Capitolo 8
I battiti impazziti del mio cuore mi rimbombano fastidiosamente in testa mentre, disteso sul letto, cerco inutilmente di rilassare i muscoli tesi del corpo. Sono ormai settimane che non riesco realmente a dormire, vivendo un dormi veglia. Quasi ogni notte mi sveglio in preda agli incubi con la sensazione che qualcuno o qualcosa sia nascosto nelle ombre della mia stanza a spiarmi, pronto ad attaccarmi. A volte penso di impazzire...Se prima pensavo che la mia vita fosse quanto meno decente, adesso posso affermare con sicurezza che sto vivendo un incubo, oserei dire l'inferno. Com'è potuto accadere tutto questo in così poco tempo? E' stato letteralmente come un battito di ciglia.
Prima la mia vita era almeno apparentemente perfetta, avevo qualcosa di cui potermi vantare. Draco Malfoy, ricco purosangue figlio unico, patrimonio inestimabile, famiglia degna del massimo rispetto, figlio prediletto coccolato e viziato con ogni agio destinato ad avere successo nel mondo magico non appena una volta fuori da Hogwarts. Poi, da un giorno all'altro, il nostro piccolo mondo fatato che era stato ben costruito negli anni è crollato nell'arco di poche ore come se, fragile come un castello di carte, fosse stato colpito da uno sbuffo di vento che l'ha spazzato via, portando con sé conseguenze catastrofiche.
La fine della scuola è stata atroce. Ogni sguardo puntato addosso, scelte difficile e dolorose da prendere...Lo shock di sapere mio padre in carcere dopo ciò che ha fatto, il dolore di mia madre e lo stravolgimento che sta avvenendo al manor. So che sta accadendo qualcosa di grosso, i mangiamorte rimasti fanno in continuazione avanti e indietro, so che spesso anche...Anche lui in persona è stato qua, ma io non l'ho mai visto. Gli ordini sono stati ben chiari...Devo stare fuori dai piedi e non immischiarmi. Lo faccio ben volentieri, ma avere restrizioni nella mia stessa casa lo trovo assurdo. Vorrei almeno sapere cosa sta accadendo, ma ovviamente nessuno si prende la briga di dirmi qualcosa perché vige rigorosamente la regola del farmi i fatti miei. Quindi sto quasi sempre chiuso in camera, gli elfi domestici mi portano i pasti che spesso salto, visto che non ho nemmeno più lo stimolo della fame. Infatti dalla fine della scuola ho perso peso, il mio colorito pallido è diventato ancor più grigiastro e profonde occhiaie mi segnano il volto che non sembra affatto appartenere ad un adolescente. Al momento, mi sento almeno quindici anni più vecchio. Vedo poco anche mia madre e quando ho occasione di parlare con lei la vedo sempre pallida e spaventata, come se fosse a conoscenza di qualcosa di terribile che non vuole o non può dirmi. Forse qualcuno le vieta di avere troppi contatti con me, anche se sono suo figlio e siamo in casa nostra, proprio perché magari lei sa qualcosa di segreto che nessuno vuole che io sappia e temono che potrebbe scapparle detto...Tutto è probabile, alle condizioni in cui viviamo.
È già un miracolo se siamo ancora vivi. Per ora, rammento a me stesso. Il mio caro padre...Odio doverlo definire tale in questo momento, è riuscito a condannarci in via definitiva. Sapevo che lo sosteneva...Ma non pensavo fino a tal punto. Reprimo dei conati di vomito...Non voglio ripensare a ciò che ha fatto, non voglio nemmeno pensare a lei...Al suo volto, al suo nome. So che potrebbe essere pericoloso, più per lei che per me. So che potrebbero leggermi nella mente, me l'ha detto mia madre in una delle poche occasioni che è riuscita a dirmi qualcosa in più. Questa consapevolezza mi mette angoscia. Nascondo così tanti segreti che se venissero a galla condannerei a mia volta troppe persone innocenti. Ha cercato di insegnarmi o meglio, spiegarmi, come si fa a chiudere la mente e devo dire che sto provando ad esercitarmi. Ma non è così facile come sembra. Nei momenti di noia, quando non sono troppo stanco, mi concentro e provo a chiudere in un angolo remoto della mia mente ogni mio singolo pensiero e a volte mi sembra di farcela. Ma ogni volta che mi interrompo mi ritrovo con il fiatone e madido di sudore per lo sforzo fisico e mentale.
Ma anche se questa cosa ancora non la sapevo, dopo ciò che è successo, ho dovuto prendere la decisione di chiudere con lei perché sapevo che non avrebbe mai potuto funzionare a prescindere. Non saremmo potuti andare avanti, non a queste condizioni. In realtà non avrei nemmeno dovuto iniziarla quella storia...Sono stato l'ennesimo bastardo egoista. L'ho illusa, nella sua innocenza e bontà di vedere il buono e il possibile cambiamento in tutti, le ho spezzato il cuore e la sto facendo soffrire per il mio personale egoismo. Pensavo davvero che avrei potuto trovare un modo per far funzionare una relazione con lei? Certo che no, stupidamente sono riuscito solamente a metterla gravemente in pericolo, come se non si cacciasse già abbastanza nei guai da sola...Se qualcuno scoprisse della nostra storia, non oso immaginare cosa potrebbe accaderle. Un brivido freddo mi scende lungo la schiena. È stato bello finché mi sono illuso che potesse funzionare perché con lei al mio fianco, per un po' ho visto la luce in fondo al tunnel. In quei mesi ho ripreso a vivere...Tutto sembrava avere un po' più senso, ogni cosa mi appariva colorata e non più in bianco e nero. Mi sono reso conto di quanto tante cose che avevo pensato fino a pochi mesi prima fossero effettivamente stupide, sbagliate, immorali siano in realtà la perfetta normalità. Sono riuscito a vergognarmi della cattiveria che per così tanti anni ho covato dentro e riversato su gli altri...Mi sono ricreduto, almeno in parte, sui mezzosangue e nati babbani. Ma adesso dovrò tornare a fingere e sarà difficile, estremamente difficile. Ma come al solito non ho alternativa più felice da seguire. Tornare ad Hogwarts sarà umiliante, già lo so.
