Pensieri e riunione
Il cuore a mille, il respiro mozzato in gola, l'incredulità e lo sgomento stampato in faccia. Era così che si presentava Hermione mentre correva a perdifiato per il corridoio, lontano da lui, lontano dal suo demone interiore. Perché era così che le appariva... Non c'era altra spiegazione.
Cosa stava succedendo ? Cosa le stava succedendo?! Cosa voleva da lei Malfoy... a quale maledetto gioco stava giocando ? Corse ancora più forte, troppo scombussolata per rimanere un secondo di più in quei corridoi deserti. Tutti stavano scendendo per la cena, mentre lei correva come una pazza per raggiungere la sua accogliente e rilassante sala comune Grifondoro. Aveva bisogno di un libro. Sì, aveva proprio bisogno di un bel libro per togliersi dalla testa quei pensieri malati.
Malfoy la stava rovinando, era quello il suo piano... Farla impazzire. A volte la Umbridge le sembrava meno subdola...ed era tutto da dire. Si fermò con il fiatone davanti al ritratto della signora grassa
" M-mimbletonia" ansimò Hermione completamente sudata e stravolta
" Giusto, entra cara" le rispose la signora grassa.
La ragazza si arrampicò per il buco del ritratto e si ritrovò faccia a faccia con Ron ed Harry
" Hermione, stai bene ?" Chiese Harry, guardandola circospetto
" Meno male sei arrivata, potrei mangiarmi la piovra gigante." Si lamentò invece Ron, massaggiandosi lo stomaco brontolante. La riccia, seppur esausta, roteò gli occhi e sibilò
" Ron, ma è mai possibile che tu pensi solo al cibo ? Comunque sto bene Harry, ho fatto una gran corsa perché sono in ritardo." Si appoggiò allo schienale di una delle tante poltrone imbottite e prese un respiro profondo per calmarsi.
"Andiamo a cena allora ?" Chiese Harry dubbioso, scrutandola sospettoso.
" Si, si vengo" mormorò Hermione distrattamente, beccandosi una nuova occhiata penetrante da parte dell'amico.
La sala grande era chiassosa e strapiena come sempre. Il profumo delizioso del cibo e le chiacchiere allegre degli studenti facevano, in qualche modo, tornare il buon umore. La ragazza infatti prese posto vicino ai due amici e durante la cena smise di pensare all'accaduto con Malfoy, che anche lui stava borbottando con Blaise qualche tavolo più avanti.
" Mi ha detto che le ho rotto le palle. Ti rendi conto Blaise?" borbottò Draco per non farsi sentire da nessuno se non dal moro. L'amico roteò gli occhi esasperato.
" È tipo la centesima volta che me lo dici, quindi sì, ho capito." Lo rimbeccò Blaise, continuando a mangiare le sue patate arrosto con gusto.
" Ma avresti dovuto vederla, era davvero furiosa quando l'ha detto. Ci mette proprio enfasi in tutto ciò che fa." Ghignò Draco divertito
" Una volta o l'altra ci metterà enfasi anche per tirarti un ceffone ben assestato." Ghignò Blaise a sua volta. Draco arrossì lievemente, tingendo le sue guance lattee di un rosa pallido.
" Mi è bastato quello al terzo anno." Borbottó il biondo risentito.
Blaise sputò tutte le patate nel piatto e scoppiò in una risata fragorosa
" Cosa c'è da ridere?" Sibilò Draco quasi offeso.
" Me lo ricordo come se fosse successo ieri. Ti prese proprio bene amico." Singultò Blaise con le lacrime agli occhi per il troppo ridere, beccandosi un'occhiata rancorosa da Draco
" Molto divertente." Rispose acido quest'ultimo. Non se l'era ancora scordato il ceffone che le aveva tirato. Gli era rimasto lo stampo della sua mano in faccia per ore.
