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Capitolo 32 Il Cliché Della storia che si ripete

Oliver sorride con gli amici quando Al li raggiunge con una espressione da cane bastonato.

"Smettetela ragazzi, non è colpa mia se quando la guardo è talmente bella che non ricordo cosa mi dice.
Vi sembra giusto che mi fa sentire un ragazzino innamorato perso dopo tutti questi anni."

Si giustifica Al, sorridendo come un adolescente e non si vergogna ad ammetterlo.
Ama quella donna più della sua stessa vita ed è attratto da lei come la prima volta che l'ha vista.
Le risate coprono passi che si avvicinano e Al non si era reso conto di avere una donna dietro di lui.

"Davvero Al?
Ti faccio ancora questo effetto?"

Al si gira lentamente, trovandosi davanti sua moglie, bellissima con gli occhi lucidi e lo scialle verde sulle spalle, bella come se il tempo non avesse mai sfiorato il suo viso.

"Si amore.
Mi fai sentire ancora un ragazzino con le farfalle nello stomaco."

Si abbracciano e lui la bacia senza pudore, osando anche una palpeggiata al sedere facendola ridere e ricambiare.
Come succede ogni volta in realtà, tanto che ormai la loro famiglia non si scandalizza neppure.

Ad ogni festa Al dimentica qualcosa, Diana lo minaccia con il mestolo e poi fanno pace come due ragazzini alla prima cotta.
Forse anche questa è una loro tradizione.

"Fammi indovinare, Al ha usato le farfalle nello stomaco questa volta."

Oliver annuisce alla moglie, per poi stringerla a se con un braccio sulle spalle esili di lei.
Quando finalmente i due finiscono di pomiciare, annuncia che è quasi pronto e di chiamare i ragazzi ancora in giardino.
Oliver ed Emma decidono di andare loro, anche perché hanno voglia di stare un attimo da soli prima di venire inghiottiti dalla confusione della loro enorme famiglia.

"Sai Eleonora, la madre di Dominic, mi ha detto che sta cercando lavoro.
Le ho detto che la mia università sta cercando una segretaria, infondo Leonard mi deve un favore."

E che favore.
Leonard, il direttore dell'università e capo di Emma, ha ricevuto molto successo con l'accettazione della cattedra di Emma.
Non le dirà di no e in più...
Oliver stringe i denti irrigidendo la mandibola.

"Certo che accetterà, quell'uomo farebbe di tutto per entrare nelle tue grazie."

Un pizzico di gelosia e Emma sa di quale grazie parla.
Lei non è stupida, sa che il direttore è molto affascinato da lei, che al contrario ha messo fin da subito che è felicemente sposata e anche Oliver con modi meno delicati.
Baciandola come un ragazzino davanti a tutta l'università.
Una bella scena da uomo alfa che fa la pipì sul suo territorio.

Emma sorride per la sua gelosia e quando arrivano al balcone, si gira verso di lui prendergli il viso e baciandolo dolcemente.

"Ti amo e mi fai emozionare quando fai geloso come quando eravamo ragazzi."

Oliver ricambia il bacio, stringendo a se sua moglie, intossicandosi del suo profumo ai frutti di bosco proprio come faceva da ragazzini.
Niente è cambiato nonostante il tempo che passa.

Sorridenti, si girano verso i ragazzi e non hanno il coraggio di richiamarli.
Insieme sul piccolo campo da football, stanno giocando tra risate e fango.
Camilla ha appena preso la palla quando Dominic la prende in braccio portandola fino alla fine del campo, gridandole che è lenta come una lumaca.

"Sei tu che hai le gambe di una giraffa.
Chissà che collo lungo che hai."

La malizia nella voce di Camilla lo fa arrossire, con il risultato di finire entrambi a terra ridendo e lanciandosi a terra come dei bambini.
Almeno finché non arrivano Jek, Scott e Tristano che si lanciano su di loro come in una vera partita di football.

