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capitolo 14 il cliché della donzella in difficoltà

Il pomeriggio in officina è stato abbastanza pesante, nonostante le battute di Owen, e l'incontro con il datore di lavoro della madre gli ha rubato le ultime energie, tanto che dopo cena appena si era sdraiato a letto è crollato in un sonno profondo.

Era persino un bel sogno, anche se non ne ricorda i dettagli, se non che all'improvviso la canzone shallow ha iniziato a ripeteri più volte quasi in modo fastidioso.
Ci ha messo un po a capire che quella musica  era in realtà il suo telefono che squillava.

Con un occhio chiuso e l'altro incapace di vedere il nome sullo schermo a causa della luminosità, ha risposto forse ancora senza rendersi conto di quello che stava facendo, se fosse ancora sogno o già realtà.

Ci si aspetterebbe un "Mi dispiace per il disturbo" data l'ora tardi, o almeno un saluto e che si presentasse.
Ma no, l'unica cosa che gli dicono dall'altra parte della cornetta è:

"Mi devi un favore, perciò alza il culo e vieni a recuperarmi.
E per favore, porta anche delle scarpe da ginnastica, questi tacchi mi stanno uccidendo."

Allontanado il telefono dell'orecchio per evitare l'emicrania data la voce squillante e la confusione di sottofondo, si mette seduto strofinandosi gli occhi infastiditi nonostante l'oscurità nella stanza.
La sveglia poco lontano segna l'una di notte ed è ancora troppo assonnato per fare un ragionamento di senso compiuto.

"Nik
NIK CI SEI?
Dai che sembro una squillo in cerca di clienti e non sembra bastare avere malattie sessuali per allontanare i tizzi che mi stanno guardando.
Sono quasi sicura che non sappiano nemmeno cosa vuol dire sessuale."

Lentamente Dominic riesce a svegliarsi e a mettere in ordine i pezzi del puzzle.
Allontanando il telefono legge sullo schermo "Milly", perciò deduce che non è una allucinazione ed è un vero peccato.
La sente continuare a imprecare verso chissà chi e lamentarsi dei piedi che tra poco si staccherrano dalla caviglia per scioperare, parole sue.

"Ciao anche a te Milly, io sto bene e tu?"

Nonostante voglia farla stare sulle spine, ascolta con attenzione la confusione intorno a lei mentre si infila velocemente un jeans.
Si chiede perché la sente tanto agitata, perché abbia chiamato proprio lui e di conseguenza come ci sia finita in questa situazione.
Ma prima di tutto lei ha ragione, le deve un grosso favore, perciò non può tirarsi indietro.

"Sai, da bravo principe azzurro dovresti essere già in macchina a guidare premendo forte sull'acceleratore per correre in mio aiuto.
Non hai mai visto un film romantico?"

Lo prende in giro, sbuffando quando lo sente aprire il frigo forse per prendere qualcosa da bere e così è in realtà, il suo udito fa davvero paura a volte.
D'altra parte Dominic sta al gioco, ma una cosa è chiara, lei sta cercando di non mettere giù la chiamata prolungando la loro conversazione.

"Si e tu dovresti essere la donzella in pericolo pronta a regalare la tua purezza al principe azzurro."

Il suo tono è assolutamente ironico e il fatto che la sente ridere è la conferma che anche lei lo ha capito, ma anche del suo pensiero di prima.
In genere quando Camilla lo chiama è per sgridarlo di essere in ritardo per l'allenamento per poi chiudere la telefonata ancor prima che lui anche solo la saluti.
Il fatto che ora la chiamata segna dieci minuti significa che non vuole stare sola e come biasimarla.

Camilla non è stupida e per quanto sia coraggiosa e capace di difendersi, trovarsi in piena notte davanti a una discoteca circondata da ragazzi ubriachi non la fa sentire tranquilla.
In questi casi sua zia Sofia le ha dato un consiglio specifico, quando non si sente tranquilla ed è da sola deve parlare al telefono e ad alta voce, così che qualsiasi mal intenzionato ci pensi due volte prima di avvicinarsi.