Sarò lo zimbello di Hogwarts mentre Potter sarà nuovamente l'eroe, il prescelto, il povero ragazzo incompreso. E lei è la sua migliore amica...Stringo i denti, mentre bile acida mi brucia lo stomaco. Già...Come ho potuto illudermi che potesse funzionare. Lei ha trovato, per assurdo, del buono in me e ha imparato ad apprezzarlo, addirittura ad amarlo. Ma io sono il figlio di un mangiamorte incallito mentre lei è la migliore amica del prescelto, colui che è destinato, a quanto dicono i giornali, a sconfiggere l'oscuro signore e sono sicuro che qualsiasi cosa accada, lei sceglierà sempre lui. Questo significa anche che sarà sempre esposta e in pericolo...Il pensiero mi paralizza per il terrore. So già quanto ha rischiato in quel maledetto ufficio, so che ha rischiato di morire e quando ho saputo che si stava riprendendo, il mio cuore si è notevolmente alleggerito. Ma vista già la situazione, non posso rischiare di esporla ulteriormente. Vorrei che esistesse una scappatoia, un modo per poter stare insieme felici e al sicuro lontani da qua. Ma dubito sia possibile, inoltre so benissimo che lei vorrà lottare al suo fianco. Non lascerà mai Potter per me, penso amaramente. Su questo non ho possibilità di vittoria. E' assurdo che quei due non stiano insieme, visto che vivono in simbiosi e morirebbero oggi stesso l'uno per l'altro. La consapevolezza di questo legame così profondo e viscerale tra loro mi fa ribollire di gelosia. Perché non è dannatamente giusto...O forse sì, ragiono amaramente. A ognuno le sue fortune e disgrazie. Pur quanto io odi Potter...Lui è il ragazzo orfano e perseguitato dalla morte, costretto a vivere tra i babbani che a quanto pare mal lo sopportano. E' logico che sia ammirato e che la gente gli voglia essere amico. Io invece sono un purosangue ricco sfondato che fino ad oggi si è sempre potuto permettere ogni cosa con un solo schiocco di dita ma, in compenso, non ho mai avuto veri amici se non dei ruffiani che mi hanno sempre ronzato in torno per timore e comodità. Eccetto, miracolosamente, Blaise...Che chissà se vorrà essere mio amico dopo ciò che è accaduto.
Al momento non posso nemmeno ricevere e spedire posta, nessuno mi ha spiegato nello specifico perché. Mi è stato detto che è così e basta...Come al solito devo farmi i fatti miei. Forse il ministero della magia ci controlla, ci sta cercando, forse vogliono prendere anche me e mia madre per interrogarci o arrestarci. Deglutisco un fiotto di saliva, lo stomaco che mi si stringe dolorosamente. Se così fosse, forse mi faranno un attentato quando cercherò di tornare ad Hogwarts? Forse non dovrei tornare....So che è un ragionamento da vigliacco quale sono. Sorridendo amaramente, mi chiedo cosa abbia visto di positivo in me. Lei così coraggiosa io così patetico e vile. Però mi chiedo se in queste settimane Blaise o lei mi abbiano cercato, pensato. Forse si sono preoccupati, forse pensano che li voglia realmente ignorare. In questo momento vorrei poter scrivere a Blaise, dirgli che quanto meno sono vivo. Ma non posso. E vorrei tanto scrivere anche a lei, dirle che non lo pensavo davvero, ma che soprattutto per il suo bene non posso farlo, devo portare avanti la mia messa in scena. So che non si arrende facilmente ma probabilmente, giustamente, adesso mi odierà. Forse sono stato particolarmente convincente nel farle credere che sia stata realmente tutta una farsa, la mia. Ci siamo odiati per anni...Perché nell'arco di pochi mesi dovrebbe essere cambiato tutto? Eppure io sono realmente cambiato...Ma questo lei non deve scoprirlo.
Scioccamente, in modo infantile, in questo momento vorrei qualcuno al mio fianco che mi dica che andrà tutto bene e che non sarò totalmente solo. Quella persona potrebbe essere Blaise, lui mi ha capito, mi è stato accanto. È stato il mio primo vero amico. Ma perché mai dopo ciò che è successo dovrebbe voler essere ancora mio amico? Sono il figlio di un mangiamorte che è stato sbattuto in cella come una bestia. Il nome dei Malfoy sarà infangato per sempre e avere a che fare con me comporterà sicuramente avere solamente dei problemi. Giustamente, potrebbe aver paura di me o anche solo di essere preso di mira da qualcuno , facendosi vedere al mio fianco. Forse dovrei semplicemente allontanare anche lui e tornare a tenermi a fianco quei due nerboruti di Tiger e Goyle come ho sempre fatto. Forse in fin dei conti è giusto che io resti solo. Sono sempre stato una persona orribile, circondato da persona orribili tanto quanto me. Non merito l'amicizia e l'amore di persone dal cuore puro ed innocente...Per loro non sono altro che un'edera velenosa.
Toc toc.
