capitolo 19 il cliché del "baby"
"ci sentiamo più tardi baby"
Maicol le dà un bacio un po' troppo spinto per essere dato davanti casa di lei e dopo averle anche palpeggiato il sedere se ne va, facendole l'occhiolino.
Harley gli sorride rossa come un pomodoro ed entra in casa silenziosa.
Non si abituerà mai ai modi così irruenti di Maicol, ma ogni volta che la chiama baby non sa resistergli.
Un po' come succede alle ragazze nei libri che tanto ama ed è così che si sente, in una favola d'amore o in un bel film romantico.
Per fortuna i suoi genitori in soggiorno non commentano la scena fuori casa, avere dei genitori un po' fuori dalle righe infondo ha i suoi vantaggi.
Da loro è sempre cresciuta nella piena libertà di fare cio che le piace, a volte anche sbagliando le dice sempre la madre, e forse questa libertà la tenuta lontano dai grandi errori.
Non le hanno mai vietato di bere, drogarsio fare cazzate, perciò non ha mai sentito il bisogno di andare contro le regole, poiché in casa sua solo una è veramente importante.
Rispettare se stessa e poi gli altri, fare rispettare la propria libertà e rispettare quella degli altri.
Per quanto riguarda invece il sesso, sua madre le ha fatto il discorso già qualche anno fa, ma sicuramente non molto standard.
Passato il capitolo su preservativo e gravidanza, la madre si è concentrata sull'importanza di amare il proprio corpo, concedersi al piacere e fare sesso o amore che sia nel rispetto di se stessa e di quello che sente.
Forse è questo che la fa desistere dal fare l'amore con Maicol, per quanto lo ama non si sente ancora pronta a fare quel passo, a scoprire il piacere dell'amore, quel senso di libertà verso le proprie scelte su cui sua madre si è impegnata tanto a parlarne.
La loro mente aperta, la sempre protetta da sgridate per baci o ragazzi, limitandosi alla fine a domande un po' imbarazzanti.
Per Maicol, lei non lo sa, ma il discorso è molto diverso.
La scena che hanno appena visto e che hanno già visto un paio di volte, gli dà fastidio ma no perché sono genitori gelosi, ma perché sanno che Harley non si sente a suo agio con quel tipo di passione.
Negli ultimi mesi l'hanno vista allontanarsi completamente dai suoi amici e dalla sua famiglia, vestirsi con abiti visibilmente a disagio e da troppo non la vedono con un libro in mano.
Più volte il padre ha dovuto resistere alla tentazione di spaccare la faccia a quel ragazzetto da quattro soldi, e la fatto solo perché sa che così facendo avrebbe allontanato di più la figlia.
Per esperienza sa che quando un genitore vieta qualcosa, spinge il figlio in quella direzione allontanandolo da sé.
I suoi genitori gli ordinavano il decoro e lui ancora oggi non sa il suo colore originale di capelli.
E questo è solo l'esempio più stupido che viene in mente.
Con Sofia sospirano, speravano davvero si essersi liberati di quel malessere, il giorno che Harley era uscita con i suoi amici avevano anche festeggiato con una bottiglia di spumante.
Sofia ha anche provato a parlarle, ma la figlia si è chiusa a riccia e non le ha parlato per oggi, non vuole riprovare quella sensazione.
L'unica cosa che in cui possono sperare è la testardaggine dei loro amici, ma per quanto Rayan voglia seguire i consigli della moglie, è stato chiaro.
Se vedra la situazione peggiorare o la figlia ferita o anche solo piangere, solo Dio potrà togliergli dalle mani quel ragazzo.
Intanto Harley, ignara del pensiero dei genitori, sogna scrivendo sul suo diario.
Scrive di come la fa sentire speciale, di come il suo nomignolo ormai sia baby, di come la baci con passione e desiderio e bello sentirsi desiderati.
Scrive che lo ama, il suo nome in un cuore e bacia la pagina con il rossetto rosso.
Il telefono suona un messaggio da parte di Maicol, un semplice messaggio con scritto che stasera sarà con gli amici e che si sentiranno domani, niente di nuovo in realtà.
