Quidditch
"Venerdì ci sono i provini, venerdì ci sono i provini, venerdì ci sono i provini per il ruolo di portiere"... Ron camminava avanti e indietro per il dormitorio maschile, fortunatamente vuoto, ripetendo la stessa frase nelle sua mente per decine di volte.
Harry era in punizione con la Umbridge per la seconda sera della lunga settimana di castigo che gli spettava e, per il momento, era stato molto vago su cosa dovesse fare per tutte quelle ore rinchiuso nell'ufficio della professoressa. Dean, Seamus e Neville invece erano ancora in sala comune quindi, lui ne aveva approfittato per salire in dormitorio e cercare di calmare i nervi tesi all'inverosimile.
Era preoccupato per Harry. Il suo migliore amico ultimamente era diventato fin troppo nevrotico e la cosa lo turbava. Avrebbe voluto aiutarlo. Visto il periodo tremendo che stava passando era normale e comprensibile, ma a volte quando urlava era brutto. Accadeva che perdesse la pazienza, soprattutto quando lui ed Hermione battibeccavano come due vecchi sposi, ma era quasi inevitabile, soprattutto in quel periodo che Hermione aveva preso la folle idea di realizzare degli orrendi vestiti da elfo, per fare una liberazione di massa contro la loro volontà, perché era certo che loro stessero più che bene giù nelle cucine del castello.
Quella ragazza era impossibile quando si intestardiva. Il suo dannato orgoglio lo portavano all'esasperazione a volte, ma il suo affetto per lei era talmente profondo che non sarebbe mai riuscito a far a meno di quella ragazza e quindi, ogni volta che bisticciavano, in qualche modo cercava di fare pace il prima possibile, anche se spesso, quasi sempre, serviva l'aiuto di Harry, che si rivelava fin troppo un santo.
Forse era per quello che stava iniziando a sclerare. Tra le persone che parlavano male di lui alle spalle credendolo pazzo, il cumulo di compiti che stavano assegnando copiosamente, i G.U.F.O che ogni tre per due i professori citavano mettendo un'ansia tremenda negli studenti del quinto anno e, tutto il resto... era plausibile che fosse nervoso.
Forse avrebbe dovuto parlare con Hermione di questa situazione, ma restava il fatto che stesse ragionanđo a vanvera.Al momento, oltre che per Harry,era preoccupato anche per il provino da portiere. Adorava il Quidditch, ma non aveva mai avuto l'opportunità di entrare in squadra, cosa che lo faceva sentire inferiore, visto che quasi tutti i membri della sua famiglia lo erano stati o ne erano partecipi.
Al momento ne facevano parte come battitori i suoi fratelli Fred e George, i due gemelli super casinisti, combina guai, super popolari e amati da tutti. Gli voleva bene, tanto, ma loro non facevano che fargli scherzi e prenderlo in giro. Erano fatti così, ma questo lo faceva soffrire e dirglielo, lo avrebbe solo fatto sentire ancora più stupido. Era troppo buono per sembrare credibile.
Da quando era diventato prefetto non gli davano pace e adesso, non appena avrebbero saputo che voleva far parte della squadra, lo avrebbero deriso fino alla morte. Voleva tentare, gli sarebbe piaciuto un sacco, ma la prospettiva delle prese in giro dei fratelli lo tormentavano e rendevano insicuro.
Avere cinque fratelli maschi più grandi non era il massimo per l'autostima. Tutto ciò che lui stava vivendo e facendo in quel momento, i suoi fratelli l'avevano già fatto e quindi se anche lui lo faceva alla fine non era considerata una cosa così speciale e, forse l'unica che poteva capirlo davvero era Ginny, l'unica femmina con sei fratelli maschi, anche lei in lotta per distinguersi e cercare di far vedere che poteva essere più che all'altezza e non la piccolina di casa, da difendere e accudire come una bimba di cinque anni.
Sospirò tristemente, gli sarebbe piaciuto avere l'appoggio dei suoi fratelli, ma sapeva perfettamente che non sarebbe stato così e infatti, non aveva ancora detto a nessuno della sua idea, nemmeno ad Harry che faceva parte delle squadra da sempre ed era il suo migliore amico. Si teneva questo piccolo segreto sulla coscienza e cercava di fare un po' di esercizio da solo, ma non era facile. Sospirò, decidendo di andare a fare un giro con la sua nuova scopa. La estrasse dal suo baule e poi, assicuratosi che non ci fossero i gemelli o Hermione in vista, scese con la scopa sotto braccio e sparì fuori dal buco del ritratto senza che nessuno lo notasse.
