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Ufficio misteri -prima parte-

Hermione sfiorava con timore la criniera invisibile del thestral. Poter toccare una creatura, senza però riuscire a vederla era allo stempo tempo elettrizzante quanto spaventoso. Sapeva qual era il prezzo da pagare per riuscire a vederli, ma la curiosità la divorava. Quasi subito si vergognò dei suoi pensieri e del suo egoismo perché desiderava poter vedere creature che solo chi aveva visto la morte, poteva godere del privilegio di vederli e sapeva con certezza che quelle persone, in quel caso i suoi amici, ne avrebbero volentieri fatto a meno. Si riscosse dai suoi sensi di colpa quando sentì un colpetto di tosse. Tornò a concentrarsi sui compagni, osservandoli uno ad uno finché non raggiunse Harry con lo sguardo.Li stava guardando, pallido e teso, intento ad assicurarsi che tutti fossero ben saldi su quelle bizzarre creature che li avrebbe portati a Londra e a sua malgrado, poteva capire almeno in minima parte come si sentiva in quel momento. La notte era ormai calata e l'oscurità della foresta li stava inghiottendo in quell'atmosfera tetra e spaventosa.

Luna, dopo aver aiutato lei e Ginny a salire su un thestral ciascuno, si era a sua volta elegantemente accomodata su uno di essi. Neville aveva aiutato Ron, molto impacciato e teso, per poi salire anche se con una certa difficoltà a bordo di un'altra creatura e infine, era stato il turno di Harry. Tutti erano silenziosi e tesi, adesso che la prima parte del piano era andata a buon fine. Adesso che i thestral li avevano e non gli mancava altro che partire, la paura aveva iniziato a serpeggiare tra di loro come fumo invisibile. A Hermione sembrava di sentire i cuori dei suoi amici scalpitare furiosi nei loro petti, esattamente come il suo. Stavano andando incontro all'ignoto e faceva davvero paura, ma non l'avrebbe mai ammesso, come era certa che nemmeno nessun'altro di loro l'avrebbe fatto.

"Adesso cosa facciamo, Harry?" Fu Neville a interrompere quel silenzio carico di tensione, rivolgendosi al compagno e facendo si che tutti rivolgessero a lui lo sguardo, mettendolo ancora una volta al centro dell'attenzione. Harry era visibilmente teso e pallido, sia per Sirius e la paura che potesse morire da un istante all'altro, sia per il peso e la responsabilità che si stava addossando sulle spalle. Era evidente che non voleva che lo seguissero e da una parte Hermione lo capiva, senza riuscire a fargliene una colpa. Come si sarebbe sentita lei, al suo posto, se si fosse trovata i suoi amici decisi a seguirla in una missione così pericolosa? Male, decisamente male, perché se fosse successo qualcosa ad uno di loro, non se lo sarebbe mai potuto perdonare e sicuramente Harry stava pensando proprio a quello. Se uno di loro si fosse ferito o addirittura, molto peggio, fosse morto... Lui si sarebbe sentito responsabile per tutto il resto dei suoi giorni. Non se lo sarebbe mai perdonato, sarebbe rimasta una macchia indelebile, una ferita sanguinante nel suo cuore, che non gli avrebbe dato pace per il resto dei suoi giorni.

"Non ci resta che partire, qua il nostro compito è concluso." Rispose, con la gola secca e il cuore che gli scalpitava nel petto. I ragazzi sentirono il vento della notte accarezzargli la pelle fino a provocargli i brividi e il peso della missione schiacciargli le spalle, ma nessuno protestò. Hermione continuò a macchinare pensieri silenziosamente, evitando di far trasparire anche la più banale emozione.

"Qualcuno sa come far partire questi animali?" Chiese Ron teso, toccando maldestramente la criniera del thestral. Era come brancolare alla cieca e lo disorientava terribilmente. Al minimo movimento falso sarebbe potuto cadere a terra come se nulla fosse, in quanto non era in grado né di vedere dove appoggiare le mani e le gambe, né tanto meno di rendersi conto se fosse posizionato bene. Sotto di sé sentiva solamente un corpo caldo ma scheletrico, che gli metteva i brividi.

"Sono animali molto intelligenti, basta dirgli dove vogliamo andare." Rispose Luna con un sorriso limpido, che li lasciò, ancora una volta, tutti meravigliati. Quella ragazza era un vero e proprio mistero. Come faceva ad essere sempre così serena e rilassata? mentre loro erano preoccupati, spaventati e in ansia, lei sembrava essere in un altro mondo.

"Ehm bene Luna...Allora, se siete tutti pronti a partire, proverò a dargli le indicazioni per raggiungere il ministero."Mormorò Harry, aggrappandosi meglio all'animale. I ragazzi annuirono tutti quanti, a loro volta reggendosi al meglio alle strane creature e coloro che non potevano vederli, furono aiutati da Harry, Neville e Luna a posizionare meglio le mani o le gambe per avere una presa più salda. Quando tutti furono pronti, Harry si rivolse al Thestral con maggior decisione.

"Dobbiamo andare al ministero della magia, a Londra. Po-potreste accompagnarci?" Sull'ultima parte fu leggermente più esitante perché sinceramente, non sapeva come rivolgersi a un cavallo alato ai più invisibile, per chiedere un passaggio. L'animale però gli parve che avesse annuito, ma forse fu solo la sua immaginazione anche se di fatto quest'ultimo, molto silenziosamente e con grazia, pian piano inizio a librare le ali per poi, con uno slancio verso l'alto, alzarsi in volo. Con uno strillo, che gli parve provenisse da Ron, seppe che anche gli altri Thestral si erano alzati in volo e ancora prima che se ne rendesse conto, iniziarono a prendere velocità e ad alzarsi nel cielo scuro della notte,mentre gli alberi della foresta iniziavano a far intravedere il cielo e poi man mano a sparire, fino a diventare piccoli punti in lontananza. Una macchia scura, fitta e omogenea nei pressi di Hogwarts che dall'alto non sembrava altro che una montagna illuminata da tanti puntini di luce, rappresentava il castello mentre una vasta chiazza scura come catrame, dall'alto ormai quasi invisibile, era il profondo e misterioso lago nero. 

Il moro si strinse maggiormente al collo dell'animale, sentendo l'aria fredda della notte sferzargli il viso con prepotenza, ma in mente aveva solamente un obiettivo e una persona. Arrivare al ministero per salvare Sirius.

Hermione si strinse con forza al suo thestral, sentendo il cuore balzarle in gola quando iniziarono a sfrecciare a una velocità folle nel cielo scuro e quella notte privo di stelle. Non le piaceva volare, ne era terrorizzata e alla sue spalle le sembrava di udire anche il piagnucolio di Neville e ogni tanto gli strilletti di Ron quando l'animale si abbassava o alzava all'improvviso, ma forse era solamente la sua immaginazione perché il vento che le fischiava nelle orecchie era talmente intenso da impedirle di sentire anche il suo stesso respiro. Non vedeva l'ora di scendere per poter toccare nuovamente la terra ferma. Quel volo folle e l'aria gelida le stavano facendo venire un forte mal di testa e una violenta nausea, che cercò di reprimere a forza, concentrandosi su quello che a breve avrebbero dovuto affrontare. Ripassò silenziosamente ogni incantesimo che le venne in mente che le sarebbe potuto essere utile e incredibilmente funzionò. Non era certa che fossero sufficienti per poter salvare lei o i suoi amici in caso di necessità, ma per lo meno era preparata.

Non seppero quanto tempo fosse passato, ma a un certo punto iniziarono a vedere i lontani puntini colorati in lontananza avvicinarsi, gli edifici farsi più vicini e dettagliati, le strade essere più nitide e infine, i thestral iniziarono a virare verso il basso, facendo lanciare degli acuti strilli ai ragazzi, presi alla sprovvista.

"Oddio, è la fine." Deglutì Hermione. Chiuse gli occhi, perché era certa che l'animale si sarebbe schiantato in terra con malagrazia uccidendoli tutti ancor prima che provassero a dar vita alla loro missione. Invece, con sua enorme sorpresa, oltre alle grida dei suoi amici, sentì una serie di quattro zoccoli, anche se mal assortiti, toccare terra con abbastanza grazia. Dopo qualche secondo provò ad aprire gli occhi, sbattendo le palpebre diverse volte e rilasciando l'ansia accumulata. La luce arancione dei lampioni la accecò momentaneamente, costringendola a chiudere nuovamente gli occhi, per poi riaprirli lentamente alcuni secondi dopo. Si trovavano in una strada isolata e tetra. Vari cassonetti dell'immondizia erano abbandonati ai lati, ricolmi di spazzatura. Tutti quanti erano provati e tesi, anche Luna sembrava più pallida.

