Da due a tre
Eravamo entrambe perplesse. A questo punto eravamo curiose di conoscere la nostra storia da lui che sembrava saperne di gran lunga più di noi.
"Ma tu come fai a sapere che siamo le figlie di Aurora? Cioè noi lo abbiamo appena scoperto grazie ad una lettera che abbiamo appena trovato in mezzo ad un libro anch'esso appena trovato..." Avevo lo sguardo rivolto verso Sum bramosa di ci conoscenza.
Sum ci raccontò che lui non era sempre stato solo. Due anni prima un plotone del Re fece irruzione a casa sua, forse per una soffiata di qualche abitante del suo villaggio anche se erano sempre stati molto attenti a non farsi scoprire. Al suo rientro da scuola si trovò di fronte ad una scena raccapricciante. Sua madre lunga distesa sul pavimento rivolta a pancia in giù, dalla testa si espandeva una chiazza di sangue che si infilava nelle fughe del pavimento colando come piccoli rigagnoli di fiume. Ci disse che secondo lui non aveva neanche avuto il tempo di capire cosa stesse accadendo perché il colpo le era stato inferto alle spalle, quindi non tentò nemmeno di difendersi.
Notai che il suo volto si incupiva sempre di più, il viso si contraeva per cercare di fermare le lacrime che volevano sgorgare come fiume in piena dai suo occhi. Selma al contrario ero in un bagno di lacrime, tanto che le diedi un colpetto con il gomito per cercare di farle notare che avrebbe dovuto darsi un contegno.
Suo padre aveva lottato. Il suo corpo era stato scaraventato contro la finestra, mentre la sua mano con ancora la bacchetta serrata fra le dita era sul tavolo della cucina.
Inorridii solo ad immaginare quella scena. A quel punto la sua guancia sinistra ospitò una piccola lacrima che proprio non riuscì a trattenere.
Sum appena se ne rese conto portò subito la mano sugli occhi e se li stropicciò, poi fece un sorriso un po' forzato e proseguì. Ci disse che fino all'età di tre anni la sua era una vita normalissima, come quella di tutte le altre famiglie di stregoni. Umani, streghe e stregoni vivevano serenamente e ben integrati nei villaggi. La magia non era bandita, anzi era utilizzata per aiutare gli umani anche nelle piccole faccende quotidiane, poi tutto cambiò.
Il re di Livstorm cominciò a dare la caccia alle streghe e agli stregoni, i primi a perdere la testa furono tra i più potenti che abitavano al castello. La colpa di tutto ciò era stata la storia d'amore tra il Re e Aurora. Furono messi al bando i matrimoni misti, e ovunque nei villaggi c'erano continue retate e uccisioni brutali. Raccontò che sua madre gli aveva detto che Aurora, la più potente strega del regno magico conosciuto, quando fu cacciata dal Re era incinta, ma questo il Re non lo sapeva.
Diede alla luce due gemelle, cioè noi, e le separò alla nascita. Il destino delle gemelle era stato scritto fin dal primo giorno della loro venuta al mondo sotto il segno dell'infinito. Un giorno si sarebbero ritrovate e avrebbero salvato il regno della magia facendo tornare la pace.
A quel punto un macigno ci cadde sulle spalle... altro che missione supersegreta, da noi dipendeva la sopravvivenza del nostro mondo.
Selma ed io eravamo sconvolte. Sum aveva smesso di parlare ormai da qualche minuto, il silenzio di quella caverna si stava facendo assordante.
"Ti hanno mai parlato del paradiso delle streghe?" domandai io con voce così squillante che rimbombò ovunque.
"Il paradiso delle streghe? No, non ho la più pallida idea di cosa sia!"
"Neanche noi, però stiamo andando lì! Aih Thera, perché mi hai dato un pizzicotto?"
"Ancora non sappiamo se possiamo fidarci di lui. Ti ricordo che fino a poco fa era pronto a sterminarci!" lo so forse avevo esagerato un tantino e me ne accorsi perché Sum mi fulminò con gli occhi. Quindi ritornai sui miei passi e mi scusai sinceramente con lui.
"Il paradiso delle streghe è un luogo magico dove tutti noi possiamo stare al sicuro. Dove gli umani non possono farci del male. Dalla lettera di Aurora sembra che anche lei sia rifugiata lì"
Sum accettò le mie scuse, si alzò di scatto e invitandoci ad alzarci a nostra volta ci disse "Che stiamo aspettando, andiamo alla ricerca di questo posto paradisiaco"
Ci alzammo e ci incamminando all'uscita della caverna.
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