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capitolo 10 il cliché del malinteso e incomprensibile

Ogni settimana c'è un gossip nuovo, quello di questa settimana è la nuova coppia nata.
La timida Harley e il bad boy Maicol James fanno ormai coppia fissa da una settimana.
Esattamente sette giorni, gli stessi che i due amici non vedono Harley, troppo impegnata a stare attaccata a Maicol, ma c'è altro.

È normale che i primi tempi voglia stare con il suo ragazzo, soprattutto se è il primo, Camilla e Tristano non gliene fanno una colpa è l'atteggiamento di Maicol che sta sul cazzo ai due.
Qualche giorno fa durante la pausa si sono avvicinati ad Harley per chiederle di uscire insieme ma Maicol è arrivato come un avvoltoio stringendola tra i suoi tentacoli dicendo che lei sarebbe uscita con lui, solo con lui.
Un tono possessivo e uno sguardo furioso sui due, per poi trasformarlo in mielosa dolcezza quando ha guardato Harley per chiedere se era d'accordo.
La piccola non ha avuto via di scampo, innamorata persa è riuscita solo ad annuire e a seguirlo verso il giardino.

Ed ora, i due amici appoggiati ai loro armadietti, guardano la scena con una sensazione di nausea nello stomaco.

"La tratta come un cazzo di trofeo.
Quello stronzo la presa per il suo cagnolino da passeggio."

Parla tra i denti Camilla, osservando lo stronzo parlare con i suoi amici, tenendo Harley sotto braccio senza nemmeno guardarla, senza nemmeno darle modo di partecipare alla conversazione.
Dio se ci soffre, la sua amica è già timida di suo, ma lui la sta chiudendo in una gabbia dove esiste solo lui e la sta allontanando da loro perché lo sa che con noi è diversa, più aperta e più viva.

"Quando gli facciamo il culo?
Ho le mani che pizzicano da giorni."

Stringe i pugni Tris completamente d'accordo con l'amica.
Più guardano Harley insieme allo stronzo e più sentono quanto sia sbagliata vicino a lui, quanto si stia infilando in una relazione tossica.

"Chi dobbiamo picchiare?"

Vengono affiancati da Mark e Daniel, il secondo in silenzio anche se in realtà non serve nemmeno parlare.
Appena seguono il loro sguardo capiscono bene di cosa stanno parlando.
Il malumore che Tris e Camilla si portano dietro da giorni ha infettato i loro due nuovi amici, passano parecchie ore di pausa a parlare di come poter salvare Harley.

Ma mentre Mark parla apertamente, a volte anche in modo più colorito di Camilla, con rabbia verso uno stronzo che non merita nemmeno di essere chiamato per nome, per Daniel è completamente diverso.

Camilla sposta lo sguardo sul gemello timido, trovandolo sempre silenzioso ma con lo sguardo furioso mentre stringe i pugni forse con più forza di quella che sta usando Tristano.
Il timido Daniel Mullen non gliela racconta giusta, ma ora non ha tempo per i suoi problemi.
Una situazione del cazzo alla volta, si dice facendo lunghi respiri Camilla.

"Io vado, devo consegnare una ricerca, a dopo."

Li liquida con poche parole Daniel e un saluto con la mano, si quel ragazzo nasconde sicuramente qualcosa, l'unica certezza è che qualsiasi cosa sia centri con la dolce Harley.

Camilla si chiede se la piccola ne sia consapevole, se sa davvero quante persone le vogliono bene e sono pronte a salvarla dalle viscide mani di quel pezzo di merda.

Le ore dopo non vanno sicuramente meglio, Harley ha abbandonato il posto vicino a loro per sedersi vicino allo stronzo che, destino di merda vuole, segue tutti i suoi orari.
Anche se Camilla inizia a pensare che se li è fatti cambiare apposta, paranoica?
Forse, ma sa qnche che da quel coso devono aspettarsi di tutto.

La osserva alzare la mano per rispondere a una domanda e lui subito pronto a tirarla giù con la scusa di stringerla nella sua.
Perché non si rende conto di quanto lui sia il male, quanto la stia legando a se per renderla succube, cosa può fare per salvarla se lei non vuole essere tirata in salvo?

Finita l'ora, se la trascinato dietro peggio di come fa lei con Bolt, solo per raggiungere i suoi amici e parcheggiarla al suo fianco.
La pazienza di Camilla è ormai finita.

"Devo fare qualcosa, altrimenti divento pazza.
Voi distraete la merda, a lei ci penso io."

Parla tra i denti a Tris e Mark senza nemmeno guardarli, incamminandosi verso l'amica.
I due si guardano annuendo, seguendola, pronti a inventarsi qualcosa.