"Mio caro e innocente Nik, l'unica cosa che potrei offrirti di puro è una birra di puro uppolo italiano.
Muoviti, mi sto congelando il mio stupendo lato b."

Non è vero, nonostante sia ottobre le temperature sono ancora tranquille, ma è davvero stanca di essere guardata da troppi sguardi maliziosi.
Lo sente mettere in moto la macchina e anche se avrebbe preferito venisse con la moto, finalmente fa un sospiro di sollievo.
Ha appena il tempo di dargli l'indirizzo che, se non fosse già una serata del cazzo, le muore il telefono con tanto di funerale.

"Milly, ci sei?"

Ripete un paio di volte Dominic, per poi guardare il telefono con vivavoce posato sul sedile rendendosi conto che la linea è caduta e ammette di preoccuparsi molto quando richiamandola risponde la segreteria telefonica.

Così accellera chiedendosi sinceramente perché sia così preoccupato per lei.
Lui e Camilla hanno davvero un rapporto strano, non sa neppure se si può definire amicizia o semplice conoscenza eppure non ci ha pensato due volte a salire in auto e a correre da lei.
Che cazzo di cliché.

Si dice che è perché le deve un favore, perché è una donna in difficoltà e tante altre cazzate, ma alla fine la verità non la sa neppure lui.

In poco tempo arriva davanti al locale, pensava che l'avrebbe dovuta cercare  per ore e invece la sua figura quasi spicca tra tante.
Parcheggia davanti a lei, scendendo con calma dalla macchina e appoggiandosi al finestrino.

Camilla è posata con la schiena al muro e un tizio davanti a lei ridacchia proponendole sicuramente qualche oscenità.
In genere interverebbe in soccorso della donzella in difficoltà, ma con Camilla osserva la sua espressione tra rabbia e divertimento, capendo che di una donzella ne ha solo l'aspetto.

"Oh andiamo tesoro, non fare la preziosa."

Se ne esce il genio e Dominic non può trattenersi dal ridacchiare della smorfia di lei.
Accorgendosi di non essere più soli, il solito cretino che ci sta provando con Camilla e non degno neppure di un nome da ricordare, si gira verso Dominic quasi arrabbiato dell'interruzione.

"Amico, qui stiamo parlando perciò vedi di farti i cazzi tuoi e andartene a fan culo."

Dominic lo guarda sorpreso, davvero non si aspettava che questo coglione con tutto quello che ha digerito capisse che è lì per la ragazza.
Ma comunque alza le mani in segno di resa, mettendosi comodo con una gamba sull'altra.

"Non ho nessuna intenzione di rovinarti la festa, voglio solo godermi la scena."

Perché sa che Camilla gli farà il culo, lo legge nel suo sguardo, così non gli resta che mettersi comodo e fare l'occhiolino alla ragazza.

Il coglione, non sentendosi più minacciato, torna con l'attenzione su Camilla, allungando la mano verso un ciuffo posato sulla guancia.

"Stavamo dicendo, che ne pensi di uscire con me e magari mettere una buona parola con tuo padre.
Non mi dispiacerebbe entrare nella sua squadra e tu in cambio avrai una notte indimenticabile o anche più di una."

Dominic non può non alzare lo sguardo al cielo davvero annoiato dalla situazione e lo stesso fa Camilla con tanto di Sbuffo.
Gli prende la mano allontanandola dal proprio viso, per poi cercare di sfilarsi dalla sua presa.

"Grazie, ma passo, ho una relazione con il mio dildo blu e non ama condividere i miei buchi."