"Levatevi di dosso razza di babuini dopati, con cosa vi hanno cresciuto?
Fertilizzante per muscoli?"

Urla Camilla cercando di uscire da quel ammasso di muscoli e Emma e Oliver scoppiano a ridere completamente invisibile ai ragazzi.
Emma si appoggia con la schiena al petto di Oliver, sospirando quando lo sente abbracciarla, stringerla a se.

"Ci sbagliavamo, loro sono molto diversi da noi."

Annuisce Oliver, osservando la figlia uscire da sotto i ragazzi per poi lanciarsi sopra Tristano fingendo si poter tenere giù quel gigante del cugino.

Quando ha incontrato Dominic, quando ha saputo la sua storia e quando la figlia si è mostrata interessata a lui, ha pensato di rivedere la sua storia che si ripeteva.
Ma va fan culo al cliché della storia che si ripete, non hanno nulla in comune in realtà.

"Hanno una loro storia da scrivere ed è giusto così."

Dominic in realtà non è una ragazzino arrabbiato con il mondo e Camilla non ha paura di mettersi in gioco, di provare emozioni.
Loro non si sono dati le spalle nel momento del bisogno, Dominic non se n'è andato quando lei ne aveva bisogno e lei non è mai scappata da una discussione.

Per quanto Emma veda tanto di sé nella figlia, ora la osserva ridere e sporcare le guance di Dominic di fango.
Lui la afferra alzandola da terra per poi buttarla a terra e vendicarsi.
Oliver e lei erano troppo presi dal mondo per potersi vivere un momento simile mentre i due giovani ogni giorno se ne creano uno loro.

Emma guarda il marito e nei suoi occhi vede gli stessi pensieri e sorridono dandosi un bacio a fior di labbra.
I loro figli vivranno una vita completamente diversa dalla loro, ma conosceranno l'amore e l'amicizia come è successo a loro.

Finito il momento nostalgico, si ricordano perché sono venuti li.

"Forza ragazzi, e ora di ridarvi una ripulita.
Se diana vi vede seduti a tavola in queste condizioni, vi cucinerà al posto della torta."

Malconci ma felici, i ragazzi si fermano e obbediscono.
Anche perché a parte Dominic, gli altri sanno bene che Oliver  non scherza.

" vieni amico, troviamo qualcosa anche per te."

Tristano posa una mano sulla spalla di Dominic facendogli segno di seguirlo insieme agli altri ragazzi.

Invece di entrare da dove sono arrivati, camminano verso il piccolo appartamento di fianco alla sala.
Entrati dentro, Dominic si guarda intorno curioso, non ha mai visto una casa dentro a una casa.

"Qui ci viveva nonna Camilla, ma da quando è peggiorata si è spostata nella casa principale e questa è diventata il nostro "in caso di emergenza" come dice sempre Camilla."

Gli spiega Tristano, tirando fuori dall'armadio un paio di cambiate per sé e per Nik, poi anche gli altri fanno lo stesso.
Mentre si cambia, ormai punto dalla curiosità, chiede ai ragazzi cosa intendano con "in caso di emergenza" ed è Jek a rispondere ridacchiando.

"Emergenze come quando papà ha dimenticato l'anniversario ed è finito a dormire qui.
Oppure quando a zio Owen gli si è allagato l'appartamento e sono stati qui un paio di giorni.
Ma più che altro intendiamo quando puntualmente finiamo a giocare a football in giardino e ci riduciamo così, proprio come è successo stasera."

Scott esce dal bagno e Jek subito corre ad occuparlo gridando che non aspetterà mezz'ora Tristano e la sua chioma ingellata.
Urla accompagnate dalle risate degli altri come ha dargli ragione, tutti loro adororano Tristano ma hanno condiviso troppi bagni con lui per sapere che è peggio di una donna, sanno quando entrano ma non quando uscirà, a volte dopo un ora.