Ma nel farlo il diario cade e le pagine scorrono, destino che si fermi nel racconto del sabato passato con i suoi amici.
Si siede sul letto incrociando le gambe sotto di sé, la prima pagina è bagnata di lacrime, racconti di come si sentiva male per come Maicol l'aveva lasciata e in un angolo un cuore spezzato, si sentiva così distrutta quel pomeriggio.
Nella pagina dopo non c'è scritto niente, solo la foto che hanno fatto in spiaggia tutti insieme.
Sospira, si abbraccia coccolandosi, si sente confusa.
Maicol quella sera si è presentato sotto casa sua con un mazzo di dodici rose rosse, con la loro canzone al telefono e tante dolci scuse.
"Ti amo baby."
"Mi dispiace baby."
"Mi manchi baby."
E lei era così felice, si è lanciata tra le sue braccia baciandolo per mezz'ora prima di staccarsi da lui.
Sa che lui sta cambiando per lei, non è facile per un bad boy cambiare completamente, ha bisogno di tempo e del suo amore.
Poverino, ha un passato difficile, lei sa che è migliore di come pensano gli altri, che cambierà grazie il suo amore.
Ma...
Sfiora la foto con i suoi amici, gli mancano tanto e non nasconde che il sabato passato insieme la fatta sorridere come non faceva da molto.
Alza lo sguardo sul muro, lì dove i ricordi più belli sono appesi con cura, lascia tutto sul letto avvicinandosi ai ricordi incorniciati.
Serate passate insieme in qualche locale, loro a ridere mangiando una pizza sul divano, compleanni insieme, loro abbracciati davanti a scuola il loro primo giorno di asilo.
Nonostante Camilla poi è andata a vivere lontana, la loro amicizia è rimasta tanto forte che si sentivano tutti i giorni, tutto il giorno, tant'è che ha foto di loro tre in video chiamata.
Sospira, non ha foto con Maicol perché non ama che la sua vita privata finisca su facebook e non ama essere fotografato, ma a lei non importa, non è tanto essenziale da farlo stare male.
Ma...
Sospira, cioè, capisce che Maicol vuole che stanno tutto il giorno insieme, infondo si amano ed è normale fare i piccioncini.
Ma...
Accarezza la foto fatta da sabato, prima di quel giorno avrebbe esso la mano sul fuoco sulle scelte di Maicol, si fidava ciecamente di lui, forse un po' pateticamente pendeva dalle sue labbra, ma ora.
Ripensa a come Camilla e Tristano sono corsi da lei solo perché sapevano che stava male, Maicol le ha detto tante volte che i suoi amici non possono capire l'amore che c'è tra di loro, eppure capiscono lei perfettamente.
Sapevano che aveva bisogno di un abbraccio e l'hanno abbracciata, sapevano che aveva bisogno di piangere e hanno pianto con lei, sapevano che ama il mare e l'hanno portata in spiaggia, loro la capiscono come nessuno è mai stato capace di fare.
Ma...
Sospira e rilegge il messaggio che le ha mandato Maicol, quel baby che tanto le fa battere il cuore, ci tiene tanto a lui, non lo vuole perdere, lo ama ma allora perché sente che qualcosa si è spezzato.
Se fino a qualche giorno fa non vedeva né sentiva niente al di fuori di lui, oggi invece vede l'ombra di qualche pensiero.
Se lui esce con gli amici, che male ci sarebbe se anche lei esce con i suoi amici?
Oppure, perché non la porta con sé, se gli manca così tanto?
Sposta lo sguardo sullo specchio, sfiorandosi la gonna della divisa tirandola più giù fino a sotto le ginocchia, come la portava fino a qualche mese fa.
Non capisce, se l'ama così tanto, perché le chiede sempre di accorciare la gonna o sbottonare qualche bottone della camicia?
Lui dice perché le piace quando è sexy per lui, ma sposta lo sguardo sulla foto di lei e Camilla durante una serata.
Osserva Camilla, quanto era bella e sexy con un semplice jeans e una polo a collo alto, sa che si può essere sexy anche con un pantalone.
Sospira e sente il bisogno di scrivere una nuova pagina sul diario.