Spalleggiandosi arrivano al gruppo che conoscono solo di vista, ridendo e per sbaglio colpendo con una spallata lo stronzo.
Certo, per sbaglio.

"Scusami amico, questo coglione mi stava raccontando la sua ultima cazzata."

Tris gli porge la mano per scusarsi, posando l'altra sulla spalla, sorridendo nonostante la sua voglia di stringere e farlo cadere in ginocchio.
La mano sulla spalla crea un divisore tra lui e Harley e quando gli stringe la mano si stacca definitivamente da lei dando la possibilità a Camilla di afferrarla e portarla verso il bagno femminile.

"Tranquillo amico, ma mi devi almeno una risata, raccontami questa cazzata."

Si pavoneggia la merda, Tris sa bene quello che davvero gli deve, un bel pugno sui denti.
Ma con la coda dell'occhio vede Camilla e Harley entrare nei bagni e capisce che deve prendere un po di tempo.

"Cazzo Mark, raccontagliela tu, io sto ancora metabolizzando."

Mentalmente chiede scusa all'amico per averlo messo in una posizione scomoda, ma non c'è bisogno di dirgli che in questo momento potrebbe dare davvero il peggio di se, così da bravo amico Mark improvvisa raccontando l'episodio di cui ai suoi amici ha gia parlato qualche giorno fa.
Abbastanza lungo e divertente da distrarlo e aiutare le due ragazze.

Una volta in bagno, Camilla chiude a chiave la porta dietro di sé, trovandosi davanti una Harley confusa e affannata per la corsa a sorpresa.

"Sei impazzita Cami, fammi uscire."

Harley la scavalca cercando di aprire la porta, ma Camilla sfila la chiave infilandosela in tasca, a mali estremi, estremi rimedi.
La osserva passarsi le mani nei capelli, chiudere gli occhi e fare lunghi respiri come se fosse in astinenza, drogata di lui.
A un certo punto pensa persino di essere arrivata troppo tardi.

"Non ci vediamo da giorni Harley, non riesco neppure ad avvicinarti da quando c'è lui, avevo bisogno di parlarti cazzo.
E se farlo devo rapirti, ben venga lo farò."

La più piccola fa lunghi respiri, cercando di recuperare la calma.
Infondo Camilla ha ragione è da giorni che non parlano ma è così sbagliato e egoista pensare che non se n'è neppure accorta?
Da quando hanno pranzato insieme per la prima volta, Maicol le sta vicino e passano tutto il tempo libero insieme, stanno insieme infondo, è così sbagliato?

"Puoi sempre chiamarmi o venire da me.
Non c'è bisogno di fare questa scenata, Maicol sarà molto preoccupato quando non mi vedra al suo fianco."

Dio è così innamorata da far crescere l'incazzatura alle stelle.
È Camilla ora a passarmi le mani tra i capelli, ma con la voglia di strapparseli uno ad uno.
E Harley è sempre più confusa.

"Ci ho provato, ma il telefono è sempre occupato e quando sono venuta da te o non c'eri o c'era quello stronzo in mezzo ai coglioni."

Ci ha provato più e più volte, ne ha parlato con Sofia per chiederle consiglio, ma lei alla fine era nella sua stessa situazione e in più le ha confessato che non se la sente di riprenderla ora che finalmente esce un po di più e sembra così felice.

"E poi non mi preoccuperei di quella merda, non penso si accorgerebbe che non ci sei nemmeno se fossi ammanettata a lui."

Ed è cattiva, lo sa che la sta ferendo, ma vedere il suo sguardo sempre più confuso e una accoltellata al petto.
Lei non sente la loro mancanza e non si è accorta del dirupo che si è creato tra di loro.

Harley si porta una mano al petto, le fa male questa cattiveria gratuita soprattutto da parte della sua amica.
Forse ha ragione Maicol, Tristano e Camilla sono troppo diversi da lei per capirla, come invece fa lui.

"Anche tu sei spesso impegnata con i tuoi toyboy, mi sembra che nessuno ti abbia detto qualcosa.
Solo perché ora sei concentrata solo su un ragazzo non vuol dire che io devo riempire il tuo vuoto."

Camilla è scioccata, non riconosce la sua amica se non per la voce che sta pronunciando queste cazzate.
E in un certo senso ha ragione, è Maicol che gli ha detto queste cose sulla sua amica, eppure ora le sente così sue queste parole, queste idee.

"Non capisci che non sei più tu, che ti stai allontanando da noi?"

La discussione sta degenerando, se ne rendono conto entrambe, ma è il problema di quando si è arrabbiati non si dovrebbe parlare e invece si dicono troppe cose.

