capitolo 2 fuori dai cliché
"Ci pensate che tra una settimana inizia la scuola?
A me già prende male."
Sbuffa Tris sdraiandosi vicino alle due cugine, Harley e Camilla.
Dopo una settimana passata ad aiutare la famiglia Johnson e Lopez con il trasloco, finalmente si possono godere una giornata sulle meravigliose spiagge di Santa Barbara.
Camilla sospira, tris ha ragione, non ha avuto il tempo di godersi il suo ritorno a casa che già deve pensare al primo giorno di scuola nella città che dovrà abituarsi a lei.
"Non mi ci fare pensare, oggi non voglio sentire parlare di scuola, trasloco o lavoro.
Ho intenzione di rilassarmi e lo farò."
Dice sicura di sé, mettendosi semi sdraiata e sistemandosi gli occhiali da sole.
È appena uscita dall'acqua e la pelle umida e salata scintilla sotto i raggi del sole, una bella abbronzatura non gliela neghera nessuno.
"Andiamo, dammi un po di soddisfazione, come ha intenzione di affrontare il suo quarto anno la famosissima Camilla Johnson?"
Si finge giornalista lui, usando la bottiglia come se fosse un microfono e puntandolo su di lei.
C'è da dire che nemmeno lui passa inosservato tra la gente e non solo per la sua stazza da armadio.
Suo padre è un detective e qualche anno fa ha arrestato dei pezzi grossi della mala, ricevendo molta onorificenze e medaglie al valore per aver salvato una scuola da un attentato.
Perciò di conseguenza anche il figlio è diventato famoso, se non bastasse che è anche il più giovane quaterback della loro scuola, avendo portato a casa già tre anni di vittorie.
Insomma ha la sua fama, ma lo ammette, mai a livello dell'amica.
"Divertendosi, facendo casino e scopandosi tutta la squadra di football tranne te."
Risponde lei respingendo il "microfono", scandalizzando la vecchietta seduta su una vecchia sedia da mare poco lontano.
Tris scoppia a ridere, ma torna alla carica, vuole farla uscire allo scoperto.
"Non credo che tuo padre sarebbe d'accordo di queste dichiarazioni.
Anche se non credo che fosse un santo alla nostra eta."
Camilla storce il naso, pensare alla vita sessuale di suo padre non è il massimo per il suo relax.
Mettendosi a sedere, si passa l'olio abbronzante sulla pelle, respingendo di non essersi goduta quasi per nulla questa estate.
Lhanno scorso ha settembre era molto abbronzata, mentre quest'anno sembra una mozzarella arrossata.
"Penso che i miei genitori sono d'accordo che io debba vivermi a pieno la mia giovinezza, come loro non hanno potuto fare.
Perciò voglio fare cazzate, divertirmi e godermi questo anno."
La storia dei suoi genitori è la sua preferita.
La madre ha persino scritto un libro sul loro ultimo anno di liceo chiamandolo "macchiati di me".
E lei quel libro lo legge ancora oggi ogni tanto, ma ciò che ha capito oltre al loro amore e che non si sono potuti godere la vita come avrebbero fatto due ragazzini normali.
Alla madre quando aveva la sua stessa età hanno diagnosticato un tumore e se non fosse stato per la sua tenacia e per il nonno forse lei non esisterebbe.
Mentre il padre ha fatto cazzate più grandi di lui e si è ritrovato con le mani legate a combattere su un ring per la sua stessa libertà.
"Loro sono dovuti crescere in fretta, lo sai tu come lo so io, perciò non voglio fare progetti o essere matura.
Ho diciassette anni e voglio vivere come una semplice ragazza di diciassette anni."
Soddisfatta di aver messo a tacere l'amico, torna sdraiata a godersi il sole.
Girando il viso per non essere accecata dal sole, si guarda intorno e nota dei ragazzi poco lontano giocare a pallavolo, ecco questo si che è un bel pensiero su cui concentrarsi.
Tris incassa il colpo e rimanda la loro discussione a più tardi, anche perché non ha nulla da contraddire alle parole dell'amica.
Anche lui ha letto quel libro e non se ne vergogna ha anche pianto.
Così lascia il suo asciugamano per sedersi più vicino a Cami, cercando di capire cosa stia guardando.
Ma doveva aspettarselo conoscendola.
"Sei a caccia?
Non ti sentivi con quel ragazzo di Ditroit?"
Ah Stefano, un bel bocconcino, anche se utilizzava il cervello metà a guardargli le tette e il restante a pensare allo sport.
Addominali perfetti, spalle larghe e di poche parole, insomma era perfetto.
"Vero, ma era una relazione fisica.
