CAPITOLO 13
Magnus sorrise al fidanzato, allungandosi per baciarlo.
"Allora, dove stiamo andando?" Alexander gli sorrise, invitandolo poi a salire sulla macchina.
Dopo che l'asiatico fu salito, rispose. "A trovare un... vecchio amico di mio padre. Ho impostato il navigatore, non vive molto lontano da qui."
Magnus lo guardò. "Chi è? E perchè devi andare tu da lui?"
Alexander, mentre guidava, rispose. "Mio padre mi ha spiegato perchè avesse reagito in quel modo. Gli ricordavo questo amico. Micheal Wayland. Il suo migliore amico e il mio padrino. Poco dopo la mia nascita, hanno litigato. A quanto pare Micheal ha sempre amato mio padre. Almeno, così mi ha detto lui." "Cos'è successo, dopo?" "Non si sono più parlati. Mio padre dice che non sa nemmeno che fine abbia fatto. Non lo ha mai cercato, forse. Per paura. Ha detto che quello è stato il suo più grande rimpianto. E che vorrebbe tornare indietro, ma non può." "Tu cosa vorresti fare, Alexander? Voglio dire, non puoi metterti in mezzo, no?" "A mio padre Micheal manca veramente. Volevo... parlare con lui. In fondo è anche il mio padrino e non l'ho mai incontrato. È abbastanza triste. Gli dirò quello che mio padre ha detto a me. Poi, cosa fare sarà una decisione di Micheal e solo sua. Se vorrà, non farò nemmeno cenno alla cosa a mio padre. Quello non sarebbe un problema."
Magnus allungò una mano, posandola sul braccio del fidanzato.
"Sei davvero una persona speciale, Alexander." Disse, sorridendo al ragazzo, prima di allungarsi per baciarlo.
Alexander rispose al bacio, prima di parcheggiare la macchina.
"Abita qui."
I due scesero dalla macchina. Magnus prese la mano del moro, sussurrando. "Devi stare tranquillo. Andrà tutto bene." Alexander annuì, sorridendo. "Lo so. Andiamo, dai."
I due salirono le scale che portavano al pianerottolo. Alexander si allungò per suonare il campanello.
Dopo qualche minuto, la porta si aprì e un uomo biondo, sui quarantanni e con un sorriso gentile in volto apparve.
"Signor Wayland?" Domandò Alexander, fissandolo.
L'uomo annuì. "Sono io. Ditemi pure, ragazzi."
Alexander, dopo aver guardato Magnus, riprese a parlare. "Mi dispiace davvero disturbarla. Mi chiamo Alexander Lightwood, il figlio di Robert..."
Micheal Wayland rimase in silenzio, fissando il ragazzo davanti a sè, stupito.
"Entrate, prego."
Dopo aver fatto passare Magnus, Alexander entrò nella casa, bloccato però dal braccio di Micheal, che gli afferrò il polso, fissandolo da più vicino.
"Scusa... assomigli davvero tanto ad entrambi i tuoi genitori."
L'uomo, dopo aver lasciato la mano del giovane, condusse i due ospiti nella cucina, dove offrì loro un caffè.
"Grazie, signor Wayland." Alexander prese la tazzina offerta, dandosi un'occhiata intorno. La cucina era in perfetto ordine, e si poteva notare sul frigo, di un grigio metallo, un menù colorato.
"Mi scuso per essere piombato così all'improvviso, ma di recente ho parlato con mio padre di lei. Volevo conoscerla, in parte e in parte dirle quello che mio padre ha detto a me. Potrebbe avere importanza per entrambi." Micheal annuì, sedendosi davanti a lui. "Dimmi pure, Alexander."
Il moro prese un respiro profondo, prima di dire. "Mio padre mi ha detto cosa è successo tra voi, poco dopo la mia nascita. Quando me ne ha parlato, ha definito la sua reazione... e le conseguenze di essa... il più grande rimpianto della sua vita. Tornerebbe indietro, se potesse. Non può, ovviamente, ma un errore non deve condizionare il resto delle vostre vite." Michael lo fissò, sorridendo esitante. "Saresti un ottimo avvocato, sai?" "In effetti, la valutavo come alternativa per il mio futuro."
Micheal sospirò, osservando la foto scattata il giorno del suo diploma, dove abbracciava Robert, sorridendo all'obiettivo. "Davvero lo ha definito il suo più grande rimpianto?" Alexander annuì. "Mio padre è molto orgoglioso, e difficilmente ammette di aver sbagliato. Soprattutto con le altre persone. Signor Wayland, mio padre prova davvero un grande rimorso per come l'ha trattata. Era, anzi, per lui lo è ancora, il suo migliore amico. Ha definito il vostro rapporto come quello di due fratelli, signor Wayland. Ho dei fratelli anche io, e passare diciotto anni senza essi mi ucciderebbe." Micheal lo guardò e sorrise. "Mi accompagneresti a casa vostra? Così posso parlare io con tuo padre." Alexander sorrise, annuendo. "Se vuole fermarsi anche per cena, avviso Hodge di preparare una porzione in più." Micheal lo guardò. "Hodge? È davvero diventato il vostro maggiordomo? Pensavo scherzasse, alla fine del liceo." "Sì, lo è diventato. Andiamo?"
Micheal annuì, e, dopo aver messo le tazzine nel lavandino, si diresse insieme ai suoi ospiti alla porta di ingresso.
"Ho una domanda, in verità." Alexander lo guardò, aspettando in silenzio.
"Perchè avete parlato di me?"
Alexander, lanciando un'occhiata a Magnus, disse. "Io... ho fatto outing di recente e inizialmente mio padre non aveva reagito nel migliore dei modi. Quando abbiamo chiarito, mi ha parlato di lei. Dopo ho deciso di cercarla, per non... farvi soffrire ancora per un errore dovuto dell'irrazionalità."
Micheal sorrise. "Per questo, hai preso da Maryse. Era lei che cercava di mediare quando qualcuno di noi faceva qualche stupidaggine. Ha molta pazienza, quella donna." "Oh, adesso con quattro figli, ne ha molta di più, signor Wayland."
"Tu sei la causa del suo outing?" Domandò Micheal, guardando Magnus. Il giovane annuì. "Sono il fidanzato di Alexander. Magnus Bane." "Piacere di conoscerti."
Poi, voltandosi verso Alec, chiese. "Per caso... tuo padre ti ha anche detto che sono il tuo padrino?" Alexander annuì, sorridendo. "Sì, me lo ha detto. A proposito, si senta libero di chiamarmi Alec. I miei fratelli mi chiamano così." "I tuoi genitori Alexander, immagino." "Già. Meglio di Gideon, però." Micheal rise. "Avevo detto a Robert che era un nome un po' vecchio per un ragazzo."
Angolo autrice
Già, povero Alexander.
Alla prossima per l'incontro Micheal e Robert.
By rowhiteblack
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro