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CAPITOLO 4

Il giorno dopo, alla Idris High School, Magnus Bane raccontava la giornata trascorsa con il meraviglioso Alexander Lightwood ai due migliori amici.
Catarina commentò. "Wow. Il tuo futuro fidanzato è un vero gentlemen." "Futuro marito, grazie. Ma... secondo voi... Si comporterà diversamente anche a scuola, davanti a tutti gli altri?" Ragnor disse. "È uno sportivo. Gli atleti non passano tempo con noi. Per me ci ignorerà."
Non fece in tempo a finire la frase che, dal fondo della mensa, una voce li chiamò.
"EHI, MAGNUS, CATARINA, RAGNOR!" I tre si girarono.
Alexander Lightwood li stava chiamando, andando loro incontro.
"Ciao! Ho tenuto il posto anche per voi. Venite?" "Al tavolo dei Lightwood?" Chiese, incredula, Catarina. Alexander sorrise. "Se vuoi chiamarlo così. Dai venite. Simon e Clary sono già lì." Poi li condusse al tavolo dei Lightwood.
Nel tempo da loro impiegato per percorrere il tragitto, io vi parlerò del famoso tavolo. Il tavolo dei Lightwood.
Il primo ad usarlo fu Alexander stesso, al suo primo anno.
Schivo e timido di natura, occupò il tavolo più lontano dalla ressa.
L'anno dopo, con l'arrivo dei due fratelli, occuparono anche loro quel tavolo. Isabelle e Jace Lightwood, al contrario di loro fratello Alexander, erano molto espansivi, carismatici e affascinanti. Però, volevano molto bene al loro timido fratellone. Quindi, abbandonarono le luci della ribalta per lui.
Tuttavia, le luci della ribalta seguirono loro: Alexander e Jace (secondo e primo anno) entrarono nella squadra di Football, diventando quarterback e cocapitano. Isabelle Lightwood, primo anno, diventò il capitano delle cheerleader.
E, il tavolo lontano dalle attenzioni di tutti, divenne il più ambito.
Pochi potevano sedersi lì.
Gli occasionali fidanzati e fidanzate di Izzy e Jace vi rimanevano solo un giorno.
E, adesso, Alexander Lightwood aveva invitato Magnus Bane, Catarina Loss, Ragnor Fell, Clary Fairchild e Simon Lewis al suddetto tavolo. Il resto della scuola era sconvolta.
Ora, torniamo alla storia.
Clary e Simon salutarono i nuovi arrivati. Erano nervosi, Magnus li capiva. Per cinque anni, aveva guardato con ambizione quel tavolo, sperando di potersi sedere con le tre stelle della Idris. E adesso, era stato invitato niente meno che dal meraviglioso Alexander.
Simon chiese. "Come state?" Magnus alzò una spalla, come per dire tutto okay. Nonostante sembrasse entusiasta (e lo era) provò a nasconderlo.
Alexander chiese. "Che lezioni avete dopo?" I tre dissero che avevano matematica. "Ahia. La professoressa è matta. Attenti." Commentò Simon, dicendo poi. "Secondo me è peggio della Umbridge!" Clary sorrise. Imitata dai tre. Alexander alzò un sopracciglio. Simon disse. "Cioè... volevo dire..." il quarterback disse. "Beh... almeno non si veste di rosa. Anche se la fissazione per i gatti ce l'ha. Poverini." Commentò. Simon spalancò gli occhi. "Hai visto i film di Harry Potter?" Alexander sorrise. "E letto i libri. Sono un capolavoro della letteratura. J.K. Rowling è fantastica a scrivere." Simon chiese. "E... se parlassimo della Dodds?" "Ti direi che puoi anche chiamarla Alecto." "Parabatai?" "Jem è mio. Tieniti Will se vuoi." "Se ti dicessi Jedi?" "Anakin è il mio preferito. Anche se Windu è il più forte." Simon lo fissò. "Sei reale?" "Credo. Almeno. L'ultima volta lo ero." Magnus lo fissava come.... beh come un ebete. Con tanto di sorriso. Clary lo guardò. "Sei un nerd!" "Già. Però, shh. Secondo Izzy sarei un folle a dirlo a qualcuno."
Come se fosse stata evocata, Isabelle Lightwood apparve al tavolo. "Ma non mi dire. Il mio timido fratellone ha invitato qualcuno al tavolo? Sono colpita, Alec. Potevi avvisarci." "Ehi, Izzy. Chiamo altre 5 persone al tavolo. A dopo. Oh, ciao Izzy. Quanto tempo." La ragazza sorrise. "Hai fatto una battuta davanti ad altre persone." Si girò verso le persone. "Beh, se fate scherzare il mio fin troppo serio fratellone, siete i benvenuti. Isabelle Lightwood. Potete chiamarmi Izzy." Simon sembrava morto. "Simon Lewis." "Clary Fairchild." "Magnus Bane." "Catarina Loss." "Ragnor Fell." Isabelle guardò Magnus. "Magnus Bane, hai detto? Tu, Alexander, conoscevi Magnus Bane, e non hai detto niente?" "L'ho conosciuto ieri, Izzy." "Ieri?" Poi sorrise maliziosa. "Ah. E per caso era con te?" Magnus annuì. "Ah. Che fratellone bravo. Complimenti. Sta arrivando Jace. Senza una ragazza appiccicata. Wow. È il giorno delle stranezze?" Alexander annuì. "Esatto, Izzy. Non hai letto il calendario? L'ho scritto in rosso." Izzy alzò un sopracciglio. "Non l'hai fatto davvero. Mi prendi in giro." "Se lo dici tu." Jace interruppe la sorella. "Woah! Chi sei tu e che ne hai fatto del mio stizzoso, timido e serio fratello?" "L'ho ucciso. E preso le sue sembianze." Izzy annuì. "Ti capisco. Mio fratello è effettivamente un figo. Dote di famiglia, immagino." Poi guardò Jace. "Chi sei tu e che ne hai fatto del mio esuberante e conquistatore di fanciulle fratello?" Jace alzò le spalle. "Ho comprato il suo corpo per un giorno. È molto figo." Alexander sbuffò. Jace disse. "Tizio che ha ucciso mio fratello, hai sbagliato persona. Sono oggettivamente più figo di Alec." Alexander annuì. "Assolutamente. Che sciocco. La prossima volta, ammazzo te." Izzy rise. Poi guardò Clary. "Clary Fairchild? Ho visto i tuoi disegni. Sono molto belli."
La ragazza, al sentirsi rivolgere la parola da Isabelle Lightwood, spalancò gli occhi. "Grazie. Ci ho messo un po', a farli. Ma mi è piaciuto il risultato finale." Jace annuì. "Mi sono sembrati molto... profondi. Alcuni trasmettevano tristezza. Altri erano gioiosi. Merito dei colori, immagino. La tecnica che hai usato era di mescolarli con l'acqua e poi trovare il colore giusto?" Clary sorrise. "Esatto."
Alec sospirò. "Sono le esatte parole che ho usato io, Jace. Se vuoi fare colpo, studia arte. Al posto di rubare le frasi a tuo fratello."
Clary ridacchiò. Jace sbuffò. "Rivoglio mio fratello." Alec scosse il capo. "Nah. È troppo divertente. Mi sa che lo lascio morto." Izzy annuì. "Si, ti prego." Magnus stava guardando Alec. "Suoni, sei bravo con gli sport, sei un nerd, e studi anche arte. Se adesso mi dicessi che shippi la Drarry, potrei sposarti." "Domenica, che ne dici?" "È un appuntamento?" "Oh, no. È la data del matrimonio." Poi sorrise. "Adoro la Drarry. Sono fantastici."
Izzy sospirò. "Hai detto loro del tuo lato nerd? Sai che non devi farlo." "Per me, lo rende ancora più figo." Disse Magnus. Jace annuì. "Era una tattica per conquistarlo, giusto Alec?" Alexander annuì. "Assolutamente. Adesso che mi avete scoperto devo cambiare tattica. Anche se abbiamo già trovato la data del matrimonio." Poi socchiuse gli occhi. "Pensandoci bene non mi serve."
Jace disse. "Io e Alexander dobbiamo andare ad allenarci. Per il campionato. Vi troviamo qui domani?" "Beh... Non so se.." Catarina venne interrotta da Alec. "Certo che vengono qui. Non aspettate che vi chiamiamo. Venite e basta." Sorridendo ai 5. Poi, disse al fratello. "Smettila di gongolare e di organizzare mentalmente il mio matrimonio, e muoviti. Oppure Hodge ci uccide." Jace annuì. "Hai ragione. A domani, cari. Ciao Izzy."

