Capitolo 1
Camila's pov
Mi ero appena trasferita a Miami, o meglio, erano 7 giorni che vivevo nella nuova casa. Avevo rimesso solo i vestiti nell'armadio, il resto delle mie cose era ancora negli scatoloni ed ero sicura che sarebbero rimaste lì a lungo termine.«Dove diavolo sono le scarpe nere?!» imprecai sotto voce, mentre cercavo forsennatamente il mio paio di scarpe fortunate.
Era il mio primo giorno di scuola, ci eravamo trasferiti 5 volte e ad ogni nuovo inizio avevo sempre indossato quelle scarpe, erano il mio portafortuna, non potevo uscire senza.
«Mamma!» urlai in preda al panico. La donna apparve sulla porta con un'espressione sconvolta. «Camila che è successo?!» gridò impaurita guardandosi freneticamente attorno come se un pazzo maniaco fosse sbucato dalla finestra per molestarmi. Perchè le madri pensano sempre al peggio? «Dove sono le mie scarpe nere? Erano qui..ne sono sicura.» mi grattai nervosamente la nuca, mentre ispezionavo attentamente il guardaroba come se mi stesse nascondendo, apposta, le mie scarpe. «Tesoro un giorno di questi mi farai sentire male con tutti questi strilli...» si portò una mano sul cuore e respirò affannosamente, poi si chinò e aprì un cassetto porgendomi le scarpe. «Eccole qui.» sorrise fiera, mentre stringeva fra le mani il mio amatissimo portafortuna. La ringraziai calorosamente e poi la scacciai dalla stanza, così ebbi il tempo per finire di prepararmi. Indossai una felpa extra large grigia, dei Jeans strappati neri e ovviamente le mie scarpe.
Uscì di casa terribilmente in ritardo e corsi verso la fermata del bus, riuscii fortunatamente a prenderlo. Mi sedetti in fondo, come ero solita fare e infilai le cuffiette e feci partire una canzone degli One Republic, mentre il grosso ammasso di ferro si muoveva rumorosamente sulla strada.
«Cia..ciao, scusami...» Una ragazza dai capelli rosa e corti interruppe la canzone che stavo riproducendo. Tolsi una cuffia e le rivolsi la mia attenzione. «Tu vai alla Miami High School?» chiese timidamente, aveva una voce squillante e acuta, colpa dell'imbarazzo. «Ah si..si» risposi sorridendo, rimossi lo zaino dal sedile davanti a me, facendole segno di sedersi e lei accettò con un sorriso amichevole, mentre si accomodava scomodamente. «Io sono nuova, mi chiamo Valentine. Per gli amici Val.» Mi porse gentilmente la mano e scosse i capelli sul viso, facendo risaltare quel colore rosa accesso. «Io sono Camila, e anch'io sono nuova. Mi sono appena trasferita.» strinsi la mano che teneva verso di me. Alle mie parole diventò molto più spavalda e la timidezza cadde in un istante. «Ah, che sollievo!» sospirò sorridente e si accasciò sul sedile, in plastica verde. «Ho sempre il timore di presentarmi ai nuovi compagni, almeno ho trovato qualcuno che prova il mio stesso imbarazzo.» Consolatorio, davvero..
In realtà non era così. Avevo già affrontato la presentazione 5 volte, ormai sapevo a perfezione cosa dire, era come un copione e io l'avevo imparato a memoria. Però questo non lo dissi a Val, sembrava così agitata e la mia sicurezza non l'avrebbe certo rassicurata.
Il bus si fermò davanti ad un edificio grande, sembrava molto vecchio, usurato, ma era sicuramente una delle scuole migliori che avevo visto fin ora. Il giardino era molto spazioso ed era ammesso fumare, il che era sicuramente vantaggioso per me. I corridoi erano affollati e caotici, ma non ci facevo molto caso, alla fine preferisco la confusione alla noia.
Valentina mi seguiva come una scolaretta sperduta e si nascondeva dietro le mie spalle e teneva gli occhi bassi, evitando ogni sguardo curioso. Andammo in segreteria a è prendere gli orari dei scorsi e poi ci spedirono nella sezione 3^c.
«Ci stanno squadrando..» mormorò Val dalla retro via, la consolai dicendole che non stavano affatto badando a noi, e poi presi posto in fondo all'aula, dietro ad un ragazzo massiccio, in grado di coprirmi agli occhi dei professori. Valentine ovviamente scelse il posto accanto al mio e tirò fuori dalla zaino tutte le sue cose, posizionandole ordinatamente sul banco, mentre io poggiai solo l'astuccio.
«Buongiorno a tutti!» la porta si richiese duramente alle spalle della seducente voce. Non riuscivo a vedere la persona che era appena entrata, ma sapevo che era una donna dal tono di voce.
«Allora oggi abbiamo due nuove compagne...Chi di voi è Valentine Whispel?» la sua voce autoritaria aveva zittito la classe che qualche secondo prima urlava rumorosamente. Aveva portato un gelo agghiacciante. Pensai a quanto potesse essere severa, se tutti la temevano così tanto.
VAl si alzò goffamente dalla sedia e si presentò alla classe balbettando da una frase all'altra, mantenendo lo sguardo sul banco, non lo alzò nemmeno per sbaglio.
«Ok... E Camila Cabello?» mi alzai dalla sedia e guardai oltre il ragazzo seduto davanti a me, incontrando due occhi verdi che mi fecero sussultare. La donna inclinò la testa, accennando un sorriso gagliardo, mentre giocava con la montatura degli occhiali.
«Io mi chiamo Camila e vengo da Cojimar, anche se ho vissuto una vita nomade in America per tanti anni.. Non c'è molto da dire su di me, a parte che sono cubana; mi piace leggere e fumare.» Presentazione breve e simpatica, era la prima cosa alla quale puntavo e funzionava sempre, tutti ridevano o si mostravano interessati, perchè più riservati si è, più gli altri si incuriosiscono. E fu così che anche quella volta, andai a segno senza problemi. La professoressa mi guardava con un'aria di sfida, i suoi grandi occhi verdi si stringevano in due fessure strette dalle quali mi squadrava spudoratamente. Ammetto che il suo sguardo mi innervosì, forse mi imbarazzò addirittura. Una sensazione nuova.
«Cabello presentazione scadente. Puoi anche risederti adesso.» concluse infine la stronza. E lo era davvero. Una stronza di prima classe.
Poggiò l'angolo della montatura degli occhiali contro la sua bocca, mi guardò per altri secondi che mi sembrarono interminabili e poi si alzò con decisione. «Io sono la professoressa Lauren Jauregui e sarò il vostro peggiore incubo.» ci lanciò un'occhiataccia e po si voltò verso la lavagna ed iniziò a spiegare.
Lauren's pov
"Camila Cabello" il suo nome rimbombava nella mia testa. Era successo altre volte, soprattutto quando vedevo una pura bellezza del genere. Quella ragazza doveva essere mia e lo sarebbe stata, che le piacesse o meno.
N/A
Hello there! Come state?
Ecco con una "nuova" storia Camren. Ringrazio di cuore RedSara per avermi dato l'onore di riadattare la sua storia in eversione Camren!
SEE YOU LATER<3
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