Ama tanto Maicol, questo non loette in dubbio, ma il sabato passato con i suoi amici ha accesso un qualcosa in lei.
Scrive tutti i suoi dubbi, tanti punti di domande e poi un pensiero la sfiora.
Possibile che sia finita nel solite cliché del "baby"?
Anche Camilla pensa ad Harley, non ha ancora digerito lo scontro con Maicol ed ora lo sfoga a pugni contro il saccone.
La storia tra Daniel e la milf la distratta, ma molto poco.
Appena finita la chiacchierata con la madre e tornata in camera, ha guardato le foto con Harley e gli è risalito il nervoso.
Ha pensato che poteva scegliere tra una camomilla e un omicidio, alla fine ha optato per la palestra.
In genere le basta chiudersi in sala danza, niente la fa scaricare come ballare e dopo si sente Anche abbastanza di buon umore, ma questa volta è diverso.
Un ora di ballo è ancora si sentiva troppa carica di energia negativa, sarà stato il colore rosso oppure l'effetto lucido, ma il sacco da box la conquistata.
Pugno e calcio, i cappelli attaccati alla fronte per il sudore, la pelle arrossata e accaldata.
Continuare a immaginare la faccia di Maicol la carica di adrenalina, più lo vede compiaciuto e più colpisce, è un buon trucco per gli allenamenti intensivi, si segna di dirlo a Cooper.
"Povero Maicol, ho quasi pena per quando avrai la licenza di uccidere."
Camilla alza gli occhi verso il cielo, finendo la serie e fermandosi, questa non può dirgli nulla e lei che se l'è chiamato.
Si volta verso di lui, trovandolo con una bottiglietta d'acqua e un asciugamano, cinque punti a grifondoro.
Dominic dà le spalle incamminandosi verso la sala di Camilla, ricordandole che hanno l'allenamento, ma è più concentrata su altro.
L'occhio le cade sulla sedere sodo del ragazzo, mostrato perfettamente in una tuta nera a vita bassa, si dice di essersi sbagliata.
Quello è sicuramente un culo da serperverde.
"Passato l'imbarazzo per la milf?"
E no, non si è scordata della sua faccia scandalizza, semplicemente era passato in secondo piano.
Lo vede fermarsi e irrigidire le spalle, si corsa fa tutto il giro per guardarlo in faccia e per poco non gli scoppia a ridere davanti.
È completamente rosso, persino fino alle punte dell'orecchio, per non parlare dello sguardo che corr da tutte le parti pur di non guardarlo.
"Direi che non sono affari nostri la vita sessuale della professoressa."
Scappa furbetto con la scusa di prendere una bottiglietta d'acqua nel piccolo frigo, anche perché sa che quando Camilla avrà iniziato con lui non ci saranno pause per almeno tre ore.
Comunque lei lo segue con sguardo malizioso, con le mani dietro la schiena e passo da bambina curiosa.
Dominic sospira, non lascerà stare, questa ragazza è testarda come un cane non lascierà l'osso.
"Ammetto di non avere la tua scioltezza con il sesso e quindi si, è stato abbastanza imbarazzante.
Ma non sono comunque fatti nostri direi, penso che tu non vorresti che qualcuno ficanassasse nei tuoi momenti intimi."
La incanta, non ci può fare niente, ogni volta che si ritrovano a parlare lui ha un modo così pulito, semplice e a volte anche diplomatico.
Non è facile tenerla attenta in una conversazione, almeno che non stia chiacchierando con i suoi amici, su questioni serie in realtà tende ad azzittire tutti con i suoi modi taglienti.
Invece con Dominic è un continuo botta e risposta, qualche volta riesce persino a lasciarla senza parole.
"Pensi sia strano non provare nessun imbarazzo o essere a proprio agio con il sesso e lo capisco.
Ma sappi che vivere il sesso come un tabù, ti toglie molti piaceri e ti fa sentire a disagio con il proprio corpo e con quello di una ragazza."
Sicuramente anche Camilla non scherza a capacità di farsi capire, Dominic si sente completamente capito perché in realtà lei sta parlando di lui, anche se sta usando un condizionale.