La sera, Alec stava leggendo un libro molto bello. No, non è vero. Stava studiando storia per il giorno dopo.
Gli arrivò un messaggio.
Da Magnus
Ehi, OcchiBlu 😗😗😗. Sei stato molto gentile oggi. Davvero. Non mi aspettavo che ti fosse piaciuta tanto la mia compagnia ieri. Evidentemente, mi sbagliavo 😏. Se vuoi ripetere l'esperienza, chiedi pure.
Alec alzò gli occhi al cielo.
A Magnus
Ciao Magnus. Non chiamarmi più OcchiBlu. Alec va benissimo. Non c'è di che, per oggi. Siete simpatici. Ripetere l'esperienza di provare per tre ore di fila? No, passo.

Da Magnus
Ci sono persone che ucciderebbero per cantare con me. Ma, ti do ragione. Ci sono modi migliori per passare tre ore 😏. Quindi, domani che fai?

A Magnus.
Dimmene una.
Domani? Probabilmente rimarrò a casa, per aiutare mia madre con tutto. Tu?

Da Magnus
Pensavo ad un appuntamento.
Con te 😚

A Magnus
Mhmm... sai, sembra interessante. Taki's? Il suo menù è ottimo.

Da Magnus
È stato così facile? Wow. Beh, se me lo chiedi così... a domani, OcchiBlu.😙😙😙😙

A Magnus
A domani, MAGNUS. (Non chiamarmi OcchiBlu)

Alec sospirò.
"Sarà una lunga giornata domani."
Borbottò, prima di andare a dormire.

Angolo autrice
Ecco a voi il capitolo.
Al prossimo, gente
By Rowhiteblack

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