" Ron, Harry, dobbiamo organizzare la prima riunione." Disse piano Hermione, una volta raggiunta la sala comune dei Grifondoro.
"Adesso voglio solo riposarmi Hermione." Borbottò Harry stancamente, massaggiandosi la fronte. In quel periodo si sentiva sempre spossato e strano. Da quando Voldemort era tornato, non era più sè stesso e non ne capiva il perché. Quegli strani attacchi d'ira non riusciva a spiegarseli e non gli piacevano affatto. Sospirò affranto.
" Non ora Harry, però dobbiamo organizzarci per sentire gli altri partecipanti. Io proporrei questo fine settimana ad Hogsmeade, non porterà via molto tempo." Mormorò la riccia, guardando gli amici, in particolar modo Harry, in modo speranzoso.
" Buona idea" concordò Ron entusiasta.
" E va bene, ma io non so chi avvertire." Mormorò Harry preoccupato.
Quella situazione non lo faceva impazzire di gioia.
" Oh tranquillo, ci penseremo noi." Esclamò Hermione felice, gli occhi scintillanti di entusiasmo.
" Tu non ti devi preoccupare di niente." Aggiunse Ron
" A parte parlare davanti a un gruppo di persone che mi reputa un pazzo bugiardo." Borbottò Harry scontroso. Ron ed Hermione si guardarono allarmati
" Harry, nessuna persona che verrà all'incontro ti reputa un pazzo." Lo rassicurò Hermione. Harry sbuffò contrariato... Non ci avrebbe messo la mano sul fuoco. Dubitava che tutti, esclusi i più fidati, venissero perché gli credevano ciecamente. In ogni caso non aveva voglia di controbattere all'infinito.
Il suo pensiero andò a Cho... Chissà lei cosa pensava di lui. Gli si accartocciò lo stomaco. Cho gli piaceva dall'anno precedente, ma lei aveva scelto Cedric... E adesso che lui non c'era più, chissà se lei lo riteneva responsabile per la sua morte. Un nuovo senso di colpa lo invase. Se solo non fosse stato così bonario da voler condividere la
" vittoria". Cedric gli aveva concesso di prendere la coppa al suo posto e lui, stupidamente gli aveva proposto di prenderla insieme.
Non poteva sapere che la coppa era una passaporta, né tanto meno poteva sapere che ad aspettarlo ci sarebbe stato Voldemort, ma in ogni caso non poteva impedirsi di sentire un certo senso di colpa.
" Harry...fidati di noi." Mormorò Ron, guardando l'amico silenzioso.
Harry li guardò, di loro si fidava ciecamente, loro erano la sua famiglia... Gli Weasley erano la sua famiglia. Un moto di affetto gli invase lo stomaco
" Mi fido ciecamente di voi... è degli altri che non mi fido altrettanto. " borbottò Harry a disagio. Hermione gli appoggiò una mano sulla spalla e gli fece un sorriso incoraggiante.
" Non sarai solo Harry, noi saremo lì con te" lo incoraggiò nuovamente.
" Hermione ha ragione Harry, se avrai bisogno di noi, saremo lì vicino a te." Aggiunse Ron convinto.
Harry gli fece un flebile sorriso di ringraziamento, alzandosi poi per dare la buonanotte a Hermione. Ron lo seguì a ruota e tutti e tre andarono a letto.
I giorni erano passati in fretta, Ron ed Hermione avevano avvertito tutti i partecipanti e avevano trovato il modo per incontrarsi. Si sarebbero ritrovati alle quattro in punto alla testa di porco, lì si sarebbe tenuta la prima riunione e poi avrebbero deciso il da farsi tutti insieme. Hermione si era tenuta alla larga il più possibile da Malfoy, evitando per fortuna altre ronde con lui, mentre Ron era stato più sfortunato e gli era toccata Pansy, che non si era risparmiata commenti maligni e battutine perfide.