Così Tristano, non ci prova nemmeno a negare, anche perché ha la responsabilità della sua bellezza sulle spalle e un dovere essere perfetto, questo gli urla al cugino per poi continuare il discorso con Dominic.

"Idioti, non hanno capito che la puzza da uomo vero è passata di moda.
Comunque, devi sapere che siamo cresciuti tutti insieme, nonostante Jek e Camilla erano sempre in viaggio, almeno ogni tre mesi erano qui e noi qui con loro.
Puoi immaginare quando eravamo piccoli, le nostre madri dovevano portare valigie piene di ricambi e alla fine hanno deciso che era comodo avere "una casa" qui.
E così è stato per la nostra infanzia e per quello che sarà il futuro. "

Una casa per tutti loro, ecco cos'è questo spazio in parole spicciole, e si limita ad annuire come se avesse capito, anche se la sua mente non sa fermarsi mentre si cambia.
Casa, un concetto che oggi gli sembra così importante e pesante, quando fino ad oggi non ha mai avuto così tanto rilievo eppure oggi ne è ossessionato.

Lascia gli altri alle chiacchiere da spogliatoi incamminandosi verso l'interno.
Casa, troppe volte hanno traslocato, troppe lettere di sfratto, per un mese quando era bambino era la macchina la loro casa.
Sempre loro tre, il padre che era una comparsa anonima che distruggeva la loro casa e poi spariva e rimanevano loro tre, quattro pareti e un tetto da chiamare casa.
Ma ora sembra un termine ridicolo rispetto quello che vede.

E non è la maestosità della casa, il lusso è forse nemmeno questi stupidi maglioni.
É Sua sorella giocare con Isa e Sofia, sua madre chiacchierare con Emma e Caterina.
È Oliver che scherza con i suoi amici, Daina che serve la cena, la nonna Camilla che litiga con il figlio e Thomas che litiga con Al sull'ultima partita.
È un mondo troppo lontano da lui, si sente un pesce fuori dall'acqua e una mano gli accarezza il braccio.
E di fianco a lui, Camilla gli sorride.

"So che può far paura, questa gente non è normale, ma non ti spaventare già ora, perché fidati tra poco peggioreranno."

E lo fa ridere, lo tiene tra le mani con cura riposandolo in un bellissimo lago, le branche funzionano e può di nuovo respirare.
Tanto preso ad osservare le persone e le loro azioni, che non si è fermato a pensare alle cose importanti.
Casa non è un luogo, ma una persona che ti prende la mano e ti fa sentire al sicuro e stasera è Camilla quella persona.

Prende la sua mano e lo accompagna a sedersi vicino a lei e agli altri ragazzi, lei che gli ha aperto la porta e lo ha trascinato nel suo mondo, lei che lo ha visto in disparte e lo ha tirato tra le sue abitudini.
Lei che gli sorride per farlo sentire a casa e lo spinge nell'uragano che è la sua splendida famiglia, la sua casa.

"Quante volte dovrò dirti di aspettare tutti per iniziare a mangiare, non siamo una balbettante bambocciona banda di babbuini."

E si, anche Diana è fan di Harry Potter e quando Al risponde con un "miseriaccia", tutti scoppiano a ridere e la cena può iniziare.
Una splendida cena in famiglia, in casa.

L'imbarazzo dopo gli antipasti è completamente scomparso e Dominic si trova a chiacchierare con Owen di una macchina in officina, con l'intervento di Tristano e gli altri ragazzi, con lo sbuffi delle donne che si lamentano.

"Ma avete altri argomenti oltre a football, macchine e bei culi?
No perché la situazione è preoccupante."

Si lamenta Sofia per poi alzare la mano che subito viene colpita dal cinque di Isa, completamente d'accordo.
I loro mariti subito entrano nella parte fingendo di pensarci un po'.
E Luca poi alza l'indice al cielo come ad indicare una lampadina che si illumina.

