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Bene o Male

"Come ci siamo arrivati qui?"

Sum ci guardava con aria interrogativa.

"Hem... sì, cioè... teletrasporto, ma non abbiamo la più pallida idea di come funziona. In realtà non sappiamo chi delle due teletrasporta perché ci siamo riuscite solo due volte e in situazione di pericolo come questa. L'unica volta che ci abbiamo provato in tranquillità non ci siamo rius..."

Selma mi interruppe

"Non ci sei riuscita! Se ricordi mi avevi detto di non pensare a niente. Questa volta ho pensato all'albero. Forse sono io che teletrasporto."

Sul viso le comparì un sorriso di soddisfazione. Sum ascoltava il nostro piccolo battibecco e tutto ad un tratto esclamò

"Ci sono!"

"Sì Sum, ci siamo anche noi!"

Rispose Selma ruotando il dito vicino la tempia come a dire che Sum si fosse bevuto il cervello.

"Ma no, non hai capito... come al solito"

Selma aggrottò la fronte un po' contrariata mentre Sum riprese a parlare

"Non è Thera che può teletrasportare"

"E io cosa ho detto"

"Aspetta, fammi finire. Neanche tu puoi teletrasportare.."

"Sì adesso stai a vedere che sei tu, il grande Sum!" replicai io sarcasticamente.

"Allora la finite di interrompermi e prendermi in giro!" Sum alzò il tono della voce

"E' un potere speciale e rarissimo, sono pochissimi i casi di cui ho letto... ma non so se vi piacerà sapere il resto..." Si interruppe un attimo abbassando lo sguardo

"Cosa non dovrebbe piacerci Sum?" dissi io

"Parla!" lo spronò Selma

"Si dice che il teletrasporto può essere operato solo da due streghe o stregoni contemporaneamente, non due streghe qualunque...due streghe gemelle"

"ok e dove sta la sorpresa? Perché non dovrebbe piacerci? Sì insomma ormai ci siamo abituate all'idea che siamo sorelle gemelle" lo interruppi di nuovo

"Thera, basta interrompermi per favore!"

Era paurosamente serio tanto che, sia io, che Selma, a quel punto, ci guardammo negli occhi preoccupate e ansiose di capire, ci zittimmo e lui fu libero di proseguire

"Dicevo che questo potere appartiene solo ad alcune coppie di gemelli. Da soli non possono fare niente, anche se sono vicini l'uno all'altro, come eravate voi. Devono riuscire ad entrare in simbiosi...devono essere una persona sola. La cosa che rende speciali queste coppie, tanto uniche, quanto rare, è che esse sono lo yin e lo yang, il male e il bene, in equilibrio perfetto... ma se questo equilibrio dovesse rompersi, se uno dei due dovesse prevalere sarebbe la loro fine.." fece un secondo di pausa "...o la fine del mondo magico."

La nostra fine? la fine del mondo magico? No, non poteva essere vero. Non potevamo essere noi. Di sicuro Sum si sbagliava o quella era solo una leggenda.

"Sembra che nei tempi una sola coppia ruppe questo equilibrio. Il mondo della magia era in serio pericolo ma, fortunatamente, i gemelli si eliminarono fra loro evitando che il male prevalesse sull'altro diventando un'unica cosa!"

Il gelo calò su di noi... se davvero eravamo quel tipo di coppia, e gli indizi erano, purtroppo tutti a nostro favore, sarebbe stato come vivere una vita intera con un peso addosso e una responsabilità tale che ci avrebbe potuto anche devastare. La nostra fine o la fine della magia...

Chi era il bene e chi il male? Io certamente ero il male, non potevo pensare il contrario... il mio aspetto, la mia difficoltà a provare sentimenti umani...a tratti acida. Selma era dolce, ingenua, amorevole e compassionevole era evidente che lei fosse il bene.

Ormai le ombre della notte stavano calando su di noi, ci mettemmo tutti e tre nell'incavo del grande albero che sembrava volerci proteggere dall'oscurità e dai pericoli.

"Il dono più grande mi è stato concesso e tu perirai adesso!"

Una gigantesca palla di fuoco si materializzava fra le mie mani che, con una violenza inaudita, la scagliarono verso Selma che giaceva inerme sul ciottolato del viale del castello di Livstorm. Il cielo era nero come la pece, non c'era nessuna stella, la luna inesistente. Intorno a Selma volteggiavano esseri inconsistenti come avvoltoi pronti a calarsi sulla carcassa esanime della preda. I miei capelli di un rosso ancor più acceso di come li ricordassi svolazzavano ribelli, stavo sospesa a circa cinquanta centimetri da terra . Sentivo la mia voce stridula urlante di gioia

"Il mondo ora è ai miei piedi!"

Il tutto seguito da un'agghiacciante risata.

"Thera, Thera! Svegliati, ti prego, svegliati!"

Splash dell'acqua gelida inondò il mio viso obbligandomi ad aprire gli occhi.

Ero bagnata fradicia dal sudore e dall'acqua! Di fronte a me Selma, preoccupatissima, mi prese le mani cercando di tranquillizzarmi.

E' stato solo un brutto sogno Thera, solo un brutto sogno!"

Si affrettò a dirmi per rincuorarmi. Sum era in piedi poco più in là con ancora in mano la bottiglietta con la quale mi aveva gettato l'acqua addosso.

Un brutto sogno, sì era stato solo un brutto sogno, ma sembrava così reale. Mi sembrava di essere lì in quel momento, mi sembrava di percepire la pazzia di quella Thera così malvagia...

In silenzio riprendemmo il cammino verso la cima della collina. Selma e Sum erano poco più avanti di me, parlottavano fra loro. Da dietro li osservavo, sembravano così dolci. Anche Sum, che solitamente mi infastidiva con la sua aria arrogante e presuntuosa, mi sembrava un angelo al mio confronto, al confronto della Thera del sogno. Mi stavo sempre più convincendo di essere il male. Quell'immagine di me così potente e fiera mi mandava segnali contrastanti, da un lato avevo paura, paura di come potessi essere così malvagia, dall'altro, però mi faceva sentire grande e potente e ciò sembrava non dispiacermi.

Mentre mi lasciavo prendere dai pensieri rallentavo il passo. Vedevo le sagome di Selma e Sum che si allontanavano non curanti, forse anche loro stavano pensando che io ero il male, che, forse, sarebbe stato meglio lasciarmi sola o addirittura... eliminarmi prima che io potessi trasformarmi in un mostro.

Cercai in tutti i modi di scacciare quei pensieri, ma proprio non ci riuscivo. Arrivai davanti un bivio, Selma e Sum avevano proseguito dritto, mi fermai un attimo, gli diedi un ultimo sguardo e svoltai a destra correndo. Correvo più veloce che potevo, correvo per non essere vista da loro, correvo sperando di essere più veloce delle mie paure... dei miei pensieri. Il fiato, ad un certo punto mi abbandonò obbligandomi necessariamente a fermarmi. Misi le mani sulle ginocchia, avevo il cuore in gola, credevo potesse scoppiare da un momento all'altro, mi voltai... finalmente non vidi più neanche l'ombra di Selma e Sum.

Avevo. Forse salvato me stessa, avevo, forse salvato anche loro...alzai lo sguardo e vidi di fronte a me un piccolo capanno.

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