Nonostante il suo sia un messaggio abbastanza chiaro, il ragazzo non si arrende e le prende il polso fermando la sua fuga.
Questa situazione inizia davvero a essere imbarazzante, non solo voleva passare una bella serata che poi si è rivelata uno schifo, deve anche essere importunata dall'ennesimo cretino.
Perde la pazienza e con decisione preme il polso del ragazzo sull'articolazione che condivide lo spazio con un nervo abbastanza sensibile.
Di scatto lascia la presa portandosi il polso al petto con una espressione di dolore sulle labbra.

Soddisfatta Camilla raggiunge Dominic già salito in macchina ad aspettarla.

"Sei una stronza frigida, va fan culo Johnson."

Lei non gli dà importanza, salendo in macchina senza neppure disturbarsi a fargli il terzo dito, è davvero stufa di questa serata, vuole solo tornare a casa.
La macchina parte e lei posa i piedi doloranti sul cruscotto della macchina, sprofondando sul sedile e non le dispiacerebbe addormentarsi e svegliarsi direttamente a casa.
Chiude gli occhi fin quando i suoi piedi non vengono spinti via e di scatto si ritrova di nuovo seduta composta.

"Giù i piedi Milly, aspetta di arrivare a casa per metterti comoda, la mia macchina non è un letto."

Si lamenta lui  facendola sbuffare.
La fissazione per le macchine che hanno gli uomini non la capira mai, si è persino tolta le scarpe prima di posarli sul cruscotto, perciò non c'era neppure il rischio di sporcarla.
Testarda decide di riprovarci, ma questa volta viene sgridata come una bambina.

"Non osare Milly, altrimenti ti riporto da quel genio della seduzione.
Che poi, mi spieghi perché tutti i cretini li attiri tu?"

Si aspetta una delle sue solite battute taglianti, ma lei invece sospira amara mettendosi le gambe piegate sotto al sedere con lo sguardo rivolto fuori dal finestrino e lui si pente della battuta che ha fatto.

E così stanca, che si lascia andare un po andare, permettendosi di far cadere per qualche minuto la sua maschera perfetta.
Quando si ha bisogno di un amico che ascolti, uno sconosciuto può diventare il proprio migliore amico.

"Sono stanca Nik, ormai non ho neppure un nome, sono semplicemente la figlia di Oliver Johnson e tu non immagini quanto sia pesante."

Dominic rimane sorpreso da questa improvvisa confessione, la guarda di sfuggita riuscendo a vedere il suo viso stanco attraverso lo specchietto, si vede che ha bisogno di lasciarsi un po andare anche se domani tornerà a essere la solita stronza.
Così rimane in silenzio e se prima era diretto a casa di lei ora cambia strada senza che lei neppure se ne accorga.

"Sai, mi piace il sesso e sono diciamo felice quando qualche bel ragazzo cerca da me una notte di avventura, anche perché anche io cerco lo stesso.
Ma ultimamente l'unico motivo per cui si avvicinano e per poter arrivare a mio padre e pensano di farmi un favore scopandomi.
Andiamo, mi hai vista?
Sono loro a essere fortunati ad avere il permesso di sfilarmi il perizoma."

Cerca di nascondersi nelle sue solite assurdità alla fine, ma ormai uno spiraglio si è aperto e Dominic cerca di entrarci dentro a passo leggero.
Gli scappa un sorriso, perché Camilla ancora una volta si mostra fuori dagli schemi, mandando a fan culo l'idea che una brava ragazza deve vivere il sesso come un tabù.

"Lascia stare che ora sto con Alex e sono fedele a lui, nonostante sia una testa di cazzo ma con un bel..."

Dominic subito la ferma con una leggera frenata, perché non ha nessuna intenzione di entrare in quel genere di dettagli, ma lei comunque inizia a gesticola con le mani a indicare misure poco veritiere dato che una mano quasi tocca il finestrino mentre si diverte a toccargli il braccio con l'altra, solo per dargli fastidio.
Poi all'improvviso inizia a palpegiargli il muscolo.

"Anche se ammetto di essere curiosa, con questi muscoli non oso immaginare il muscolo la sotto quanto sia duro."

