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capitolo 24 il cliché dell'orsacchiotto

"E anche questo.
Via."

Camilla si è svegliata, nel primo pomeriggio, di ottimo umore.
Butta un occhio dietro di lei e il cuore non potrebbe mai essere così felice.
Sul letto la sua piccola Harley ridacchia tra le braccia di Tris che ha la bocca troppo piena di patatine per fare qualche battuta.
E mentre i due mangiano schifezze e bevono bevande gasate, Camilla si diverte a buttare dalla finestra quei vestiti orribili che lo stronzo la costretta a indossare.
E il termine fuori dalla finestra, non è letterario, nel loro giardino si sta creando un bel mucchietto.

Scarpe rosse con tacco, pessime cuciture, pessima stoffa e pessima marca, quel verme faceva schifo anche a fare i regali.

"E anche queste, prendono volo.
Volate orribili scarpe, volate libere."

E via, lanciate fuori dalla finestra, che soddisfazione.
La porta si apre leggermente è una chioma tutta colorata fa capolinea, sorridendo felice.
E da mesi che Sofia non vede sua figlia così serena e felice, nell'ultimoese il suo umore era persino peggiorato.
Mentre ora quasi si commuove a vederla rinata tra le persone che davvero la amano.

Incrocia lo sguardo della figlia, lucido per le risate, mentre in sottofondo Camilla deve aver fatto cadere qualcosa di vetro per terra.

"Altro che diamanti, questi gioielli non sono buoni neppure per affettare il prosciutto."

Camilla guarda la collana come se fosse pupu di opossum e con una orribile scarpa la allontana da sé, disgustata.
Ma Sofia e figlia non la stanno guardando, si dicono tutto ciò che si sono nascoste in questo periodo nei loro sguardi, un sorriso e Harley le fa segno di unirsi a loro.
Suo nipote è grosso quanto il padre e non ha difficoltà a prendere entrambe tra le sue braccia, godendosi il detto beato tra le donne.

"Ei...
Quella è mia..."

Urla Sofia quando vede tra le mani della nipote la sua maglia fucsia, con la stampa di un unicorno sopra.
Camilla, con la sua solita teatralità, passa lo sguardo da lei e la maglia più e più volte, alla fine si sente comunque soddisfatta nel lasciarla via dalla finestra, soprattutto per le urla di dolore di sua zia.
Era suo dovere liberarla da quella cosa disgustosa.
Sta esaminando un paio di orribili scarpe, di marca "sono un tirchio e ho gusti da schifo", l'ennesimo regalo inutile.
Comunque, le sta guardando con disprezzo quando il suo telefono squilla.

"Ei mister addominali tutti da leccare, come stai?"

Mette il tra l'orecchio e la spalla, lasciando le scarpe solo perché ha trovato qualcosa di ancor più orribilante.
Con le unghie tiene un orsetto da fiera, sicuramente vinto a un tiro al bersaglio, mostrandolo ad Harley.

"Come?
Mister muscolo non ti piace più?"

Le chiede Dominic, ridendo per l'ennesimo nomignolo originale.
Invece Camilla continua a guardare Harley con finta severità, finché lei non le chiede scusa ridacchiando.
Inammissibile, lancia l'orso dalla finestra, il cliché dell'orsetto regalato alla fiera?
No, no, non glielo perdona.

"Alla fine, ogni volta che ti chiamavo in quel, pensavo alla pubblicità del gel per water.
Direi che non era molto lusinghiero."

Mister muscolo le piaceva, poi automaticamente nella sua mente cantava mister muscolo idraulico gel e la magia scompariva.
Quegli addominali non meritano di essere paragonati a un pelato.

Soddisfatta del volo dell' orsetto, le scarpe lo seguono con un bel lancio da basket, un bel tre punti da tre.

"Mi spieghi perché stavo per essere ucciso da una orribile scarpa?"

Le parole di Dominic la fanno fermare di colpo, se stava per essere ucciso da un tacco, vuole dire che...
Nel dubbio prende un vestito, che da quanto è striminzito sembra più una pezza per pulire le scarpe e lo lancia dalla finestra.

