Capitolo 5
Calma. Una Calma totale regna nella mia stanza o almeno fin quando la mia odiosa sveglia comincia a suonare. Faccio un verso strano come scocciato e, di mala voglia mi alzo dal letto spegnendo quell'oggetto infernale indole del mio più grande odio. Vado al bagno a sciacquarmi la faccia dopo di che comincio a vestirmi. Quando sono pronto esco di casa e mi trovo Francesco sul viale intendo a guardare il suo cellulare. Mi avvicino titubante e gli dico: "buongiorno...". Lui mi fissa, poi passa un suo braccio sul mio fianco tirandomi a se stampandomi un bacio casto sulle labbra. Dopo esserci distaccati mi prende la mano e cominciamo ad avviarci verso scuola. Pochi metri dall'entrata stacco bruscamente la mia mano dalla sua. Mi guarda stranito ma io gli faccio segno con la testa, la scuola. "Senti forse non te l'ho detto ma ho una fottuta cotta per te dalla metà della seconda media ed ora che sei mio, dopo Cinque lunghi anni, voglio passare tutto il mio tempo con te. " abbasso lo sguardo fissando le mie scarpe. Ad un tratto mi prende la mano bruscamente e mi tira verso l'entrata. Mi distacco subito da lui, chi è per darmi ordini. Forse a lui stava bene uscire allo scoperto ma a me non di certo e almeno mi potrebbe chiedere il mio parere. " senti non mi va di discutere ora. Ciao." Dico attraversando la strada ed entrando lasciandolo lì da solo che mi fissava con quei occhi. Perché ha dovuto rovinare tutto?! Era cominciata bene la giornata ed ora è finita tutta nei miei sogni. Ma che mi aspetto. Dopotutto Francesco è così. È come se dove mantenere il controllo su tutti. Entro in classe e vado a sedermi al mio posto. Prima ora inglese uguale rottura di scatole. Però se penso che all'ultima ora ho lui... mi viene ancora quel senso di nausea. Per fortuna che la mattina non faccio colazione altrimenti mi sarebbe tornato tutto su. L'ultima ora però non tarda ad arrivare. Entra come sempre poggiando la sua cartella sulla cattedra dove ne estrae dei fogli. "Compito a sorpresa. "Dice distribuendo i fogli. Quando si avvicina a me per darmelo io non lo guardo ma sento i suoi occhi che mi fissano intendi a capire quello che sto pensando. È come se mi stesse spogliano, anche se solo con lo sguardo. Dopo un po ritorna alla cattedra e ci dice che possiamo iniziare. Guardo il foglio ma in quel momento non ricordo nulla di disequazioni, grafici o quant'altro. Alzo il viso e i suoi occhi sono su di me. Ha uno sguardo indecifrabile ma basta per mettermi soggezione. Alzo la mano e gli chiedo se posso andare in bagno. Mi da il permesso e corro subito lì a sciacquarmi la faccia. All'improvviso Francesco sbuca da uno dei bagni. " Hey tutto bene?" Dice avvicinandosi sfiorandomi il viso. Sentire il suo tocco mi ha fatto calmare un po ma poi mi rendo conto che siamo ancora a scuola e qualcuno potrebbe vederci, così lo spingo indietro, un po troppo impulsivamente. "Senti ma vai a fanculo! " dice uscendo e sbattendo la porta. Quella scena mi ha fatto incazzare molto. Ritorno in classe infuriato fregandomene degli occhi dei miei compagni che mi fissano. Mi siedo e fisso il foglio che consegnerò in bianco. Quando suona la campanella, consegno il compito e cerco di andarmene ma, la sua voce che chiama il mio nome mi fa fermare. Mi Giro e mi avvicino. "Sì?!" gli dico con tono scocciato. "Hai consegnato il compito in bianco. Che ti prende?" dice alzandosi dalla sedia. Mi allontano subito di qualche passo ma lui mi prende dal braccio e mi tira a se. "Che c'è? Hai paura di me? " mi lecca la guancia e io strizzo gli occhi a quella sensazione. "Cos'è?! L'altra sera mi sembra che ti è piaciuto, o sbaglio?" aggiunge. Mi getta a terra e comincia a togliermi la maglietta tappandomi la bocca con il suo palmo, in modo da non poter urlare. Cazzo mi sta per stuprare, ho bisogno di aiuto, ho bisogno di... Francesco.
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