Nonostante gli faccia l'occhiolino, Dominic non legge malizia nel suo sguardo come invece e già successo altre volte, semplicemente ha trovato una via di fuga e ora nascosta per bene si sistema la maschera che le era scivolata.

"Sai, se fossimo in un libro tu saresti la nemesi della ingenua e verginella protagonista."

La prende in giro, spingendola a tornare seduta e soprattutto preoccupato che la ragazza possa altrimenti scendere con la mano a costatare la sua affermazione.
Per quanto riguarda Camilla invece sbuffa, anche se d'accordo con lui in realtà, come qualsiasi ragazza anche lei ha letto tutti quei libri young adult dove la protagonista deve lottare contro una ragazza più libertina per avere l'amore del protagonista, sinceramente ha sempre tifato per la ragazza libertina.
Ma un pensiero comunque le sfugge.

"Forse se continuiamo a immaginarci in altre realtà e perché la nostra inizia ad andarci stretta."

E cala il silenzio, perché ha completamente ragione e Dominic non sa contradirla.
Hanno vite completamente diverse, famiglie diverse e anche caratteri molto lontani tra di loro, eppure entrambi convivevano con lo stesso problema.

"Finché si vive tra i margini della vita degli altri, non si può trovare la propria."

Camilla per la prima volta da quando lo conosce, lo osserva guardandolo davvero.
A primo impatto può sembrare un classico bad boy con tanto di giacca di pelle e una bella moto, ma poi c'è qualcosa di più in profondità.
E no, non parla di un mistero dietro a uno sguardo tenebroso, quelle cazzate le lascia ai libri, semplicemente nasconde una persona diversa da quella che mostra e in Camilla si accende il suo lato da donna, quello curioso.

"Ora offrimi quella birra, penso di meritarmela."

Continua lui guardandola sorridente per qualche secondo di troppo e Camilla scatta con lo sguardo sulla strada per paura che si possano schiantare contro un muro, accorgendosi che la macchina è ferma davanti a un piccolo pub.
Quando sono arrivati qui?
Deve davvero smetterla di perdersi nei suoi pensieri, prima o poi la rapiranno e finirà in Messico senza accorgersene.

Dominic scende per primo, aspettando che lei faccia lo stesso per poi entrare insieme all'interno del locale.
Grazie a l'ora tarda ancora traballante tra l'ora di cena e la colazione dopo una serata a ballare in discoteca e magari di fame chimica, il pub è quasi completamente vuoto se non per una cameriera anche carina che subito corre a prendere i loro ordini.

"Per lui una birra e magari il tuo numero, da come lo mangi con gli occhi.
Io mi accontenterò di un hamburger e una birra, almeno che tu non voglia una cosa a tre."

Ammicca maliziosa verso la cameriera che rossa come un peperone scrive in fretta per poi fuggire via.
D'altra parte Dominic si limita a ridere divertito, ormai abituato alla assenza di vergogna della sua compagna di avventure.
Rimasti soli, Camilla torna con lo sguardo su di lui ed è chiaro che il suo attacco alla cameriera era solo per fare in modo che non li disturbasse per un po.

"Ora, dato che grazie a me avrai una fine serata migliore della mia, perché non mi spieghi cosa intendevi prima?"

La frase "se guardi troppo nell'abisso poi l'abisso guarda in te" è terribilmente azzeccato in questo momento e con Camilla.
Ha fatto l'errore di volerla studiare da vicino, ma così facendo è finito intrappolato nella sua ragnatela e sa che non sarà facile fuggire via.

"Perché dovrei mia cara Milly, infondo non siamo nemmeno amici."

Anche questo è vero, nonostante stiano spesso insieme, il loro rapporto si limita a prendersi in giro e ad allenarsi insieme, nulla di più.
Intanto vengono serviti loro gli ordini, senza che la cameriera questa volta neppure alzi lo sguardo, eppure Camilla nota sotto il boccale di birra un biglietto interessante e prima che lui se ne accorge lo prende in mano sventolandoglielo in faccia.

