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OhOh

"Accidenti Draco, ma hai visto che faccia ha fatto Vitius quando quei libri hanno iniziato a rincorrerlo per tutta l'aula ?" Ululò Blaise tra le risate, mentre il biondo rideva a sua volta
" E anche, ti giuro che erano secoli che non ridevo così! Siamo stati dei grandi." Sussultò Draco in preda alle risate, accompagnato da quelli che più che risate, sembravano latrati da parte dell'amico.

Quella settimana era passata in fretta e, nonostante i compiti assegnati copiosamente, i due ragazzi avevano deciso di darsi un po' alla pazza gioia, iniziando a sperimentare i loro bramati scherzi. Durante una lezione di incantesimi con i corvonero, per pura noia, avevano stregato una pila di libri per far si che inseguissero per tutta l'aula il professor Vitius... Sotto gli sguardi attoniti dei corvonero e sotto le risate beffarde dei Serpeverde. Alla fine il professore aveva fermato i libri e aveva fatto una partaccia alla classe, ma non era riuscito a scovare il colpevole... o in quel caso i colpevoli.

La scena era stata talmente divertente che continuavano a parlarne anche a distanza di giorni e tutte le volte ridevano a crepapelle. Con gli altri professori invece si erano controllati di più... La McGranitt se li avesse beccati a fare scherzi nella sua aula, probabilmente li avrebbe scuoiati vivi e messi in punizione per un mese... Quella nuova di difesa contro le arti oscure sembrava una vecchia rospa dal carattere piuttosto irritabile. Nonostante la sua arietta innocente era palse che fosse la più meschina di tutte, inviata dal ministero per tenere Hogwarts, e in particola modo il vecchio strambo, sotto controllo. Sia Draco che Blaise avevano concordato di non mettersela contro. Invece Potter aveva fatto una delle sue uscitone, affrontandola davanti a tutta la classe parlando di quando era risorto Voldemort.

La professoressa si era infuriata e lo aveva punito... Era piuttosto evidente che a lei, Harry Potter, non andasse particolarmente a genio. Draco aveva constatato che era un idiota, mentre invece Blaise aveva stretto le labbra in una linea sottile e non si era sbilanciato più di tanto. Draco non riusciva ancora a capire da che parte stesse con esattezza... forse voleva semplicemente essere imparziale, ma era ugualmente strano, a volte. Cura delle creature magiche, adesso che non c'era quello zollaro non era poi così male, ma comunque la vecchia zitella aveva mostrato poca simpatia nei suoi confronti, quindi voleva evitare noie da parte sua e di conseguenza da casa.

Erbologia era come sempre noiosa, visto che oltre tutto erano con i tassorosso... dei perfettini buonisti cocchi della professoressa Sprite. Ma vista la loro stupidaggine si erano azzardati a far sparire degli oggetti personali ad alcuni alunni, facendoli arrivare a litigare tra di loro, in modo piuttosto stupido.

Pozioni era sicuramente la materia dove Draco e i serpeverde in generale avevano più libertà. Piton reputava il biondo il suo prediletto, mentre invece odiava Potter. Per questo il ragazzo si sentiva libero di tormentare il trio senza troppi scrupoli. Era troppo divertente vedere Weasley e Potter guardarlo infuriati e la Granger assumere quella sua dannata arietta da prefetto superiore, intimando ai due di ignorarlo... cosa che infastidiva molto Draco.

La osservava di sottecchi e, nonostante la sua coscienza fosse totalmente in disaccordo, il suo cervello non faceva che mandargli impulsi e scariche elettriche tutte le volte che aveva modo di osservare meglio quel dannato fisico perfetto, seppur semi nascosto dalla divisa e da insulsi abiti troppo grandi per lei. Se solo fosse stata brutta come lo era stata i primi anni sarebbe stato molto meglio e molto più facile.

Lo tormentava l'idea di avere un debole per lei, anche se era solo attrazione fisica, si sentiva sbagliato e in conflitto con sé stesso. Sapeva che non avrebbe dovuto, eppure lui lo faceva lo stesso. Si divertiva a lanciarle battutine, anche se in quegli ultimi giorni l'aveva vista solo di sfuggita e quindi non era riuscito a farle altre provocazioni. L'avrebbe fatta impazzire e poi l'avrebbe fatta sua.