Mi giro di scatto, pallido come un cencio. Fisso la porta della mia stanza chiusa a doppia mandata, come se servisse a qualcosa, con il cuore che mi batte ancora più velocemente, adesso per la paura. Spesso è venuta a trovarmi, forse spiarmi, mia zia Bellatrix...Quella donna è una criminale spietata, una pazza, mi mette i brividi solamente guardarla. Mi gira attorno come una mosca e mi osserva, con quegli occhi spiritati che nascondono chissà cosa. Non so cosa voglia da me, ma quando l'ho vicina quasi non riesco a respirare per il terrore che mi incute. E' totalmente fuori controllo, se le dicessi qualcosa di sbagliato non ci giurerei che non mi ammazzerebbe a sangue freddo come ha fatto con Sirius Black di recente. So che erano cugini, anche se non in grandi rapporti. Io sono suo nipote, ma alla fine che differenza fa? Soprattutto se scoprisse che sono un traditore? Perché se venisse a sapere che io, purosangue di una delle più nobili famiglie magiche, ho avuto una relazione amorosa con una nata babbana, probabilmente impazzirebbe ancora di più. Ma che sia lei o qualcun altro, devo aprire quella porta.
"Chi è?" Chiedo, cercando di ricompormi, nonostante mi renda conto che il mio tono di voce è stridulo.
"Sono io...Sono mamma. Fammi entrare, presto." Il cuore mi balza in gola, mentre salto giù dal letto alla velocità della luce. In un battito di ciglia sblocco la porta e la faccio passare. Si guarda intorno ansiosa, prima di sgusciare al mio fianco con il viso pallido e contratto. Anche lei mi sembra dimagrita, più sciupata e vecchia di quanto non lo sia in realtà. Con un colpo di bacchetta blocca la porta...Quanto vorrei poterlo fare anche io. Mi sento così esposto e in pericolo a non poter usare la magia per difendermi. Anche se messo alle strette sicuramente non esiterei a sfoderare la bacchetta. Ma il volto di mia zia mi torna in mente....Se mi trovassi in quel tipo di pericolo, ora come ora cosa me ne farei della bacchetta? Non sarebbe altro che un misero bastoncino di legno che potrei anche spezzare in due aspettando la morte, nella speranza che arrivi veloce e indolore. Magari per pietà un avada kedavra secco....Senza prima troppe torture.
"Mamma...Cosa succede? Non ci vediamo da giorni." Mormoro pallido tanto quanto lei, forse di più.
"Mi dispiace Draco, mi dispiace così tanto...Vengo ogni volta che non sono impegnata ed osservata. Ma siamo controllati." Sussurra, tenendo il tono di voce più basso possibile. Un brivido freddo mi scuote come se qualcuno mi avesse afferrato e strattonato con forza.
"Ma da chi? Perché non mi dici di più?" Sibilo esasperato.
"Non posso darti troppe informazioni...Non ancora, è pericoloso. Ma voglio che tu faccia una cosa per me." Mormora, mentre noto i suoi occhi farsi lucidi.
"Se posso aiutarti, qualsiasi cosa." La rassicuro sincero.
"Voglio che tu scappi, il prima possibile, anche questa notte stessa. Scappa lontano, ti darò il modo di farlo, il denaro di cui hai bisogno. Posso procurarti una passaporta, ci sono passaggi segreti che abbiamo creato che nessuno conosce se non noi di famiglia. La passaporta ti porterebbe molto lontano da qua, dove potresti chiedere aiuto politico. Non ti verrebbe negato." Le sue parole sono una cascata di acqua gelida, che mi lasciano come intorpidito. E' uno scherzo, vero?
"Mamma...Ma cosa stai dicendo? Scappare? Perché?! Dimmi che è uno scherzo. Io senza sapere il perché e soprattutto senza di te non vado da nessuna parte!" Le rispondo tremante, cercando di capire perché le sia venuta in mente una simile follia.
"Non devi pensare a me Draco, devi pensare a te, al tuo futuro! Devi andartene, stare al sicuro fino a quando tutto non sarà finito. Sei giovane, hai la vita davanti, voglio che tu sia felice...Felice insieme a chi vuoi tu. Ma per farlo devi scappare, non c'è altra scelta se vuoi essere al sicuro." Mormora, mentre le lacrime iniziano a rigarle il viso.
"Cosa c'è che non so ma che dovrei sapere? Se mi stai dicendo una cosa simile significa che sotto c'è qualcosa di grosso! Ho diritto di sapere, mamma. E ti ripeto, senza di te non vado da nessuna parte. Inoltre devo tornare ad Hogwarts, là sarò al sicuro." Mormoro agitato. Non ho mai visto mia madre in queste condizioni, mai. Lei solitamente è una donna pacata, composta. Non si è mai mostrata così spaventata e agitata. Forse perché non ne ha mai avuto motivo ma, in ogni caso, è tutto così assurdo.
"No, no! Tu non capisci Draco...L'unico posto in cui sarai al sicuro, sarà lontano da qua! Io...Non posso dirtelo, ho giurato ma lui...Lui ti vuole. Draco...Vai via! Ti prego! Hogwarts sarà l'ultimo dei posti più sicuri per te quest'anno." Ansima quelle parole con fatica, come se ci fosse qualcosa o qualcuno a trattenerla. Come se effettivamente non potesse parlare. Ma le sue parole mi hanno messo i brividi. Significa che Hogwarts sarà in pericolo? Forse sotto attacco? Con orrore penso a loro e alla possibilità che potrebbe capitargli qualcosa di orribile. Non posso lasciarli, non posso far finta di nulla. Non posso fuggire solamente io, ancora, come un codardo. Non posso andarmene e lasciare qua le persone che amo! Ma, soprattutto, cosa significa che lui mi vuole? Un altro brivido gelido mi fa accapponare la pelle.
