Capitolo 46
Camila's pov
La cerimonia fu lenta e anche un po' noiosa a dire il vero. Poi arrivò il momento delle promesse e allora fu come se tutta la chiesa si riunisse in un cerchio attorno agli sposi, ma loro erano lontani a tutti, i posti dove non c'era concesso entrare. «Anne, io ti prometto di amarti nei tuoi momenti di debolezza, di incoraggiarti nelle tue sfide, di sostenerti nella malattia. Sarò per te un marito, un padre, un amico e un fratello. Sarò per te qualunque cosa tu voglia, ma resterò fedele ai miei principi, perché so che è di quell'uomo che ti sei innamorata.» gli occhi di Anne dapprima brillarono, poi delle lacrime di gioia sorsero lungo il suo viso, ma un sorriso gioioso apparve sulle sue labbra e rasserenò gli invitati. «Io prometto di amarti sempre, di rispettarti e di farti ridere. So che sei un musone, ma adoro la tua risata e farò di tutto per sentirla ogni ora del giorno. Prima di incontrarti non sapevo che cosa significasse amare, non ero mai stata brava nell'arte dell'amore, ma poi tu sei spuntato dal nulla e sei diventato tutto.» i miei occhi guizzarono inevitabilmente verso Lauren, il suo sguardo era già posato su di me da chissà quanto tempo. La mia mano si mosse trepidante verso la sua, respirai a fondo quando le nostre dita si sfiorarono timidamente sopra al legno. La chiesa scoppiò in un applauso fragoroso, quel rumore risvegliò le nostre menti annebbiata dalla passione e ci unimmo agli invitati applaudendo gli sposi. Ci alzammo dalle panche seguendo gli sposi fuori dalla cappella, vidi mia madre in lontananza superare gli invitati e avvicinarsi a noi. Lauren era rimasta indietro con me, mentre Marlene si allontanava in fretta. «Ah, Emily potresti prendermi da bere? Grazie.» l'allontanai con una spinta e andai incontro a mia madre, la quale aveva già avvisato Lauren e in poso tempo le fu addosso. «Ma che lieto incontro!» affermò mia madre stringendo la donna al mio fianco in un abbraccio. «Non sapevo che ti unissi anche tu alla festa.» cercai una scusa plausibile da inventare a mia madre, ma ci pensò Lauren a togliermi dalla posizione scomoda. «Mi ha invitato sua figlia. Siamo rimaste in buoni rapporti.» mi guardò cercando un appoggio. Mi voltai immediatamente verso mia madre e annuii energicamente, lasciando che Lauren sbrigasse quella situazione imbarazzante. «Sono così contenta.» mia madre mise una mano sulla mia spalla e l'altra su quella di Lauren e ci guardò sorridendo, un riso amorevole e insolito, colmo di felicità inaspettata. «Mia figlia è fidanzata con Emily adesso e lei è una ragazza dolcissima, ma non ho mai più visto quello sguardo illuminare lo sguardo di Camila, non dopo di te mia cara.» mia madre le diede un pizzicotto sulla guancia che sicuramente irritò Lauren la quale però restò al gioco e con molto disinvoltura disse: «Le assicuro che è lo stesso anche per me.» la sua voce si abbassò eccessivamente, percepii nostalgia nel suo tono, una careggiata di rimorsi. Come ci si comporta quando si perde l'amore della nostra vita? Cosa ci rimane quando la persona con la quale costruivamo progetti ci lascia? Cosa succede alla nostra anima quando amiamo qualcuno a tal punto da lascialo andare? Quel pensiero si insidiò nella mia mente per il resto della giornata, mi torturò lentamente ogni volta che Lauren mi guardava dall'altra parte della tavola, ogni volta che le mie mani si intrecciavano a quelle di Emily e non sentivo niente, se non un fastidioso prurito. Mi lacerò quando Lauren e Marlene ballarono assieme e quando mio mi cullò in un ballo gentile per tutta la pista da ballo e io cercavo furiosamente lo sguardo di Lauren fra la folla per cucire la ferita inesorabile