Iniziò a percorrere i corridoi della scuola, tendendo le orecchia al massimo per assicurarsi di non avere nelle vicinanze altri studenti oppure, molto peggio, il vecchio custode Gazza e la sua maledetta gatta scheletrica Miss Purr. Era ancora ben lontana l'ora del coprifuoco, ma se l'avesse beccato a girovagare da solo nei corridoi con una scopa sotto braccio, avrebbe sicuramente avuto qualcosa da ridire.
Decise di prendere qualche scorciatoia e, ben presto si ritrovò davanti al portone principale. Uscì velocemente e a passo sveltò andò verso il campo da Quidditch che, per sua fortuna, era praticamente deserto. Corrugò le sopracciglia, era fin troppo fortunato quel giorno, no che non gli facesse piacere, ma era impossibile che non ci fosse nulla che non funzionasse. Scrollò le spalle perplesso e andò a prendere le pluffe, stregandole per farle venire contro di lui.
Salì in sella alla scopa e fece qualche giro di campo, beandosi del vento che gli scompigliava i capelli, donandogli una sensazione di libertà e leggerezza. Volò velocemente verso gli anelli e mormorò
" A noi due pluffa". Agitò la bacchetta verso la grande palla rossa che aveva stregato e questa schizzò verso di lui. Ripose in fretta la bacchetta e iniziò la sfida. La pluffa sfrecciava da tutte le parti e sembrava un bolide, ma nonostante alcuni tiri particolarmente difficili, dopo ore di allenamento si sentì abbastanza soddisfatto. Alla fine aveva parato la maggior parte dei tiri, tranne alcuni veramente impossibili e questo lo tranquillizzò un po'... scese verso terra con la grande palla rossa stretta sotto braccio e una volta a terra mormorò
" Finite incantatem". La palla smise di divincolarsi e lui la ripose docilmente al suo posto.
Stanco sfinito si avviò verso il castello, ma a un certo punto si bloccò di colpo, quando sentì delle voci provenire da dietro alcuni alberi poco più avanti. Se avesse proseguito avrebbe probabilmente interrotto la conversazione, se invece si fosse nascosto avrebbe ascoltato tutto... Ma una delle due voci gli sembrava familiare, quindi seppur sbagliato, optó per nascondersi dietro un grosso cespuglio poco più avanti.
Molto silenziosamente si sedette per terra, adagiando la scopa al suo fianco e si mise in ascolto...
" Senti, non possiamo tenerlo nascosto in eterno, questa cosa mi pesa" stava dicendo una voce maschile
" Te ne ho già parlato, non è facile per me.I mie fratelli non mi darebbero più pace. Sono troppo possessivi" sussurrò una voce femminile. Ron tese le orecchia al massimo e si azzardò a sbirciare dal cespuglio, intravedendo una chioma di capelli rossi.
" Ginny ?" Sussurrò sorpreso tra sé... Cosa stava succedendo?
" Non sei più una bambina, prima o poi dovranno farsene una ragione!" Sbottò un po' più forte la voce maschile
"Lo so, ma non è semplice ti ripeto... Non avrei più pace e come minimo mi starebbero con il fiato sul collo!" Sibilò Ginny infastidita. Ron arrossì violentemente dietro le orecchie, segno che era nervoso e arrabbiato. sua sorella aveva un fidanzato e lui non sapeva niente?
Aveva solamente quattordici anni, era più che logico che lui e i suoi fratelli volessero essere protettivi.
" Capisco la tua posizione Ginny... ma non ci si potrà nascondere per sempre come dei ladri. Non c'è niente di male se siamo fidanzati, ormai stiamo insieme da quasi sei mesi e stiamo bene, non possiamo sacrificare la nostra storia per le paranoie dei tuoi fratelli! A me stanno pure simpatici." Borbottò il ragazzo.
Ron diventò ancora più rosso. Quella specie di asino stava con sua sorella e lui era all'oscuro di tutto. La cosa proprio non gli andava a genio.
