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CAPITOLO 10

Will girava tra i ragazzi.
"Non pensate alle parole, alla canzone. Non pensate al tono di voce dei cantanti. Voglio che seguiate il ritmo e basta, come se la vostra vita dipendesse da questo. Adesso..." Will fece partire la canzone. Il gruppo, conoscendola benissimo, la cantò perfettamente.
"È esattamente questo che intendevo! Voglio vedere emozione, non accademia. Perchè il canto è questo. Passione e non studio."
La campanella suonò. "Perfetto, andate. Tra un po', faremo ancora delle gare a coppie. Teniamo le solite, funzionate bene."

Alec era appoggiato allo stipite della porta, aspettando Magnus.
"Ehy, Magnus, hai fatto con calma, eh?"
Magnus sorrise. "Scusa, non volevo farti aspettare. Andiamo?" "Ma certo, il film aspetta solo noi."

Seduti sulle poltrone, Alec e Magnus osservavano rapiti le scene del film scelto, ammirando Peter Parker per la sua bontà.
I popcorn comprati erano stati posizionati tra loro, per essere equamente raggiungibili.
Durante la riproduzione, Alec allungò una mano per prendere un popcorn. Nello stesso momento, anche Magnus allungò la mano.
Come nelle commedie romantiche, le loro mani si incrociarono nella vaschetta. Magnus, in un impeto di coraggio, strinse la mano del ragazzo con la propria, lasciandola nel recipiente dei popcorn, per nasconderla alla vista del resto del cinema. Alexander, spostando lo sguardo dal film al ragazzo al suo fianco, sorrise leggermente, ricambiando la stretta.
Rigirandosi verso lo schermo, allungò l'altra mano per prendere dei popcorn. Magnus ridacchiò a bassa voce.

Alla fine del film, Magnus ed Alec erano contentissimi.
"Wow, che bello! Sono... Peter è meraviglioso!" Magnus annuì concorde. "Comunque, non sapevo fossi un patito di fumetti." "Io? Magnus, dovresti vedere la mia libreria. Ho più fumetti che libri di scuola." I due cominciarono a dirigersi verso casa di Magnus.
"Senti... a proposito di Lydia..." "Non erano affari miei, Alexander. Se siete amici, è una buona cosa." "No, l'idea di mettersi con lei... io e lei non ci avevamo nemmeno mai pensato. Secondo i nostri genitori era una buona idea. Perciò, li abbiamo accontentati. Siamo sempre stati più amici che altro. Non siamo compatibili come coppia, troppo diversi. Volevo solo che tu lo sapessi, sai..." Magnus sorrise. "Grazie, Alexander."
Arrivati alla soglia della casa di Magnus, i due si salutarono.
"A proposito dei miei genitori... parlerò presto con loro. Riguardo... sai... me..." "Ci vuole del coraggio per affrontare i propri genitori, Alexander. Quando lo farai, io sarò qui pronto ad ascoltarti. E ad accoglierti se dovesse servire." Alec sorrise. "Grazie."
"Beh.. ci vediamo domani a scuola." Salutò Magnus. Alec annuì. "Ci vediamo domani, Magnus." Poi gli diede un bacio sulla guancia. "Dormi bene."
Appena la figura di Alec sparì dalla sua vista, Magnus si chiuse in casa.
Sorridendo, cominciò a saltellare per la stanza. "LO ADORO! OH, CHE TENERO!"
Corse in camera, buttandosi sul letto e prendendo il proprio telefono.
Aprì la rubrica, cambiando il nome di Alexander da FuturoMarito  a FuturoSexyMarito. Poi aprì la chat con lui.

Da Magnus a FuturoSexyMarito
Ehy, OcchiBlu!
Ti andrebbe di riuscire con me?

Continuò a sorridere come un ebete, anche dopo aver inviato il messaggio.
Appena arrivò la notifica di un messaggio, Magnus aprì la chat.

Da FuturoSexyMarito a Magnus
Wow, ti ho appena lasciato a casa, e già pensi alla prossima volta? Goditi i momenti, Magnus!
Comunque, certo! Quando vuoi, Magnus.

Magnus sospirò. "Oh, se fosse per me, Alexander, saremmo sempre insieme."
Decidendo di rimandare la conversazione al giorno dopo, Magnus spense il telefono e si addormentò sul letto.

Dall'altra parte della città, invece, Alexander Lightwood entrò nella cucina di Villa Lightwood.
"Madre, padre." "Ah, Alexander. Sei tornato, vedo." Disse il padre, alzando brevemente lo sguardo dal giornale. Maryse guardò il ragazzo. "Hai mangiato, Alexander? Lo sai che se vuoi proseguire nello sport ti servono energie." "Ho mangiato si. Devo parlare con voi. È molto... delicato l'argomento. Vorrei attenzione quindi."
Maryse si sedette di fianco al marito, che, lentamente, chiuse il giornale, alzando lo sguardo. "Dicci."
In quel momento, Isabelle, Max e Jace affiancarono il fratello, unendosi a lui.
Alec li guardò, sorridendo, poi si voltò e aprì la bocca, per prendere fiato.

Angolo autrice
Per il dialogo tra Alec e i suoi genitori, attendete il prossimo capitolo
By rowhiteblack

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