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LANCELOT

Merlyn stava raccogliendo delle erbe. Morgana le aveva regalato un nuovo set di abbigliamento costituito da pantaloni e tuniche di maggior classe, che le consentivano di nascondere i marchi, e di essere femminile al contempo.
Quando si chinò ancora una volta per prendere della valeriana da sotto un tronco, un rumore la fece sussultare e la ragazza osservò la foresta alla ricerca della fonte, pronta ad usare la propria magia.
Una bestia enorme, metà aquila e metà leone, sbucò dal nulla, e Merlyn rimase stupita, congelata per lo schock.
Quando vide il mostro pronto a colpirla, fece dei passi indietro, inciampando in una buca.
Prima che potesse essere colpita dal mostro, però, un uomo sbucò dai cespugli, colpendo il fianco della bestia con la propria spada, che però si infranse.
"Correre!"
Urlò l'uomo a Merlyn, che si alzò, sentendo la spalla riscaldarsi. "Mi prendi in giro?"
L'uomo la guardò stupito, prima di afferrarle la mano e correre in direzione di Camelot.
I due riuscirono a nascondersi dalla bestia, che sparì con un salto.
Merlyn guardò il suo salvatore, che a quanto pare era anche una delle sue anime gemelle. "Mi avete salvato la vita. Come vi chiamate?" "Lancelot. E come si chiama la mia anima gemella?" "Merlyn. Sono Merlyn."
Lancelot chiuse gli occhi, con un sorriso sul volto. Merlyn abbassò lo sguardo, vedendo il sangue sulle mani dell'uomo.
"Oh, no! Tenete duro, Lancelot. Presto sarete sotto le cure di Gaius."
La ragazza aiutò l'uomo ad alzarsi, e, quando raggiunse un cavallo selvatico dei boschi, posò l'uomo dolcemente sul dorso, saltando poi anche lei e raggiungendo in poco tempo la piazza.
Leon la vide, e si avvicinò. "Cosa è successo?" "Siamo stati aggrediti, Lancelot è stato ferito, lui..."
Merlyn lo guardò spaventata, e Leon fece sì che delle guardie portassero l'uomo da Gaius.
Leon guardò la propria anima gemella, e Merlyn annuì, dicendo. "Il re è impegnato?" "Sta parlando con Geoffrey e alcuni nobili. So che Arthur e Morgana sono da lui, ma... sei ferita, dovresti curarti prima." "No. Deve essere informato della... bestia. Era... non era normale, Leon." "Magia?" "Visto dove siamo, non mi sorprenderebbe."
Leon rise, scortando la ragazza verso la sala del trono.
"Sei fortunata di non avere nessuna ferita o taglio sui vestiti, o sarebbe stato sconveniente presentarsi dal re."
La frase di Leon colpì la serva, che non aveva nemmeno pensato alla possibilità di avere dei marchi scoperti. "Io... infatti, proprio così." 
Leon sospirò. "Non ci avevi pensato." "Non è vero, lo avevo fatto." "Non credo, Merlyn."
I due erano arrivati alla sala del trono e, con un cenno di rispetto verso entrambi, le guardie alla porta li fecero passare.
"Ah, Sir Leon, Merlyn. Cosa...?"
Uther venne interrotto dal suono angosciato di Morgana, che vide il sangue sui vestiti di Merlyn. "Cosa è successo?" Chiese Arthur, pronto ad uccidere chiunque avesse ferito la propria anima gemella.
Merlyn guardò Uther, dicendo. "Sire, stamani sono stata aggredita da una... creatura? Non sono sicura di cosa fosse, ma aveva la testa di un aquila e il resto del corpo di un leone, altezza." "Vicino a Camelot?" Domandò Uther. Merlyn annuì.
Prima che il re potesse dire altro, Gaius entrò. "Altezza. Dalla discrezione del mostro posso presumere che si tratta di un ippogriffo." 
Uther guardò Gaius, curioso. "Dove avete sentito della descrizione, non eri qui quando Merlyn raccontava."