" Lo so Micheal, hai ragione. Quando ce ne sarà l'occasione cercherò di parlargliene, magari chiederò consiglio ad Hermione. Lei è l'unica che mi capisce." Ribadì Ginny sconfortata.
L'idea di parlare con i fratelli la spaventava. Sapeva benissimo che erano gelosi marci e non aveva intenzione che rovinassero tutto. Aveva da poco parlato con la riccia e pure lei, le aveva detto che doveva godersi la vita e smettere di pensare solo ad Harry,cosa che continuava a fare seppur fidanzata. Stava bene con Micheal e voleva godersi il momento, ma Harry era pur sempre il suo sogno nel cassetto.
Ron a quel punto divenne livido di rabbia. Hermione sapeva tutto ma non gli aveva detto niente. Questo era ingiusto! Quella ragazza a volte proprio non la capiva. Odiava quando gli nascondeva le cose, soprattutto se importanti. Miseriaccia quella era pur sempre sua sorella!
" Dai piccola, secondo me non andrà poi così male. Mica gli devi dire tutti i dettagli... tipo che pomiciamo, oppure che facciamo l'amore in una piccola radura appartata in riva al lago" disse malizioso il ragazzo.
Ginny ridacchiò e disse
" O cielo, saremmo già morti entrambi... tu sicuramente!"
Ron sbiancò all'improvviso.
La piccola Ginny. La sua sorellina di appena quattordici anni che pomiciava, aveva rapporti sessuali a una così giovane età e gli nascondeva di avere un fidanzato. Si sentì quasi svenire. Avrebbe fatto a pezzettini minuscoli quel verme viscido, ma si alzò, infuriato all'inverosimile, deciso a non mostrarsi, avrebbe solo peggiorato le cose.
Inforcò la sua scopa e il più silenziosamente possibile tornò indietro verso il campo, deciso a fare il giro più lungo. Non voleva sentire una parola di più... Si sentiva tradito e orripilato. A Hermione gliene avrebbe cantate quattro. Atterrò nel prato e si diresse a passo di marcia dentro il castello, intenzionato a trovare l'amica. Sapeva che non poteva filare tutto liscio, ma quello era troppo pure per lui.
Ormai aveva assunto un terribile colorito verdognolo, erano le otto di sera e aveva saltato il pranzo ma, forse per la prima volta in vita sua, quella sera non aveva fame. Superò la sala grande e iniziò a salire le scale, percorrendo vari corridoi, che lo avrebbero portato alla sala comune dei Grifondoro, ma si fermò di colpo quando sentì dei passi.
Si appiattì contro il muro e aspettò che passasse, solo che all'improvviso sussultò e disse
"Harry! Cosa ci fai qua ?" Il ragazzo si voltò di scatto e rispose
" Oddio sei tu Ron, mi è preso un colpo" lo guardò un po' perplesso e poi disse, trattenendo all'improvviso una smorfia di dolore
" Ma che ci fai qua... e perché hai con te il manico di scopa?" Ron spostò il peso del corpo da un piede all'altro. Aveva timore a dire la verità, anche al suo migliore amico e in quel momento, si sentì uno schifo perché quando lui per primo odiava essere tenuto all'oscuro delle cose, adesso lui stava facendo lo stesso, e per di più con il suo migliore amico.
Imbarazzato borbottò
" Ecco io...Non lo sa nessuno, maa vorrei provare a fare il provino da portiere.... è stupido vero? Se vuoi ridere fallo, tanto il colpo di grazia me lo daranno Fred e George" Harry lo guardò basito per qualche secondo e poi esclamò
" Ma invece è stupendo Ron! Se ti prendessero in squadra saremmo insieme anche agli allenamenti. Sono felice per te, dai il meglio, ce la puoi fare. Per Fred e George non ti ci fissare troppo, lo sai che loro sono fatti così." Ron lo guardò grato, aveva sbagliato a non dirglielo. Harry l'avrebbe appoggiato, avrebbe dovuto saperlo da subito.