Ron aveva espressamente detto che si era rifiutato di schiantarla solo perché era pur sempre una ragazza, ma che comunque era ancora più odiosa di Malfoy. La riccia, al sentir nominare il biondo si era incupita, ma con il carico di compiti e compagnia bella aveva smesso di pensarci abbastanza in fretta.
Lo studio era il suo modo di distrarsi preferito, quando si immergeva nelle pagine di un libro era sempre una sensazione stupenda. Nel frattempo pure le ispezioni della Umbridge erano proseguite e le più epiche erano sicuramente state quelle con la McGranitt, Piton e la Cooman. La vecchia rospa, come i più avevano l'abitudine di chiamarla, aveva avuto pane per i suoi denti... Anche se con la Cooman era stata davvero perfida, da quello che avevano detto Harry e Ron.
" Hermione, sei presente?" Chiese una voce allegra. La riccia sussultò, rendendosi conto di essere rimasta incantata a pensare ai fatti suoi
" Ginny! Sono secoli che non parliamo seriamente." sussultò Hermione presa alla sprovvista. Ginny fece una faccia mortificata
" Hermione mi dispiace, sul serio... Ma non è un periodo facile."
" Tranquilla, tutto bene con Michael?" Sorrise Hermione per smorzare l'imbarazzo dell'amica.
" Adesso non preoccuparti di me. Voglio sapere di te. Sei strana in questo giorni." Disse Ginny, senza rigiri di parole.
Hermione dovette assumere una faccia colpevole, perché l'amica la guardò inarcando un sopracciglio
" C'è qualcosa ma...Ne possiamo parlare dopo la riunione?" Chiese Hermione nervosamente, guardandosi in torno con preoccupazione
" Come vuoi." Rispose Ginny scettica. Hermione abbozzò un sorrisetto e chiese
" Vieni con noi ad Hogsmeade ?"
" Mi piacerebbe, ma ho promesso a Michael di andare con lui e i suoi amici." Mormorò Ginny un po' dispiaciuta.
" Allora ci vediamo alle quattro." le rispose Hermione con un sorriso.
" Harry, vuoi stare tranquillo?" Sussurrò Hermione ad Harry, che si stava stropicciando le mani nervosamente.
" Tranquillo? Questa è una follia." sibilò il moro, continuando a camminare verso la testa di porco insieme alla ragazza e Ron. Hermione sbuffò spazientita, mentre Ron lo guardava di soppiatto.
" Tranquillo amico, andrà tutto bene. Fatti vedere sicuro di te." Lo incoraggiò Ron
" Io non sono sicuro di me." Borbottò Harry cupamente.
" Ci saremo noi ad aiutarti, non devi temere niente." Bisbigliò Hermione, fermandosi di colpo davanti a un vecchio locale dall'aspetto fatiscente. Ron sgranò gli occhi incredulo
" Cos'è questo porcile?"
" Zitto Ron! Potrebbe sentirci qualcuno." Sibilò Hermione in risposta, anche se guardava il locale poco convinta.
L'edificio era in legno, piuttosto vecchio e mal concio. La targa testa di porco penzolava tristemente da un vecchio sostegno in ferro arrugginito e i vetri che davano sulla strada erano talmente incrostati di sporcizia, che l'interno non si vedeva.
" Chi vuoi che ci senta. Qua non c'è nessuno, questo posto fa schifo." Borbottò Ron con una smorfia
" Potrebbe sentirci il proprietario e non credo sarebbe molto felice di sentire che le persone criticano il suo locale." Sibilò Hermione
" Sei sicura che sia il luogo adatto per una riunione ?" Chiese all'improvviso Harry, stroncando sul nascere la piccola lite che si stava scatenando tra i suoi due migliori amici.
" È il primo posto che mi è venuto in mente. I tre manici di scopa è troppo affollato, non avremmo potuto parlare liberamente senza correre il rischio di essere ascoltati da orecchie indiscrete. E altri posti non mi venivano in mente, a meno che non volevate andare da Madama piedi di burro o in qualche negozio di abbigliamento." Borbottò Hermione corrucciata.