Gaius fulminò la ragazza, che disse. "Sono sopravvissuta perché un uomo mi ha salvato la vita, sire. Ha combattuto contro il mostro, credo che l'abbia stupito essere attaccato, e se n'è andato."
Uther annuì, dicendo. "Appena questo uomo si sarà ripreso, lo ringrazierò per averti salvato, Merlyn. Adesso, va pure a riposarti."
Con un inchino, Merlyn seguì il proprio parente fuori dalla sala del trono.

Lancelot era privo di sensi quando Arthur, Morgana, Leon e Gwen entrarono nella sala del medico. Uther era partito per osservare di persona la devastazione della bestia alle zone di confine, irato per l'ennesimo attacco magico al suo regno.
Merlyn era impegnata a raffreddare la fronte di Lancelot con un panno umido, che raffreddava immergendolo in un secchio d'acqua lì vicino.
"Lui è quello che ti ha salvata?" Chiese Arthur, sentendosi geloso. Merlyn alzò lo sguardo, sorpresa di vederli lì. "Quando siete arrivati?" "Non ci hai sentito?" Gwen era stupita, ma Morgana ridacchiò. "Qualcuna era presa dal suo eroe in armatura scintillante?"
A differenza di ogni altra volta che Morgana prendeva in giro Merlyn prendendo un cavaliere, la serva non offrì una risposta sarcastica come suo solito, ma arrossì e distolse lo sguardo dalla nobile.
Morgana esclamò. "Non ci credo, sei davvero presa da lui!"
Arthur si fece avanti, geloso. "Con otto anime gemelle, davvero di uno che ti ha salvato a caso ti invaghisci?" Morgana gli diede un colpo, dicendo. "Almeno per una volta è lei ad essere salvata, e non lei a salvare lui." "Ma non..." "Sembrate geloso, sire." "Non sappiamo nemmeno chi sia e..."
Merlyn interruppe la discussione, dicendo. "Lancelot è una delle mie anime gemelle." "Quale?" Gwen si rianimò, e Merlyn indicò la propria spalla.
"Beh, Correre assume un nuovo significato." "Mi è andata meglio che a lui. Lui ha un 'mi prendi in giro?'"
Gwen scoppiò a ridere, mentre Merlyn continuava a raffreddare la temperatura di Lancelot. Arthur stava bollendo per la gelosia. "Da dove è sbucato? Perché adesso?"
Merlyn scosse la testa, dicendo. "Non ho potuto parlarci a lungo, Arthur. Sono solo contenta che sia apparso, sinceramente. Non sarei qui, altrimenti."
Gwen sussultò, vedendola rigida, riconoscendo finalmente la paura nel suo portamento. "Avevi paura di morire." Sussurrò, stupita e sconvolta: Merlyn, che aveva dimostrato di non avere paura quando era normale averla, era stata spaventata. "Terrorizzata." Rispose la corvina, risistemando mestamente il panno sulla fronte del suo salvatore.
I quattro sussultarono alla risposta della ragazza, sorpresi e devastati nel sentire la sincerità nella voce della ragazza.
"Ti lasciamo riposare." Disse Morgana, avvicinandosi per abbracciare Merlyn, che le sorrise grata.
La nobile spinse poi Arthur e Leon fuori dalla casa di Gaius.
Arthur protestò non appena chiusero le porte. "Morgana..." "No, Arthur. Lascia Merlyn sola con il suo eroe, puoi? Ha paura, è quasi morta. Visto tutte le volte che ha salvato te da morte certa, potresti riservarle un minimo di cortesia, non credi?"
Arthur si accasciò, guardando male la porta chiusa, prima di mormorare. "Spero solo che venga lei domani mattina a svegliarmi e non George."
Morgana agitò la mano, superandolo e seguita prontamente da Gwen. Leon, rimasto con il principe, rispose. "Beh, sire, Merlyn non è tecnicamente più la vostra serva, quindi, volendo, potrebbe prendersi la giornata di domani per stare con Lancelot." "Con te non lo ha fatto." "Ma non mi guardava come guardava Lancelot, sire."
Arthur sospirò, prima di annuire e andarsene sconsolato e accompagnato da Leon.