E essere fisicamente qui e lui con il suo fisico mozzafiato li, non può funzionare."
Abbassa leggermente gli occhiali sul naso facendo l'occhiolino all'amico per poi tornare a godersi lo spettacolo.
Ragazzi bagnati e muscolosi che saltellano e colpiscono una palla mettendo in bella mostra i bicipiti.
Uni dei ragazzi, durante una pausa, si gira verso di lei guardandola dalla testa ai piedi.
Camilla si alza leggermente, passandosi una mano tra i capelli in modo sensuale, un cliché che funziona sempre, infatti il ragazzo incantato si becca una palla in testa e non solo...
Una ragazza infuriata si avvicina a lui, gridando che un porco traditore, facendo capire all'intera spiaggia e, da quanto urla, anche l'intera popolazione della California che è fidanzato con lei.
Di conseguenza Camilla da subito le spalle facendo l'indifferente peccato che il suo amico impiccione ha visto tutto.
"Quando la smetterai di puntare ai ragazzi fidanzati?
Dovresti aver imparato che non è mai saggio mettere dito tra moglie e marito, figurarsi tutto il corpo."
Adora il suo amico, ma a volte vorrebbe davvero affogarlo nell'oceano, sopratutto quando ha leggermente ragione.
Sbuffando si toglie gli occhiali, rubandogli la bottiglietta d'acqua dalle mani per berne un lungo sorso, putandogliela poi contro con fare accusatorio.
"È successo solo una volta e non sapevo che fosse fidanzato."
Non capisce davvero cosa ci sia di male, gli uomini ci provano con donne fidanzate continuamente e nessuno li giudica.
Lei lo fa una volta, per giunta per sbaglio e viene etichettata come poco di buono.
Appena fa per bere un altro, Tris si avvicina a lei, premendo la bottiglia con il risultato di bagnarla tutta oltre che quasi soffocarla.
"E te lo sei portato a letto, o meglio nella macchina, per chiarire meglio la situazione?"
Sbuffando Camilla gli tira addosso il resto dell'acqua con tutta la bottiglietta.
Ok, è vero, ma a sua discolpa può dire che si era fatta ceretta, sopracciglia e capelli per quell'appartamento, non poteva buttare via tutto quel dolore per niente.
Il problema è stato quando sul più bello quella pazza della sua fidanzata ha bussato al finestrino beccandoli in fragrante.
Quel tizio, di cui non ricorda nemmeno il nome, ha chiuso gli sportelli con il risultato che la ragazza si è sfogata con una pietà sui fanali e con un coltellino su tutte è quattro le ruote.
Che fortuna che quella sera sono usciti con la macchina di lui.
In tutto ciò Harley, da topo di biblioteca che si rispetta, è troppo impegna a leggere il suo amato romanzo per ascoltarli.
Tanto che Camilla le deve sventolare davanti agli occhi una mano per riportarla alla realtà, su questo pianeta dove l'amore non è rose e fiori e i bad boy non si innamorano della ragazza per bene.
"E tu mia cara?
Quando metterai da parte l'amore platonico per i libri, considerando un po di amore profano?"
Muove le spalle tra i sensuale e il buffo rubando un sorriso all'amica che risponde arrossendo e spostando lo sguardo sulle mani che ancora stringono il suo amato libro.
Harley si che sarebbe perfetta per impersonare la classica ragazza di uno dei romanzi che in tanti leggono.
Timida e riservata, bellissima anche se si ostina a indossare vestiti larghi e costumi interi da bambina.
Lei è perfetta e non lo sa, senza sapere che riflette tutti i classici cliché di cui tutti vorrebbero leggere.
"Vorrei avere metà della tua sicurezza."
Appunto, ecco un altro cliché.
Camilla in questa storia dovrebbe essere la "antagonista", quella bella che sa di esserlo e che è antipatica la maggior parte del tempo, forse bisognerebbe guardare le cose da tutte le prospettive.
"Spero solo quella, perché come me sopporto solo me stessa e non sempre."
Le sorride, iniziando a sentire la pelle pizzicare per il sale asciutto sulla pelle.
Alzandosi in piedi si togli di dosso la sabbia e si sistema i capelli cercando di farli sembrare decenti, dio quanto vorebbe essere in un film, a quest'ora sarebbe perfetta, senza la sabbia nel costume e con il vento a soffiare favorevole.
"Ora se non vi spiace, dato che in troppi mi stanno fissando per capire se sono davvero un Johnson, gli faccio vedere qualcosa di davvero interessante."
La gente pensa davvero di essere discreta, non è così.
È da quando è arrivata che sente bisbigli e che la gente la guarda con fare indagatore.
