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capitolo 8 il cliché del giocatore e della popolare

Questa mattina si respira davvero un'aria strana in istituto.
Camilla da quando è arrivata sente tutti gli occhi addosso e sussurri a ribalzzarle sulla schiena, almeno più del solito.

Si ferma all'armadietto per prendere i libri della seconda ora e quando chiude lo sportello si trova davanti il sorriso magnificamente bianco del famoso numero 17, Alessandro Lancaster uno cognome ben conosciuto in città dato che il padre possiede almeno dieci locali di lusso.

Ma per Camilla è semplicemente Alex, un bel ragazzo con addominali scolpiti e spalle larghe a cui aggrapparsi nei giusti momenti.

"Buon giorno raggio di sole."

Ok, devono ancora lavorare sui nomignolo, ma con il bel visino che si ritrova lo perdona facilmente.
Si frequentano da circa tre, quattro giorni ovvero da quando Camilla si è avvicinato a lui chiedendogli di prendersi un caffè insieme, che poi è diventata una cena e una veloce pomiciata in macchina quando la riportata a casa.

"Buon giorno bel culo."

Si avvicina a lui, saluntandolo con un bacio a stampo e una strizzata sul gluteo davvero perfetto.
Chi la detto che solo i ragazzi possono provare la merce, anche le ragazze devono prima controllare la mercanzia.

A questo gesto Alex un po sussulta, anche perché non è abituato a questo genere di ragazza e a queste effusioni in pubblico.
È timido, povero lui,  per fortuna che non lo è quando sono soli, pensa Camilla incamminandosi verso la prossima aula con Alex al suo fianco.

"Stasera ci vediamo?"

Le chiede, mettendole un braccio sulle spalle, un ulteriore punto in meno per lui.
Ognuno ha i propri difetti, lui non ama dare spettacolo e Camilla non apprezza contatti fisici quando non sono essenziali o quando non le danno un orgasmo.

Fingendo un prurito alla spalla si sfila dalla sua presa, felice che lui non ci riprovi limitandosi a camminarle a fianco.

"Perché no, ti faccio sapere più tardi."

Lo saluta con un bacio volante per poi dargli le spalle e entrare in classe.
Si, non è proprio la ragazzina con gli occhi a cuoricino, ma prima Alex si abitua ai suoi modi e prima saranno tutti più felici.

Ora che la distrazione se n'è andata, le occhiatacce continuano ad arrivarle addosso accompagnandola fino alla sua seduta tra Tristano e Harley.

"Hai sentito cosa ha detto quel coglione di Willy in giro?"

Camilla semplicemente nega, anche perché poco interessata della cosa.
Almeno ogni tre giorni un cretino parla di lei, dicendo chissà cosa, solo per avere lei sulla bocca dato che in realtà non ha avuto nemmeno la sua attenzione.

"Come cazzo fai a essere così tranquilla?
Quel verme dice che siete stati a letto e altri dettagli che preferisco non ripetere.
Ha decisamente problemi sessuali quel tizio."

Almeno ora sa perché la gente la guarda in modo strano oggi, ma ancora una volta si limita a una alzata di spalle contro lo sguardo nervoso dell'amico che al suo posto sarebbe già andato li a spaccargli la faccia.
Un paio di ragazze le passano di fianco, comprendosi con i libri pensando così di non far sentire i loro insulti per giunta poco originali.

Alle parole che sente invece Tris degrigna i denti, sbattendo i pugni sul banco tanto forte da far sussultare le due ragazze e far girare verso di lui metà classe.
Per qualche minuto le voci si fermano, ma solo per ricominciare poco dopo come se nulla fosse successo.

"Non ti da fastidio?"

Chiede Harley, passandole il libro preso in prestito il giorno prima, non vedendo nessun segno di nervoso sul viso dell'amica.
Camilla alza di nuovo le spalle, sistemando le cose sul banco per la prossima ora, rispondendole senza guardarla.

"Perché dovrei dargli peso?
Io ero single, lui era single, anche se fosse successo non ci sarebbe nulla di male.
Perché dovrei vergognarmi se io scopo al contrario di loro?"

Alza la voce sull'ultima parte, indicando con un movimento del capo le due ragazze che stavano parlando prima.
Nonostante siano nel ventunesimo secolo, ancora la gente si scandalizza oltre a impicciarsi nelle mutande delle altre, c'è ancora la convinzione che la donna debba essere una suora di clausura finché non incontra il vero amore eterno.
Notizia dell'ultima ora, il sesso è una cosa magnifica, perché negarselo?

"Per quanto riguarda Willy, state tranquilli.
Queste pettegolezzi sono sempre una lama a doppio taglio."

