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sospetti e dilemmi

" Harry, secondo te Hermione ci nasconde qualcosa?" Borbottò Ron distrattamente, mentre scarabocchiava una pergamena in cerca d'ispirazione per il diario dei sogni per la cooman. Harry alzò lo sguardo dubbioso e disse
" Non credo Ron, non ne avrebbe il motivo."
" Ma forse è obbligata a tacere, magari qualcuno la sta minacciando!" Disse Ron preoccupato, guardandosi in giro per essere sicuro che nessuno ascoltasse.

Harry lo guardò scettico e disse
" Andiamo Ron, non ti sembra un po' esagerato? Soprattutto se con quel qualcuno intendi Malfoy."
"Quest'anno è strano Harry! Ricordati che nel cimitero c'era suo padre e tu hai fatto il suo nome...Magari sta cercando di soggiogare Hermione per incastrarci tutti quanti. Non hai notato che non la insulta nemmeno e sta sempre con Zabini? Non che sia una brutta cosa il fatto che non la insulti, ma non è da lui." Aggiunse Ron piccato. Harry lo guardò pensieroso e mormorò
"Sì, è strano. Ma alla fine è sempre il solito Malfoy idiota e spocchioso. Non può farci un bel niente."

"Io non mi fido Harry! Deve averle detto o fatto qualcosa durante la ronda. Non hai visto com'era nervosa?" Continuò Ron imperterrito
" Sicuramente le avrà lanciato le solite frecciatine su di noi, magari su quanto io sia un pazzo fuori di senno, pronto a farvi a pezzi se mi fate innervosire e cose del genere." Borbottò Harry incupendosi.

Il rosso asottigliò lo sguardo e sibilò
" Quel pallone gonfiato...Voglio proprio godermi la sua faccia quando si scoprirà che il suo paparino è un mangiamorte incallito."
"Non ne parliamo Ron, ho bisogno di distrarmi. Finalmente ho finito la punizione con quella megera, potrò allenarmi regolarmente." Bofonchiò il moro, guardando il dorso della mano dove spiccava lucente la scritta non devo dire bugie, quasi cicatrizzata del tutto e ormai indelebile.

" Angelina ne sarà felice. Non farti punire mai più Harry, sennò questa volta esce di testa e ti butta fuori dalla squadra, sempre che non ammazzi lei stessa qualcuno per non uccidere te." Disse Ron allarmato. All'ultimo allenamento, dove Harry mancava, Angelina era stata piuttosto dura nei suoi confronti.

Era furiosa per la sua assenza e aveva decretato che se avesse preso di nuovo delle punizioni per la sua cocciutaggine l'avrebbe schiantato, senza preoccuparsi delle conseguenze. Harry deglutì e borbottò
" Immagino di si, e immagino che abbia anche ragione."
"Già... Ma hai visto Hermione per caso?" Chiese Ron, allungando il collo per trovare una testa riccia in mezzo alla sala comune.
" No, ma probabilmente è in biblioteca." Disse Harry scrollando le spalle.

Le avrebbe parlato, Ron aveva ragione, Malfoy non gliela cantava giusta e lui voleva assolutamente venirne a capo.
" Ma è tardi, che ci fa fino a quest'ora?" Chiese ancora preoccupato il rosso
" Oh andiamo Ron... ecco, è appena sbucato dal buco del ritratto." Sbottò Harry
" Hermione dove ti eri cacciata?" Strillò Ron sollevato. La ragazza inarcò un sopracciglio, dicendo
"In biblioteca Ron, sai che quando non sono con voi sono là, a leggere o a studiare. Passo il tempo."

"Eri da sola?" Chiese ancora Ron
" Si, ero da sola, vuoi anche la testimonianza scritta di Madama Pince per caso ?" Sbotto Hermione irritata.
Ron arrossì dietro le orecchie e borbottò qualcosa a mezza bocca, che né Harry né Hermione riuscirono a capire.

La riccia scrollò le spalle stancamente, prese i suoi libri e si accomodò delicatamente sulla poltrona libera accanto ad Harry. Aprì il libro di pozioni e ci si tuffò dentro, iniziando a studiare. Il moro la guardò con le sopracciglia aggrottate, cercando di far ragionare in fretta il suo cervello.

Cosa stava accadendo? O per meglio dire, stava accadendo qualcosa? C'era la possibilità che Hermione nascondesse qualcosa? Perché mai avrebbe dovuto nascondere qualcosa, pensò Harry, accigliandosi ulteriormente.

Forse perché Malfoy la sta davvero minacciando... Sussurrò una vocina nella sua testa. Harry trattenne il fiato, facendo scattare lo sguardo su Hermione e subito dopo su Ron. Se l'amico avesse avuto ragione? Se davvero Malfoy le stava facendo qualcosa?

La riccia sbuffò, chiudendo di scatto il libro. Con lo sguardo che lampeggiava pericolosamente, fronteggiò Harry
"Harry, mi stai fissando da almeno venti minuti. Cosa avete in mente tu e Ron?" Sibilò, con le guance arrossate. Il moro fece una faccia colpevole e Ron, quasi si strozzò con una cioccorana.

"Cosa?" Chiese Harry, fingendosi ingenuo
"I-i-io...Vado nel dormitorio, mi sono dimenticato un libro. Sì, un libro." Balbettò Ron, alzandosi di scatto come una molla, fiutando la tempesta in arrivo. La riccia fece per sibilargli contro la sua ira, ma quest'ultimo era già partito alla volta delle scale. Quindi non le restò che vedersela con Harry.