Forse pensano che è sorda, ma sarebbe comunque uno spreco perché con suo zio Tom, fratello della madre e sordo muto, ha imparato a leggere il labiale e il linguaggio dei segni.
Comunque, questo continuo interesse che atrae, sopratutto qui dove il nonno è sindaco della città, è il motivo di tante sue scelte sbagliate.
Non è una giustificazione e no ha intenzione di dare alla sua famiglia tutte le colpe, vuole solo mettere le cose in chiaro.
Fin da bambina i suoi genitori l'hanno portata con sé sotto i riflettori di una cena di beneficenza, la pubblicazione di un libro e alle partite di football a livello internazionale, si di quelle che si guardano alla TV.
E c'è da dire che le luci dei riflettori non le danno nessun problema, come ballerina ha sempre amato il palco e le luci della ribalta.
Al contrario è allergica all'ipocrisia e ai giudizi della gente, soprattutto di quelli che non sanno nemmeno il suo nome.
Che magnifica vita ha Camilla Johnson, pensano in troppi, peccato che c'è un'altra faccia della medaglia.
Lei è la figlia di Emma Lopez e Oliver Johnson, nipote di Ivan Johnson sindaco della città, ereditaria di un cognome che ha fatto la storia della città.
Lei agli occhi di tutti è questo, non ha nome, lei è semplicemente qualcuno che porta i successi di altri ed è davvero estenuante.
Così, si mostra per quello che è, con i suoi difetti e i suoi desideri.
Come ora.
Cammina sculettando verso la riva dell'acqua, facendo l'occhiolino a qualche bel ragazzo, leccandosi le labbra, anche a quella vecchietta che la sta fissando scandalizzata.
Si tuffa in acqua in modo sgraziato schizzando un paio di ragazze che si lamentano da sopra il loro lettino gonfiabile.
E se ne frega dei capelli disastrata quando uscirà fuori dall'acqua, lei non è perfetta ed ora che la gente lo capisca e forse così impareranno il suo nome.
Dopo la giornata al mare, Tris trascina l'amica in un locale che ha appena aperto .
Hanno provato a convincere Harley ad andare con loro, ma non c'è niente da fare, le discoteche non fanno per lei e lei non fa per le discoteche.
Così i due si ritrovano al bancone s mandare giù la prima tequila.
"Allora Cami, come hai intenzione di gestire la tua fama?"
Stronzo, vuole farla bere finché non parlerà di come si sente a riguardo, sentimentale del cazzo.
Camilla sorride, facendo segno al barista di servirne altri due, spera vivamente che l'amico abbia portato la carta di credito se vuole farla bere fino a che non tornerà a casa a quattro zampe.
Per precisare, già successo troppe volte negli ultimi anni.
"Non capisco questa tua fissazione.
Non è il mio primo giorno in una scuola nuova, ti ricordo che ne ho cambiato più di quanto tu ti cambi le mutande."
E da giorni che la tartassa con queste domande, inizia a diventare noioso.
Ma il suo amico non è uno stronzo qualunque, la conosce bene e non si fa fregare dalla sua aria da dura.
Entrambi butta giù il bicchiere, leccandosi dal dorso il sale per poi mordere il limone.
Ecco come si beve la tequila.
"Perché io c'ero quando hai smesso di ballare.
Ero li quando hai giurato di non indossare mai più le punte.
Perciò, non prendermi per il culo, con me non funziona."
Questa volta è lui a fare segno di servirne ancora, senza mai spostare lo sguardo dalla amica.
Gli atteggiamenti da cattiva ragazza con lui non attaccano è bene che lo sappia.
Sente di averla in pugno, finché il dj non fa risuonare le prime note di Dark Hourse di katy perry, ha appena perso la battaglia.
Cami sorride, mandando giù il bicchierino e dandogli le spalle incamminandosi nella pista.
Cerca di seguirla come puo, spintonando a destra e a sinistra, ma la trova solo alzando lo sguardo, su un cubo a ballare.
In pochi secondi attira l'attenzione, muovendosi sensuale e perfetta sui tacchi dieci che porta ai piedi.
Stringendo il palo, salta steingendolo tra le cosce e scendendo con la schiena finché i palmi non toccano terra ma solo per un secondo.
Torna di scatto su scuotendoi capelli castani scuri tinti di bianco sulle punte.
Sale ancora di più sul palo, tenendosi poi con le mani girando intorno al palo come un serpente che soffoca la sua preda, facendo urlare di approvazione il pubblico.
Eppure Tris è certo che lei nemmeno li sente, succede sempre così quando balla.
Sa che ha abbandonato la danza, buttandola fuori dalla sua vita, ma essa non potrà mai uscire da lei.