Voleva avere quella maledetta gioia di sentirla sua e saperla sua sottomessa. Avrebbe diretto lui il gioco e lei, avrebbe messo da parte il suo stupido orgoglio grifondoro e si sarebbe abbandonata completamente a lui. Odio o no, non avrebbe resistito, se lo sentiva.

Draco si era talmente immerso nei suoi pensieri che si era praticamente dimenticato di essere in sala comune, seduto davanti al fuoco, con Baise accanto che gli blaterava incessantemente. Lo guardò intontito, ancora semi immerso nei suoi pensieri.

" Cosa stavi dicendo Blaise ?" L'altro ragazzo sbuffò e disse " Lascia stare, nulla di vitale importanza. Non ho voglia di ripetere tutto da capo... Ma piuttosto, perché non parliamo di cose serie ?" Cose serie... Draco scattò sugli attenti, e guardando Blaise con diffidenza gli chiese
"E quali sarebbero questi argomenti seri ?" L'altro lo guardò serio e in tono tranquillo disse
" Devi parlare con Pansy, Draco. Se davvero non la vuoi, devi chiarire una volta per tutte... Nott dice che è molto giù, ed è solo la prima settimana di scuola" Draco alzò gli occhi al soffitto e borbottò
" Non ho voglia di parlarle, e poi è lei che se l'è presa per nulla! Io avevo già provato a chiarire la situazione..."

"Draco lo sai che è suscettibile, per parlarle non ti costa niente. Tanto prima o poi lo dovrai fare. Non puoi credere davvero di ignorarla per sempre." Il biondo lo guardò corrucciato e borbottò

 "Accidenti Blaise, è una questione di orgoglio! Venga lei!"

"E da quando sei orgoglioso ?" Ghignò Blaise.

"Da sempre" disse Draco, mettendo il broncio, cosa che fece ridere ancora di più Blaise e alla fine fece scoppiare a ridere anche Draco.
Alla fine si erano messi a discutere di progettare qualche altro scherzo, quando Blaise alzò gli occhi e li sbarrò all'improvviso, sussurrando "OhOh... si mette male" Draco inarcò un sopracciglio, ma non fece in tempo a dire nulla perché una voce furiosa ringhiò
"Malfoy, alzati immediatamente, ti devo parlare!"

Draco si girò lentamente e alzò le sopracciglia, dicendo
" Qual buon vento Greengrass, vedo che sei di buon umore." Ghignò divertito. La ragazza in risposta gli lanciò un'occhiata di fuoco e sibilò
" Non sono in vena di scherzare, ti devo parlare, ADESSO"
Draco ghignò ancora di più e chiese
" E io che cosa ci guadagno a parlare con te ?"
"Un bel nulla Malfoy." Disse lei, guardandolo con sguardo fiero ed arrogante.
"Beh... allora stammi bene Greengrass" buttò lì il biondo. Blaise spostava lo sguardo dall'una all'altro cercando di non perdersi nemmeno una battuta.

"Che c'è Malfoy, hai paura di parlare con me ?" Lo provocò. Draco la guardò gelido, dall'alto in basso, storcendo il naso. La Grengrass non gli era mai piaciuta, forse perché si sentiva in diritto di tenergli testa.
" Occhio a come parli Greengrass."
"Altrimenti?" Lo attaccò. Il ragazzo parve pensarci un po' e poi sorrise perfido.
" Altrimenti so essere piuttosto cattivo Greengrass. Non ci metterei niente a diffondere, ad esempio, la tua scappatella con il tassorosso del sesto anno dello scorso anno... Un tassorosso Greengrass, peggio di così non potevi... o forse si, al peggio potevi scegliere tra Potter o Weasley."

La ragazza lo guardò con odio e poi sfoderò la bacchetta, puntandola contro il petto del ragazzo
" Adesso stammi bene a sentire." Mormorò minacciosa
"Io non ci metto un bel niente a lanciarti una maledizione in grado di trasformarti in un insulso scarafaggio oppure...Preferisci in un furetto? Ti assicuro che non sto scherzando, quindi adesso la smetterai di fare lo sbruffone e mi seguirai senza obiettare.". Draco la guardò con astio, sentendo bruciare lo stomaco per l'umiliazione subita lo scorso anno. A forza di minacce di ogni genere i suoi compagni non si erano mai azzardati a tirare in ballo quel discorso, ma sapeva di essere stato lo zimbello della scuola e ciò continuava a bruciare terribilmente. In ogni caso, accorgendosi di aver attirato vari sguardi su di loro, decise di alzarsi.