Poi perde la sua attenzione, Camilla lo sta osservando e inizia a girargli intorno, ha quasi paura che voglia passare dalla teoria alla pratica.
E un po' ha ragione.
"Forse è per questo che fai schifo in difesa."
E se ne va dalla stanza, lasciandolo senza parole e anche un po' impaurito.
Sono settimane che lavorano sulla sua difesa, alcuni esercizi sono serviti molto ma rimane comunque scoperto e la posta è troppo alta per sbagliare.
Fino ad ora ha avuto fortuna e un buon attacco, ma gli serve una difesa migliore.
Camilla, da come la guardato sembra aver avuto una illuminazione ma vederla rientrare con una corda in mano, sinceramente lo preoccupa molto.
"Tranquillo, il sadomaso non è qualcosa che voglio provare."
Eppure, per un attimo la immagina con quella corda ad usarla come una frustra, da una parte molto sexy ma dall'altra terrificante.
Sbatte gli occhi, liberandosi da quella immagine, questa ragazza gli fa davvero uno strano effetto.
Camilla, del tutto ignara, si avvicina a e gli lega la corda intorno al bacino con un bel nodo alla marinara, poi fa lo stesso con sé stessa.
Tra loro due meno di un metro di corda.
"Ok, ora non puoi scappare."
Si avvicina a lui arrotolando qualche centimetro di corda alla mano e si ferma, osservando le sue reazioni.
Dominic ci prova a sembrare del tutto indifferente, non è la prima volta che ha una ragazza così vicina, ma man mano che la corda viene arrotolata alla mano di lei, ormai rimane un palmo tra i due e lui trattiene il respiro.
Camilla si ferma, osservando il suo nervosismo aumentare con i suoi respiri affannati, la pelle imperlarsi di sudore a freddo e il modo in cui fugge con lo sguardo.
"È perché sono una ragazza o perché sono nel tuo spazio vitale Nik?"
Ingoia a vuoto e lei osserva il suo pomo d'Adamo salire e scendere, segno che ha fatto centro.
Prova ad accorciare ancora la corda ma Nik subito scatta con la mano sulla sua fermandola.
Sembra quasi andare in iperventilazione, una leggera crisi di panico che sta per avere inizio e Camilla lascia la presa sulla corda dandogli abbastanza centimetri per tornare a respirare.
"Non amo condividere i miei spazi Milly, è sempre stato così.
E hai ragione, non è perché sei una ragazza, mi succede anche in mezzo alla folla.
Ma posso controllarlo, sul ring posso farlo."
Camilla ha ormai una idea chiara e sa che in parte sta mentendo.
Quel senso di claustrofobia in mezzo alla gente non è qualcosa che puoi tenere sotto controllo, ma forse è questo il suo vero problema, voler avere tutto sotto controllo.
Lo guarda con sfida e accorcia di nuovo la corda, lui subito subisce l'effetto cercando di nascondersi dietro a una finta sicurezza, almeno finché lei non lo colpisce sul fianco facendolo finire a terra ed è cosi crudele da aver mollato la corda in modo da non cadere con lui.
"Diciamo che te la do buona perché eri sovrappensiero, magari troppo preso a fissarmi le tette, ma ora preparati."
Dominic si rimette in piedi, osservandola arrotolare lentamente la corda alla mano, dandogli tutto il tempo per concentrarsi, ma a poco serve.
Quando arriva ad occupare il suo spazio vitale, va in iperventilazione, Camilla lo colpisce e torna con il culo per terra.
"Questo esercizio non mi piace."
Torna in piedi e torna a terra, ancora e ancora e ancora, la situazione è quasi ridicola.
Camilla neppure lo colpisce con forza, un paio di volte le bastata una spinta a buttarlo giù.
Si rialza, la corda si accorge, il respiro si affanna.
Camilla lo colpisce e torna giù, rimanendoci questa volta non ha nessuna intenzione di riprovarci, è inutile.
Camilla questa volta lascia completamente la presa sulla corda, sedendosi a terra vicino a lui.
"Facciamo che ammetti di non avere tutto sotto controllo e io non ti costringo a sbattere in continuazione il tuo bel culo a terra.