"Scarpe, vestito e vedo anche un coprispalle di pizzo.
Hai anche una borsetta da abbinarci?"

Si affaccia dalla finestra, vedendolo con quell'orribile peso in una mano e una busta con un paio di vaschette di gelato dentro.
Deve aver già chiuso la chiamata, almeno che non abbia una terza mano da qualche parte.
Sorride, be un terzo muscolo lo ha, anche se si ostina a tenerlo per sé.

Comunque Dominic alza e abbassa i due oggetti come a dirle di scegliere.
Non ha assolutamente dubbi.

"Ragazzi, sono arrivati i rinforzi.
Zia è inutile che nascondi quei pantaloni anni novanta, quei così finiranno nel mucchio qua sotto."

Non fa caso alle proteste di Sofia e di corsa scende al piano inferiore, sperando che uno di quei gelati sia al coccolato.
Quando apre la porta trova Dominic seduto sugli scalini e l'orso dove è giusto che stia, nella spazzatura.
Si siede di fianco a lui, rubandogli dalle mani la vaschetta.
Cioccolato e fior di latte.

"Ti ho mai detto che ti adoro.
Sei il mio amico speciale, peccato che non sei gay, sarebbe fantastico.
Non sei gay vero?"

Gli rubo un sorriso, con la sua solita lingua tagliente, ma per una volta decise di ripagarla con la stessa moneta
Si volto verso di lei, sorridendole malizioso, per poi sporgersi verso di lei.
Lentamente si solleva, incontrando le gambe tra le sue facendole allargare, sovrastandola con il proprio corpo.

"Non dovresti insinuare certe cose, sarei poi obbligato a chiederti questa bella boccuccia."

Le labbra vicine, i respiri che immischiano e sfiorano la pelle.
Dominic si distrae per qualche secondo, sentendo il corpo prosperoso di Milly sotto di sé.
Quel giorno sulla ruota panoramica era troppo impegnato a trattenere il respiro per sentirla davvero.
Ora invece, respira il suo profumo e prendendole i fianchi sente quando il suo corpo sia morbido.
Quei corpi standard magri e stretti, non c'entrano nulla con il suo corpo formoso e abbondante.
Per non parlare della sua bocca carnova e invitante.
Ha mai desiderato così tanto baciare qualcuno?
Mai prima di ora.

Camilla intanto per qualche secondo perde la parola e il respiro, lasciandosi ammaliare da quest'uomo che fino ad oggi ha mantenuto le distanze.
Le mani salgono sui bicipiti, sentendo la tensione dei muscoli tesi, il profumo della sua colonia leggera a corteggiarla.
Perde la parola per qualche secondo, poi si ricorda di essere Camilla Johnson.
Ha detto di non sfidarlo, altrimenti gli avrebbe tappato la bocca.
Sorride...

"Gay, Gay, Gay, Gay, Gay, Gay,  Gay, Gay, Gay, Gay, Gay, Gay, Gay, Gay, Gay, Gay, Gay, Gay, Gay, Gay, Gay, Gay, Gay, Gay,"

Continua a ripetere, facendolo sorridere, ma hanno decisamente due opinioni diverse sul chiudere la bocca.
Poiché mentre Camilla continua a ripeterlo in attesa di qualcosa, si ritrova invece la maglietta fucsia con la stampa dell'unicorno in bocca.

Ci rimane male lo ammette, almeno finché non si ricorda che questa maglia era a terra e a terra ci camminano i cani, e fanno anche altro a terra.

Sputa all'istante la maglietta, volendo correre in casa a lavarsi la bocca con una saponetta Marsiglia.

"Direi che forse non ti aspettavi questo."

Ride Dominic, già allontanato da lei, tenendosi la pancia da quanto si sta lasciando andare.
Era tentato di baciarla, voleva farlo davvero, ma per fortuna si è ripreso in tempo.
E perciò ride, osservandola sputacchiare e togliersi pelucchi dalla lingua.

"Tu sei uno stronzo.
Sexy.
Ma stronzo."