" Ma almeno è legale venire qua dentro?" Borbottò Ron. Hermione gli lanciò un'occhiataccia
" Con quello che stiamo per fare ti preoccupi proprio se è legale venire qua?" Chiese scettica
" Non si sa mai" borbottò il rosso.
" Ho controllato tutto il regolamento della scuola e ho chiesto al professor Vitius. Siamo in regola su tutto, Nessuno ci può dire niente." Rispose Hermione prontamente.
" Bene. Allora muoviamoci... È quasi l'ora." Borbottò Harry scontroso. Hermione e Ron si guardarono... Non era partito esattamente con il piede giusto.
Si fecero coraggio ed entrarono nel piccolo locale, abituando lo sguardo alla luce fioca dell'interno. I piedi scricchiolavano sinistramente sul pavimento ricoperto di ogni genere di sporcizia accumulata da anni e anni fino a quel momento
" Che schifo" borbottò Ron.
" Ehm...salve." scattò Hermione all'improvviso, rivolgendosi ad un uomo chinato dietro il bancone, sudicio come il resto del locale. Quest'ultimo si alzò e guardò nella loro direzione con sguardo penetrante, emettendo un grugnito che probabilmente doveva significare un benvenuti. I tre ragazzi si guardarono nervosamente, scegliendo di sedersi a un tavolo in fondo al locale.
C'erano poche persone, tra le più strane che avessero mai visto. Una di queste era completamente bendata e continuava a bere beveroni bollenti di un rosso scuro, mentre due folletti borbottavano tra di loro in modo assai sospetto.
" manca cinque alle quattro, adesso dovrebbero iniziare ad arrivare." Disse Hermione nervosamente, cercando di smorzare quel silenzio carico di tensione che si era creato tra i tre. Harry e Ron annuirono, infatti dopo pochi minuti le persone iniziarono ad entrare nel locale, lasciando a bocca aperta il barista.
In testa c'erano Fred e George, carichi di sacchetti di Zonko
" Salve bella gente!" Esclamò George
A seguito c'era Neville, con i fratelli Canon, tutta la squadra di Quidditch di Grifondoro, Ginny con Michael Corner e alcuni suoi amici, Luna lovegood, alcuni Tassorosso tra cui Hanna abbot e, con grande stupore di Harry... c'era Cho con una sua amica. In tutto erano più di venti persone.
Harry era incredulo, ma il barista lo era ancora di più... probabilmente non aveva mai visto il locale così pieno, o per lo meno non così pieno di studenti di Hogwarts.
" Siamo tutti ?" Chiese George allegramente, mentre i presenti salutavano Harry, Ron e Hermione. Tranne alcuni che se ne stavano un po' più in disparte, come ad esempio l'amica di Cho che sembrava particolarmente riluttante all'idea di trovarsi lì.
" Ehm credo di si" rispose Hermione alla domanda di George. Era piuttosto tesa, parlare davanti a tante persone la metteva in soggezione, ma come sempre cercava di dare il meglio di sé. Fred fece un breve calcolo e poi esclamò, rivolto al barista
" Perfetto, allora venticinque burrobirre grazie." Disse sorridente.
Il barista gli lanciò un'altra occhiata incredula, ma senza obiettare iniziò ad estrarre bottigliette su bottigliette arrugginite e polverose da sotto il bancone. Quando tutti i presenti ebbero ricevuto la loro bibita, calò di nuovo il silenzio e venticinque paia d'occhi si spostarono sul trio. Harry era sconvolto... Hermione aveva detto un paio di persone. Per fortuna fu proprio lei ad alzarsi per prima, fronteggiando tutti i presenti con cipiglio serio e professionale
" Penso che sappiate tutti del perché siete qua." iniziò con il dire. Tutti i presenti annuirono, senza toglierle gli occhi di dosso.