"certo che si.
Ragazzi avete visto le tette della nuova ragazza del meteo?
Quei due meloni sono..."

Non sapranno mai cosa l'amico voleva dire, perché una manetta furiosa, per essere chiari sua moglie, gli tira un tovagliolo chiuso a palla per poi raggiungerlo e colpirlo da vera guarriera.
Peccato che alla fine sembra un puffetto che prende a schiaffi una montagna.

Dominic nel cercare di evitare i diversi oggetti lanciati tra mogli e mariti, nota sua madre uscire in giardino e un po' preoccupato decide di raggiungerla.
In realtà non è da lei isolarsi.

Chiudendo il balcone dietro di sé, la confusione scompare è rimangono solo i sospiri di sua madre.

"Tutto bene mamma?"

Si volta verso di lui, stringendosi nello scialle caldo, con una espressione serena sul volto.
Quel viso sempre tirato in una espressione preoccupata con una piccola riga sopra l'attaccatura del naso, questa sera è completamente rilassato, sembra quasi più giovane e bellissima nella sua tranquillità.

"tutto benissimo mio caro, in quest'ultimo periodo mi sento rinata e questa serata è la ciliegina sulla torta.
Le cose vanno bene e Emma mi ha persino offerto un lavoro come segretaria nell'università dove lavora.
Metterà una buona parola e..."

Continua a parlare, ma Dominic ha già smesso di ascoltare a causa di un formicolio fastidioso.
L'abbonamento della palestra pagato, l'invito a questa cena, la camicia di Tristano che indossa e ora il lavoro alla madre.
Inizia a diventare tutto fastidioso e pateticamente misericordioso.
Un dubbio lo investe, quello che lui vedeva  come amicizia é forse compassione, pena?
Era tutta una illusione?

Maledetta paranoica, lo ha sempre chiuso nella sua mente e questa sera non è diverso.
Da le spalle alla madre, osservando dentro la sala, Camilla che gli sorride e Tristano che gli fa un cenno di saluto.
Tutte le volte che lo hanno tirato nelle loro chiacchiere, é stato per pietà?
È Oliver, quanto può essergli sembrato patetico quando gli ha chiesto di allenarlo, ricorda il suo sguardo comprensivo o forse era pena?
Si sente patetico, un progetto di beneficenza, un cucciolo trovato per strada da salvare.

"Ti prego Dominic, so cosa stai pensando, ma non è così.
Ti prego, ascoltami."

Non lo fa, non ascolta la madre.
Ormai la pulce nell'orecchio sta arrivando al cervello ed è un dubbio che mette radici profonde.
Non vuole pietà, non la vuole e con j pugni stretti cammina verso Emma Lopez.

"Chiedo scusa signora Johnson, ma posso parlarle in privato?"

Emma rimane sorpresa dalla richiesta e forse di più dalla postura rigida e a disagio del ragazzo.
Annuisce, anche se confusa, scusandosi con gli altri e facendogli segno di seguirlo.

La cucina è ormai deserta se non per le pentole e mestoli sul piano e nel lavandino, Emma confusa e un ragazzo che è tornato un pesce fuori dall'acqua che elemosina ossigeno.
Il nervoso gli fa tremare le mani, non vuole la pietà di nessuno, con Camilla gioca ai favori proprio per non elemosinare nulla.
Non vuole pietà.
Non vuole pietà.

"Non voglio pietà per la mia famiglia signor Johnson.
Mia madre mi ha detto che gli ha offerto un lavoro, Oliver si è offerto di pagarmi l'abbonamento della palestra e ci ha invitato questa sera.
Senza contare tutto quello che Camilla ha fatto per me.
Ma io non voglio la vostra pietà, non siamo un caso perso o un progetto di beneficenza e... "

Vuole farcela con le proprie forza, salvare la sua famiglia , lottare contando solo su sé stesso e dimostrare a sua madre e a sua sorella che possono contare su di lui.
Questo avrebbe voluto aggiungere se Emma non lo avrebbe interrotto.

