<ciao!> dissi appoggiando le mani sul tavolo e issandomi con tutta la mia forza.
<CLOEHY!!!!> gridò entusiasta lui venendo da me. Ci abbracciammo. Il suo corpo emanava calore, era quasi come abbracciare un termosifone. Non ricordo altro... e non so dove io sia; è tutto nero, freddo, cupo... ricordo solo i ricordi più brutti... apparte questo.

Marx's pov.

I dottori mi dissero di aspettare in sala d'attesa... Cloehy aveva avuto un attacco di panico ed era entrata in coma. Le mani tremavano, sudavo freddo, ero nel panico più totale... quel ghigno era impresso nella mia mente...

< signor. Zedric, può entrare la sua amica non si è ancora svegliata, ma se vuole può rimanere.> disse il dottore vedendomi in lacrime, <come sta? È un qualcosa di grave> dissi prima di scoppiare a piangere, <no no, non si preoccupi non è nulla di grave>. Entrai nella stanza di Cloehy mentre le stavano controllando la pressione, mi sedetti in una sedia al lato destro del lettino e non dissi nulla...

Cloehy's pov

<MARX È QUI> continuavo a dirmi nervosa. Mi fissava ma nulla, non fiatava, stava soltanto fermo... pareva quasi senza emozioni completamente in passivo. Cercai in tutti i modi di chiamarlo urlando io suo nome, facendo gesti etc... ma non mi sentiva; uscirono le infermiere e Marx si alzò e si diresse al tavolino a pochi metri di fronte a me e prese un coltellino  e andò a sedersi. Era con lo sguardo rivolto verso terra quando si rialzò in piedi; mi fissò per qualche secondo prima di sorridermi; prese il coltello e se lo puntò alla guancia destra,  a pochi millimetri dalla bocca e disse <Pronta per lo spettacolino?> infilzò il coltello alla guancia e si tagliò tutta la guancia, arrivando fino allo zigomo. Il sangue colava a dismisura, ero terrorizzata e cercavo di urlare senza alcun successo, ero completamente pietrificata; sorrise <adesso passiamo all'altra> disse prima di conficcare lo stesso coltello nella guancia sinistra ed arrivare allo stesso punto con una simmetria incredibile, fatto ciò mi guardo e urlò. Conficcò il coltello al centro della mi pancia, urlai, e continuò a farlo finché non entrò il dottore che mi guardò come se non fosse accaduto nulla, chiusi gli occhi un secondo e poi li riaprì, vidi il dottore sorridere <oh bene sei sveglia> disse, mi toccai lo stomaco... era intero, guardai Marx che dormiva sulla sedia <poverino... è stato qui ad aspettarmi?> dissi guardando il dottore con occhi socchiusi <si... è stato accanto a lei per 2 giorni e due notti> disse guardandolo, feci un sorrisetto e riappoggiai la testa al cuscino mentre il dottore si dirigeva all'uscita della stanza e mi riaddormentai.
Ero ancora lì, in quella fredda stanza completamente buia, un bambino era seduto proprio al suo centro, piangeva ad un tratto alzò lo sguardo ed urlò <CLOEHY SEI QUI FINALMENTE>.