Ha detto che non le interessa quello che dice la gente, non che gliela avrebbe lasciata passare liscia.
Dire che hanno scopato senza che lei se la sia goduta davvero, è davvero da stupidi oltre che da egoisti.

"Anche se mi dispiace un po per lui.
Se ha inventato una tale cazzata, vuol dire che poverino ha problemi di impotenza, forse non vede una vagina da quando è uscito da quella della madre."

Tristano scoppia a ridere, dandole il cinque mentre come sempre Harley arrossisce come un pomodoro nascondendosi dietro la copertina del libro di letteratura.
Si sente sempre così sbagliata tra i suoi amici quando escono questi discorsi, ma poi come sempre Tristano e Camilla le sorridono facendo un occhiolino, come ha farla interagire al loro gioco anche se non sa giocare.

Infondo i veri amici non sono quelli uguali tra di loro e sempre sulla stessa onda, ma quelli che ti amano perché sei diverso e che ti insegnano a selfare insieme a loro.

La mattinata passano abbastanza in fretta, almeno per Harley e Camilla che hanno già letto il libro di cui parla il professore, in compenso si sono divertite a prendere in giro Tristano che non ha capito nemmeno una parola in due ore di lezione.

"Invece di ridere di me, avreste dovuto aiutarmi a capire.
Ho proprio due amiche del cazzo."

Sbuffa Tristano posando il vassoio con il cibo, sul tavolo che usano in genere in mensa.
Harley ci prova a scusarsi e a dare la colpa a Camilla che la faceva ridere, ma nemmeno il suo dolce e ingenuo visino funziona con Tristano.

Sta per sedersi di fianco a Camilla, quando un ombra la sovrasta facendola sussultare.
Si gira di scatto e per poco non rovescia la lasagna nel piatto sulla maglietta verde di Maicol.

"Scusami, non ti ho sentito arrivare."

Si scusa lei, abbassando il viso e cercando di nascondersi nella felpa.
Da quando lui è tornato a scuola, non hanno avuto occasioni di vedersi perché lui ha dovuto recuperare molte lezioni perse, così si sono sentiti solo telefonicamente e ad Harley andava più che bene.

Ora invece, a trovandolo davanti, si sente così minuscola rispetto a lui e così invisibile mentre Maicol attira su di se lo sguardo di tutti.

"Scusami tu piccola e che ti ho visto e non ho resistito alla tentazione di avvicinarmi."

Harley è ormai persa, con tanto di occhi a cuoricino e le guance sempre più a peperoncino.
Lui le accarezza una guancia spostandole una ciocca dietro l'orecchio, dandole un brivido che rischia di fulminarle i neuroni nel cervello.

In compenso, Camilla e Tristano lo osservano con attenzione.
Le parla con dolcezza, la fa sorridere, sembra un bravo ragazzo eppure agli occhi di Camilla qualcosa non torna.
Qualcosa puzza più della divisa del fratello dopo l'allenamento.

"Ti va di mangiare con me, magari da soli?"

Le chiede, mettendosi le mani in tasca e abbassando il capo come se fosse a disagio o troppo timido.
La puzza continua ad aumentare, si è aggiunta al mucchio la divisa del padre.

Ma Harley si gira verso di loro con il viso illumato da un sorriso che poche volte le hanno visto mostrare.
E non hanno il coraggio di dire nulla, se non annuire e vederla andare via con quel tizio che le mette un braccio sulle spalle e la porta con sé.

"Siamo d'accordo che quel tizio nasconde qualcosa vero?"

Chiede Tristano senza ancora distogliere lo sguardo dalla coppietta che va via, finché non superano la porta che si affaccia sul giardino.
Deve aver notato anche lui qualcosa di strano e non ha tutti i torti.
Hanno visto lo stesso profilo su Facebook, di un ragazzo festagliolo, puttaniere e sempre in mezzo a qualche rissa.
Non sono in un libro, un ragazzo non può cambiare così tanto.

"Meglio tenerlo d'occhio, magari chiedi in giro che tipo è. "

Tris annuisce d'accordo, è della loro dolce Harley che stanno parlando, non esiste che la lasciano da sola tra le fauci del lupo.
I loro piani vengo per ora messo da parte dai due compagni di football di Tristano che si uniscono alla loro tavola.

"Finalmente un raggio di sole nella mia giornata.
Ogni volta che ti vedo la mia giornata migliora mia cara Camilla."

I due ragazzi che ormai siedono alla loro tavolata da una settimana sono i gemelli Mullen o, come li chiama Camilla, i gemelli diversi.
Daniel con i suoi capelli chiari e occhi nutella è molto riservato e silenzioso.
Compensa suo fratello Mark, capelli castani e occhi grigi, con il suo carattere rumoroso e espansivo.

Da quando Camilla gli ha dato confidenza, il ragazzo si diverte a corteggiarla con i suoi modi teatrali, ma a lei non dispiace anche perché fin da subito ha capito che è solo il suo modo per scherza.