"Mamma non posso...Qua ho persone alle quali voglio bene, tu compresa! Io senza di te non me ne vado. Se scappassi saprebbero che sei stata tu ad aiutarmi, ti ucciderebbero. E i miei amici, non posso semplicemente sparire e lasciarli in pericolo. Cosa...Cosa vuole da me? Puoi dirmelo?" La supplico, tremante. Mi guardo attorno, smarrito. Penso alle parole di mia madre e sento una voragine aprirsi nel mio petto. La situazione sembra grave e lei sarebbe disposta a sacrificarsi per me. Sarebbe disposta a morire pur di sapermi al sicuro. Ma non posso permetterlo...Non più. Mi è rimasta solamente lei, non la abbandonerò. Se ci dobbiamo proteggere, lo faremo a vicenda.
"Io sono già morta Draco...Con tuo padre in carcere e tu, il mio unico figlio in pericolo...Non mi resta niente se non terrore e angoscia. Se ti dovesse accadere qualcosa morirei di dolore. Preferisco morire sapendoti al sicuro, piuttosto che vivere sapendo che sei condannato. Non posso dirtelo Draco...Non posso! Vorrei tanto, ma sono stata obbligata al silenzio, proprio per impedire che tu lo scoprissi e potessi fuggire. Ho trovato delle scappatoie ma non posso dirti di più... Solamente lui, al momento giusto, potrà farlo. Ma devi credermi, devi fidarti di me e pensare solamente alla tua vita adesso! Sarà la fine...Ti obbligherà a qualcosa di orribile, qualcosa da cui...Da cui non si può tornare indietro. Draco...Scappa!" Ansima, il sudore le imperla la pelle pallida, sembra che ogni parola le costi una fatica immensa e un dolore fisico insopportabile. Ma scuoto il capo, non posso farlo. Non posso scappare pensando solamente a me stesso. Sono cambiato...Grazie a lei. Fino ad un anno fa lo avrei fatto senza pensarci due volte. Sì, mi sarebbe dispiaciuto per mia madre, ma avrei pensato a mettere in salvo la mia pelle convinto che anche lei in qualche modo si sarebbe salvata. Ma adesso non la penso più così...Non voglio più essere un codardo. È giusto che vada incontro al mio destino e cerchi piuttosto di risolvere il problema. Posso farcela, devo farcela. Soprattutto se le persone che amo sono in pericolo. Anche a costo di dover collaborare con il nemico.
"Non posso farlo...Devo aiutare le persone alle quali tengo. Non voglio fare il codardo, qualsiasi sia il prezzo da pagare. Non posso mamma...Non posso." Mormoro piano, notando la sua flebile rassegnazione nello sguardo.
"È proprio vero che l'amore è cieco e rende sciocchi, spesso e volentieri. Ma non ti giudico...Sono felice che tu abbia trovato qualcuno in grado di donarti felicità. Ma non mi arrenderò...Troverò il modo per metterti al sicuro. La tua vita è l'unica cosa che conta per me." Mormora addolorata, facendomi deglutire.
"Lo so, mamma...Ma io non posso scappare. Se vuoi tanto aiutarmi, aiutami a spedire questo biglietto. È anonimo, nessuno saprà che l'ho scritto io. Ma chi lo riceverà capirà." Mormoro piano, prendendo dalla scrivania un piccola biglietto arrotolato e legato stretto con uno spago. Un biglietto così semplice nessuno lo assocerebbe a me.
-Sono io, sono vivo. Non posso scrivere. Fallo sapere anche a chi sai tu. Ci vediamo a settembre. Non rispondere.-
Queste sono le poche parole che ho potuto scrivere per restare il più vago possibile e già so che forse dicono fin troppo. Ma se riuscirò a recapitarlo a Blaise, lui capirà immediatamente e lo farà sapere a lei. Al momento, è tutto ciò che posso fare e dire. Non è molto, ma è pur sempre qualcosa. Lo porgo a mia madre, che mi guarda pallida e spaventata. Annuisce, piano.
"Lo farò questa notte, quando ci sono pochi controlli e i gufi possono volare. Draco...Pensa alla mia offerta, ti prego. Possiamo trovare il modo di aiutare i tuoi amici." Sussurra, prendendo delicatamente il biglietto che le porgo.
"Di al gufo che è per Blaise, Blaise Zabini. E proverò a pensarci...Ci proverò." Mormoro piano. Mia madre annuisce, cercando di ricomporsi.
"Ti voglio bene tesoro mio...Adesso devo andare. Sono assente da un po', non voglio destare sospetti. Mi raccomando, chiudi la mente. Stai sempre attento e se ti chiede qualcosa, non raccontare niente di importante a Bellatrix.Troverò il modo di aiutarti figlio mio...Farò qualsiasi cosa per aiutarti." Mormora con gli occhi ancora lucidi. Annuisco, a mia volta con il cuore che mi martella dolorosamente nel petto e mille pensieri che mi vorticano nel petto. Sono stato rinchiuso in questa stanza fin troppo a lungo. Devo trovare il modo di uscire più spesso e scoprire qualcosa in più.
"Anche io ti voglio bene, mamma. Andrà tutto bene." Sussurro, cercando di rassicurarla mentre esce dalla mia stanza stringendo forte il mio messaggio. Spero che gli arrivi, è l'unica cosa che voglio, adesso più che mai.
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"Sei una sciocca, una maledetta sciocca. Spera che non debba recuperare il tuo corpo tra qualche ora." La voce sibilante di Bellatrix mi penetra negli orecchi in modo fastidioso, mentre le rivolgo un'occhiata gelida.