"Muoviti Greengrass, ci stanno guardando. E adesso abbassa quella bacchetta, o una volta finito uscirai dall'infermeria, se ti andasse bene, tra due settimane." Mormorò minaccioso, sotto lo sguardo preoccupato di Blaise. Il biondo gli lanciò uno sguardo di rassicurazioni e scavalcò la panca per seguire la compagna, che lo aveva guardato disgustato senza commentare ulteriormente.

"Si può sapere dove diavolo mi stai portando? " sibilò Draco dopo cinque minuti buoni di silenzio più assoluto durante i quali aveva seguito la ragazza fuori dalla sala grande e giù per le scale che portavano ai sotterranei. La ragazza aprì all'improvviso una porta e ci si infilò dentro, mentre il giovane sgusciò dentro dopo di lei chiudendosi la porta alle spalle.

" Perché mi hai portato nell'aula di pozioni?" Chiese, guardandosi attorno circospetto e già infastidito nel trovarsi lì.

"Perché voglio parlarti in privato e questa era l'aula vuota più vicina." Gli rispose saccente, come se fosse la cosa più ovvia del mondo e lui fosse un povero bambino ignorante che non ci arrivava.

" Come vuoi Greengrass, ma muoviti, non ho tutto il giorno da perdere con te." Sbuffò svogliato, cercando di reprimere il desiderio di prenderla a calci nel posteriore abbondante.

"Tu starai qua finché non avrò finito di parlare".  Ringhiò la ragazza minacciosa, ma il biondo, perdendo definitivamente la poca pazienza che gli era rimasta, fu più veloce di lei. In pochi passi la raggiunse e la inchiodò con il suo corpo a uno dei primi banchi della prima fila dell'aula.
"Ascoltami bene Greengrass...Se pensi di poter dare ordini a me, hai sbagliato persona. Ricordati i favori che fa mio padre al tuo e pensa, anche solo per un momento, se per i tuoi insulsi capricci mio padre decidesse di darvi un bel calcio nel culo. Credo che sarebbe una bella grana non credi? Quindi, adesso, tu dirai brevemente ciò che tanto desideri dirmi e poi, te ne andrai al diavolo senza osare rivolgermi nuovamente la parola. Mi sono spiegato abbastanza bene?" Sibilò minaccioso, notando con piacere che la compagna si era irrigidita per la paura sotto la sua morsa ferrea, abbandonando la sua aria da sbruffona.

" Levami quelle mani di dosso, Malfoy. Sei solamente in grado di ricattare e di fare lo sbruffone...Non capisco come Pansy possa essere tanto innamorata di te." Sputò disgustata, cercando di allontanarlo da sé spingendo con le mani contro il suo petto muscoloso.

"Ma finiscila, che se solo tu valessi anche un solo centesimo delle mie attenzioni, venderesti anche l'anima al diavolo pur di non dirmi di no." Mormorò cattivo, prima di allontanarla bruscamente da sé.

"Sei disgustoso Malfoy, credimi. Non ti vorrei nemmeno per tutto l'oro del mondo e non saranno i tuoi insulti ad abbassare la mia autostima. Io sono qua per Pansy, non per me stessa." Sputò velenosa, lanciandogli uno sguardo sprezzante. Draco sbuffò infastidito, inarcando le sopracciglia.

"Non le ho mai promesso niente, né tanto meno le ho mai detto di ricambiare i suoi inutili sentimenti. La cara Pansy ama più i miei soldi che me e non sono così stupido da non averlo capito. Lei ha insistito per venire a letto con me, lei mi ha cercato per la prima volta. Non si è tirata indietro e io ho approfittato dell'occasione. Se si è fatta delle illusioni il problema è solamente suo." Le rispose beffardo, allontanandosi da lei per gustarsi a pieno la sua espressione furiosa e per lui estremamente divertente.