Anche perché sarebbe un danno all'umanità rovinare quel capolavoro."
Dominic sorride alla battuta, ma rimane con lo sguardo sul pavimento sentendosi terribilmente vulnerabile.
Di tanti punti sensibili, Camilla è riuscita a colpire il più fastidioso e doloroso, l'unico che in fondo sa di non poter controllare.
Camilla si sdraia completamente, giocando con la corda tra le dita, senza fare domande o costringerlo a parlare, in realtà come entrambi fanno sempre, lasciando i loro spazi.
Dominic prende in mano la corda, sfiorando i piccoli disegni creati dall'intreccio, cercando una buona spiegazione.
"Sai, lo so che sono perfetta ai tuoi occhi e modestamente lo sono. Ma quando ero piccola un bambino mi ha sfidato a salire in cima all'albero più alto del parco.
Puoi immaginare quello che è successo, anche all'ora ero molto tenace."
Lui avrebbe detto testarda, orgogliosa, coraggiosa e un altro paio di aggettivi, ma preferisce tenerlo per sé.
Invece si sdraia di fianco a lei, concentrandosi sulla corda nelle loro mani, ancora a tenerli legati.
O forse è qualcosa di più profondo.
"Così, con la mia bella gonnellina scozzese e la spilla preferita di mia madre attaccata al petto, sono salita fino in cima, orgogliosa di aver vinto nonostante la gonna completamente rovinata.
E quello stronzo di Adam Stuart ha iniziato a canticchiare che sarei caduta, che mi sarei fatta male e che mi si vedevano le mutandine.
La spilla di mia madre è caduta ed io lo seguita finché non è arrivata a terra è la pietra blu incastonata e volata via."
Entrambi immaginano la scena come se fosse un film, una piccola bambina in cima ad un albero con un gruppetto di pestiferi a prenderla in giro per le margherite cucite sulle mutandine.
Camilla però pensa a quello che è venuto dopo e le viene la pelle d'oca.
In pochi sanno questa storia.
"Ero completamente pietrificata, quasi non riuscivo a respirare.
La loro cantilena nelle orecchie e vedevo il suolo sempre più lontano, sempre più in raggiungibile.
È dovuto salire mio padre a recuperarmi mentre piangevo disperata.
Da allora soffro di vertigini, ma sai cosa ho fatto appena papà mi ha portato a terra?"
Nik nega, girandosi verso di lei, incrociando i suoi occhi per la prima volta da quando hanno iniziato l'allenamento.
Lei sorride, girandosi completamente verso di lui con tutto il corpo, tenendo il capo sollevato con la mano sulla guancia.
Un sorriso furbetto sulle labbra.
"Sono risalita fino in cima, mi sono bloccata, papà è dovuto risalire a recuperarmi e io stavo di nuovo piangendo disperato.
Tutto questo per tre volte e ho smesso di riprovarci solo perché mamma mi ha supplicato di tornare a casa, che si era fatta già sera.
Ancora oggi ci provo lo stesso, nonostante so che finirò a piangere come una bambina e a chiamare mio padre, puoi immaginare le figure di merda."
Entrambi scoppiano a ridere e Dominic ritrova un senso di serenità che un po' a perso e che un po' forse non ha di molto.
Camilla gli racconta la prima volta che è salita su un palco per ballare da bambina, di come gli sembrava alto quel palco e di come suo padre gli ha dovuto tenere la mano durante tutto il balletto.
Per fortuna poi è cresciuta e il palco non sembrava più così alto, ma il padre per molto tempo è rimasto dietro le quinte, pronto a correre in suo aiuto se ne avesse avuto bisogno.
Dominic alla fine capisce la vera morale della storia, avere qualcuno che ti tiene la mano quando vuoi affrontare le tue paure.
L'orologio sul muro segna già le 19 e invece di parlare del suo problema se ne esce così.
"Ti va di andare a mangiare qualcosa?"
Ma c'è qualcosa di più importante in questo invito, un apertura nelle sue difficoltà.
E con sottofondo la canzone "baby", Camilla annuisce curiosa di avere qualche risposta in più sul misterioso Dominic Cooper.
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