"Nell'eventualità, sarò morta con la consapevolezza di averci almeno provato. Voglio che mio figlio sia al sicuro e abbia la possibilità di scegliere per sé stesso. Non deve pagare per gli errori degli adulti. E' solamente un ragazzo, come ti ho detto tante volte!" Le rispondo tagliante, cercando di mantenere il controllo di me stessa e delle mie emozioni. Non voglio più essere quella debole, quella che piange e si dispera inutilmente. E' arrivato il momento che io sia forte. Se non per me stessa, almeno per mio figlio.
"E cosa ne sarà di quello sciocco ragazzino, se ammazzerà anche te? Vi ha già concesso il lusso di farvi vivere, lasciandovi la vostra casa e i vostri averi. Tu hai avuto la fortuna di non assistere alla sua ira, più che giustificabile, dopo il fallimento di quell'inetto di tuo marito! Ho osservato il ragazzino in queste settimane...E' uguale in tutto e per tutto a suo padre. Sciatto, una femminuccia spaventata, inadeguato all'azione e forse inadatto alla vita stessa. Ha sempre bisogno della balia ai suoi piedi...Forse è giunto il momento che si faccia le ossa, che diventi un uomo, se deve essere lui l'erede dei Malfoy! Cerca di dargli un po' di dignità, invece di nasconderlo tra le tue sottane. Lascia perdere questa stupidaggine!" Quanto vorrei dirle che si sbaglia. Draco è cresciuto, è cambiato ed è tutto tranne che simile a Lucius. Nell'aspetto fisico indubbiamente, ma caratterialmente c'è un abisso. Lui non commetterà gli stessi errori di suo padre. Per questo voglio metterlo in salvo, costi quello che costi. Sono disposta a tutto per lui.
"Hai detto bene, Bellatrix. Non è pronto all'azione, è troppo giovane, non sa combattere né tanto meno difendersi e non sono cose che si possono imparare in un mese. La missione che gli vuole affidare è impossibile, non può portarla a termine da solo e sono certa che questo l'oscuro signore lo sappia. Quindi, se vuole che la missione non fallisca, di nuovo, deve affidarla a qualcuno di più capace ed esperto." Le rispondo secca, mentre la noto arrossire sulle guance, forse per il suo ennesimo scatto di rabbia. Ho messo in mezzo il suo amato oscuro signore, qualcosa tra le mie parole deve averla infastidita.
"Non osare, Narcissa! Stai forse dicendo che l'oscuro signore sbaglia nel prendere le sue decisioni? Lui, il mago più potente del mondo, colui che è morto e risorto, che si è spinto oltre ogni limite della magia? Se sarai così stupida da rivolgerti a lui in questo modo, spero tu abbia lasciato scritto il testamento." Mi deride perfida, il lampo di follia che le attraversa gli occhi spiritati, una volta estremamente belli e sensuali. Perché Bellatrix, pur quanto sia sempre stata assetata di sangue, a suo tempo è stata veramente incantevole e affascinante. Aveva un'infinita fila di pretendenti. Avrebbe potuto condurre una vita agiata e impeccabile e invece ha preferito l'azione, ha preferito sporcarsi le mani, diventare una spietata mangiamorte assassina, dando un dolore enorme alla nostra povera madre.
"Non oserei mai contraddire il tuo signore, Bellatrix. Ma sono quasi certa che abbia altri piani in mente. Credo che solamente lui stesso potrebbe sconfiggere Albus Silente, un mago della sua portata, che non ha eguali al mondo. Quindi come potrebbe un ragazzino competere con lui e riuscire nell'impresa? Se qualcuno deve almeno provare, è giusto che sia io a farlo. Se l'oscuro signore vuole vendicarsi di Lucius, lo faccia usando me." Le rispondo piano, scrutandomi attorno. Da quando la situazione è precipitata, il manor non è più un posto sicuro e tranquillo e non voglio rischiare che voci maligne ci sentano. Questo posto è sempre bazzicato da mangiamorte che darebbero un braccio per entrare tra i suoi preferiti da lui in persona...Per questo sono stata io ad insistere per far star Draco chiuso in camera il più possibile. Lì quanto meno è al sicuro...Non rischia di sentire e vedere cose orribili e non corre il pericolo che alcuni di quei disgraziati, magari sotto ordine di Bellatrix stessa, lo obblighino a fare magie pericolose e per lo più a lui proibite in quanto mago minorenne. Per non parlare del fatto che non è un legilimens e potrebbe far scoprire dettagli pericolosi. Per questo, pur quanto sia una tortura, evito di fargli visita troppo spesso. Non vorrei a mia volta riuscire a leggergli involontariamente la mente. Me la cavo con la legilimansia, ma non sono ancora abbastanza forte per reputarmi infallibile. Se c'è Draco di mezzo, non voglio rischiare nel modo più assoluto. Il fatto che non sia voluto fuggire mi tormenta e al tempo stesso dà sollievo. Se non fuggirà, so quale sarà almeno in parte il suo futuro, lo saprò ad Hogwarts, un luogo che è sempre stato protetto ma che quest'anno per lui potrebbe diventare una prigione. Se dovesse fuggire, diventerebbe un ricercato e io probabilmente verrei torturata e uccisa. Ma a quel punto lui sarebbe lontano e totalmente libero. E la mia vita non vale nulla a confronto con la sua.
"E se tu fallissi nel tuo piano? Vuole il ragazzo perché può agire dall'interno. Tu da esterna sei utile tanto quanto me." Ghigna gongolante, pensando di mettermi in difficoltà. Ma in realtà ho pensato a tutto, o quasi.
