CAPITOLO 14
Alexander entrò in casa Lightwood, seguito subito dopo da Magnus e Micheal.
"Signorino Lightwood, bentornato a casa. Sua madre iniziava a preoccuparsi." Alec annuì una volta. "Avrei dovuto avvisare del mio ulteriore ritardo. Hodge, papà è in casa?" "Si trova nel suo studio, al momento." "Grazie, Hodge. Magnus e Micheal si fermeranno per cena. Aggiungeresti due posti a tavola?"
Hodge annuì. "Sarà un vero piacere, signorino Lightwood. Vado a preparare la cena."
Alec condusse i due verso lo studio del padre. Poi, arrivato alla porta, guardò Micheal. "Entrò un momento io, prima di fare entrare lei. Non è un problema?" Micheal scosse la testa. "Sinceramente lo preferirei, Alec. Grazie."
Alec sorrise all'uomo, prima di bussare ed entrare nello studio.
"Papà, ti sto disturbando?" Robert Lightwood scosse la testa. "A dire il vero, mi salvi dalle scartoffie. È tua madre quella teorica. Non mi piacciono particolarmente le scartoffie."
Alec sorrise, pensando all'espressione della sorella davanti alle scartoffie. "Penso sia una cosa di famiglia." Rispose, prima di sedersi.
"Papà... devo dirti una cosa." "Hai scoperto di essere bisessuale?" Alec spalancò la bocca. "Cosa? No!" Robert rise. "Eri molto serio, volevo alleggerire la situazione. Di cosa volevi parlarmi, Alexander. Lo sai che puoi dirmi tutto." Alec annuì. "Oggi sono andato a cercare Micheal. Wayland." "È ancora a New York?" Alec annuì. "Sì. Papà ieri eri serio? Vorresti davvero poter tornare indietro e sistemare le cose con Micheal?" "Ho perso la mia occasione, Alexander. Ho commesso degli errori e non posso cancellarli." Alec sospirò. "È vero, papà, hai commesso degli errori. Ma la cosa bella della vita è che puoi riparare agli errori. Non potrai cancellare quello che hai fatto, ma puoi sempre chiedere scusa per i tuoi sbagli e aspettare che anche l'altro faccia un passo verso di te. Non è quello che hai fatto con me? Ti sei scusato per la tua reazione." Robert sorrise. "Sì, Alexander. Vorrei poter riparare le cose con Micheal. Hai scoperto dove abita? Anche se dubito che lui voglia avere più a che fare con me." Alexander sorrise.
Si alzò e aprì la porta. "Entra pure, Micheal."
Micheal Wayland entrò nello studio. "Ciao, Robert. È tanto che non ci vediamo." "Micheal?"
Robert abbracciò l'amico. I due ragazzi uscirono silenziosamente dallo studio, lasciando privacy ai due uomini.
"Mi dispiace davvero tanto, Micheal." "Non serve che ti scusi, Robert." Il Lightwood scosse la testa. "No, lasciami parlare, per favore. Sono diciotto anni che dovevo fare questo discorso, ma la mia codardia mi ha impedito di venirti a cercare. Quella e il mio orgoglio. Micheal, non ti meritavi le parole che ho detto, nè il mio comportamento in generale. Ti avevo scelto come padrino per Alexander perchè sapevo che lui avrebbe avuto un buon esempio, con te. Ma, per colpa mia, è stato privato di questa enorme possibilità, affettiva e educativa. Micheal, mi sono sentito un verme subito dopo aver detto quelle parole. La mia reazione è stata eccessiva, totalmente erronea, ma avevo paura. Già non riuscivo a comprendere come Maryse potesse essersi innamorata di me. Con te, mi risultava inconcepibile anche il solo pensiero. Non ho scuse e non le sto cercando. Ti sto solo dicendo le cose dal mio punto di vista." Micheal sorrise e annuì. "Ti perdono, Robert. Tu avevi bisogno di dire quelle parole, ma io di dirti che per me non è cambiato niente. Sei ancora il mio migliore amico, e penso che Alexander abbia avuto dei buoni esempi educativi. Magari non da te, ma li ha avuti." Robert scoppiò a ridere. "Penso tu abbia ragione."
Robert chiamò Hodge.
"Hodge, per favore, prepareresti un piatto in più per cena? Micheal si ferma qui." Hodge, dalla porta, disse. "Il signorino Alexander mi ha già informato della presenza di Micheal e di Magnus a cena, signor Lightwood." Robert sorrise. "Perfetto. Grazie, Hodge."
Alexander e Magnus erano sulle scale, tenendosi per mano. "Sei stato molto gentile, oggi, Alexander." "Grazie, Magnus. Ma non ho fatto niente di particolare. Solo quello che ritenevo più giusto per mio padre e il suo amico. Quando mio padre ha descritto il loro rapporto, a me è venuto in mente quello tra me e Jace. Diciotto anni senza mio fratello... non riuscirei a sopportarli." Magnus sorrise, baciando il ragazzo.
"Dove sei finito?" "Ero leggermente impegnato, Izzy." "Non mi interessa. Dove sei stato?" "Siamo andati a cercare Micheal Wayland." Rispose Alec, accontentando la sorella. "Chi?" "Il mio padrino." Izzy alzò un sopracciglio. "Sembra qualcosa che necessita di tutti quanti. Riunione di Lightwood brothers. Andiamo, Magnus, tu vieni per aggregazione." Magnus rise. "Grazie, Izzy."
Scendendo per cena, Robert fermò Alec. "Alexander, una parola."
Alec si fermò, guardando il padre e facendo cenno ai fratelli e Magnus di entrare senza lui.
"Sì, papà?" "Volevo... ringraziarti per quello che hai fatto. È stato un gesto molto gentile e mi sono reso conto solo adesso quanto ne avessi bisogno. Ma... perchè lo hai fatto?" Alexander sorrise. "Papà, solo perchè nel mondo degli affari ci sono dei motivi per fare ogni azione, non vuol dire che anche nella vita di tutti i giorni ci siano dei secondi fini. Sei mio papà e farti un favore mi avrebbe solo reso felice." Robert sorrise. "Grazie, Alexander. Micheal ha ragione. Sei cresciuto bene, nonostante l'assenza continua mia e di tua madre. Sei davvero diventato un uomo maturo e pronto a relazionarti con il mondo. Sono orgoglioso di te." Alexander sorrise. "Grazie, papà. Vuol dire molto, detto da te."
Angolo autrice
Sono viva!
Scusate, la scuola mi sta uccidendo lentamente e inesorabilmente.
Alla prossima
By rowhiteblack
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro