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Nuove informazioni e rivelazioni

"Mi piace chiamarti per nome." Sorrise Hermione, con gli occhi che le brillavano. Si sentiva serena e rilassata, come se si fosse tolta un enorme peso dal petto e forse, era davvero così. Era certa che le cose sarebbero migliorate sempre di più. Chiamarsi per nome avrebbe finalmente abbattuto quella barriera di formalità che ancora aleggiava tra loro.

Draco sorrise sornione, anche lui sereno. Avevano tanto di cui parlare, ma voleva godersi il momento per alcuni minuti. Quel posto gli piaceva e soprattutto, aveva stuzzicato la sua curiosità. Voleva scoprire più accuratamente i poteri e le capacità di quella stanza straordinaria perché un potere del genere, non si poteva definire in altro modo. Avrebbe preferito che la riccia gliene avesse parlato prima, avrebbero evitato molti problemi ma con amarezza, sapeva di non poterla biasimare se aveva preferito il silenzio.
"Anche a me piace...E piace molto anche questa stanza. Lo sai vero, che d'ora in avanti ci vedremo qua dentro e mai più nel bagno dei prefetti? Abbiamo rischiato fin troppo." Commentò Draco in risposta.

Hermione arrossì imbarazzata, sentendosi in colpa. Avevano rischiato veramente tanto con i loro incontri segreti nel bagno dei prefetti, ne era prova il loro incontro ravvicinato con Nott e ciò che ne era conseguito, che ancora le metteva i brividi. Se solo avesse raccontato a Draco della stanza fin dall'inizio, senza tirare in ballo né l'ES né nient'altro che potesse minacciare la sicurezza dei suoi amici, forse le cose sarebbero andate diversamente. Ma purtroppo il loro strano rapporto non aveva mai avuto una base solida, anzi. Si erano odiati a morte per anni e molto semplicemente, non era riuscita a fidarsi di lui prima d'allora.

"Scusami, te ne avrei dovuto parlare prima, ne sono consapevole. Avrei evitato molti guai e avrei reso le cose più semplici ad entrambi. Ma non sapevo come comportarmi, la situazione non è affatto semplice e nessuno, oltre a Ginny, deve sapere ciò che ho fatto questa sera e tu, devi giurarmi che non ne parlerai con anima viva, se non solo ed esclusivamente con Blaise, che mi sembra affidabile." Gli rispose, godendosi il tepore del fuoco sulla pelle. Parlare con Draco, con calma, davanti a un caminetto scoppiettante in tutta tranquillità le sembrava ancora quasi un sogno, qualcosa di impossibile e incredibile che invece si stava avverando. Niente insulti, niente litigi, nessun problema. Loro due, soli e in pace con il mondo.

Draco, che aveva capito la serietà della situazione, annuì lentamente. Era giunto il momento di iniziare a parlare delle questioni importanti.

"Lo sapevo già Hermione, ma adesso accantoniamo questi discorsi e iniziamo a parlare di questioni più serie...Posso sapere come fai a conoscere questa stanza, perché la conosci e soprattutto... Perché è di così vitale importanza che nessuno ne venga a conoscenza?" Domandò con un fremito. La riccia annuì con un sospiro tremulo e con voce leggermente più acuta del solito, iniziò a parlare.

"Non c'è bisogno che te lo spieghi io, presumo che tu sappia benissimo che siamo in guerra, adesso che Voldemort è tornato. E' soltanto questione di tempo prima che la guerra vera e propria abbia inizio. Ma per adesso, gran parte della popolazione magica è troppo accecata dalla paura per voler credere al suo ritorno e Carramell non ha di certo intenzione di creare scompiglio. Preferisce accusare Harry e Silente di essere dei folli, bugiardi, bramosi di attenzione e popolarità, piuttosto che smuovere il suo regno felice che è riuscito a creare negli anni. Per fare ciò, deve anche tenere sott'occhio i due diretti interessati... E cosa c'è di meglio, se non intromettersi negli affari di Hogwarts cercando di mettere da parte Silente, inserendo la Umbridge nel corpo insegnanti?

La Umbridge è una donna subdola, crudele e spietata. E' disposta a tutto pur di mettere fuori gioco Harry e Silente e coloro che sono dalla loro parte. Non ci fa utilizzare la magia durante le sue lezioni perché lei e Carramell hanno paura a saperci addestrati a combattere. Temono che poi ci si rivolti contro di loro ed è qua, che nasce tutta la storia.

Il fatto che non ci faccia utilizzare la magia stava diventando insostenibile e io, dovevo trovare una soluzione. Ne ho parlato con Ron e anche con Ginny e siamo arrivati alla conclusione di proporre ad Harry di diventare una specie di insegnante per tutti coloro che avrebbero voluto aderire a un possibile gruppo segreto, dove ci saremmo allenati facendo pratica. Inizialmente Harry ha reagito malissimo, perché odia essere considerato un leader, ma alla fine siamo riusciti a convincerlo. La voce si è sparsa tra i più fidati e siamo riusciti ad organizzare un gruppo.

Non è stato facile organizzarsi. Abbiamo dovuto fare prima una riunione, per parlare con i diretti interessati e dargli delle spiegazioni. Ci incontrammo prima di Natale alla testa di porco e da lì decidemmo. Il problema più grande era quello di trovare un luogo dove allenarci. Per ovvi motivi non posso dirti esattamente chi fa parte del gruppo, ma ti basti sapere che siamo una ventina buona di persone, praticamente una classe e quindi, così tante persone tutte insieme avrebbero dato facilmente nell'occhio.