"R-ragazzi tutto bene?" Ansimò Harry, anche lui decisamente provato da quel viaggio. I ragazzi balbettarono alcune risposte positive, anche se tutti erano infreddoliti e con i muscoli intorpiditi per la posizione scomoda e per il freddo del vento tagliente. Il semplice mantello scolastico non bastava di certo a proteggerli dal vento ghiaccio della notte. Hermione non si sentiva più le mani e dovette staccarsi dal collo della creatura con estrema lentezza e difficoltà. Neville scese barcollando leggermente, seguito da Harry e Luna che si diressero ciascuno verso uno degli altri amici. Neville aiutò Ron, Luna Hermione e Harry Ginny. Quando finalmente tutti furono ben saldi a terra e si furono ripresi il necessario per proseguire il cammino, Harry prese nuovamente la parola. C'era già stato diverse volte al ministero e sapeva da dove passare. Dovevano raggiungere l'ascensore che li avrebbe portati nell'atrio.

"Se ci siete, andiamo. Dobbiamo raggiungere l'ascensore, che si trova nella cabina telefonica dall'altra parte della strada. Anche se un po' stretti, dovremmo entrarci tutti." Fu Harry a prendere nuovamente la situazione in mano e gli amici si limitarono ad annuire. Le gambe indolenzite fu una tortura muoverle così bruscamente, ma nessuno osò proferire parola e presto raggiunsero la cabina da Harry citata. Era rossa, la classica cabina telefonica inglese, e si trovava esattamente davanti a loro. 

"Siete pronti?" Chiese nuovamente Harry, questa volta lasciando trasparire un po' di più la sua agitazione.

"Si Harry, andiamo." Fu Ginny a rispondergli. Il moro a quel punto annuì, guardandosi a destra e a sinistra per assicurarsi che non ci fosse nessuno,ma erano soli, la strada era deserta. 

"Allora entriamo. Ma mi raccomando, teniamo tutti a portata di mano la bacchetta. Non sappiamo cosa potremmo incontrare anche non appena raggiunto l'atrio." Li mise in guardia, facendoli annuire nuovamente. Tutti loro frugarono nelle tasche dei mantelli per cercare conforto nelle proprie bacchette ed assicurarsi che fossero al loro posto e uno alla volta entrarono dentro la cabina. Quando anche Luna fu entrata, si trovarono stretti come sardine in quel luogo stretto e angusto, spiaccicati l'uno contro l'altro.

"Il più vicino alla cornetta la sollevi, una voce metallica ci chiederà chi siamo e il motivo per il quale siamo qua."spiegò Harry con voce soffocata. Neville, il più vicino, eseguì anche se con fatica le istruzioni dettate da Harry e poco dopo una voce metallica femminile fece irruzione nella piccola cabina strapiena.

"Benvenuti al ministero della magia, annunciatevi, prego." La voce robotica si interruppe e Harry prese la parola al suo posto.

"Siamo Harry Potter, Hermione Granger, Ronald Weasley, Ginny Weasley, Neville Paciock e Luna Lovegood."

"Per quale motivo siete qua?" Chiese nuovamente la voce. I ragazzi si guardarono tra di loro, con indecisione, finché non fu Hermione a prendere parola.

"Per una missione di salvataggio nell'ufficio misteri." Le rispose decisa.

"Bene, aspettate alcuni minuti. A breve vi saranno recapitate delle spille con i vostri nomi." I ragazzi si guardarono negli occhi, con i respiri corti, la determinazione nello sguardo e i cuori che battevano forte all'unisono... Il momento tanto atteso era arrivato.

-Ragazzi, scusatemi davvero tanto per queste assenze abominevoli ma sono periodi complicati che mi tolgono tempo ed energie, impedendomi di concentrarmi come vorrei sullo scrivere e se devo pubblicare delle schifezze, piuttosto mi prendo più tempo anche se poi mi dispiace far passare settimane. In ogni caso ho deciso anche proprio per questo di dividere questo capitolo in due parti, perché sarà un capitolo molto importante e voglio che sia ben scritto, dettagliato e degno di essere considerato uno dei capitoli più importanti di questa storia, che proseguirà poi nel sequel e sarà veramente, veramente molto importante. A quest'ultimo sto già iniziando a lavorare e vi dico che ci saranno tanti cambiamenti, che poi vedrete :D. In ogni caso, seppur i miei ritardi abominevoli, spero tanto che la storia vi piaccia e che abbiate la pazienza di arrivare fino in fondo per poi seguirmi nei sequel a venire. Per me è un'emozione fortissima essere arrivata a questo punto, a questo traguardo per me immenso. L'ho già detto, ma non posso che ripeterlo...Mai, e dico mai, mi sarei immaginata di arrivare a un simile traguardo, a un simile seguito, così tante visualizzazioni, così tante persone che mi seguono e chi più chi meno, nei vari capitoli mi ha lasciato e sperò continuerà a farlo, commenti affettuosi e positivi. Quindi grazie, grazie di cuore.Vi mando un bacio grande insieme alle mie scuse. <3-

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