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3.

Una volta fuori dall'edificio percorro la strada per tornare a casa, non faccio la solita, ma prendo il sentiero nel bosco. Adoro questo sentiero, contornato da splendidi pini che si innalzano fieri verso il cielo. Il tipico profumo di boscaglia mi investe inebriandomi; mi godo la freschezza dell'aria osservando il paesaggio meraviglioso che mi circonda. Casa nostra è vicino al bosco, con questo sentiero ci impiego circa dieci minuti,è quello più corto. Non lo prendo spesso, soprattutto di notte, perché territorio è di caccia degli animali selvatici.

Arrivata a casa mi butto sul divanetto ad osservare il soffitto; assurdo!! Come può una persona provocare tutta questa confusione..

Il modo in cui ha pronunciato il mio nome, mi vengono i brividi solo ripensandoci... Come può tanto mistero avvolgere una persona...

Forse ha ragione Ilia, mi sto facendo prendere troppo dalle mie sensazioni, forse è solo la mia testa che si fa troppi castelli in aria che non esistono...

Oh basta continuare a scervellarsi!

Alla fine decido di guardare un film, mentre preparo i pop corn sento sbattere furiosamente la porta d'ingresso, una Ilia molto adirata fa capolinea in cucina.

"Cosa è successo?" chiedo curiosa.

"Jenny" afferma carica di disprezzo.

"Cosa ha combinato questa volta?"

"Il suo atteggiamento! Mi fa ribollire di rabbia, pensa di essere la reginetta dell'istituto, quando in realtà l'unico titolo nobiliare che può avere è: reginetta di sto ..."

"Ilia!" La blocco sul nascere, prima che venga fuori il suo animo da camionista mancata.

"Tieni a bada il camionista che è in te, lo sai meglio di me che non ne vale la pena" affermo guardandola.

In risposta mugugna qualcosa di incomprensibile.

"Che ne dici di un filmetto? stavo giusto preparando i pop corn."

"Oh! tu si che sai come farmi passare l'arrabbiatura." Afferma con occhi sognati.

Tra uno scherzo e una risata, finalmente finiamo di preparare i pop corn, cosa che sarebbe risultata più semplice, se Ilia non si fosse messa a giocare al cavaliere coraggioso; togliendo il coperchio alla pentola e facendo scoppiettare i chicchi da per tutto, urlando : " Hangar chicchi non mi fate paura" smanettando con un mestolo.

Avevo le lacrime a gli occhi dal ridere..

Scelto il film ci andiamo a sedere sul divano, mentre sta per iniziare suonano alla porta, mi giro verso Ilia, ma fa cenno di non sapere chi possa essere.

Mi dirigo verso la porta per aprire, ma non c'è nessuno. Esco per controllare meglio, ma non c'è anima viva fuori. Però che strano, mi guardo intorno, di nuovo la sensazione di inquietudine mi attanaglia lo stomaco, come se mi sentissi osservata.

Però qui non c'è nessuno...

"Chi era?" la voce di Ilia mi riporta alla realtà, entro in fretta in casa e chiudo a chiave la porta, non si sa mai.

"Non so.. non c'era nessuno fuori"

"Che strano, non credi?" mi guarda in modo interrogativo.

"Si saranno sbagliati.." affermo, non le dico nulla delle mie paranoie per non farla preoccupare. In fondo sono solo paranoie... spero.

"Dai riprendiamo il film!"

La rossa mi guarda sorridendo e annuisce.

Finito il film, mi giro verso Ilia che ha il naso rosso e gli occhi gonfi di lacrime.

"Questo film è un qualcosa di straordinario, hai visto quella povera bambina?!" afferma con voce tremante guardandomi.

Non resisto e scoppio a ridere davanti a quell'espressione.

"Cosa ridi!?" dice stizzita.

"Possibile che ogni film che vediamo tu debba sempre piangere, che sia commedia, horror o fantasy ? trovi sempre una parte commovente!" affermo ridendomela.

"Sei tu che sei insensibile, insomma quella povera bambina aveva perso la via del ritorno, si era smarrita per sempre!! Pensa se accadesse a te!"

"Si pero l'ha ritrovata, piagnucolona!"

"Non è vero!" si impunta.

La guardo inarcando un sopracciglio.

"Va bene, forse giusto un pochino... ma che ci posso fare se mi commuovo ad ogni film!"

" Dai andiamo a dormire che domani c'è scuola"

Ridendo andiamo su a prepararci per andare a letto, finito di prepararmi e data la buonanotte vado in camera mia, imposto la sveglia e mi metto a letto addormentandomi subito.