Il momento bollente è completamente svanito, peggio di una doccia gelida e i due alla fine si ritrovano a ridere per qualche minuto.

Quando ormai lo stomaco trema dolorante si fermano, seduti uno di fianco all'altro, ad osservare i fili d'erba mossi dal vento.

"Non so se l'ho fatto, ma grazie per quello che hai fatto per lei, per me, per noi ieri sera.
Se non ci fossi stato tu Harley non avrebbe aperto gli occhi, io avrei spaccato la faccia a quel verme e Tristano be'...
Non so cosa avrebbe fatto, ma sicuramente avrebbe passato una notte in galera."

Dominic posa tra le sue mani la vaschetta di gelato al cioccolato e anche un cucchiaio.
Un uomo da sposare.
La vaschetta viene aperta e Camilla ne prende una grande cucchiaiata, porgendole verso di lui, aspettando che lui accetti l'assaggio.
Lo fa, lasciandone un po' che Camilla subito porta in bocca.
Non va sprecato neppure un goccio di gelato.

"Non ho fatto nulla di ché.
In realtà ha fatto tutto lei, io lo solo ascoltata.
Per quanto riguarda te e Tristano in realtà ho seri sensi di colpa, avrei dovuto prendere del buon gelato e godermi la scena."

Ridacchiano, Camilla gli porge un'altro cucchiaio pieno e Dominic lo mangia senza problemi.
Potrebbe sembrare un gesto così naturale e così intimo, ma i due ormai sono così a loro agio da non darci peso.

Continuano a parlare, mangiando insieme il gelato, finché la vaschetta non finisce.
Parlano degli incontri, dei prossimi allenamenti e del maledetto test di francese che Dominic sicuramente passerà e invece Camilla è già un miracolo se avrà una C.

" E tua sorella come sta?
Quella piccola è davvero divertente, al contrario tuo.
Sei sicuro di non essere stato adottato?"

Si leccano residui di gelato, incantandosi a guardare la seconda vaschetta.
Per un attimo pensa davvero di iniziare anche quella, ma poi si rende conto di star esagerando.
E inutile, quando c'è il gelato di mezzo perde completamente il senno, nonostante sappia che poi avrà una orribile indifferenza.
Per fortuna c'è Dominic a mettere via, lontano dalla sua vista, la seconda vaschetta.

"In realtà non lo so, tra gli esami di fine quadrimestre, gli incontri e gli allenamenti non la vedo da un po'
In più da quando mia madre si è licenziata sto facendo qualche turno al locale, prima che la liquidazione finisca e lei non abbia ancora trovato lavoro.
In realtà mi manca."

Sospira sincero, non ricorda nemmeno più quando ha passato un po' di tempo con sua sorella.
La portata con sé i sabati in officina da Owen, ma non passa un po' di tempo con lei da un po'.
Le manca e ogni sera si promette di passare un po' di tempo con lei, ma quando torna la trova sempre già a letto tra i sogni.
Sospira ancora.

" Bè, allora sai che facciamo?
Allenamento in spiaggia, vai a prendere tua sorella ed io faccio prepare Tristano e Harley.
Saranno felici di passare una giornata al mare."

Gli dà modo di contraddirla?
Certo che no.
Lei si è già alzata e testarda come è, niente le farà cambiare idea.
Invidia davvero questo lato di lei, vuole una cosa e se la prende, senza dare ascolto a nessuno.
E poi, non vuole fare il guasta feste, vuole passare un po' di tempo con sua sorella e l'idea non è niente male.

Anche lui si alza pronti a dividersi per andare a recuperare i partecipanti alla festa, quando arriva un ospite inaspettato.

"Dov'è Harley?"

Maicol, in tutta la sua modesta testa di cazzo, si avvicina a Camilla con fare minaccioso mentre Dominic e alle spalle di lui.
Non l'ha neppure visto oppure è così arrogante di non prenderlo in considerazione.

"Lontano da te.
Anzi, fai un favore a tutti e vai fuori dalle palle stronzo.
Non ti avvicinerai più a lei."