Cercò di sorridergli e disse
" Grazie Harry... farò tutto il possibile! Tu non puoi venire vero ?" Harry fece una smorfia, sia di sconsolazione che di dolore e borbottò
" No Ron, la Umbridge non mi lascia venire... Ma con un po' di fortuna riuscirò a vedere qualcosa dalla finestra... Tu comunque sei sicuro di star bene ? Hai un'espressione sconvolta" Ron deglutì, non poteva dirgli la verità, non ora per lo meno... sicché optó per una semi verità
" è solo l'ansia per il provino... tranquillo. Tu piuttosto, stai bene ?" Non gli erano sfuggite le smorfie dell'amico.
" Oh si, si... Bene grazie." Stava mentendo.
Ron se accorse subito, infatti sbuffò
" Harry sono il tuo migliore amico. So quando dici una bugia..." Il moro lo guardò desolato e poi sospirò. Ron era stato sincero con lui, aveva avuto paura a dirgli la verità ma alla fine, si era fidato dandogli la sua fiducia e lui, doveva ricambiare.
Sospirò ancora e mostrò la mano arrossata e ferita a Ron, che la prese preoccupato e lesse
" Non devo dire bugie" il rosso alzò lo sguardo di scatto, pieno di orrore e sussurrò
" Harry... è questa la punizione? È una cosa gravissima, perché non me l'hai detto? Devi parlarne con qualcuno... quella è pazza, non può torturare gli studenti. Te lo fa incidere con qualcosa ?" Era letteralmente spaventato e orripilato.
Il suo migliore amico si doveva squarciare la mano tutte le sere per ore, per colpa di quella strega pazza. Harry lo fissò convinto e poi disse
" Ron, non lo dirò a nessuno. Lei mi vuole debole e io non le darò questa gioia! Comunque mi fa usare una sua penna speciale... appena inizio a scrivere mi si taglia la mano e dalla penna invece di uscire inchiostro esce il mio stesso sangue..." Ron lo fissò nauseato e con voce spezzata disse
" Harry io non ti posso costringere, ma questa è una cosa grave, secondo me dovresti dirlo a qualcuno, alla McGranitt magari. Hermione aveva ragione, non devi farla arrabbiare Harry, quella è pazza, la manda Carramell."
Harry lo fissò arrabbiato e Ron sospirò, precedendolo
" Non fare quella faccia. Io e Hermione lo facciamo per te... lo sai benissimo. Quella donna è malvagia e pericolosa" Harry parve sgonfiarsi e mormorò
" Scusa Ron... Ultimamente sono nervoso e arrabbiato. Non è colpa vostra, ma mi infastidisco con poco."
" Tranquillo Harry... ti capiamo. Adesso andiamo in sala comune." Il resto della serata passò tranquillamente, anche se Ron era piuttosto teso e non guardò sua sorella in faccia nemmeno per sbaglio e fu piuttosto rigido con Hermione, cosa che lei parve non apprezzare molto, ma davanti ad Harry preferì trattenersi.
La mattina dopo a colazione, come al solito arrivarono le centinaia di gufi a recapitare le lettere agli studenti e poi, visto che gli alunni Grifondoro del quinto anno avevano un'ora buca, Ron ancora arrabbiato, decise di parlare con Hermione.
" Hermione ti devo parlare." Sibilò Ron. La ragazza inarcò un sopracciglio ma lo incitò a proseguire... tanto Harry era impegnato a parlare con Neville.
" Non qua però."
" E dove allora ?" Chiese Hermione.
" Andiamo fuori, ma è una cosa tra me e te" borbottò Ron a disagio.
"Harry non può sentire?."
" No... cioè potrebbe... ma voglio parlarne con te e basta al momento" mugugnò il rosso.
Hermione sbuffò ma non protestò, si alzò da tavola, inventando una scusa ad Harry e seguì Ron in cortile. Il ragazzo era rosso dietro le orecchia e si guardava intorno nervosamente, mentre Hermione lo guardava tra il curioso e lo scettico.
" Cosa succede Ron?" Chiese infine la ragazza. Lui la guardò, rosso in faccia e sibilò
" Non mi devi raccontare niente?" Hermione lo guardò stupita, al momento senza capire e, confusa chiese
" Cosa stai dicendo Ron? Cosa dovrei mai dirti, sai tutto di me!" Il rosso la guardò imbronciato e sputò tra i denti
" Sì, di te saprò anche tutto, forse. Ma io mi riferisco a MIA sorella! Adesso ti viene in mente nulla?." La ragazza assunse una faccia colpevole e a disagio sussurrò
" Ron... cosa sai ? E soprattutto come lo sai?."
