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2.3

La notte aveva fatto sempre una grandissima paura a Federico, non le era mai piaciuta. Era come se gli entrasse in camera per poi avvolgerlo nella sua presa e non lasciarlo più. Quella notte, precisamente alle tre, si svegliò di scatto sentendo un tuono che lo fece spaventare. Non si era neanche addormentato da nemmeno un'ora ed era già sveglio.
Però pensò a Benjamin, a quanto sarebbe stato bello dormire con lui nel suo letto fin troppo grande per una persona, pensò a quanto sarebbe stato bello rivederlo tra ormai due giorni. Lui sarebbe partito con Carlotta per l'Australia solo per vedere il suo ragazzo. Gli aveva inviato quel messaggio al pomeriggio dimenticandosi dell'orario e che forse lui era ancora sull'aereo. Aveva bisogno di lui, ora.

Salì su Instagram e non vide nessun messaggio da parte del moro. Forse non lo aveva ancora letto però, se non aveva fatto male i conti, in Australia dovevano essere le tre del pomeriggio.
Gli sfuggì un piccolo particolare, Benjamin aveva visualizzato senza rispondere.
Gli scrisse il terzo messaggio della giornata.

Tu: Ben... Ho paura.
(3:01)

Tu: sta diluviando qua a Modena ed io ho paura e tu non ci sei..
(3:02)

Tu: ti prego amore..
(3:03)

Un altro tuono lo fece sobbalzare e iniziò a singhiozzare stringendosi di più a sè. Tirò vicino al suo petto le sue ginocchia e appoggiò la testa su di esse. Non avrebbe di certo disturbato sua mamma, era fin troppo stanca e non stava per niente bene e quindi lasciò stare. I suoi occhi azzurri iniziarono a lacrimare e Federico si sentì indifeso da tutti.

Un trillo lo risvegliò dai suoi pensieri e vide che Benjamin gli aveva risposto. Se sentì già meglio.

b3nm: amore, che succede?

Tu: ho paura dei temporali e non faccio altro che piangere.

b3nm: piccolino... Pensa che ci siano le mie braccia intorno ai tuoi fianchi che ti stringono forte e pensa alla mia voce che ti sussurra parole dolci.

Federico chiuse gli occhi e poté sentire le braccia di Benjamin intorno a lui e la sua voce. Pensava davvero che lui fosse lì in quel letto. Benjamin sapeva sempre come far star meglio il biondo.

b3nm: stai meglio piccolino?

Tu: un pochino, grazie amore. Mi manchi così tanto.

b3nm: mi manchi pure tu fiore. Ti aspetto a braccia aperte e ti giuro che mi farò perdonare a modo mio ;)

Il biondo arrossì e sorrise come un bambino piccolo. Benjamin lo voleva e Federico voleva lui.

Tu: buonanotte amore mio.

b3nm: buonanotte Fè, ti amo.

"Anch'io" pensò il biondo addormentandosi e sognando Benjamin.

****

'Mi spieghi che cazzo ha lui in più di me?' lo scosse Emmanuel mentre il moro continuava a sorridere per il messaggio del suo fidanzato.

'A differenza tua, lui mi ama sul serio. Da Emmanuel siamo sempre stati amici, solo amici' ammise il moro.

'Lo sai pure tu che non è così Benjamin. Non ti ho mai visto come un amico' gli disse Emmanuel alzandosi ed sedendosi di fianco a Benjamin.

'Beh, non da parte mia. E fidati che Federico mi da anche troppo' abbassò la testa il moro.

'Lui ti conosce sul serio? Sa chi sei sul serio?' gli sussurrò Emmanuel al suo orecchio.

Il moro deglutì e cercò di allontanarsi da lui ma con scarsi risultati perché il ragazzo lo prese per il braccio e lo tirò verso di lui.

'Emmanuel smettila. Io amo Federico e lui ama me. Mi conosce ed è questo l'importante' gli disse Benjamin.

