli disse abbracciandolo.

'Questi nomignoli?' le rispose lui ricambiando l'abbraccio.

'Tua mamma è più simpatica di te, sappilo' ammise lei alzando le spalle.

'Non mi sei mancata per niente' le disse ricevendosi un pugno sulla spalla dalla ragazza.

'Approposito, dov'è mia mamma?' le domandò Benjamin.

'È andata a prendere delle cose per mangiare, tornerà tra poco' gli rispose.

'Puoi chiamare quella testa di cazzo del tuo ragazzo che io non porto pure la sua valigia' sbuffò lei.

'No, non mi sei mancata per nulla' risero entrambi.

****

'Allora mi hai preparato le cose che ti avevo chiesto?' gli domandò Emmanuel.

Il ragazzo annuì e gli diede una sacca.

'A che ti serve una pistola Emmanuel, non vorrai mica fare una rapina' rise il ragazzo.

'Devo sistemare delle cose con una persona'

Saluto il ragazzo e salì in macchina.

'Questa è la fine Rossi' rise amaramente Emmanuel.

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Na: non mi odiate.
Comunque vi sta interessando ancora la storia?
Come sempre grazie mille perché mi date sempre delle soddisfazioni e vi voglio bene. Un bacio
Jas.

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