" L'ho sentita. Ieri sera parlava con uno, che a quanto pare è il suo ragazzo e ho sentito cose che non mi sono piaciute affatto!" Sbottò arrabbiato.
" L'hai spiata ?" Esclamò Hermione scandalizzata.
" Non ho potuto evitarlo! Venivo via dal campo da Quidditch e l'ho sentita..."
" Cosa ci facevi al campo da Quidditch?" Chiese subito incuriosita.
" Adesso lascia stare, voglio sapere di mia sorella e del perché non mi hai detto niente! Sono suo fratello e devo sapere..."
" Tu non devi sapere un bel niente Ron, a meno che non sia lei a volervelo o a volertelo dire. Se non lo sapete che è fidanzata, è proprio per questo! Siete troppo possessivi. Non è più una bambina, e deve vivere la sua vita, senza avere qualcuno che le sta con il fiato sul collo ogni secondo. Ha paura di dirvelo proprio per questo, e la tua reazione ne è la prova schiacciante." disse Hermione arrabbiata, guardando storto Ron ormai rosso come un tacchino.
" Be' non è bello sapere che tua sorella quattordicenne ha rapporti sessuali con una persona che tu nemmeno sai chi è! Quando l'ho scoperto mi sono quasi sentito male. Noi le vogliamo bene e se vogliamo sapere se ha dei ragazzi è anche per proteggerla! Se succedesse qualcosa, che razza di fratelli saremmo? Mamma e papà non ce lo perdonerebbero mai." Era indignato e furioso. Hermione arrossì violentemente. Dei rapporti sessuali non ne sapeva niente, però non l'avrebbe data vinta a Ron, infatti disse
" Senti Ron, io non sapevo nulla dei.. insomma hai capito.. deve essere successo recentemente. Ma comunque tua sorella non è una sprovveduta e non puoi assillarla così! Non è una bambola che potete gestire voi come meglio vi piace."
" È solo una ragazzina!" Sbottò Ron, per poi continuare
" E se restasse incinta? E se questo andasse a dire in giro quello che fanno e gli altri ragazzi si facessero brutte idee su di lei ? E poi, non le piaceva Harry ?" Hermione lo fissò esasperata. Era una bella cosa che si preoccupasse per sua sorella, ma lui fin troppo. Sbuffò
" Ron sei troppo ossessivo, non vedo perché dovrebbero accadere questi fatti e comunque, per tua informazione, Ginny tiene ancora ad Harry, ma non può stare dietro a lui per sempre senza avere la possibilità di vivere. Harry o apre gli occhi, oppure Ginny è giusto che faccia le sue esperienze." Ron arrossì dietro le orecchia e strillò
" Mi stai dicendo che mia sorella si mette con ragazzi a casaccio solo per fare nuove esperienze e smettere di pensare ad Harry?."
" Ron non essere idiota! A Ginny Piace davvero il suo ragazzo e ci sta bene insieme, ma ti sto dicendo che per lei Harry è sempre stato speciale e credo lo sia ancora, anche se finalmente si è decisa a vivere un po' la sua vita. E poi per favore, non urlare così! Vuoi che ci sentano?." Era piuttosto nervosa, non voleva che qualcuno sentisse. Se Ginny fosse disgraziatamente passata da lì è avesse sentito, si sarebbe arrabbiata moltissimo.
" Beh ok... Ma resta il fatto che ha già rapporti sessuali. Ma ti rendi conto? È troppo piccola! E se si lasciano ? Farà sesso anche con il prossimo e così via? Non voglio che si pensi che mia sorella è una facile e soprattutto non voglio che lo diventi."
Hermione lo fissò sconvolta e arrabbiata e sibilò
" Quindi Ron, una ragazza non può avere rapporti sessuali con il proprio ragazzo perché passa da una poco di buono? È questo che vuoi dire?." Ron la fissò allarmato e balbettò
" Senti adesso stai divagando, io non ho detto questo. Ti sto dicendo che secondo me è ancora troppo piccola e ho paura che lui possa dirlo a giro e dopo altri ragazzi pensino male di lei. Sarebbe orribile." La ragazza lo fissò truce e sbottò
" Lascia perdere Ron, va bene? Non osare dire una sola parola di questo argomento a tua sorella o giuro, che non ti aiuterò mai più con i compiti. Tu non dovresti saperne niente, se lo scopre penserà che ti abbia fatto la spia e se la prenderà con me."