"Sei peggio di un guscio vuoto, Malfoy. Ma tu sai cosa sono i sentimenti? C'è qualcuno a cui tieni realmente, oltre a te stesso? Il tuo modo di ragionare mi disgusta, sei la persona più vuota che io abbia mai conosciuto. Sei così superficiale e cieco da non renderti minimamente conto delle persone che, nonostante tutto, a te ci tengono veramente." Quelle parole così dure e intrise di disprezzo colpirono Draco nel profondo, smuovendo in lui sentimenti contrastanti e fastidiosi. Ci aveva già pensato, fin troppo, al discorso sentimenti. Ed era arrivato alla conclusione che provare dei sentimenti, come l'amore, fosse qualcosa di totalmente inutile. Eppure le persone, la maggior parte, erano convinte che fosse d'obbligo amare per poter vivere serenamente, quando in realtà per lui era tutto il contrario. Non aveva bisogno di una stupida donna nella sua vita per essere felice. Non aveva bisogno di amare, di legarsi sentimentalmente a qualcuno.  Inoltre la Greengrass voleva fargli da maestra di vita, ma probabilmente ne sapeva tanto quanto lui se non di meno. Ma, come ogni ragazza, credeva nelle favolette e nel principe azzurro e, essendo amica di una sciocca dal cuore spezzato, il suo lato battagliero e l'istinto di improvvisarsi cupido e paladina della giustizia venivano fastidiosamente a galla. Ma lui non aveva tempo da perdere non con una, ma bensì con due stupide galline come loro due.

"Non sta a te giudicare il mio modo di essere Greengrass. So apprezzare le persone che mostrano di avere qualità che mi piacciono. Conosco il rispetto per persone che considero alla mia pari e provo affetto per altre persone che non sta a te sapere chi sono. Ma, cosa più importante, del tuo insulso giudizio non so cosa farmene. Sei venuta qua a perdere tempo, facendone perdere altrettanto a me. Non andrò ad asciugare le lacrime alla tua amica, a quello ci puoi pensare te se ci tieni tanto. E' responsabile delle sue azioni e delle sue scelte, non è più una bambina." Rispose duramente, intenzionato ad andarsene da lì il prima possibile.

"Ti risulta così difficile muoverti un po' a compassione e dimostrare un po' di empatia? Si è illusa, ma tu potresti mostrare un po' di umanità mettendole almeno il cuore in pace, parlandole. Non la amerai, però andarci a letto non ti è dispiaciuto, mi sembra." Continuò sprezzante la ragazza, sfidandolo apertamente. Draco sentì le vene del collo pulsare e le mani prudere, desideroso di prenderla per i capelli e rimetterla al suo dannato posto. Forse nemmeno la Granger era tanto odiosa, sotto quel punto di vista. Era una mezzosangue, un insopportabile so tutto io, amica di Potter e lenticchia, si era permessa di mettergli le mani addosso durante il terzo anno e non si tirava mai indietro alle provocazioni. Ma, doveva riconoscerle, che di sua spontanea volontà non lo aveva mai cercato anzi, lo ignorava bellamente, e soprattutto non si era mai azzardata a metter bocca nella sua vita privata.

"E a te risulta così difficile non intrometterti nella vita altrui? Possibile che voi donne siate così pettegole da raccontarvi per filo e per segno anche quello che fate sotto le lenzuola? Per poi frignare e mandare il piccione viaggiatore a farvi da mittente? quando e se avrò voglia e tempo le parlerò. Ma adesso sorti dai piedi Greengrass, ti ho dedicato già fin troppo tempo. Non vorrei che qualcuno ci vedesse uscire insieme da quest'aula e fraintendesse." Commentò sprezzante, facendola avvampare d'ira.

"Sei veramente patetico Malfoy, per non dire di quanto tu sia ipocrita. Anche un cieco si renderebbe conto degli sguardi che rivolgi alla mezzosangue." Quella provocazione fece gelare il sangue nelle vene al giovane che, girato di spalle intenzionato ad andarsene, si rivoltò lentamente verso la compagna, con uno sguardo talmente gelido e un'espressione così indecifrabile da mettere i brividi.