Maicol da il meglio di sé, respirando fortemente dal naso allargando le narici e Camilla lo guarda disgustato sperando che non schizzi qualche calcola.
Per niente intimorita non si sposta di un centimetro nemmeno quando lui gli respira addosso la puzza di sigaretta.
Una mentina no?

"Lei è mia.
È la mia ragazza e tu ora le dici di scendere così possiamo parlare e chiarire.
Chiaro?"

Non sa davvero se è così tanto arrogante o solamente stupido.
Lo osserva, no è decisamente stupido, soprattutto se pensa che farà quello che vuole come un cazzo di cagnolino.
Fa un passo indietro, solo perché il suo alito è davvero insopportabile.

"Primo, e te lo dico con tutto il cuore, dovresti mangiare una mentina perché il tuo alito è disgustoso.
Secondo, sparisci dalla mia vista prima che mi dimentichi le buone maniere.
Lei finalmente ti ha visto per quello che sei davvero, è finita per te.
Perciò addio."

Camilla gli dà le spalle incamminandosi verso casa, una mossa stupida in realtà.
Ma è talmente fuoriosa da sentire il bisogno di andarsene prima di finire in carcere per omicidio.
Maicol ormai si sente con le spalle al muro, sa che sarà difficile rivere Harley, ma questo passa in secondo piano.
Questa ragazza lo ha insultato senza ritegno o rispetto, si è messa in mezzo ai suoi pieni fin dal primo momento, bella ma terribilmente fastidiosa.

Allunga la mano per farla girare verso di sé, non può avere l'ultima parola.
Ma qualcun'altro la pensa allo stesso modo, Dominic lo afferra dalle spalle facendolo girare, per poi spostarsi prima che lui se ne renda conto e in un attimo Maicol si trova davanti Rayan.
Il padre della sua ex.

"Signore, non so cosa questi due le abbiano detto, ma sa che amo sua figlia.
E sa che lei ama..."

Non finisce la frase che un bel destro lo fa finire a terra con le gengive sanguinanti.
Rayan sente la tensione tra le scapole allentarsi e rilassato muove il collo, ora si che si sente bene.

Camilla prende sottobraccio Dominic, mettendosi entrambi seduti sugli scalini di casa a godersi la scena.

"Rayan, quante volte ti ho detto di non iniziare con il destro.
Così finisce subito il divertimento."

Alle loro spalle fa il suo ingresso, come sempre di classe, Sofia.
Se il merito pensa di essere l'unico a voler parlare con gentilezza al ragazzo.
Con una mazza da baseball in mano, raggiunge il marito e lo stronzo non si capisce se è spaventato o confuso.

"Ora ci divertiamo, prendi l'altro gelato."

Sussurra Camilla nell'orecchio di Dominic, afferrando il cucchiaio conservato nella busta.
E lui...
Bè, questa volta non ha intenzione di fermare nessuno e afferra il gelato.

"Sai, la mia dolce metà a seri problemi di rabbia e io amo quando si sfoga."

Rayan lo tira su di peso, mentre Sofia sorride giocando con la mamma, sembrando davvero una psicopatica.
Camilla sente una mano sulla spalla, devono aver fatto molto rumore, poiché Tristano li ha raggiunti sedendosi vicino a Dominic con un cucchiaio in mano mentre Harley prende posto nell'abbraccio dell'amica.
Non sa cosa pensare, l'uomo che credeva di amare è tremante e cade a terra con un destro di Sofia, lo amava eppure dopo averlo ascoltato la sera prima e poco prima mentre litigava con Camilla, non sente più nulla.
È stata davvero così stupida?

La madre cerca il suo sguardo, cerca in lei se vuole che si fermano e Harley annuisce ma facendole capire che è solo per pena.
Quel ragazzo le ha fatto del male, ma è pur sempre un essere umano e non vuole far preoccupare ancora di più i suoi genitori e i suoi amici.
Rayan annuisce, stringendo la presa sul suo colletto per poi spingerlo a terra.
Fa per sollevarsi, ma Sofia lo fa rimanere giù con la mazza premuta sulla gola.