La mattina dopo, un lampo di luce sugli occhi svegliò Arthur, seguito prontamente da un allegro "Alzati e risplendi, Arthur!"
Il principe si alzò di scatto, vedendo Merlyn di fianco alla finestra con un sorriso enorme sul volto, un sorriso alla Merlyn.
"Sei qui?" "Non potevo lasciarvi sopportare George, ora potevo?" "No, sarebbe stato terribile." "C'è anche la colazione."
Merlyn indicò il tavolo, e Arthur si stupì davanti alla vista dell'enorme quantità di cibo posto su di essa.
"Mi stai cercando di corrompere o ti stai scusando per ieri?" "Cosa ho fatto ieri?" "Non mi hai servito la sera." "Ho chiesto a Frederick di portarvi la cena, però. Meno George." "Sì, l'ho apprezzato, anche se avrei preferito passare il tempo con te."
Merlyn sorrise, spingendo il re a sedersi.
Poi si aggirò nelle stanze, sistemando il disordine lasciato dal servo che era stato cacciato da Arthur la sera precedente. 
Sorridendo soddisfatto, Arthur cominciò a mangiare. Poco dopo, la voce di Merlyn lo distrasse. "Come si diventa cavaliere? Cioè... tutti lo possono fare o si deve essere... qualcosa?"
Arthur sembrò contento della domanda, pensando che finalmente alla propria anima gemella interessasse qualcosa del suo mestiere.
"Per essere un cavaliere devi essere abile nel combattimento con la spada e, successivamente, nel combattimento con mazze ferrate, balestre. Bisogna avere disciplina, coraggio e una mente pronta, qualità necessarie in battaglia. Per il codice dei cavalieri, inoltre, la regola più importante, il primo codice, richiede che il cavaliere sia di sangue reale."
"Perchè solo di sangue reale?" "Perchè hanno dimostrato la loro lealtà al regno." "In che modo? Essendo nati da un altro nobile?" "Beh..." Arthur riflettè un momento, prima di spiegare. "I nobili hanno giurato fedeltà al re, e i loro figli vengono cresciuti per onorare il re." "Ma se un cittadino comune volesse dimostrare la stessa fedeltà al re?" "Non potrebbe diventare un cavaliere, forse una guardia o una sentinella, ma non un cavaliere." "Qual è la differenza?"
Arthur guardò incuriosito la ragazza, prima di sorridere e dire. "Bene, una guardia si occupa di controllare il castello. La sentinella è ai bastioni e nelle regioni di confine. Sono guardie inviate nelle zone calde, in attesa dell'arrivo dei cavalieri. Le loro armi sono principalmente i picconi, e non le spade."
Merlyn sembrava triste per qualche ragione, ma Arthur lasciò perdere, contento di aver avuto una conversazione con la ragazza.
"Adesso, mi prepareresti per l'allenamento?"
"Certo, sire."

Finito l'allenamento, Arthur si voltò per cercare Merlyn, intravedendola intenta a consolare una bambina.
Leon si avvicinò al principe, dicendo. "Stava piangendo perchè aveva perso il suo fiore, e Merlyn gliene ha procurato uno nuovo, dicendole che le belle persone non dovrebbero piangere." Arthur sorrise e il sorriso sui loro volti aumentò quando videro la bambina infilare un fiore viola nei capelli di Merlyn che sorrise alla Merlyn.
La bambina corse poi verso la madre, lasciando la ragazza sola.
Prima che Arthur e Leon potessero parlarle, essendosi avvicinati già a distanza udito, Lancelot sbucò al fianco della ragazza che arrossì e sorrise timidamente.
"Lancelot, avete riposato?" "Sì, sotto le vostre amorevoli cure, mia signora, l'ho fatto." "Non sono una signora. Solo Merlyn."
Il volto della ragazza divenne ancora più rosso quando Lancelot si limitò a dire. "Ai miei occhi lo siete."
Merlyn balbettò qualcosa, facendo alzare un sopracciglio ai due cavalieri. La frase successiva, però, fece infuriare Arthur.
"Lancelot io... i cavalieri devono essere nobili di sangue, mi dispiace ma..." Il volto di Lancelot cadde, perdendo il sorriso che aveva prima.
Leon guardò Arthur confuso, confondendosi ancora di più quando vide la rabbia nei suoi lineamenti. "Sire?" "Pensavo fosse interessata a qualcosa di me, invece lei pensava a Lancelot anche stamattina." "Non credete di essere ingiusto, sire?"
Arthur stava per parlare, quando Merlyn disse. "Conosco Arthur, è un grande guerriero e principe, e un giorno sarà un grande re. Ma nemmeno lui può aggirare le leggi, e da quello che ho capito il codice dei cavalieri è molto... importante?" Lancelot annuì, dicendo. "Non mi aspettavo di avere successo, ovviamente. Pensavo solo che sarei riuscito a coronare la mia speranza di diventare un cavaliere." "Perchè volevate diventare un cavaliere?" "Quando ero più giovane, il mio villaggio è stato attaccato da dei banditi. La mia famiglia è stata uccisa, solo io sono sopravvissuto. Mi sono ripromesso che avrei fatto di tutto per evitare che cose del genere ricapitassero. Poi mi sono messo in viaggio per Camelot. Non era rimasto più niente per me lì."
Merlyn deglutì, e perfino Arthur e Leon videro i suoi occhi scintillare per le lacrime.
La ragazza abbracciò stretto il cavaliere. "È terribile quello che avete dovuto sopportare, non oso nemmeno immaginare il vostro dolore."
Lancelot ricambiò l'abbraccio, poggiando la testa sulla spalla della ragazza; prima di sussurrare qualcosa. Merlyn arrossì e lo guardò andarsene a bocca aperta.
"Come avete fatto a...?" "Te lo hanno mai detto che non sei brava a tenere un segreto?"
Merlyn lo guardava sorpresa, prima di scoppiare a ridere divertita. "Ritiro tutto quello che ho detto, sei pessimo." "Mia signora." Fece quello con un occhiolino. "Ancora non una signora."
Lancelot scosse la testa, allontanandosi verso il mercato.
Merlyn sembrava divertita e incantata in eguale misura.
Arthur e Leon arrivarono, chiedendo. "Cosa ti ha detto sussurrando?"
Merlyn sobbalzò, guardandoli rossa in volto. "Avete origliato!" Li accusò. Arthur annuì. "Cosa ha detto?" "Mi ha chiesto se come anima gemella fosse migliore o peggiore di uno di voi due. Ha detto che Gwen e Morgana erano escluse perchè non poteva competere." "Come lo ha capito?" Merlyn scrollò le spalle. "Non ne ho la minima idea. Ma se lo ha capito lui, anche gli altri potrebbero farlo, vero?"
Improvvisamente la ragazza divenne spaventata, e Arthur si fece avanti per consolarla. "Senza prove, non possono fare molto, e se nostro padre dovesse chiederlo, diremo che Leon ti ha parlato del suo marchio e tu hai deciso di stargli vicino, anche visto che è il mio primo cavaliere. E Gwen ti è vicina in quanto altra anima gemella di Morgana e serva." Merlyn annuì. "Per Lancelot diremo semplicemente che te ne sei innamorata e saremo a posto." Disse Leon, scherzando, e Merlyn arrossì abbassando lo sguardo e dicendo. "Potrebbe funzionare, certo."
Arthur sospirò, dicendo. "Prenditi il resto della giornata, Merlyn. Sembri accaldata."
Con un inchino, Merlyn corse via, stupendo i due cavalieri della facilità con cui aveva acconsentito.
"Pensi che abbia qualcosa in mente?"
Leon non rispose subito, lasciando cadere il silenzio prima di dire. "Piuttosto lo temo." Arthur, ripensando alle idee della propria anima gemella, non poté che concordare. Le idee di Merlyn erano da temere.

Merlyn aveva intercettato Geoffrey e si era fatta spiegare esattamente il codice dei cavalieri. Scoprendo l'argomento interessante, Geoffrey le diede anche dei libri sulle armi e sull'arte del combattimento, mentre le spiegava la storia di Camelot e del codice dei cavalieri. Scavando indietro, Merlyn scoprì che un cittadino comune poteva essere ricompensato con il titolo nobiliare a seguito di azioni incredibili.
Avrebbe solo dovuto fare in modo che Lancelot potesse farne una.
Purtroppo la sua cultura sulle armi venne messa in pausa all'arrivo del grifone.
Quando Uther ignorò l'avvertimento di Gaius sull'unico modo di uccidere la creatura magica, Merlyn si impegnò per imparare l'incantesimo necessario, padroneggiandolo solo quando Gwen entrò di corsa, per avvertirla della partenza dei cavalieri.
Merlyn incrociò Lancelot in procinto di partire e, quando lui cercò di farle capire che avrebbe servito il principe, Merlyn disse che l'avrebbe accompagnato anche lei.
Lancelot la aspettò e i due galopparono fino al luogo dove il grifone si avvicinava ai corpi svenuti dei cavalieri.
Merlyn cavalcò e scese vicino a Arthur e Leon, sospirando di sollievo quando comprese che erano vivi.
Lancelot, invece, armato di una lancia caricò il grifone.
Merlyn si spostò dall'altro lato del cavallo, dove aveva posto le medicine per giustificare la sua presenza lì.
Pronunciò l'incantesimo guardando la propria anima gemella correre incontro al pericolo, e con enorme sollievo poté vedere la punta della lancia illuminarsi di un blu intenso, prima che Lancelot colpisse la bestia, che, con uno stridio che addolorò Merlyn, cadde morta a terra.
Merlyn festeggiò Lancelot, prima di precipitarsi al fianco di Arthur e Leon che si stavano svegliando.
"Merlyn? Dovresti essere al sicuro." Mormorò Arthur, ma Merlyn fermò il suo tentativo di sollevarsi, medicando la ferita alla testa che aveva. "Siete fortunato, sire, avete solo preso un brutto colpo, ma non è una commozione cerebrale."
Leon, che non aveva ferite visibili, vide per primo la bestia morta. "Merlyn, sei stata tu?" "Io? E come avrei fatto? Parlandoci e annoiandolo a morte? No, è stato Lancelot."
Merlyn indicò il cavaliere che stava tornando, che si inchinò ad Arthur. "Chiedo scusa per essere venuto senza permesso, sire, ma ho pensato che avrei potuto aiutare." "Ha ucciso il grifone, Arthur." Fece notare Merlyn, che stava curando il braccio di Leon, per poi alzarsi e recarsi dagli altri cavalieri stesi a terra.
Arthur annuì. "Dovevamo già ringraziarti per la vita di Merlyn, adesso ti dobbiamo anche la vita dell'intero regno. Mio padre dovrà decidere una degna ricompensa, Lancelot. Ho sentito solo cose positive su di te da Merlyn."
La ragazza arrossì alla risposta di Arthur, ma Lancelot non diede importanza alla frase, perchè rispose. "Ha parlato anche molto bene di voi, sire." "Davvero? Cosa ha detto?"
Merlyn era, purtroppo, troppo lontana per fermare la risposta dell'altro uomo.
"Che siete un grande principe e un incredibile guerriero. Che essere la vostra serva è un onore incredibile e che avervi aiutato, nel suo piccolo, è la cosa che la rende più orgogliosa di sé. Dice che prima di venire a Camelot credeva che i nobili fossero tutti dei menefreghisti arroganti, ma che voi avete un buon cuore. E dice anche che non merita qualcuno come voi, perchè rispetto a voi, lei non è nemmeno un decimo."
Arthur sembrò sbalordito, e guardò Merlyn sorpreso. "Sire?" "Penso la stessa cosa io di lei, Lancelot. Merlyn è speciale, non solo perché ha più di due anime gemelle, ma anche per chi è. È gentile, leale, compassionevole, sempre allegra e pronta a combattere per quello in cui crede. Quello fortunato, sono io, per avere una simile anima gemella."
"E anche io, lady Morgana e Gwen lo pensiamo." Disse Leon.
Merlyn tornò in quel momento dicendo. "Stanno abbastanza bene. Ho curato la maggior parte delle ferite, ma Sir Henry ha una ferita abbastanza preoccupante. L'ho disinfettata, per evitare un'infezione, e fasciata, ma dovremmo portarlo il prima possibile da Gaius."
Arthur annuì, e aiutato da Leon, legò il cavaliere al suo destriero.
Il gruppo, poi, si avviò nuovamente verso Camelot.

Merlyn aiutò Gaius con sir Henry, ricevendo le sue Lodi per aver saputo curare gli altri in maniera impeccabile e per aver padroneggiato l'incantesimo e sconfitto il grifone.
La ragazza si avviò poi nella sala del trono, dove Uther parlava con Atthur e Leon delle azioni di Lancelot.
Vedendo la ragazza, le fece cenno di avvicinarsi. La serva lo fece, inchinandosi e rimanendo in tale posizione di rispetto.
Uther le chiese le condizioni di Sir Henry, che Merlyn offrì contenta e sollevata.
Poi il re le chiese cosa pensasse di Lancelot, e Merlyn guardò l'uomo per un istante prima di chiedere. "Posso parlare liberamente, sire?"
Uther le fece cenno di parlare e Merlyn disse.
"La prima volta che ho incontrato Lancelot, mi ha salvata da una bestia chiaramente pericolosa, solo perchè sembrava la cosa giusta da fare. È rimasto ferito nel frattempo, ma non ha voluto nessuna ricompensa per le sue azioni e non si è mai pentito di essere arrivato in tempo. Quando ha saputo che quella stessa bestia era vicina a Camelot, è partito per rispetto verso la città e lealtà verso i suoi sovrani, attuali e futuri. Ed è riuscito ad uccidere la bestia, salvando così non solo i cavalieri che erano presenti sul luogo, ma anche tutto il regno dalle azioni di quella creatura. E ancora non chiede alcuna ricompensa, avendolo fatto perché era giusto. So che Lancelot non è nobile, ma nemmeno i primi cavalieri lo erano. Non nobili per sangue, almeno, ma per le loro azioni. So che ha sempre avuto un enorme desiderio di servire la corona come cavaliere del regno e, sebbene fosse un suo diritto in quanto meritevole di aver sconfitto una creatura pericolosa per il regno e nata dalla magia chiedere la possibilità di accedere al cavalierato secondo il codice dei cavalieri, non lo ha fatto, rispettando la volontà scritta nel primo codice. E secondo me questo lo rende solo più meritevole."
Uther la guardò, prima di scoppiare a ridere, sorprendendo tutta la corte. "Hai imparato il codice dei cavalieri, Merlyn? Sono stupito che qualcuno lo abbia letto tutto, e ne sono quasi colpito. Hai ragione, Lancelot se lo desideri puoi unirti ai cavalieri di Camelot." "Sarebbe il più grande onore, sire." "Perfetto, da domani ti unirai ai cavalieri di Camelot dopo aver passato il test di Arthur. La corte è sollevata."

Lancelot e Merlyn stavano camminando insieme, e l'uomo, dopo aver controllato la mancanza di testimoni, disse. "Dovresti essere tu un cavaliere, Merlyn. Visto che hai battuto il grifone." "Io? E come?" "Con la tua magia, ovviamente."
La ragazza si bloccò, terrorizzata. "Io, non ho..." "Ehy, tranquilla. Il tuo segreto è al sicuro con me, e non lo tradirei male. Lo dirai quando sarai pronta tu alle altre anime gemelle. Quante ne hai?" "Otto, per ora ho incontrato solo te, Arthur, Leon, Morgana e Gwen." "Voglio conoscere le altre. Sarebbe come avere una famiglia allargata, e tu ne sei il centro esatto." "No, io..." "Per questo non ne sono infastidito. Anzi, mi fa capire che sono estremamente fortunato, perché vuol dire che hai amore in abbondanza da regalare."
Merlyn sorrise tra le lacrime, abbracciando Lancelot con la stessa forza con cui era stretta.
"Sei speciale, Merlyn, e non lasciare che nessuno dica il contrario, mai."

Angolo autrice
Eee... anche questo è andato! Alla prossima!
By rowhiteblack

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