"M-Malfoy..."Balbettò la ragazza, rendendosi conto di aver forse esagerato. Draco camminò lentamente nella sua direzione, sentendo l'ira salire come un serpente a sonagli ad ogni passo che la ragazza faceva all'indietro. Quella provocazione, che lo aveva punto sul vivo, aveva accesso in lui una furia cieca. La mezzosangue era un suo problema, non doveva dare spiegazioni a nessuno e, il fatto che qualcuno se ne fosse accorto e glielo avesse fatto presente senza il suo permesso, lo mandava ancora di più in bestia. L'afferrò bruscamente per un polso, spingendola malamente contro i banchi dietro la sua schiena, facendola quasi cadere all'indietro. Ma con uno strattone poderoso la rimise in piedi sentendo, con piacere, che sotto il suo tocco tremava, consapevole di aver decisamente superato il limite.

"Adesso ascoltami bene Greengrass...Osa ancora una volta, una sola volta, rivolgerti a me in questo modo e giuro che i piagnistei di Pansy saranno l'ultimo dell'ultimo dei tuoi problemi. Prova ancora una volta a fare commenti non richiesti sulla mia vita e io rovinerò la tua nell'arco di pochi minuti. Azzardati una seconda volta a fare affermazioni che potrebbero mettere in dubbio la mia credibilità e ti assicuro che la tua vita all'interno di queste mura diventerebbe un inferno. E per finire, Greengrass, fai la dura quanto vuoi, ma se adesso ti spogliassi e ti facessi mia su questo fottuto banco, non opporresti la minima esitazione perché, piccola ipocrita che non sei altro, riesco a leggere il desiderio nel tuo sguardo. Non fingerti migliore di me, perché non lo sei. Tradiresti ad occhi chiusi, come una vera serpe quale sei, la tua migliore amica se solo te lo chiedessi." Le sibilò sprezzante vicino all'orecchio, prima di spingerla lontana da sé, lasciandola sola, con gli occhi lucidi e il senso di colpa a massaggiarsi il polso dolente. Disprezzava Malfoy, ma lui aveva maledettamente ragione... Se solamente glielo avesse chiesto o, ancora meglio, l'avesse fatta sua senza tanti complimenti giurando di non farne parola con Pansy, dubitava che si sarebbe tirata indietro. Forse dopo, a mente lucida, se ne sarebbe amaramente pentita...Ma solamente dopo.

..............

Draco tornò in sala comune con uno sguardo talmente gelido da mettere ancora i brividi, a tal punto da far preoccupare anche Blaise che era rimasto ad aspettarlo.

"Draco...Va tutto bene? Dov'è Daphne?" Chiese con voce pacata, senza però riuscire a nascondere del tutto la sua preoccupazione.

"L'ho lasciata a schiarirsi le idee dopo averla rimessa al suo posto. Ovviamente è venuta a fare le veci di Pansy, improvvisandosi paladina della giustizia permettendosi di superare il limite di tolleranza già basso imposto nei suoi confronti. Non le ho fatto del male fisico se è  questo che ti preoccupa ma credimi, se è un minimo intelligente, ci penserà due volte prima di rivolgersi nuovamente a me con determinati toni." Spiegò brevemente, spostando di lato la sua colazione ormai fredda e quasi sempre intatta. La spiacevole conversazione avuta con quella gallina, pur quanto ne fosse uscito vittorioso, gli aveva tolto l'appetito.

"Bella grana le donne, amico mio. Tanto attraenti quanto letali...Ma se vuoi un consiglio, forse se tu davvero parlassi con Pansy sarebbe un bene. I problemi prima si risolvono e prima si mettono da parte. Se tanto non la vuoi, è bene che si metta l'animo in pace. Ormai indietro non ci torni, ma per lo meno puoi rattoppare il danno in qualche modo." Gli suggerì saggiamente il moro, finendo di bere il suo caffè. 

Era sabato mattina, il cielo era limpido e il sole di settembre era ancora abbastanza caldo. I due amici, dopo aver scambiato ancora alcune battute tra loro, decisero di approfittare del bel tempo per uscire a fare una passeggiata lungo le sponde del lago. Ma non appena varcarono le soglie della sala grande, riuniti vicini al portone principale, videro il trio, riconoscibile dall'inconfondibile chioma cespugliosa della mezzosangue, i capelli color carota di lenticchia e la sagoma degli occhiali da sfigato di Potter.