Harley sospira quando l'amica le bacia il capo, sussurrandole nell'orecchio.

"Vai tesoro, noi ti guardiamo le spalle.
Chiudi questa storia."

Camilla ha ragione, lei stessa sente il bisogno di chiudere questo triste capitolo.
Si avvicina a lui con passo tremante, ogni tanto guardando dietro di sé i suoi amici che sono rimasti dove erano, ma attenti ad ogni suo passo, le coprono le spalle.

Arriva davanti a lui ed ora sembra così sciocca la sua cotta, perché si rende conto che un amore non sarebbe mai sfumato così fino a diventare indifferenza.

"Io non voglio avere più nulla a che fare con te.
Ma devi dirmi una cosa."

La mazza viene tolta dalla gola del ragazzo e Rayan solleva il pezzo di merda mettendolo in piedi davanti a sua figlia.
Non lo tiene fermo, ma Maicol sa che al minimo movimenti la sua ex suocera gli spaccherà le ginocchia con la mazza.

Harley si sente un po' in soggezione per via della sua stazza, la stessa che fino a qualche giorno fa la faceva sentire al sicuro.
Fa un passo indietro, lo sguardo soddisfatto e presuntuoso di Maicol e lei si guarda indietro.
Camilla e gli altri sono in piedi e a un passo di lei sua madre gioca con la mazza.
Può farcela, a la sua famiglia a proteggerla.
Torna con lo sguardo su di lui.

"Perché io?
Cosa ti ho fatto di male per essere trattata e soggiogata così?"

Maicol sorride, facendo un passo in avanti, facendo arretrare lei di conseguenza.
Lo sta facendo ancora, sta cercando di sottometterla, ma questa volta con la paura.
Quando prova a fare un'altro passo la mano di Rayan si posa sulla sua spalla, stringendo fino al punto di farlo ansimare per il dolore.
Non è sola.
Non è sola.

Lui sorride nascondendo la smorfia di dolore.

"È stato così facile.
Tu volevi disperatamente  essere amata, volevi essere guardata e avresti fatto di tutto per essere considerata.
Due parole dolci, un paio di baci e pendevi dalle mie labbra come una stupida.
E..."

Non finisce la frase che il segno di cinque dita le colorono la guancia.
La mano di Harley trema dolorante, forse fisicamente quello schiaffo a fatto più male a lei che a lui, ma non gli darà soddisfazione.
Camilla è già dietro di lei e le posa una mano sulla schiena con fare comprensivo e protettivo.

"Io sarò una sciocca che crede troppo nell'amore.
Ma tu sei un essere meschino, senza cuore e codardo.
Mi pento di ogni attimo passato insieme, poiché tu non meriti di avere una brava persona al tuo fianco.
Alla fine ti innamorerai di un mostro simile a te e capirai quanto male mi hai fatto in passato.
Perché oggi io non provo più nulla per te, se non pena."

E lo lascia li, lasciandosi abbracciare dall'amica, finché non arriva da Tristano e si lancia tra le sue grandi braccia, stringendosi a lui come un koala.
Dietro di lei il suo ex viene spinto via, allontanato a calci in culo dai suoi genitori, ma non le interessa.

"Sto bene ragazzi, grazie di essermi stati sempre vicino, anche quando ero insopportabile."

Tristano la stringe ancora di più a se e Camilla si unisce al grande abbraccio quasi a soffocarla.
Riesce ad uscire leggermente dalla stretta, quanto basta per ritrovare ossigeno e nota leggermente in disparte Dominic.

Non lo conosce ancora bene, eppure sente che anche lui fa parte di persone speciali per lei.

"Grazie"

Mima con le labbra e lui ricambia con un gesto del capo.
Nel petto di lui sente un dolce calore, come una sensazione di pace, di casa.
Camilla, con tutto il suo mondo, sta davvero rivoluzionando tutta la sua vita.
Chissà, magari potrebbe regalarle un dell'orsetto da fiera, sorride immaginando la faccia che farebbe.

"Ed ora, tutti al mare, dobbiamo festeggiare."

E così faranno, di nuovo insieme, questa volta per sempre...

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