"Draco può limitarsi a raccogliere informazioni utili, se proprio dovesse agire. Potrebbe spiare le sue mosse, scoprire cosa fa, se si allontana dal castello ed eventualmente quando. E quando avremo abbastanza informazioni, io potrò attirarlo fuori da scuola, potrei raggirarlo, scrivergli e supplicarlo di aver bisogno del suo aiuto proprio per proteggere Draco. Conoscendo Silente, probabilmente non si tirerebbe indietro. A quel punto, potrei agire. Il modo per ucciderlo lo troverò. Escludo il duello, su quello non potrei mai vincere. Ma esistono tanti altri modo per mettere fuori combattimento un mago." Le rispondo freddamente, notando le sue sopracciglia inarcarsi per la sorpresa.
"Ma brava Cissy...Non ti pensavo così cospiratrice. Vedremo cosa ne penserà l'oscuro signore quando glielo proporrai." Sibila tagliente. Mi limito ad annuire, cercando di mantenere a bada la mia paura che, feroce, mi scalpita nel petto. Mai nella mia vita avrei anche solo immaginato di provare a contrattare con l'oscuro signore in persona. Andare letteralmente contro il suo volere. So come è solito agire...Fosse la mia è una scelta sconsiderata, forse dovrei ascoltare Bellatrix e cercare di manovrare i fili da dietro le quinte. Ho già in mente due persone che ho bisogno che veglino su di lui. Un messaggio me l'ha lasciato Draco, un altro lo scriverò io personalmente. Se dovesse succedere qualcosa a me, non voglio che resti solo. Ho bisogno di sapere che qualcuno sarebbe disposto ad offrirgli l'altra mano. Conosco bene mio figlio, è testardo e orgoglioso. Ma alla fine so che anche lui capitolerà. Non sa ancora nulla del piano, mio povero dolce bambino, sarà un trauma per lui...Per questo voglio almeno provare a contrattare. Devo salvare mio figlio ad ogni costo.
"Mia signora, il nostro signore vi aspetta nel suo ufficio. Dice che è lieto di incontrarvi." La voce di Fennir Greyback mi fa trasalire, mentre cerco di non mostrare la mia smorfia di disgusto. L'idea di avere quell'immonda creatura nella mia stessa casa mi disgusta. Mi chiedo perché abbia mandato proprio lui...Forse è questa la fine che vuole farmi fare se non sarà affatto lieto della mia visita? Darmi in pasto a quella bestia immonda e fatiscente? Rabbrividisco al pensiero...È noto a tutti che ha preso gusto ad aggredire gli umani anche al di fuori della sua trasformazione durante la luna piena. Ormai è realmente più una bestia che un uomo.
"Molto bene, sono pronta e onorata di raggiungerlo." Gli rispondo freddamente, senza guardarlo. Mi fa strada lungo i corridoi del manor, quella grande villa che ho curato con amore e dedizioni in questi anni. I quadri dei nostri antenati ci seguono silenziosamente con lo sguardo. Per pochi istanti, incrocio lo sguardo della mia defunta madre. Un suo ritratto da giovane. Era bellissima, una delle ragazze purosangue più ambite dell'intero regno. Mando giù un groppo amaro, incrociando il suo sguardo. Era una fiera purosangue ma, come me, ha preferito non prendere mai parte attiva alle missioni folli. E' stato terribilmente doloroso per lei scoprire l'indole folle e malvagia di Bellatrix, solo Dio sa cosa le ha fatto passare e adesso, nel suo sguardo, mi sembra di leggere dolore mentre silenziosamente mi segue. E' come se lei sapesse a quale destino sto andando incontro. Con un brivido di rabbia e timore ci fermiamo di fronte a quello che è sempre stato il pregiato studio di Lucius. Nessuno ha mai messo piede lì dentro senza il suo permesso e so perfettamente che questo è un altro spregio nei suoi confronti. Greyback bussa docilmente, chinando il capo con un tremito. Lo guardo, in silenzio, chiedendomi se forse dovrei fare altrettanto. Dovrò inchinarmi e mostrargli riverenza? se voglio avere almeno una possibilità, forse non avrò scelta. Bellatrix non mi ha preparata ad un incontro con lui, forse l'ha fatto di proposito, nella speranza che io venga punita.
"Avanti." Il sibilo gelido della sua voce mi fa rabbrividire, mentre le porte dell'ufficio si spalancano di scatto, facendo trasparire oscurità, interrotta solamente da una flebile luce. Si nasconde nell'ombra, esattamente come il suo orribile serpente.
"Grayback...Oggi non sei a squarciare gole? So che ultimamente per te è un delizioso passatempo ma....Forse non dovremmo parlare dei tuoi discutibili passatempi di fronte ad una signora." Sibila malignamente, facendomi rabbrividire.
"Vieni avanti Narcissa, mi è stato riferito che hai urgenza di parlarmi. Sono curioso di cosa potresti aver mai bisogno di dirmi." Il suo tono di voce è beffardo e io sono quasi certa che lui sappia già benissimo cosa io voglia da lui e che sia qua solamente per farsi beffe di me.
"Mio signore...Sono onorata di incontrarvi e lieta per la vostra disponibilità nel parlarmi. So che siete molto impegnato." Parlo lentamente, con tono sottomesso. Ho sentito tutti rivolgersi a lui in questo modo, penso che provi estremo piacere nel vedere le persone temerlo e rivolgersi a lui come se fosse una divinità che potrebbe scatenare da un momento all'altro la sua ira. E forse è così. Deglutisco, notando nell'ombra il bagliore dei suoi occhi rossi. Mi chiedo come abbia fatto ad assumere sembianze del genere...Non l'ho mai visto da ragazzo, ma ho vaghi ricordi di quando io ero una ragazzina e lui un giovane uomo, che al tempo pur quanto già fosse oscuro e tenebroso, era un uomo affascinante, di bell'aspetto.