"Il trio al completo, sembra che sia destino trovarli ovunque."Mormorò Draco, con un luccichio spavaldo nello sguardo. Blaise, sospirò, sapendo già come sarebbe andata a finire. 

"E tu, per una volta, non li potresti semplicemente ignorare?" Propose ironico il moro, inarcando un sopracciglio. Ovviamente no.

S'incamminarono verso il portone e Draco, con occhi scintillanti urlò
" Ei Potter, come va con pel di carota?" I tre ragazzi, riconoscendo la voce, ovviamente  si voltarono di scatto, già pronti al contrattacco

" Vai al diavolo Malfoy" Sibilò Harry, cercando di reprimere a fatica la voglia di maledirlo. Odiava che quell'idiota tentasse di fare il simpatico, prendendosi gioco di lui, quando solamente poche settimane prima si era ritrovato faccia a faccia con quel viscido di suo padre che strisciava come un verme a baciare i piedi di Lord Voldemort appena risorto. Il solo pensiero gli fece venire i conati di vomito.

" Calma gli animi Potter, non sei abituato alle battute ?" Continuò beffardo, consapevole di farlo infuriare ancora di più.

"Le tue così dette battute, non sono gradite Malfoy, nel caso tu non ne fossi consapevole." La voce irritata e saccente della mezzosangue fu musica per le orecchia di Draco. Infastidirla, quello era il suo primo obiettivo e riuscirci, era sempre un piacere molto gratificante. In sottofondo Blaise sbuffò, restando in silenzio ad osservare quel teatrino infantile.

" Yogurt scaduto a colazione o carenza di attenzioni da parte di Weasley? Cosa ti rende così acida Granger, illuminaci. Nel secondo caso forse dovresti guardare oltre." Ghignò beffardo, evitando di chiamarla mezzosangue. Effettivamente doveva trovare qualcosa di più creativo, ma la riccia inarcò le sopracciglia, forse sorpresa nel non sentirsi rivolgere quell'appellativo.

"Da quando sei interessato alla mia vita privata, Malfoy? Credevo che il tuo cervello fosse troppo limitato per riuscire a mettere in fila più delle solite tre quattro frasi messe in croce." Lo rimbeccò con fierezza, senza temere il confronto. Ed era quello che a Draco piaceva, lo scontro all'ultimo sangue con la battuta sempre pronta.

"Sempre più di quelle che riesce a dire pel di carota, se non erro. In tal caso correggimi, se credi che ce ne sia il bisogno." La punzecchiò ancora, sapendo di starla facendo arrabbiare.

" Perché non torni nella tua tana e fai sparire la tua brutta faccia,Malfoy?" Sbottò Ron, rosso dietro le orecchie quanto i suoi capelli.

"Ti piacerebbe avere la mia faccia, lenticchia. Peccato che tu possa solamente invidiarmi." ghignò, mentre scrutava Hermione di soppiatto. Harry, che era rimasto in silenzio, lo fissò con odio  ulteriore disgusto

" Chi mai invidierebbe la tua vita, Malfoy? C'è bisogno che parli pubblicamente, o hai già capito?" Mormorò furente, guardandolo dritto negli occhi. Draco ridusse i suoi a due fessure, consapevole che Potter stava cercando di provocarlo nel profondo e ciò significava pericolo in vista.

"Modera il linguaggio Potter, o non finirà bene." Mormorò minaccioso, cercando di ignorare la piccola folla che si era riunita per ascoltare.

"E cosa faresti, sentiamo! Chiami tuo padre e i suoi scagnozzi per cercare di farmi fuori?" La folla trasalì, mentre Draco fu attraversato da una scarica di adrenalina talmente forte da farlo tremare. L'istinto di prenderlo la bacchetta e maledirlo fu talmente forte che fu quasi doloroso trattenersi dall'estrarre la bacchetta.