Harley sorride amara guardandosi addosso, le felpe sono scoparse per dare posto a magliette della sua misura e il viso è truccato con un leggero burro cacao.
Sposta lo sguardo sullo specchio alla sua destra, notando che si è cambiata ma in meglio, perché lei non lo capisce?

"Perché devi essere così egoista da non capire che sto bene con lui?
Ora che non sono più invibile vicino a te, ti senti minacciata?
Ora che anche io ho degli amici sei talmente invidiosa da non volere il mio bene?"

Ancora parole di Maicol, ma è la bocca di Harley a parlare e Camilla può solo fare un passo indietro accusando il colpo.
È vero, non si è accorta del suo cambiamento fisico, ma solo perché era concentrata sui suoi occhi spenti e da come lui la tratta davanti agli altri.

Forse è davvero tardi, quel pezzo di merda ha messo un seme maligno nella testa della sua amica, che pian piano sta facendo radici sempre più profonde e velenosi.
Quello stronzo è peggio della muffa.

"Ma che cazzo dici Harley?
È lui a metterti questa merda nel cervello, non ti rendi conto che lo fa solo per allontanarti da noi, dai tuoi veri amici?"

Non si riconoscono più, si guardano negli occhi ma non sono più quelli che si guardano da quando erano bambine.
Harley nega con il capo, le fa male che il suo ragazzo sia tanto infamato dopo tutto il bene che le ha fatto, per giunta dai suoi amici.
Ha ragione lui, non ha bisogno di amici così.

"Lui mi porta alle feste, non mi costringe a parlare con gli altri come hai sempre fatto tu e non mi lascia da sola per farvi una sveltina nel bagno."

Le urla addosso come non ha mai fatto prima, con una tale rabbia negli occhi che Camilla non pensava nemmeno esistesse nella sua anima.
Ha ragione, loro non la portano alle feste perché sanno quanto lei preferisca guardare un film sul divano mentre mangiano cibo spazzatura.
L'hanno sempre integrata nelle loro conversazioni per non farla sentire esclusa e perché amano ridere con lei.
E per la storia della sveltina in bagno, cazzo è successo una volta sola e per di più lei non era sola ma insieme ai loro amici e nemmeno si era resa conto della sua scomparsa.
Cos'altro le ha detto il pezzo di merda?

"Col cazzo Harley, noi abbiamo sempre voluto il tuo bene.
E meriti di meglio di quella cacca umana, quello stronzo del cazzo, quel coso..."

Ma Harley ferma il suo elenco, sbattendo il palmo contro la porta del bagno, facendo sussultare l'amica.
È stanca di subire, di sentirla parlare male del suo ragazzo, lei non si è mai permessa di giudicare i casi umani che Camilla si è portata a letto.

"Si chiama Maicol.
MAICOL.
Ed è il mio ragazzo, lo amo, è così difficile per te da capire solo perché non sai cosa vuol dire amare qualcuno.
Hai sempre avuto la fila dietro di te, decine di ragazzi pronti a baciarti i piedi pur di uscire con te e tu hai solo saputo usarli per una botta e via come una puttana."

La mano di Camilla parte verso la sua guancia, ma in un momento di lucidità devia il colpo sulla porta facendola tremare.
Come ci sono arrivati a tanto, lei non lo sa, ma il dolore ha ormai superato la rabbia e di molto anche.

Guarda la sua amica, i suoi occhi ancora pieni di odio e la bocca ancora sporca di veleno.
Non ha ancora finito di colpirla, pensa che quello stronzo le stia facendo bene ma in realtà la sta riempiendo di rancore e odio.

"Hai sempre avuto tutto, la grande Camilla Johnson con il mondo apparecchiato per qualsiasi sua fame o voglia.
Non sai cosa vuol dire essere invisibile e finalmente sentirsi qualcuno, amata e bellissima, perché tu non sai cosa vuol dire trovare qualcuno che ti fa sentire così."

Questa fa ancora più male, usare il suo cognome per metterla all'angolo, quando sa bene quanto la sua popolarità l'abbia fatta soffrire e spingere a perdere la cosa che più amava.
Lei lo ha avuto quell'amore di cui parla, è stata la danza ad amarla, un sentimento così puro che non è sicuramente quello che prova e infonda quel pezzo di merda.

"Mi hai deluso Camilla, davvero tanto."

Le sfila la chiave dalla tasca, dandole le spalle per infilarlo nella serratura, ma prima che la apra e scappi via Camilla posa una mano sul legno freddo, con capo chino e il respiro sofferente in gola.

"Non ti lascerò autodistruggerti per quel pezzo di merda.
Ti voglio bene Harley e ti assicuro che ti salvero."