Ron si morse la lingua per non ribattere e disse
" E va bene Hermione... Però se accadrà qualcosa non ti prometto niente! Comunque forse dovremmo smetterla di bisticciare per ogni cosa, Harry è molto sotto pressione ultimamente, non posso biasimarlo se si arrabbia."
la ragazza lo fissò pensierosa e poi mugulò
"Sì, forse hai ragione... però tu stai calmo e non mettere il naso in cose che non dovresti sapere. Dimmi piuttosto cosa ci facevi al campo" Ron diventò rosso come i suoi capelli e borbottò
" Ecco io... Non l'avevo ancora detto a nessuno, l'ho detto ieri ad Harry perché mi ha visto con la scopa e insomma... venerdì ci sono i provini per il ruolo di portiere e io vorrei provare. Sai se andasse bene, insomma sarebbe figo non?."
Hermione lo guardò più addolcita, alla fine i modi di fare di Ron seppur un po' goffi, volendo, erano teneri.
Non avrebbe potuto far a me di lui ed Harry, anche se spesso erano due teste vuote e piuttosto dure.
" Ma è stupendo Ron, spero tu ce la faccia. Verrò a fare il tifo per te sulle tribune. Adesso però rientriamo, sennò Harry penserà che ci stiamo scannando vivi per qualche altra sciocchezza." sorrise bonariamente al ragazzo, che si rilassò. Anche se aveva ancora un groppo in gola per la storia di sua sorella.
I giorni passarono velocemente e non ci furono grandi novità. Harry era ancora in punizione con la vecchia rospa e Ron, non poteva non provare preoccupazione per l'amico. Hermione non l'aveva ancora scoperto, ma se questo fosse successo sarebbe uscita di testa. Harry, dal canto suo, non aveva più fatto scenate, ma era teso e covava dentro di sé un profondo odio per quella strega. Forse non odiava così tanto nemmeno Piton, che lo tormentava dal primo anno. Per lo meno lui non lo obbligava a squarciarsi una mano ogni sera per ore.
Hermione era immersa nello studio e nella lettura e bacchettava Harry e Ron per fargli seguire il suo esempio, e ineffetti senza di lei sarebbero stati persi. Draco invece stava diventando sempre più amico di Blaise e insieme, si divertivano a fare gli scherzi più disparati, anche se Blaise era quello più tranquillo dei due. Non c'erano stati grandi avvenimenti tra loro due e il trio, ma Hermione a una delle battutine di Draco, gli aveva lanciato un'occhiata di fuoco, al quale lui aveva risposto con un ghigno per poi mimarle la scena di un palpamento, cosa che aveva fatto infuriare la ragazza ancora di più e fatto ridere a crepapelle il biondo.
Il venerdì arrivò in fretta come gli altri giorni e, i provini ci sarebbero stati il pomeriggio, quindi Harry non sarebbe potuto venire perché in punizione. Seduti al tavolo dei grifondoro, in sala grande, per la colazione, Harry gemette e brontolò
" Odio quella megera. Ron non sai quanto mi dispiace, vorrei davvero esserci, so che andrai bene, ma purtroppo mi terrà ore in quell'ufficio. Pur di non farmi assistere ai provini mi ci terrà ancora di più secondo me. Angelina è già furiosa con me." Hermione gli strinse la spalla con fare comprensivo e gli disse
" Dai Harry, è quasi finita, tieni duro. Ci sarò io con Ron, vedrai che ce la farà." Il rosso annuì, verdognolo in faccia e mugulò
" Non ti preoccupare per me Harry. Pensa a sopravvivere a quella megera." Harry sorrise debolmente, ma vide lo sguardo carico di preoccupazione dell'amico, che aveva mantenuto la parola e non aveva detto niente ad Hermione.
Non voleva spaventare anche lei.
Il pomeriggio arrivò presto e Harry, dopo aver salutato con un sospiro gli amici, si diresse verso l'ufficio della professoressa. Ron invece, di un colore indefinito in faccia, andò a prendere il manico di scopa in dormitorio, con Hermione che cercava di rassicurarlo e calmarlo. Come previsto i gemelli erano venuti a saperlo e non avevano perso tempo per le battutine, accrescendo l'ansia del fratello. Quel pomeriggio però quando Hermione li vide passare, gli scoccò un'occhiataccia e loro, incredibilmente, stettero zitti. Evidentemente stavano ripensando alla scena di qualche sera prima in sala comune.
