Libere
Una lingua incomprensibile, ma rimane il fatto che come pronunciammo l'ultima parola il camino si accese in un fuoco intenso spaventandoci a morte.
"Che diavolo sta succedendo ancora!" Urlai in preda al panico. Selma mi strinse la mano così forte che quasi me la stritolò. Il fuoco lentamente scemò fino a spegnersi completamente rivelando una porta che fino ad allora non c'erà.
"Selma, ecco il passaggio che cercavamo!" Selma non era convinta tanto che dovetti quasi trascinarla. Misi la mano sul pomello dorato e la porta si aprì magicamente presentando davanti ai nostri occhi il bosco del castello di Livstorm. Forse quello era il passaggio segreto di Aurora e del Re.
"Bene e adesso che si fa Selma? Io opterei per cercare il paradiso delle streghe visto che siamo state a casa tua, e poi, chissà magari ritrovi tua madre..."
Selma mi guardò con aria incerta, ma acconsentì. Ci incamminammo silenziosamente per un sentiero di ciottoli che sembrava andare verso una collina. Non avevo mai notato quel sentiero, ma forse perché mi ero sempre addentrata nel bosco per non farmi spiare e non ero mai andata ai margini del bosco.
Mentre camminavamo da ormai una mezz'oretta, ognuna persa nei propri pensieri, la voce di Selma ruppe quel silenzio quasi incantato "Thera, posso farti una domanda?"
"Certo!"
"Ma tu non hai mai visto il paradiso delle streghe, come fai a dire che esiste? E soprattutto come fai ad essere certa che sia davvero un bel posto? In fondo hai letto un vecchio libro che potrebbe anche essere frutto della fantasia di qualcuno o, peggio ancora, scritto apposta per far cadere streghe e stregoni in qualche trappola?"
A questo non ci avevo mai pensato, effettivamente non avevo prova della sua esistenza.
"Selma, sai che ti dico? Non lo so!"
Che soddisfazione far provare a Selma la sensazione di quanto sia irritante sentirsi rispondere non lo so... e credo che Selma se ne accorse perché per un attimo mi mise il broncio.
"Selma, davvero non lo so, ma è l'unica cosa in cui posso e voglio credere in questo momento, altrimenti io e te siamo spacciate! Ci sarà un luogo dove poterci rifugiare, un posto dove trovare essere simili a me"
Fu a quel punto che mi balenò per la testa che forse io potevo essere l'ultima strega al mondo rimasta, che forse ormai avevano preso tutti... se fosse stato così, allora, cosa avrei mai potuto fare?
"Selma almeno proviamoci..." Selma si fermò, mi prese la mano, e mi disse "Non ti abbandonerò mai, promesso!" a quella stretta di mano di nuovo sentii quel brivido lungo la schiena, di nuovo quella sensazione di calore e di potenza fino a che Selma non staccò la mano cacciando un urlo "Aih! Mi ha dato la scossa o non so cosa!"
Anche lei aveva percepito qualche cosa...
Eravamo davvero stanche, decidemmo di fermarci ai piedi della collina per riprendere l'indomani mattina il cammino. Notammo una piccola caverna nascosta da un grosso cespuglio, quindi ci addentrammo, quello sarebbe stato un buon posto per passarci la notte.
Mangiammo un paio di scatolette di tonno provenienti dalla dispensa della casa di Selma e ci sedemmo vicino al fuoco che scoppiettava. "Selma, dammi il libro che abbiamo trovato nel rifugio, magari troviamo qualche accenno sul paradiso delle streghe."
"Buona idea Thera!" e prontamente mi porse il libro.
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