Non importa la merda che le ha lanciato addosso, dolore che ha sentito per ogni parola che le ha vomitato addosso, sa che non è lei ha pensare queste cose.
Ci sarà sempre per lei, qualsiasi cosa accadrà e ce la farà a salvarla.

Ma Harley nemmeno la guarda e sempre di spalle le parla mentre se ne va.

"Non ho più bisogno della tua compassione Camilla."

E se ne va, lasciandola sola nel bagno, quasi a dirle addio.
Fuori dal bagno, Maicol nascosto la guarda soddisfatto del suo operato, dimostrandosi più furbo di quanto gli altri lo reputano.

Sapeva che gli amichetti del suo nuovo giocattolo avrebbero fatto di tutto per allontanarla da lui, sopratutto conoscendo la tenacia della Johnson, aveva solo bisogno di tempo per lavorarci la dolce Harley e plasmare la sua mente a suo piacimento, niente di più facile.

Quando Tristano si è presentato da lui con la scusa di averli colpito per sbaglio, ha sentito la sua piccola lasciare la sua mano è con la coda dell'occhio la vista correre in bagno insieme alla Johnson, ma la lasciata fare perché oggi era un po la prova del nove e la sua piccola la superata a pieni voti.

Quando la sa abbastanza lontano, sicuramente alla ricerca di lui, entra nel bagno trovando la Johnson appoggiata con i pugni al lavandino e il capo chino.
Ha sentito la parte finale della discussione e ne è pienamente soddisfatto.

"Ammetto che il fuoco che ti porti dentro è ecitante Johnson.
Ma io preferisco i gattini alle tigri, sai sono più semplici da manovrare e sopratutto con cui giocare."

Camilla scatta con lo sguardo su di lui, infuocato nel sentire definire l'amica un giocattolo.
E davvero tentata di colpirlo, ma quando fa un passo verso di lui si ritrova una mano sul collo e la schiena contro il muro.

"Sai Johnson..."

Lei non riesce a muoversi, con le ginocchia le blocca le gambe e con la mano libera gli intrappola i polsi sulla testa a una tale velocità che non se ne neppure resa conto.
Questa pezzo di merda è un predatore a piede libero chissà da quanto tempo.

"La tua amica è così insipida che sei una tentazione per la mia carne debole.
Forse potrei farti godere e poi immaginarti mentre mi fatto la tua amica verginella."

Nonostante la presa Camilla non si arrende muovendosi irrequieta e disgustata dalla erezione che le sta premendo contro.
Lui le passa il naso sulla gola fino ad arrivare all'orecchio e succhiarlo, respirando gemiti disgustosi sulla sua pelle.

"Pezzo di merda, quando le dirò che ci stai provando con me, non avrai più potere su di lei."

Gli grida addosso, continuando a muoversi sentendo già l'affanno a causa della presa sul collo.
Ma lui le scoppia a ridere in faccia baciandola con forza, soddisfatto quando lei gli morde il labbro fino a fargli uscire il sangue.

"A chi credera?
Allamica che le ha appena detto che farà di tutto per farci lasciare?
O al ragazzo che la ama e la fa sentire unica?"

Pezzo di merda, ha pienamente ragione, se ora va da Harley e le racconta cosa sta accadendo lei non le crederà mai.
Anzi forse si allontanerà ancora di più da lei.

La porta viene spalancata di colpo, facendo un rumore forte che distrae la merda dalla sua preda.

"Che cazzo fai?"

Tristano guarda furioso lo st4onzo tenere al muro la sua amica e con forza lo afferra strappadola via da lei.
Camilla urla di no, di non fare il suo gioco ma è troppo tardi.
Tristano lo colpisce facendolo finire a terra e quando sta per caricare di nuovo l'urlo di Harley attira il suo sguardo.

Le mani chiuse sul petto, le lacrime a macchiarle il viso e l'odio più profondo nei suoi occhi verso Tristano.

"Che state facendo?
Lascialo stare."

Con le mani tremanti spinge via Tristano ai piedi di Camilla, che osserva il tutto con dispiacere e amarezza.
Il pezzo di merda ha vinto la battaglia.

Fingendosi sofferente si alza da terra avvicinandosi alla dua piccola, abbracciandola.

"Tranquilla amore, volevano che io ti lasciassi, ma non importa cosa dicono.
Non importa se Tristano mi prende a pugni o Camilla mi fa sospendere, io non ti lascerò mai."

Tristano spalanca gli occhi su Camilla capendo perché le ha urlato di non farlo, sentendo dentro la stessa amarezza che sente lei.
Lo stronzo la stringe a se, girando su di se in modo che dia le spalle ai suoi amici mentre lui li guarda bene con un sorriso sulle labbra.

Che schifo il cliché del malinteso e incomprensibile...



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