Il moro la fissava con una certa apprensione, pronto allo scoppio finale dell'amica.
"Vedo che Ron è un cuor di leone. Quindi resti tu, Harry." Sbottò la riccia acida.
"Hermione noi..." pigolò Harry, facendosi piccolo piccolo.
"Noi cosa, Harry? Perché vi comportate in modo strano?" Soffiò inviperita, scrutando l'amico con accusa.

Il moro sospirò, pronto ad affrontare lunghi minuti cruciali.
"Siamo preoccupati per te." Disse. La riccia inarcò le sopracciglia, guardandolo sorpresa
"E per cosa, esattamente?" Chiese, curiosa di ascoltare la risposta.
"Per Malfoy." Rispose Harry asciutto, evitando ogni giro di parole.

La riccia si rabbuiò, restando qualche secondo in silenzio ad osservare le fiamme danzanti nel focolare.
"Harry...Non ha alcun senso..." iniziò a dire, ma l'amico la fermò quasi subito.
"E invece ce l'ha eccome un senso! Non ci fidiamo di lui, è strano nei tuoi confronti." Sbottò infervorato.

"Strano? Harry, è il solito Malfoy...Non vedo cosa ci troviate di diverso in lui." Disse, cercando di nascondere una nota tremula nella voce. Pure loro se ne erano accorti? Allora era come pensava...Malfoy aveva davvero qualcosa di diverso.

"Hermione, non passarci da fessi. Pure tu sai che è vero e non capiamo perché non ce lo vuoi dire." Le disse Harry, squadrandola preoccupato. Hermione sospirò... Cosa doveva dire al suo migliore amico? Non poteva raccontargli ogni cosa, avrebbe dato di matto e una sfuriata o una rissa, non sarebbe stato l'ideale. La Umbridge l'avrebbe punito ancora, facendone uscire Malfoy pulito, lo sapeva. E questo non sarebbe mai dovuto accadere.

"Perché non noto niente di poi così diverso. Sul serio, Harry... Cosa ci trovate di così cambiato in lui?" Chiese la riccia. Voleva capire... Voleva sapere.
"Andiamo Hermione, insomma... Adesso io non dico che non sia una bella cosa, anzi! Però hai notato che non ti insulta più? È strano da uno come lui. Sembra aver mollato i due scimmioni per stare sempre con Zabini e pare aver allontanato anche la Parkinson." S'intestardì il moro.

Hermione arrossì lievemente, quando l'amico nominò la Parkinson, ma i riflessi delle fiamme la salvarono da altre domande sospettose. Harry non poteva saperlo, ma Malfoy, con la Parkinson, ci passava molto più tempo di quello che credeva, pensò aspra.

"Non lo so Harry, davvero. Ma in ogni caso, sarò sincera. Preferisco questa versione di Malfoy, che si risparmia di chiamarmi sporca mezzosangue ovunque, senza darmi tregua." Sospirò, rabbrividendo a quel termine spregevole. L'amico sussultò, a quel termine era molto suscettibile.

Aveva odiato Malfoy con tutto il suo cuore, ogni volta che aveva pronunciato quell'insulto umiliante alla sua migliore amica. Aveva visto Hermione, rabbuiarsi, con gli occhi lucidi e la mani strette a pugno, come per cercare di darsi forza per non piangere, per mostrarsi sempre forte, una leonessa. Aveva sentito il suo tono di voce forzatamente controllato, ogni volta che dopo essere stata insultata diceva " lasciate perdere, è solo Malfoy."

Ma lui sapeva, sapeva che nel profondo del suo cuore, Hermione ogni volta, stava male. Perché non capiva il motivo di tutto quell'odio, la ragione per cui dovesse essere disprezzata per il suo sangue, per le sue origini. Ormai si era semplicemente abituata, aveva compreso che con Malfoy e quelli come lui, sarebbe sempre stata così fino a che, un giorno, forse, qualcosa non sarebbe cambiato.

"Lo so Hermione, ma non mi fido di lui e voglio che tu stia attenta. Mi prometti, che se ti farà qualcosa, me lo verrai a dire?" Le chiese Harry, senza dar sfogo ai suoi pensieri. La riccia annuì piano, facendo un debole sorriso.
" va bene Harry... Ma non ti preoccupare per me. È tutto a posto è il discorso, vale anche per Ron." Rispose la riccia, lieta che l'interrogatorio fosse finito.

"Voglio soltanto che tu sia al sicuro." Mormorò Harry con affetto
"E io voglio lo stesso per te e Ron." Lo reguardì la riccia.
"Ci provo, ma sono i guai che cercano me. Ricordi?" Le chiese Harry con un piccolo sorriso.
"Come potrei dimenticare..." Rispose la riccia, anche lei sorridendo.

Era così con Harry e Ron. Si prendevano in giro sui loro guai, scherzandone per darsi forza, aiutandosi per farsi coraggio, sempre insieme, spalla a spalla, loro tre. Non si sarebbero mai lasciati, e avrebbero vinto, insieme.
"Buona notte Hermione."
"Buona notte, Harry."

- Questo capitolo era stato in parte cancellato, ma l'ho risistemato e adesso è concluso :D. Spero che vi piaccia, bacioni grandi a tutti ♡-

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