" La situazione non è delle migliori, c'è chi ci crede e chi invece no. Ma se voi siete qua, io credo che voi siate tutti dalla parte di Harry." Continuò con più decisione, guardando tutti i presenti uno per uno. Neville, i gemelli, Ginny e molti altri sorrisero al ragazzo, che arrossì lievemente, ostinandosi a guardare un punto del muro dritto davanti a sé. Non voleva in alcun modo incrociare lo sguardo di Cho.
" La verità non è facile da accettare... ma Lord Voldemort è tornato." Disse Hermione con voce tremante. In molti sussultarono e strillarono sconvolti, guardando Hermione spaventati. Anche il barista li fissava con tanto d'occhi.
" Lo so, non è facile da accettare, ma è la realtà e noi dobbiamo essere pronti a combattere. La Umbridge ce lo impedisce perché è il burattino di Carramell, che non crede alla realtà e non ci vuole allenati, per l'assurda idea che Silente ci voglia istigare ad una rivolta contro il ministero." Continuò Hermione con rabbia
" Come facciamo ad essere certi che sia tornato?" Chiese un ragazzo all'improvviso, guardando Harry con diffidenza.
" Tu chi sei ?" Chiese Ron contrariato. Nel frattempo aveva scrutato nella massa di persone e adesso guardava Ginny cupamente, lanciando occhiate di puro odio al suo fidanzato accanto a lei.
" Zacarias Smith" rispose asciutto quest'ultimo, per poi continuare a dire
" Potter dice che è tornato, ma nessuno sa come stanno realmente le cose. Inoltre non ha ancora detto una parola." Alcuni borbottarono tra di loro, mentre altri lanciarono al ragazzo alcune occhiatacce. Harry si alzò in piedi, fiancheggiando Hermione. Guardò Smith in faccia e disse
" Senti, non me lo sono inventato, non sono né pazzo, né alla ricerca di attenzioni come il profeta vuole far credere. Ho detto la verità su ciò che ho visto e su ciò che è successo quella notte. Non sono qua per raccontarvi le favole, né tanto meno ci tengo ad andare a fargli visita per dimostrarti che è tornato ed è più vivo e vegeto che di me." Stava cercando di mantenere la calma, ma il nervoso stava già per sopraffare.
Se erano lì per quello, se ne potevano anche andare. Smith lo guardò contrariato, arrossendo leggermente.
" Ma non sappiamo niente della morte di Cedric, dicci almeno cosa gli è successo." Chiese Ernie di Tassorosso. Harry guardò Hermione e Ron in tralice. Alcuni trattennero il fiato ed Harry, si rifiutò di voltarsi dalla parte di Cho.
" Ripeto, non ci tengo a farvi il riepilogo di ciò che è accaduto quella notte, ma posso dirvi che la coppa era una passaporta e quando io e Cedric l'abbiamo afferrata siamo stati catapultati in un luogo molto lontano da Hogwarts. Era tutto programmato, Voldemort non aveva ancora assunto la sua forma da persona concreta, ma quando siamo arrivati ha ucciso Cedric perché di lui non aveva bisogno. Non ha nemmeno avuto il tempo di difendersi. Me mi ha risparmiato perché gli servivo, ma dopo mi avrebbe ucciso, se non fossi riuscito a sfuggirgli." Concluse il discorso con voce incrinata. Non voleva dare troppe spiegazioni, ma tanto valeva dire lo stretto necessario.