"Vieni avanti Narscissa...Questa è la tua casa dopo tutto. Ma trovo curioso, che tu mi chiami mio signore, quando non hai mai voluto ricevere il mio marchio." Sibila con un ghigno serpentino, mentre obbedisco al suo ordine intriso di presa in giro. Certo che è la mia casa...Peccato che a conti fatti attualmente se ne serva lui come meglio gli pare e piace.
"A suo tempo era mio desiderio mettere su famiglia e generare eredi, come mi era stato insegnato fin da bambina. Reputavo che il vostro marchio fosse un simbolo degno solamente per gli uomini, non per donne di alta classe cresciute e letteralmente addestrate per prenderci cura della casa e dei figli. Forse sbagliavo...Ma se questo è il problema, sono disposta a rimediare, se voi foste d'accordo. Anche in questo preciso istante. Adesso sono pronta a servirvi fedelmente, posso passare all'azione. Non c'è più bisogno che io faccia la brava donna di casa." Gli rispondo con un filo di voce, tenendo la testa china. Sento un pesante strisciare nel buio della stanza, si tratta sicuramente di Nagini, il suo enorme e terrificante serpente. Mi darà forse in pasto a lei? Magari farà fare prima il lavoro sporco a Greyback e in seguito mi farà finire dal serpente. Deglutisco, mentre sento un brivido freddo scendermi lungo la schiena. Vorrei guardarlo negli occhi, pur quanto mi terrorizzino, per capire cosa sta pensando, vedere la sua reazione. Ma non so se mi è concesso...Potrebbe essere un passo falso. Guardarlo dritto negli occhi potrebbe essere sinonimo di sfida. E se mi leggesse la mente? So che è un legilimens abilissimo...Niente a che vedere con le mie limitate abilità. Devo essere paziente e nascondere le informazioni più importanti.
"Curioso Narcissa, davvero curioso. Le tue parole mi sorprendono, lo devo ammettere. È coraggioso da parte tua presentarti da me chiedendomi di poter entrare a far parte dei mangiamorte. Ma perché proprio adesso? E soprattutto...Perché dovrei accettarti a scatola chiusa. Il marchio va guadagnato, Narcissa cara. Non basta farne richiesta come fosse un delizioso dolcetto e si viene accontentati nell'immediato con uno schiocco di dita. Tra le mie file voglio solamente i migliori e, in questi anni, mi duole ammettere di aver fatto qualche piccolo...Errore, che non voglio che si ripeta mai più. Non ti ho mai vista all'azione, non so se sai combattere. Non so se saresti all'altezza di un combattimento o resteresti uccisa o, peggio ancora, ti porteresti dietro altri dei miei uomini rivelandoti solamente un ulteriore intralcio." Le sue parole sono meschine, umilianti. Ma indubbiamente è ciò che vuole...Umiliarmi, deridermi, farmi capire che niente più mi appartiene realmente, nemmeno la mia stessa vita. La sua allusione era indubbiamente rivolta a Lucius. Probabilmente vuole mettermi alla prova, capire fin dove sono disposta a spingermi per lui. Deglutisco...Se lo faccio per Draco, sono disposta a tutto.
"Non ho mai preso parte attiva ai combattimenti, ma so combattere. Negli anni ho sempre studiato, mi sono esercitata conosco molti incantesimi, tanti dei quali estremamente potenti. Dopo quello che è successo, mio signore...Voglio rimediare. Voglio esservi utile, servirvi, aiutarvi ad ottenere qualsiasi cosa voi vogliate. Se pensate che non sia ancora all'altezza, posso addestrarmi ulteriormente. Sono certa, mio signore, che Bellatrix sarebbe ben lieta di esercitarsi con me e come lei ben sa...Non ha la mano leggera, non l'avrebbe nemmeno con me, sua sorella." Continuo convinta, cercando disperatamente di ottenere almeno un bagliore di possibilità. Ma il suo sguardo è impenetrabile.
"Narcissa Narcissa...Non mentire a me, l'oscuro signore. So per quale motivo sei realmente qua e non metto in dubbio ciò che mi hai detto. Ma se sei arrivata a tali decisioni è solamente perché vuoi sollevare il ragazzo dalle sue responsabilità. Quindi adesso mi chiedo...Perché? Non è forse un enorme onore che io gli stia dando la possibilità di porre rimedio agli errori di suo padre senza conseguenze ben peggiori?" Il suo sibilo gelido è come una pugnalata dritta nel petto, che mi fa tremare. Cosa posso rispondergli adesso? Temo che una qualsiasi risposta sbagliata possa decretare la mia fine...Mi sono ripromessa di fare qualsiasi cosa per proteggere Draco e con Bellatrix ho fatto la spavalda, ma da morta gli sarei ben poco utile.
"E' un enorme onore, mio signore. Siete stato estremamente generoso nel risparmiarci. Ma penso che Draco sia solamente un ragazzo...E' ancora acerbo e privo di ogni esperienza. Io potrei esservi molto più utile di lui. Potrei portare a termine la missione in modo più efficace e veloce." Mormoro remissiva.
"E come, cara Narcissa, se tu sei fuori e il mio obiettivo è dentro le mura del castello? Draco può agire dall'interno e mettere fine facilmente alla missione. In fin dei conti, non è niente di che." Sogghigna perfido,mettendomi i brividi.
"Potrebbe essere una spia, i miei occhi. Fare ugualmente la sua parte ma lasciare il compito più difficile a me. Mio signore...Conosco mio figlio, non è pronto per un simile compito. Vi supplico...Prendete me e lasciate lui. Otterrete ugualmente ciò che tanto desiderate. Non è questo l'importante?" Mormoro debolmente, conscia di averlo apertamente sfidato. Mi guarda lentamente, senza scomporsi, in estremo silenzio.