La musica è qualcosa che le scorre dentro, una culla dove lei si muove calma perfettamente se stessa anche quando compie i passi degli altri.
La guarda muoversi, con gli occhi chiusi e le mani tra i capelli lunghi, persa sicuramente in quel mondo che lei ha dentro di sé dove vive sola insieme alla musica.
Girare su se stessa in una piroetta perfetta, fermandosi di scatto con un ginocchio piegato, l'altra gamba allungata, il palmo sul pavimento e uno sguardo malizioso sulla folla.
Tra essa vede un ragazzo molto carino che sorseggia una birra e la guarda intensamente, meglio del previsto questa sera avrà un lieto fine.
Si muove selvaggia, sentendo la musica bruciarle nelle vene e il ritmo rimbombare nei muscoli tesi.
Sente la vibrazione delle note basse nel petto e quelle alte a farle trattenere il respiro, un frastuono di emozioni che le muove un mare di farfalle nello stomaco, rendendola libera di trasmettere la sua sessualità al ragazzo che continua a guardarla.
E sono solamente loro due, come un tempo erano solo lei e il palco, giocando a chi cederà per primo.
Lui abbassa lo sguardo e lei sorride soddisfatta, pensando che tris tornerà a casa da solo stasera.
Finita la canzone, scende giù dal cubo con l'aiuto di due ragazzi che le offrono da bere, a cui Cami risponde dicendo che pultroppo astemia.
Sorridendo nel vedere quegli sciocchi crederci e farla andare via, come se una donna può essere portata a letto solo se alticcia.
Vede l'amico al centro della pista che la cerca, ma non le interessa gli spiegherà più tardi, il suo obbiettivo è il ragazzo dai capelli scuri, occhi verdi, giacca di pelle e l'aria da cattivo ragazzo.
Quanto ama in questo momento i cliché.
"Allora, ti va di offrirmi da bere o vuoi solo guardarmi?"
Sfrontata si appoggia con la schiena al bancone, abbastanza vicino a lui da sentieri addosso la puzza di fumo e colonia di marca.
Lui sorride, sorseggiando la birra,mettendosi davanti a lei intrappolandola al bancone.
Così vicino sembra ancora più grosso di quanto pensava ed è più alto di lei di parecchi centimetri.
Le labbra carnose e piene, gli occhi paragonabili a due smeraldi, la mascella rude e ricoperta di uno strato sottile di barba curata.
È eccitante da morire.
"Non me la faccio con le ragazzine, perciò cerca qualcos'altro che sia interessato alle tue mutandine, io passo."
E se ne va, lasciandola confusa e accordata.
Che cazzo è successo?
Lo guarda andare via, finendo in fretta la sua birra e passandola a una cameriera prima di sparire oltre la porta del locale.
"Dove cazzo eri finita, ti ho cercato dappertutto."
La sgrida Tris, ma ancora una volta l'amica non lo sta ascoltando.
Inizia a pensare di essere diventato invisibile.
No, semplicemente Camilla è ancora troppo confusa per riprendersi.
Quel ragazzo l'ha bidonata alla grande e sinceramente non le è mai successa una cosa del genere.
La spinta contro il bancone con l'intento di eccitarla lei lo sa che è così, per poi abbandonarla senza nemmeno provarci.
"Mi ha scaricato."
Dice sconvolta, colpendo l'amico quando inizia a ridere chiedendo chi è il campione.
Era ora che qualcuno mandasse in bianco l'amica, dato che in genere le basta scuotere il capo per avere almeno tre numeri di telefono.
"Bellissima posso offrirti qualcosa?"
Appunto, un ragazzo le si accosta con tutte le buone intenzioni, non le sta nemmeno fissando il seno, peccato che sia arrivato nel momento sbagliato.
Quel ragazzo le ha scosse le ovaie per poi fargliele gelare ben chiuse nelle tube.
"Certo, prendo un attimo l'antibiotico per la clavidia e sono subito da te."
È una cazzata, ma a fin di bene dato che il ragazzo scappa via rischiando persino di cascare dallo sgabello.
Gli è andata anche bene, una volta ha un ragazzo che ci provava insistentemente a chiesto se con quel vestito si vedeva il pene, insinuando di essere un uomo.
"Sai che siamo nel 2022 e basterebbe dire no grazie."
La prende in giro tris, subendo lo sguardo critico dell'amico, dai non ci crede neppure lui alla cazzata che ha detto.
Alla fine i due consumano qualche altro drink, ballando da soli e andando in bianco entrambi.
Camilla torna a casa soddisfatta della serata, eppure quel ragazzo le rimasto impresso.
Un cattivo ragazzo fuori dagli schemi e dai cliché.
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