I presenti avevano trattenuto si nuovo il respiro, pensando che avrebbe continuato
" E non puoi dirci qualcos'altro? Tipo come ha fatto Voldemort a tornare?" Chiese ancora Smith. A quel punto Harry si spazientì
" Sentite, se è per questo che siete qua avete sbagliato alla grande. Non ho accettato di fare questa cosa per esibirmi in interviste di piacere. Te l'avevo detto Hermione, sono qua solo perché vogliono sapere cosa è successo a Cedric." sibilò infuriato
" Non è vero Harry. Io voglio imparare da te, perché sei il migliore." Disse Neville, prendendo coraggio
" Pure noi, figuriamoci se ci si farebbe sfuggire quest'occasione" dissero all'unisono Fred e George
" Noi siamo con te" aggiunse Convinta Angelina, indicando sé stessa e le sue compagne
" Pure io Harry" Aggiunse Ginny con un sorriso, Corner e i suoi amici annuirono, anche se non con lo stesso entusiasmo.
" Pure io tifo per te Harry" disse una voce sognante, Luna Lovegood
" Noi non ti lasciamo" esclamò anche Dennis Canon, indicando sé stesso e suo fratello.
" Pure io Harry, sono dalla tua parte." Disse Cho, guardando il ragazzo con occhi lucidi ma determinati. Harry si sentì le budella contorgere, Cho allora non lo odiava... Avrebbe potuto e forse dovuto, eppure era lì, pronta a partecipare a un gruppo illegale di difesa contro le arti oscure per affiancarlo. Si sentì un po' meglio, forse alla fine non era poi così male.
Piano piano tutti acconsentirono e sia Ron che Hermione guardarono Harry sprizzanti di felicità.
" Harry vorresti dire qualcosa ?"Chiese Hermione dolcemente
" Io... Vi ringrazio. Ci tengo solo a dire che io non sono un professore, né tanto meno un fenomeno. Molte volte ho avuto fortuna e sono stato aiutato, non crediate che io sia un mago di alti ranghi, perché non lo sono affatto. Me la cavo, ma non ho niente di più speciale rispetto a voi."
" Smettila con la modestia Harry" disse Neville sorridente
" Ho semplicemente detto la verità, vi insegnerò ciò che so, ma non vi aspettate grandi cose." Disse di nuovo Harry. Non voleva passare per l'idolo perfetto e modello da seguire.
Lui non si sentiva né migliore né speciale rispetto a qualsiasi suo amico e compagno.
" Sai fare cose che noi nemmeno conosciamo." Disse Ginny
" Non sono cose così speciali." si giustificò il ragazzo, guardando Ginny imbarazzato
" Evocare un patronus corporeo non è una cosa da niente." Disse Susan Bones
" Si ma... Non l'ho imparato da solo. Sono stato aiutato molto." Ammise Harry arrossendo.
I convenevoli andarono avanti ancora per parecchio tempo, finché Hermione non si schiarì la gola dicendo
" Io proporrei di firmare tutti quanti una pergamena incantata. Firmando promettiamo di non parlare a nessuno di esterno della nostra iniziativa e soprattutto di non fare la spia alla Umbridge." I presenti la guardarono un po' titubanti, non tutti sembravano felici di mettere per iscritto ciò che stavano seriamente per fare, ma dopo un po' di spintarelle tutti quanti firmarono.
" Bene, allora ci mettiamo in contatto al più presto per trovare un luogo dove esercitarci. Se a qualcuno viene qualche idea, non esiti a dircelo." Proruppe la riccia sorridente.
Tutti quanti annuirono e dopo essersi salutati ognuno uscì dal locale per tornare ai propri impegni.
- Capitolo finitooo, scusate per il ritardo, ma ho avuto parecchi impegni e scrivevo il capitolo pezzo per pezzo appena potevo. Inizierò presto il prossimo ❤❤❤. Grazie a tutti voi che leggete, commentate e mettete le stelline, mi date veramente una grande soddisfazione. Un bacione a tutti. Ovviamente ho seguito la trama del capitolo ma ho cambiato quasi tutto ^^
-Fault of blood prejudice- è una storia molto carina di @AlessiaOrsini5. Passateci se vi va, un bacione :D
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