"Ora lo siamo mio caro Nik, guarda la tua amichetta che brava, ti ha fatto avere il numero di quella bella ragazza.
E poi, tu di me sai tante cose, io solamente il tuo nome e la tua passione per il blu corallo."

Non si è dimenticata di quell'articolo che ha letto e guardandolo sbuffare capisce di aver fatto centro.
Così, deciso a ricambiare il favore, si lascia anche lui andare raccontandogli del padre.
Login hugers.

Ha letto questo nome decine di volte nel libro della madre, sa chi è e cosa vuol dire per il padre, ma ora silenziosa ascolta la versione del figlio di quell'uomo che ha odiato tanto.
Dominic mentre gli racconta la sua storia  la osserva mangiare con calma il suo panino e nonostante sia buffa per, come una bambina, spesso si sporca con le diverse salse, guardando i suoi occhi gli sembra quasi di ritrovarsi di nuovo nell'ufficio del padre di lei.
Nonostante fisicamente non abbia nulla del padre, i suoi ne hanno la stessa intensità e la stessa comprensione che ha visto in Oliver.
Non lo giudica, non fa domande, semplicemente ascolta finché non finisce il suo racconto senza però svelarle la storia che si nasconde dietro al colore blu corallo.
Ma va bene così, per questa sera si sono svelati anche troppo.

"Insomma, tutti è due viviamo nell'ombra della vita dei nostri padri."

Conclude lei finendo anche il suo panino dondolando  quello che resta della birra nel boccale.
Dominic si limita ad annuire e rimangono in silenzio a guardarsi negli occhi, per la prima volta senza maschere o favori a debito tra i due.
Rimasti per troppo tempo a fissarsi, a Camilla scappa un sorriso e una frase sciocca.

"Ci stiamo fissando da cinque minuti, ora dovremmo dichiararci amore eterno e poi baciarci come pazzi fino ad esplodere di passione su questo tavolo."

Scherza, posandosi una mano sulla guancia e guardandolo sbattendo le ciglia con tanto di sorriso ammiccante.
Dominic, capendo il suo intento di cambiare argomento per alleggerire la situazione, anche lui si mette nella stessa posizione ed è divertente che dall'esterno sembrano una coppietta innamorata.

"Potrei cedere davvero, se non fosse che ti è rimasto un pezzo di insalata tra i denti ed è stranamente ipnotico."

Scoppia a ridere guardandola gonfiare le guance con l'espressione di una bambina offesa.
In tutta la sua maturità inizia a lanciargli le moliche rimaste sul vassoio, fregandosene degli sguardi che i loro urletti hanno attirato su di loro.
Dominic si limita a pararsi in modo teatrale fingendo che quelle molliche possano farle davvero male.

Alla fine per poco non vengono cacciati via dal locale e dopo essersi accorti che sono passate l tre di notte, da bravo gentiluomo la accompagna a casa passando il viaggio a prendersi in giro come il loro solito.
Una volta che si fermano davanti al cancello, Camilla fa un lungo sospiro riprendendosi dall'ultima risata appena fatta, per poi soffermarsi con lo sguardo serio su di lui.

"Grazie, per tutto quanto."

Per essersi precipitato da lei, per averla ascoltata, confidato con lei e per averle fatto finire la serata in modo piacevole.
Dominic le sfila via dai capelli una mollica finita li nella loro guerra con il cibo, per poi accarezzarle la guancia con divertimento e un po' di derisione.

"Dovere, un bravo principe azzurro è sempre pronto a salvare la donzella in difficoltà."

E scoppiano a ridere, forse dopo stasera sono davvero amici, ma anche se cosi non fosse e da domani torneranno ai loro modi va bene così.
La donzella si è salvata da sola e il principe non ha mai avuto un cavallo bianco con cui arrivare in suo soccorso.

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