Hermione li aveva beccati a fare esperimenti con alcuni dolci inventati da loro su alcuni ragazzini e lei, li aveva minacciati di scrivere alla signora Weasley. Questo era bastato a tenerli a bada per un po', dando una profonda soddisfazione alla ragazza, anche se lei non sapeva che loro, di nascosto, continuavano i loro esperimenti.
Quando Ron tornò con la scopa in spalla, scesero fino al campo, dove Hermione augurò la buona fortuna al ragazzo, scoccandogli un bacio sulla guancia, che parve rinvigorirlo. Gli sorrise un'ultima volta e poi corse su per le tribune, per cercare un posto dove avrebbe avuto una buona visuale, mentre lui, andò da Angelina che stava aspettando i nuovi candidati per il ruolo in squadra.
La riccia si accomodò in un posticino su una fila in tribuna abbastanza in alto. Da lì vedeva perfettamente Ron, in piedi accanto ad altri candidati e candidate, che ascoltavano con attenzione il discorso che Angelina gli stava facendo.
In un angolo c'erano gli altri componenti della squadra e, sulle tribune, piccoli gruppetti di spettatori delle varie case. Hermione si mise comoda e aspettò che Angelina desse il via per i giri di campo di riscaldamento e, nello stesso istante in cui le scope si alzarono da terra, Hermione sentì alle sue spalle una voce che avrebbe riconosciuto tra mille
" Ma guarda, sei qua per Weasleuccio Granger? Davvero quell'idiota vuole entrare in squadra?" Hermione chiuse gli occhi e, con il tono di voce più freddo che riuscì a tirar fuori sibilò
" Cosa vuoi Malfoy?" Lui si accomodò sul sedile accanto a quello della ragazza e con fare teatrale si portò le mani dietro la nuca, accavallando la gamba, per poi dire, con tono sereno
" Godermi lo spettacolino Granger" la ragazza si azzardò a lanciargli un'occhiata e lo vide, completamente rilassato, seduto accanto a lei, con i capelli biondissimi e la pelle chiara scintillanti ai raggi del sole.
Era un bel ragazzo, non poteva negarlo, ma era un maledetto bastardo.
" Sei uno stronzo Malfoy" sbottò. Lui inarcò un sopracciglio, chiedendo
" Sei sempre così acida Granger ?"
" E tu sei sempre così stronzo Malfoy?" Era rossa di rabbia e frustrazione. Cosa voleva Malfoy da lei ? Cosa diavolo aveva in mente? Lui per tutta risposta ghignò e disse
" Sai Granger, forse dovresti
imparare le buone maniere, quelle che usi abitualmente non sono proprio il massimo della signorilità... Si addicono di più a un troll di montagna."
Hermione arrossì ancora di più e sibilò
" Perché, tu pensi di essere educato Malfoy ? Pensi che essere uno stronzo arrogante sia stereotipo di buona educazione?" Lui soppesò le sue parole e poi con voce bassa e suadente disse
" Ma io adesso non ti sto aggredendo, sei tu che lo stai facendo. Quindi fino a prova contraria, io sono nella ragione, quindi educato, e tu sei nel torto." Ghignò beffardo. Hermione lo guardò con astio. Quel ragazzo la stava facendo impazzire, cambiava modo di fare da un secondo all'altro. Forse era pazzo, pensò.
"Hai appena insultato Ron, uno dei miei migliori amici. Scordatelo che io faccia la carina con te, biondo platinato."
"Il mio migliore amico, Harry, Ron... Ancora Ron, poi Harry e così via, ogni giorno. Ma non pensi ad altro?. Hai mai pensato a farti una tua vita, Granger? Magari provare a cercarti un ragazzo che non sia uno di quei due idioti dei tuoi amici ?" Hermione lo fissò.
Nel frattempo in campo un ragazzino del terzo anno stava cercando di parare, ma per il momento era davvero pessimo. Lei però pensava alle parole di Malfoy, per una volta, da quando lo conosceva, stava ragionando su qualcosa che lui le aveva detto. Aveva mai pensato anche solo all'idea di trovarsi un ragazzo?