che sentivo dentro. La giornata passò fra alti e bassi, tenni d'occhio mia madre per tutto il tempo e fui orgogliosa di lei quando si avvicinò a mio padre ed Anne e li augurò il meglio dalla vita e ordinò loro, in tono molto divertito, di fare tanti bambini che a lei piacciono tanto. «Sono fiera di te mamma.» le dissi cingendole la vita e appoggiando la testa sulla sua spalla. «Ho capito che tuo padre la ama davvero e anche lei lo ama. Devo lasciarlo andare.» sospirai con forza contro la sua spalla e respinsi quei crampi allo stomaco premendo con il palmo della mano sopra la pancia. «Si ma,» questa volta fu lei ad afferrare le mie mani e a voltarmi verso di lei, il suo sguardo amorevole mi fece intuire che qualcosa non andava « ,tu non sei costretta a farlo. Lauren ti ama, tu la ami, non c'è motivo di lasciarvi andare.» scossi la testa e abbassai lo sguardo sulle mie scarpe. «E' complicato mamma.» cercai scusanti che in realtà non c'erano. E' vero c'era Marlene, ma mia madre aveva ragione, completamente ragione. «Camila io non ti ho mai visto veramente felice se non con Lauren. Non lasciarla scappare! Se Lexie fosse qui ti direbbe "segui l'amore Camila." Allora fallo, segui l'amore.» mi lasciò un bacio sula fronte pieno di materna affettuosità e poi prese il mio volto fra le mani e annuii per convincermi ancora una volta di dover andare da lei. «Grazie mamma.» l'abbracciai rapidamente e corsi verso l'uscita. Cercai Lauren da tutte le parti, ovunque guardassi non la trovavo. Tornai al tavolo, ma non era più seduta al suo posto, nonostante Marlene fosse ancora lì. Il mio cuore batteva all'impazzata, le parole di mia madre mi avevano dato una carica insuperabile e desideravo trovarla subito, prenderla fra le mie braccia e baciarla. Baciarla fino a non sentire più le labbra.
Tornai in cappella e la trovai lì. Era seduta su una panca in prima fila, lo sguardo rivolto verso la croce e la speranza verso un miracolo. «Lauren.» la chiamai a gran voce, il suo nome uscii dalla mia bocca come una richiesta d'aiuto. Si voltò e trovandomi lì, in piedi si alzò e venne verso di me confusa, chiedendomi cosa stesse succedendo. «Io ti amo.» si fermò sui suoi passi quando quell'affermazione raggiunse nuovamente le sue orecchie e come la sera prima si allontanò evitando il mio amore, era come se pretendesse che non esistesse, che non fosse mai esisto, ma era reale ora più che mai. «Ti amo perché mi hai dato più di quando potessi togliermi. Ti amo perché mi hai fatta tua solo guardandomi. Ti amo perché sono sicura che non troverò mai più nessuno come te, che non sarò mai più disposta a dare la mia vita per quella di qualcun altro come farei per te. Per quanto tu provi ad evitarlo, a scansarlo, a ignorarlo tu provi lo stesso, io te lo leggo negli occhi perciò smettila di pretendere che non esista perché offendi sia il mio che il tuo stesso amore.» avanzai verso di lei e se inizialmente si allontanava da me adesso mi veniva incontro, passo dopo passo, e presto ci ritrovammo l'una davanti all'altra. «Lo so che ci vuole coraggio da amare, ma io ne ho abbastanza. E tu?» feci scivolare la mano dietro al suo collo, fra i suoi capelli e lasciai che la sua guancia si riposasse sul mio palmo come la neve si adagia sul terreno. Le sue mani strinsero la mia nuca e con forza mi avvicinarono alle sue labbra fino a scontrarsi in un bacio umido, caldo e passionale. «Camila ti amo e ti amerò. Quando tu non avrai amore per te stessa io ne avrò abbastanza da darti per farti ricredere.» e continuammo a baciarci ancora e ancora e ancora e ancora.
N/A
Siamo arrivati a più di mille voti, grazie mille.❤
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