"Hai finito con queste stronzate, dio ragazzo, non sempre il mondo è una morsa che vuole solo fregarti, a volte conosci persone che vedono le tue capacità e non è pietà.
Non sei un patetico randagio che abbiamo trovato per strada, nessuno ti sta facendo l'elemosina. "

Ed ecco le somiglianze con la figlia, quella lingua pungente a volte e comprensiva altre.
Quell'espressione fiera e lo sguardo di fuoco che lo fa ingoiare a vuoto, lo stesso che ha la figlia quando si incazza.

" Tua madre ha un ottimo curriculum e ha le capacità per fare un lavoro per cui ha studiato e che gli piace.
Non le sto dando soldi, non regalo posti di lavoro, gli do solo un occasione e questa non è pietà ma giustizia.
E per quanto riguarda la palestra, tu hai la minima idea di cosa hai fatto per mia figlia?"

Gli chiede puntandogli il dito contro, battendo sul suo petto, ora davvero arrabbiata in confronto a qualche minuto primo.
E ha ragione, sua madre ha sempre voluto lavorare nelle scuole e ha mandato così tante volte il curriculum che ha perso il conto.
Ma il posto andava sempre a qualche nipote del direttore, una amica a cui doveva un favore o a una donna più giovane con il docolte in mostra.
E il diploma e il punteggio di sua madre non avevano importanza.

Ma Camilla è tutt'altra storia, lui le doveva un favore, non ha fatto nulla di speciale ma Emma non gli dà modo di rispondere.

"Mia figlia ha iniziato a ballare quando ha fatto i primi passi.
Ha sempre lavorato sodo per avere un ruolo, arrivando a distruggersi i piedi a furia di provare, ma era talmente felice da brillare quando saliva su un palco e poi tutto si è spento.
Per due anni lo vista rinunciare a un sogno,  osservare quelle punte e poi metterle via chiudendole insieme a una parte del suo cuore in fondo a un armadio.
Senza che io sapessi il perché è potessi fare nulla. "

Dominic si sente quasi ignobile vedendo lacrime di dolore scivolare sul viso di questa donna.
Forse non può capire cosa vuol dire per una madre non poter salvare sua figlia, avere le mani legate a doppio nodo e non poter fare nulla.
Non può capirlo, ma troppe volte ha visto le stesse lacrime e la stessa amarezza sul viso di sua madre.

"Puoi immaginare cosa è stato per noi, per tutta la nostra famiglia, vederla tornare sulle punte.
Vederla piena di luce, di vita, riavere mia figlia pienamente felice, completa.
E tutto grazie a te."

Quelle lacrime amare ora si addolciscono e scivolano fino alle labbra piegate in un sorriso.
Dominic l'ha vista ballare e sa si cosa parla, non può immaginare cosa Camilla era prima di riavere indietro la sua passione.

Emma si avvicina a lui, accarezzandogli la guancia come solo una madre sa fare, con quella dolcezza che sa cullare e custodire.

"La nostra non è compassione o pietà, ma gratitudine e affetto.
Perché io so cosa vuol dire volercela fare con le proprie forze, non volere l'aiuto di nessuno perché non si vuole la pietà di nessuno.
Cazzo, stavo per morire per questi principi del cazzo, sono l'ultima persona a cui fare questi discorsi.
La mia famiglia a vissuto con me l'inferno che io stessa mi sono creata, perché è questo che fa la famiglia.
Ti sostiene, ammira e mette in risalto le tue capacità, ti vuole bene.
E fattene una ragione ragazzone, tu ormai sei di famiglia che tu lo voglia o no. "

Mai confondere l'affetto con la pietà, perché altrimenti vi troverete una brunetta che vi costringerà a essere parte della famiglia.
Perché è una storia che non si deve ripetere e non si ripeterà.

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