Non che le importasse particolarmente. Ma dopo tutto Malfoy non aveva tutti i torti. Se escludeva ciò che c'era stato tra lei e Krum, bè da quando era ad Hogwarts, no, non aveva mai pensato alla prospettiva di avere un ragazzo. Lei stava bene con Harry e Ron e il suo tempo le piaceva passarlo con loro. Era andata in confusione e nemmeno si era resa conto che Draco la stava fissando compiaciuto.
Quando si riprese disse, più acida del dovuto
" Non sono cose che ti riguardano. Da quando hai a cuore ciò che faccio?" Draco sogghignò e disse
" Granger calma gli spiriti, il mio è solo un consiglio. Se continui a stare attaccata a San Potter e Weasley ventiquatt'ore su ventiquattro, diventerai una zitella gattara. Uno ce l'hai già no? Quello rosso un po' concio male."
" Grattastinchi è stupendo" disse piccata Hermione. Draco fece una smorfia
" Questione di gusti Granger." Lei lo guardò inviperita, lanciandogli un'occhiataccia e all'improvviso chiese
" Perché l'hai fatto?" Lui la guardó colto alla sprovvista e domandò
"fatto cosa?"
"Sai benissimo cosa" sibilò la ragazza.
" Oh, quello, dici" ghignò divertito davanti all'espressione furiosa di Hermione e scoppiò in una risatina. Hermione stava letteralmente mandando lampi con gli occhi e sbottò
" Non c'è nulla da ridere Malfoy! A che gioco stai giocando...?" Lui sbuffò e con tono strascicato disse
" Perché mi andava di farlo Granger, adesso non chiedermi altri perché, non ho tutto il giorno per stare dietro alle tue mille domande."
Lei lo fissò sconvolta e strillò " Perché ti andava? Perché ti andava? Ma ti rendi conto di quello che mi ha appena detto? Tu oltre ad essere uno stronzo hai pure dei seri disagi... Se ci riprovi ti schianto! Hai qualcosa di subdolo in mente. Da te non ci si può aspettare nulla di buono." Era rossa in faccia e lo fissava furiosa.
Lui ridacchiò e sussurrò
" Ti ci vorrei proprio vedere Granger, sei un prefetto amante delle regole. Faresti davvero un duello contro di me, rischiando di beccarti una punizione?" Lei lo fissò rabbiosa e sibilò
" Malfoy fottiti, sei un demonio". Draco ghignò ancora di più e sussurrò
" Forse volevi dire che sono una serpe Granger, una serpe più che perfetta... Adesso vado, mi aspettano compiti piacevoli.... e se ci tieni a saperlo, tocca al tuo amichetto Weasley." Con un ultimo ghigno si alzò e lasciò Hermione seduta da sola, a guardarlo sparito, tra la rabbia e l'incredulità.
" Ma guarda questo pallone gonfiato" bofonchiò risentita. Ron comunque fu molto bravo e alla fine, Angelina scelse lui come nuovo portiere. Corse verso Hermione, abbracciandola con gioia e lei non poté che sorridere di fronte alla felicità del suo migliore amico.
" Adesso dobbiamo dare la bella notizia ad Harry." Disse Hermione felice
" Non vedo l'ora, andiamo a festeggiare" esultò Ron. La ragazza sorrise e si avviò verso il castello, alle parole di Malfoy ci avrebbe pensato in un altro momento.
- Capitolo finitooo, questo è parecchio più lungo di quello precedente ^^. Spero vi piaccia... Ho voluto dedicare un po' di posticino anche a Ron... Io li adoro tutti... A partire da Harry, Hermione, Ron, Ginny, Draco, i gemelli... tutti, li adoro TUTTI ♡ quindi cerco di dedicare un maggiore spazio a tutti i personaggi nei vari capitoli, anche se ovviamente non possono mancare delle scene o dei pensieri tra Draco e Hermione in ogni capitolo. Cosa succederà ? Chi lo sa!
Ps: Grazie ad ognuno di voi per le visualizzazioni, i voti e i commenti ♡
Vi ricordo anche l'altra mia storia : La storia di Lord Voldemort.
Un bacio a tutti ❤ -
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