'Lui ti fa provare questo?' Emmanuel mise una mano sulla coscia di Benjamin.

Il moro chiuse gli occhi cercando di non pensarci. Li riaprì vedendo il sorriso strafottente del suo amico.

'Lui ti ha mai fatto una cosa del genere?' il ragazzo salì fino al sesso di Benjamin premendoglielo.

Il moro lasciò un gemito, ma niente era in confronto a quello che Federico gli faceva provare.

'Basta ora! Che cazzo fai?' gli urlò Benjamin staccandolo.

'Lui tutto questo non potrà mai fartelo provare. Io e te siamo uguali Benjamin' ammise Emmanuel.

'Senti, non so che cazzo ti è preso ma questa cosa non deve succedere più. Soprattutto quando verrà Federico. Sono stato chiaro?' lo minacciò Benjamin.

'Quello piccolo stronzo sarà la nostra rovina' gli disse il suo amico.

'Tu sarai una rovina per noi e te lo ripeto che lui è il mio fidanzato, vedi di trattarlo da tale'

Benjamin era alquanto nervoso ed uscì dal locale in fretta. Aveva il bisogno di starsene da solo per un po'. Una bella camminata per i parchi di Hobart non gli avrebbe di certo fatto male. Non capiva che cosa fosse successo con Emmanuel, lui non lo amava e mai lo avrebbe fatto. Pensava di potersi fidare di lui ma invece si sbagliava, prima o poi tutti fingono di essere quel tipo di persona, e Benjamin aveva capito che tipo fosse Emmanuel. Otteneva sempre ciò che voleva e Federico doveva solo stare attento.

Benjamin non si accorse nemmeno di essere arrivato a casa. Troppi pensieri gli frullavano per la testa e il suo nervoso non era andato via.
Ma alla vista dei suoi nonni sull'uscio di casa gli fece spuntare un sorriso.

'Nonna, nonno!' esclamò Benjamin correndo verso di loro e stringendoli in un caloroso abbraccio.

'Ei pudding' gli disse sua nonna.

'Non ti ci mettere pure tu con questo soprannome, nonna. Ormai sono abbastanza grande' rise il moro.

Suo nonno gli lasciò una pacca sulla spalla e lo incitò ad entrare in casa.

'Benjamin, già di ritorno?' gli domandò sua mamma.

Il moro annuì togliendosi dalla testa l'immagine delle mani di Emmanuel su di lui. Era alquanto disgustoso quello che aveva fatto e non ci stava credendo ancora.

'Emmanuel aveva da fare ed io sono abbastanza stanco. Penso di andare a riposare' ammise il moro sbadigliando.

'Ti veniamo a chiamare noi, dobbiamo andare da tuo fratello' il moro fece un 'okay' con la mano rispondendo a suo padre.

Salì le scale ed andò verso la sua ex camera. Era come l'aveva lasciata, forse l'intonaco marrone si era un po' sbiadito ma non c'era stato nessun cambiamento. La scrivania sempre attaccata al muro con a fianco il suo armadio, fin troppo piccolo. Il letto era posto al centro della camera e vari quadri, che lui aveva comprato, erano posti sulle varie pareti. Il suo vecchio lettore musicale era posto sul comodino vicino al letto. Non era cambiato nulla.

Si distese sul letto cercando di chiudere gli occhi ma una notifica lo fece sobbalzare.

Emmanuel: ti conviene dire al tuo amichetto Federico di stare molto attento.

Ben: ti conviene non toccarlo.

Emmanuel: mi sta portando via ciò che è mio e la pagherà cara!

Ben: piantala di dire puttanate, non sono mai stato e non sarò mai tuo.

Emmanuel: questo lo dici tu bimbo ;)

Lo stava iniziando ad odiare.

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Na: questa è una piccola sorpresa perché domani, avendo il concerto a Torino, non potrò aggiornare. Siamo arrivati agli 8K e vi ringrazio ancora una volta.
Un bacio
Jas

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