Apro gli occhi e una luce bianca, mi colpisce accecandomi, una volta che i miei occhi si sono abituati mi accorgo di non essere in camera mia, ma in una stanza completamente bianca. Ancora qui...Mi guardo intorno, ma non c'è nessuno...

Scappa... scappa finché sei in tempo...

Di nuovo quella voce..

"Chi ha parlato ?" urlo guardandomi intorno, spaventata comincio a correre non so dove, la stanza sembra non aver una fine.

Non ti fidare piccola..

Piccola? Percepisco preoccupazione nella voce.

All'improvviso mi sento perso nel vuoto e trascinata da una forza a me sconosciuta. Sono immersa nell'oscurità più totale, la sensazione che provo è orribile,'l'angoscia e la paura mi fanno mancare il respiro, la testa comincia a girarmi sempre di più, la vista comincia ad offuscarsi, mi cedono le gambe e cado di peso sulle ginocchia. Una risata maligna echeggia nell'aria, spaventata mi prendo la testa tra le mani e comincio a piangere. Mi sento piano piano le forze venir sempre meno.

"Basta basta BASTAA!" urlo disperata.

All'improvviso il mio corpo emana una calda luce bianca che sovrasta l'oscurità, sento le forze ritornarmi, facendomi sentire meglio. La testa gira sempre meno.

Spalanco gli occhi continuando ad urlare e a dimenarmi.

"Seira! Seira ! Calmati era solo un incubo!! Seira ti prego smettila di piangere, guardami! Era solo un brutto sogno!" le mani fredde di Ilia sul mio viso mi fanno riprendere, ho ancora il respiro affannoso e gli occhi spalancati.

"Sempre lo stesso?"

Annuisco, non riesco ancora a parlare...

"E' da una settimana che va avanti questa storia, devi calmarti sono solo brutti sogni non è nulla di reale.."

Annuisco di nuovo, eppure le sensazioni che provo durante il sogno sembrano cosi reali... adesso poi si è aggiunta questa calda luce bianca, mi ha avvolto come a volermi proteggere... e quella voce poi, cosi preoccupata... a chi apparteneva?

"Dai andiamo a far colazione?" afferma Ilia distogliendomi dai miei pensieri.

Guardo l'ora, sono già le 7.00!! Sbuffo..

"Almeno stamattina non facciamo tardi su!!" dice la rossa ridendo.

"Simpatica"

Andiamo giù a far colazione, finito, ci prepariamo e indossiamo la divisa, mentre la indosso vedo che si stanno formando dei lividi violacei sulle ginocchia, non riesco a capire... poi collego, nel sogno sono caduta di peso sulle ginocchia. Spalanco gli occhi, impossibile... sicuramente me li sarò fatti prima e non me ne sono accorta, decido di lasciare perdere e raggiungo Ilia giù che mi aspetta. Raggiunta giù ci dirigiamo verso la scuola.

Arrivate c'è già un gran caos, chissà come mai.

"Ilia come mai tutto questo trambusto secondo te ?" le domando.

"Boh non saprei..."

"Buongiorno Kara, come mai tutta questa euforia ?" Ilia ferma una nostra compagna di classe che sa sempre tutte le ultime notizie dell'istituto, è peggio di Jenny in queste cose, infatti è una delle sue schiavette, la informa in tempo reale tutto ciò accade.

"Ma come, non lo sapete? "

Io ed Ilia ci guardiamo e poi la guardiamo in modo interrogativo.

"Sapere cosa?"chiedo.

"Stanno dando tutti una mano per organizzare il giorno dell'orienteering, che terremo nel bosco, e a fine giornata concluderemo il tutto con un ballo di inizio anno nel salone centrale. L'hanno annunciato ieri pomeriggio , dove avevate la testa?" afferma guardandoci e poi andandosene per riprendere ciò che stava facendo.

Guardo Ilia con gli occhi fuori dalle orbite!

"Vero!! Me ne ero completamente dimenticata che i preparativi iniziavano oggi!!" afferma la rossa.

"Cosa?! E tu ieri non mi hai detto nulla?!" dico allibita.

"Scusaa tra una cosa e l'altra me ne sono dimenticata" mi guarda con gli occhi da cucciola.

"va beh fa niente, quale è il giorno stabilito?" domando rassegnata.

"Mi sembra tra due giorni,si partecipa a coppie, ma le sceglieranno i professori."

"Fantastico" sbuffo

Ci dirigiamo in classe per dare una mano, ma all'improvviso ho brivido lungo la schiena ed ecco la sensazione ormai familiare allo stomaco. Mi giro ed eccolo che mi fissa con uno sguardo da paura,ma all'improvviso, in uno scatto, sbatte la porta e se ne va. 

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