"A parte che non so cosa ho oggi da sembrare un sole, non credo di essere diventata Camilla Simpson.
Ma comunque, più originalità tesoro, questa lo sentita almeno cinque volte e parlo solo di oggi."

Gli fa l'occhiolino mimando con la mano il gesto della pistola a far intendere di averlo colpito e lui da bravo amico sta al gioco con una scena di morte più lunga di quella del film "the mask".

Prima che possa prendere la prima forchettata di lasagna, la sedia alla sua sinistra si muove e in pochi secondi Alex è seduto vicino a lei.

Lei spera che non ha sentito il suo commento sul nomignolo?
No, anzi ci spera così almeno evitera altri saluti disagiati.

"Che mi sono perso ragazzi?"

Chiede, salutando tutti con un pugno e l'occhiolino a Camilla.
Peccato, non ha sentito.

Da bravi giocatori di football, iniziano a parlare della prossima partita e sono molto sorpresi quando anche Camilla prende parte alla conversazione con qualche notizia della squadra avversaria.
Sorpresa davvero inutile, si sono per caso scordati di chi è figlia?

Continuando a chiacchierare, con la coda del l'occhio spia il fratello e il cugino seduti poco lontani insieme ai loro compagni.
Il suo fratellino si è fatto una sua campagnia e Camilla non può che esserne felice.
I primi tempi pranzavano e stavano spesso insieme nelle ore di pausa, ma lei sa che lui le stava vicino per farla sentire meno in difficoltà ed ora che la vede in una cerchia di amici veri è andato per la sua strada.
A volte tra i due quello più maturo è lui e lei lo ama anche per questo.

Il momento eliaco finisce quando due ragazze ridacchiando sotto i baffi, si avvicinano curiose a Camilla.

"Scusa se ti disturbo.
Ma è vero quello che dice Willy?
Avete fatto sesso trasgressivo dietro al locale?"

I ragazzi seduti al tavolo si mostrano subito nervosi, persino Mark in genere sempre allegro.
Stringono i pugni, tentati di andare da Willy e fargli passare una bella serata in ospedale, anche perché loro sanno che in realtà la serata è stato un fischio.

Camilla però non capisce il loro malumore, lei è tutto il giorno che aspetta questo momento.

"O sì, ma voglio svelarti un segreto."

Le fa segno con il dito di avvicinarsi, sorridendo nel vedersi muovere anche la sua amichetta curiosa.
E decisamente ora di sistemare Willy.

"Con noi c'era una escort particolare, ma tra me e lui non sono io ad averlo preso nel culo.
Capito cosa intendo?"

Le fa un occhiolino osservando il suo viso farsi sempre più rosso e quando i ragazzi scoppiano a ridere non può trattenersi nemmeno lei, sopratutto quando le due scappano via a disagio e con la vergogna a seguirle.

La voce ci metterà davvero poco a raggiungere l'orecchio di Willy, già sente i bisbigli muoversi come se avessero un corpo e delle gambe con cui correre in tutto l'istituto.
Che soddisfazione per Camilla che rilassata torna a sorseggiare la sua fanta e a dare l'ultimo morso al pasto, era stata chiara con Tristano, c'era da aspettarselo che sarebbe stata lei stessa a girare il coltello dalla sua parte.

"Lo sapevo che hai gli artigli e non solo per graffiarmi la schiena."

Le sussurra malizioso Alex all'orecchio, facendo riferimento al graffio che gli ha fatto la sera prima durante un preliminare di lingua davvero travolgente.
Lei non risponde, non ce ne bisogno quando le sue unghie tinte di blu scorrono sulla coscia di Alex, fancendolo ingoiare a vuoto anche per lo sguardo che lei gli sta dedicando.

Tossisce a disagio lui ricordandosi che non solo, facendola ridacchiare, è davvero tenero con il suo pudore e la sua finta innocenza, nonostante la protuberanza che inizia a farsi vedere sotto il pantalone.

Un pugno di colpo sbatte sul tavolo, facendo sussultare tutti.
Willy, invaxzato nero e con la vena sul collo che sembra star per esplodere, indica furioso Camilla senza vedere gli altri che si sono messi subito in allerta.

"Stronza di merda, che cazzo vai a dire in giro?
Non sono un finocchio cazzo."

Camilla tranquilla si alza, mettendosi faccia a faccia con il coglione, ora senza nemmeno l'ombra di un sorriso sulle sue labra color fragola.

"Siccome menti dicendo che mi hai scopata, magari menti anche sulla tua etero sessualità.
Nulla di male, anzi se vuoi ti recupero il numero di quella escort."