"Ah...l'amore di una madre per i propri figli. Ne ho incontrata una, sedici anni fa, che ha deciso di sacrificare sè stessa per salvare il suo amato figlio. Il mio peggior nemico...In lui scorre una magia potentissima, l'ho scoperto sulla mia stessa pelle...Ma non commetterò lo stesso errore una seconda volta. Tu sei disposta a fare altrettanto, Narcissa? Sacrificare te stessa in nome della libertà del giovane Draco?" Mormora soave, dopo un lungo silenzio.
"Sì, mio signore. Sono disposta a tutto, per il bene di mio figlio. Sono disposta a servirvi e onorarvi. Sono disposta a giurarvi fedeltà per il resto dei miei giorni e sono disposta a portare a termine questa missione per voi. La mia vita è nelle vostre mani a vostro piacimento...Farò qualsiasi cosa voi vogliate." Mormoro flebile, sentendo brividi freddi scendermi lungo la schiena. Ciò che ho promesso è pericoloso...Potrebbe sfruttare le mie parole per costringermi a fare qualsiasi cosa e a quel punto, non potrei oppormi.
"Molto bene Narcissa...C'è solamente sincerità nelle tue parole. Scelta folle e stupida la tua ma se è ciò che vuoi, ancora una volta sarò misericordioso. Ma non devi deludermi Narcissa...Fallisci come ha fatto Lucius e i Malfoy, resteranno senza un erede. Mi organizzerò per svolgere la cerimonia di benvenuto, dove sarai marchiata. Ma sappi, che anche Draco diverrà un mangiamorte. Inoltre, accetto la tua insolita richiesta ad un'unica condizione, che non hai diritto di rifiutare. Draco si addestrerà per migliorare le sue capacità con i miei uomini migliori. Sarà Bellatrix ad istruirlo...Sono certo che imparerà velocemente, se vuole sopravvivere." Le sue parole mi gelano sul posto, mentre l'orrore mi contorce lo stomaco per il terrore. Cosa ho appena fatto? Volevo proteggerlo ad ogni costo...Ma forse ho solamente peggiorato la situazione e ormai non posso tirarmi indietro. Devo trovare un'altra soluzione, al più presto.
"Non ti preoccupare, parlerò io personalmente con Bella. Per il momento i tuoi servigi non sono più richiesti. Puoi tornare ai tuoi doveri." Sogghigna perfido. Pallida come la morte in persona, gli rivolgo un inchino rigido come ho sempre visto fare a gli altri mangiamorte in segno di rispetto e fedeltà.
"Vi ringrazio, mio signore." Sussurro, con la morte nel cuore.
Cosa ho appena fatto? Posso aver salvato la vita a mio figlio come invece posso averlo definitivamente condannato a morte. Per non parlare del fatto che vuole ugualmente marchiarlo e il solo pensiero mi fa rabbrividire. Lui non sa niente di tutto ciò...Andrà su tutte le furie quando lo scoprirà e sarà terrorizzato di doversi allenare proprio con Bellatrix. Mia sorella non ha un briciolo di pietà. Ma non le permetterò di fare del male a mio figlio. Questo, a costo della morte. Come ho rischiato con l'oscuro signore in persona uscendone quanto meno viva, posso sicuramente affrontare mia sorella per mettere le cose in chiaro.
Ma prima ho due cose da fare. Per prima cosa spedire la lettera che mi ha dato e seconda cosa, scriverne una io e spedirla in gran segreto a una persona che, contro ogni preavviso, so essere diventata estremamente importante per mio figlio. Se c'è una possibilità per lui, l'unica a poterlo aiutare forse è lei, mentre io per lo meno guadagno tempo.
Per questo, questa notte, restando sveglia a fissare fuori dalla finestra con il cuore in gola, a mezzanotte spaccata prendo la bacchetta e due piccole buste di carta anonime e mi rendo invisibile. La voliera è vicina e i controlli sono minimi inoltre, da invisibile sarà impossibile dare nell'occhio.
Con il cuore che mi batte forte nel petto, prima di sigillarla rileggo un'ultima volta la breve lettera che ho scritto, sperando che le mie preghiere vengano esaurite.
- Aiutalo, non lasciarlo solo, qualsiasi cosa accada. Ne avrà bisogno...Ne avrete tutti bisogno. Non posso dire altro, ma sono certa che capirai. Sei una ragazza intelligente, Hermione Jane Granger. Lui non dovrà mai sapere dell'esistenza di questa lettera.
N.M -
Penso che possa andar bene e con una flebile luce di speranza nel cuore, dopo aver legato le due lettere alla zampa del gufo, lo vedo sparire nella notte, inghiottito dell'oscurità.
-Ciao ragazzi, so che non pubblico da tanto tempo e chiedo tanto tanto scusa! Ma sono impegnata tra accademia, lavoro e vita privata e più di qualche riga per volta, spesso la notte, non riesco a scriverla. Per questo le pubblicazioni vanno a rilento. Però ringrazio di cuore chi segue con affetto le mie storie e sappiate che non smetterò di pubblicare fino a quando non saranno completate. Nel frattempo spero che questo capitolo vi piaccia. A me non dispiace, non ne sono convinta al 100% come altri, penso di aver scritto capitoli molto più belli, però era necessario dedicare una parte anche a Narcissa, perché voglio renderla un personaggio importante anche se secondario. Ovviamente, la trama della storia originale come potrete capire, cambierà. Voglio restare abbastanza fedele ma al tempo stesso metterci del mio il più possibile. A presto fanciulli e fanciulle ❤️-
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