" Per l'amor del cielo Harry! Non lasciarti provocare da queste sciocchezze. Vuoi farti punire ancora? Andiamocene, è solamente Malfoy. Abbiamo dato fin troppo spettacolo." Sibilò la riccia, improvvisamente molto più pallida e preoccupata. Ad Hogwarts pure i muri ascoltavano e avevano la bocca per riportare i pettegolezzi. E inoltre erano a due passi dalla sala grande e dai professori...Ci mancava solamente che la folla richiamasse l'attenzione della Umbridge. Quella vecchia arpia avrebbe tolto un sacco di punti a grifondoro per il puro sadico gusto di toglierli e avrebbe punito Harry minimo per un'altra settimana. Quella donna era malvagia e lei era molto preoccupata, molto più di quello che dava a vedere. Vista la situazione delicata era bene che Harry cercasse di tenere la lingua a bada.Cosa che sembrava fosse quasi impossibile.

"Draco, qua va a finire male. Direi di farla finita per oggi." Mormorò Blaise teso, sperando di convincere l'amico a lasciar perdere. La piega che stava prendendo quel battibecco non gli piaceva per niente. Draco scoccò un'occhiata truce a Potter e una a Blaise, indeciso sul da farsi.

"Draco...Non è il caso di dare spettacolo." Mormorò di nuovo il moro, facendosi sentire solamente dall'amico, che strinse i denti.

"Non finisce qua Potter, tieni gli occhi aperti." Sibilò a denti stretti, lanciandogli un'occhiata  obliqua. 

"Bene Malfoy, se hai finito di cercare di provocare grane, potresti anche sparire." Sbottò la Granger. Afferrando Harry e Ron per le braccia per trascinarli fuori ma Draco, non soddisfatto e non intenzionato a lasciarla andare via con quella linguaccia biforcuta sempre pronta, ebbe la brillante idea di provocarla un'ultima volta. Seguito da Blaise, convinto che volesse anche lui uscire, si avvicinò al trio, tirò una spallata a Weasley che inciampando nei suoi piedi andò addosso ad Harry e infine, rimasta la Granger sola e furente, nell'arco di pochi secondi riuscì a lasciarle un doloroso pizzicotto sul sedere, lasciandola a dir poco sconvolta e scandalizzata.

"Buona giornata Granger e...Fossi in te, punterei a qualcosa di meglio." Ghignò soddisfatto, alludendo infine alla scena di Weasley e Potter che cercavano di rialzarsi dal pavimento, con difficoltà, a causa della goffaggine del rosso che era rimasto incastrato con il maglione alla cerniera della felpa di Potter.

"Come osi Malfoy?" Sibilò la riccia furiosa e al tempo stesso rossa per l'imbarazzo. Non le era mai capitata una cosa del genere e non si capacitava che fosse stato proprio Malfoy a farlo. Non era lui che la insultava solamente per vederla nei corridoi? Non era lui che er disgustato da quelli come lei? Da quando si azzardava a fare una cosa del genere?

A prescindere dal fatto che era un gesto puramente maschilista e volgare, non che da lui si aspettasse un comportamento diverso, ma le sembrava assurdo che lo avesse fatto proprio a lei.

"È un sacrificio che ho fatto per puro divertimento. Scommetto che nessuno l'aveva mai fatto prima, vero? Te l'ho detto Granger, puoi sperare in qualcosa di meglio." Gignò divertito, ammiccando in direzione dei due grifondoro che si stavano rialzando a fatica battibeccando tra di loro.

"Sparisci dalla mia vista Malfoy, prima che decida di schiantarti." Mormorò la riccia furente, provando il folle desiderio di ridurlo in cenere. Era un emerito idiota, un maschilista, uno spudorato e un viscido. Per non parlare di quanto fosse egoista, meschino, doppiogiochista e approfittatore.

Poteva esistere persona peggiore di Draco Malfoy? Si chiese Hermione, osservando furente il giovane serpeverde che si allontanava ridendo, ridendo di lei,insieme a quello che sembrava essere il suo nuovo amico? Ma non l'avrebbe passata liscia a lungo, si ripromise.

-Capitolo revisionato il 31/12/2019-  Mi scuso per gli errori e ringrazio chi leggerà la storia e chi già l'ha letta! Le modifiche da fare sono tante, ma piano piano le metterò per scritto. Nel frattempo sto scrivendo anche il sequel 😉. Un bacio a tutti.-

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