Sorride ironica, sentendo sul viso il suo respiro furioso e il suo silenzio.
E facile inventare una cazzata, ma poi bisogna anche saper subire il colpo e invece Willy è solo un coglione con l'eco smisurato.

"Forse dovrei trattare te come una puttana, useresti quella bocca per qualcosa di piu costruttivo."

Fa un altro passo in avanti, sguardo prepotente e la lingua che scorre sul labbro in una smorfia maliziosa.
Questo ragazzo deve fare pace con il cervello, prima vuole ucciderla e poi vuole portarsela a letto.

Camilla comunque rimane immobile, aspetta solo che lui faccia un passo falso, che provi anche solo a toccarla.
Respirando l'aria tesa, non aspetta altro che fargli pentire di aver aperto bocca su di lei.

Ma appena lui alza una mano per sfiorarle la guancia, viene trascinata indietro e nascosta dietro la schiena di Alex.

"Prova a toccarla e sarò io a toccarti e non ti piacera."

Fronteggia, proteggendo la "sua ragazza", facendole da scudo.
I due si sfidano con lo sguardo da bravi alfa ma  quando willy si accorge che anche gli altri si sono alzati degrigna i denti, schioccando la lingua tra essi in un verso di disinteresse, andandosene..

Camilla in tutto questo, prova a superare Alex ma è troppo tardi, lo scontro è già finito.
Alex si gira verso di lei  sicuramente aspettandosi un grazie e invece la trova con le guance gonfie e uno sguardo arrabbiato.

"Potevo cavarmela da sola, non sono la principessa sul pisello e tu non sei il principe della disney."

Alex pensava di fare una buona azione, peccato che Camilla invece sente le mani ancora pizzicare, sia per lo scontro mancato che per gli sguardi della gente che da domani la eticheranno come "la sua ragazza".

Tristano in disparte si gode la scena, che sapeva già che ci sarebbe stata appena Alex si è alzato.
Sa che Alex ha tutte le ragioni nel dire che lo ha fatto solo per proteggerla, ma conosce alla perfezione la sua amica e sa che lo scontro è quello che voleva e che in più odia essere "la ragazza" di qualcuno.

"Stava per metterti le mani adosso Camilla, non potevo rimanere fermo a guardare."

Mantiene la calma Alex, parlandole con dolcezza e pazienza, cercando anche di capire dove ha sbagliato.
Non ha mai conosciuto una ragazza come lei e non crede nemmeno che esiste nessuna simile, è difficile capire cosa le faccia piacere e cosa no, perciò si finisce in queste situazioni come quella di stamattina quando la vista storcere il naso per il nomignolo, anche se ha fatto finta di nulla.

"Alex, capisco la cavalleria e le buone maniere, ma bastava chiedermi se avevo bisogno e non fare la scenata da alfa in mezzo alla mensa."

È davvero così difficile capire che non aveva bisogno di aiuto e che non vuole appartenere a nessuno?
Possibile che lui non si accorga di come le persone la stanno guardando, o meglio come li stanno guardando, li vede già a immaginarli come una coppietta da ballo di fine anno.

"Capisco che per te è difficile, ma io non ho bisogno di essere difesa se non lo chiedo.
E ora, sono stanca della gente che mi fissa, perciò vado a farmi un giro.
A dopo."

Saluta tutti velocemente, per poi andarsene lasciando Alex alla sua confusione e alla compassione di Tristano.
Sa di non essere facile da capire, ma non è compito suo mostrarsi e lui che deve capirla se è davvero interessato.

"Che spettacolo Milly, la popolare e il giocatore di Football, in giro parlano già del vostro splendido futuro."

Ci mancava solo lui oggi.
Appena esce dalla mensa, se lo trova davanti e nonostante non lo calcoli inizia a seguirla, verso l'aula di fisica, con le mani in tasca e la sua solita espressione indifferente.

"Non ti ci mettere anche tu Nik, già ho l'orticaria e un giramento di scatole da far invidia a un mulino a vento."

Accellera il passo senza però liberarsi di Cooper che ridacchia per la sua ennesima  risposta originale e colorata.
Ha osservato la scena da lontano come tutti gli altri e in realtà stava aspettando di vederla all'attacco, peccato che Lancaster le ha rubato la scena.

"Tuo padre mi ha detto di chiedere a te di accompagnarmi da tuo zio Tom.
Ma se non vuoi, dammi l'indirizzo e faccio da me."

Camilla ferma il suo passo, osservandolo camminare davanti a lei senza attenderla.
Manca solamente un ora alla fine delle lezioni e per giunta oggi il professore non c'è perciò sarebbe un ora buca.
L'idea di andare in palestra a sfogare tutto questo nervoso non è male.

"Andiamo Nik, prendiamo la mia macchina, ma non ti ci abituare.
Non sono il tuo taxi."

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