un nuovo lato di Philip
Cominciammo ad annoiarci, allora decidemmo di fare una specie di tour della casa anche perché Philip non aveva ancora visto tutto.
Ad un certo punto arriviamo davanti alla cantina, Anna aveva detto di non entrarci e cercai di non farci entrare Philip ma lui volle entrarci lo stesso.
-dai facciamo uno strappo alla regola, divertiamo un pò!-
Mi disse con un sorriso un pò da pazzo. Non ero molto sicura, anche se ero già entrata in quella camera dove c' era lo specchio...
-d'accordo andiamo!- decisi di entrare, -così mi piaci!-
Mentre scendevamo le scale pensavo "dovrei dirglielo, dello specchio? Ancora non so cosa troveremo quì sotto, forse dovrei aspettare ancora forse..." Philip mi interruppe -a cosa pensi?- mi chiese continuando a camminare
-chi, che, cosa? Io? A William, l' abbiamo lasciato da solo- mi guardò e mi disse -William se la caverà, ma secondo me non era questo, quello a cui stavi pensando, ma non importa, siamo quasi arrivati.-
Le scale erano finite, c' era un' altra porta di legno.
Stranamente la porta era aperta. Entrammo, non si vedeva nulla perché non c' era luce.
Sentimmo un forte rumore, era la porta che si chiudeva dietro di noi.
-era... la porta?- chiesi -penso di si- -non si vede niente... ahi! Philip- -Haha scusami- -aspetta accendo la lucina del cellulare-
Era l' unica cosa che si vedeva.
Ci vedemmo vicini a parlare e aspettare che qualcuno ci venisse a salvare.
-perché non vuoi parlarmi del tuo passato?-
-perchè sono cose che non ti riguardano-
-ma io ti ho raccontato di me, dei miei genitori della mia miserabile vita, e tu mi dici che sono cose che non mi riguardano?!-
-ascolta Giuliet... -
-non mi interessa quello che dici, io mi confido con te e tu, tu cosa fai per me? -
-NON NE VOGLIO PARLARE!!!!!
La mia infanzia è stata terribile, ho sempre cercato di dimenticarmi di quello che mi era successo, ma non si dimentica. -
Cominciò a singhiozzare, e si mise a testa bassa con le mani tra i capelli che gli coprivano la faccia, tremava, cosa avevo fatto. -Philip, io...-
-cosa ne sai tu! Di quello che ho passato!
-mi fece spaventate, decisi di lasciarlo un pò da solo.
Decisi di chiamare William al telefono, mi disse che sarebbe arrivato appena avrebbe potuto.
Dopo qualche minuto andai da Philip che si era tranquillizzato.
-ehi Philip come stai?- lo avvalsi con le mie braccia, ma solo per pochi secondi.
-scusami, non avrei dovuto parlarti contro-
-vuoi ancora sapere la mia storia?-
-...si...- Philip sospirò
-quando avevo sei anni, mio padre morì, era un tossico dipendente, mia madre per consolarsi andò in qualche bar a bere e fece un incidente con la macchina, lei non morì, ma le tre persone nell' altra macchina morirono, e una di loro era incinta. Mia madre era ferita gravemente alla testa e dopo l' operazione andò in coma per due anni, quando si riprese scomparve, una notte.
Copro una settimana la ritrovarono morta in una casa abbandonata.
Un anno fa delle persone vennero a casa mia e mi portarono quì e ora vivo con loro.-
-mi dispiace-
-anche a me.-
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