Non potevamo di certo chiedere un'aula in prestito, né tanto meno potevamo allenarci per esempio nella foresta proibita o posti simili. Altri posti che furono poi proposti erano tutti o troppo piccoli, o inagibili... Quindi il problema continuava a persistere.

Ma poi, un bel giorno, è arrivata la svolta. Neville, per puro caso, si è imbattuto nella stanza. A quanto pare aveva bisogno del bagno e stava passando proprio di qua, quando si è visto apparire la porta. Ovviamente non l'aveva mai vista e quando è entrato, è rimasto veramente sorpreso. Quando poi è uscito, ha voluto riprovare diverse volte e presto, ha capito che questa era una stanza che appariva e scompariva da sola. Non sapeva come funzionasse di preciso, ma si è ricordato dove si trovava ed è corso immediatamente da noi per parlarcene. Ovviamente siamo corsi a controllare e tutti quanti ne siamo rimasti affascinati...Avevamo trovato il luogo perfetto.

Da quel giorno le nostre lezioni si svolgono qua, ogni volta che abbiamo la possibilità di allenarci. La stanza è molto poco conosciuta ed è per questo che non deve trapelare niente. Inoltre, logicamente, ciò che stiamo facendo è illegale e se giungessero voci alla Umbridge sarebbe la fine... E' per questo che mi hai così spaventata quando mi hai parlato della squadra d'inquisizione, perché non ho ben capito cosa sia successo." Hermione aveva parlato senza sosta, spiegando il più riassunto possibile ciò che era successo in quei mesi. Draco la guardava con occhi sgranati, incapace di assimilare in una volta sola tutte quelle informazioni, ma una cosa era certa...

"Voi siete degli squinternati... Un gruppo segreto e illegale di difesa contro le arti oscure capeggiato da Potter? Ma ci tenete alla pelle? Buon cielo Hermione... Voi siete seriamente pazzi. Inoltre come avete potuto fare una riunione del genere in quel buco? La testa di porco è frequentata da gente strana, per non parlare di quello che la gestisce, lui si che ha qualche rotella fuori posto. Ma in ogni caso, qualcuno deve avervi sentiti parlare, qualche conoscente della Umbridge, che è poi corso da lei per raccontarle tutto. Lei ha il sospetto che un gruppo di studenti, capeggiato da Potter, stia facendo qualcosa di illegale e per questo ha voluto formare la squadra d'inquisizione, sfruttando noi serpeverde del quinto anno, per spiarvi e riportarle informazioni su di voi per scoprire se realmente state organizzando qualcosa. Ha detto che ci farà avere delle spille, tutti quanti alla pari dei prefetti." Le rispose Draco con fervore, facendo impallidire la ragazza.

"Maledizione... Questa non ci voleva proprio. Ma noi dovevamo fare qualcosa, lo capisci? Dobbiamo essere pronti a combattere, dobbiamo fare qualcosa per vincere questa guerra e per lo più, dobbiamo aprire gli occhi alla popolazione magica. Voldemort è nuovamente tra noi e prima lo accettano, meglio è." Rispose ansiosa. Avrebbe dovuto parlare con Harry il prima possibile e trovare una soluzione. La storia della squadra d'inquisizione non era ancora stata divulgata, ma doveva essere questione di giorni.

"Hai fatto una grandissima stronzata con quella dannata intervista, Hermione. Tralasciando il dettaglio di mio padre... Nemmeno gli altri che Potter ha citato sono particolarmente entusiasti di ciò che ha fatto. Vogliono fargli la pelle, il signore oscuro lo vede sempre più come una minaccia, anche se non ne comprendo il motivo... Cosa diavolo abbia fatto Potter per essere considerato dal signore oscuro una minaccia, fin da quando era ancora un neonato, vorrei proprio saperlo." Commentò aspro.

"Scusami Draco, immagino che per te non sia facile... Ma non è colpa mia se tuo padre è un mangiamorte... Ed è per questo che voglio che tu capisca e ci aiuti. Se Voldemort viene sconfitto, magari tuo padre cambierà definitivamente e finalmente, non avrete più problemi, non sarete più in pericolo e potrete tornare a condurre una vita normale senza dover servire un pazzo. Ma per riuscirci, dobbiamo lottare duramente. Se tu sai qualcosa, dimmelo, ti prego." Parlò la riccia. era davvero convinta di ciò che aveva detto. Certo, non credeva che Lucius Malfoy fosse una brava persona, considerando come si era sempre comportato. Ma credeva seriamente che se il signore oscuro fosse crollato per sempre, forse avrebbe finalmente aperto gli occhi e cambiato idea. Quindi i ruoli si erano invertiti e adesso, toccava al serpeverde dare informazioni.

"Non so granché, mio padre non può parlare apertamente dei piani del signore oscuro, e quelle poche cose che so, le ho scoperte ascoltando per caso le conversazioni tra lui e mia madre. Non facendo parte dei mangiamorte, non mi è concesso essere a conoscenza dei piani di quest'ultimi, però qualcosa ho scoperto.

So che il signore oscuro vuole qualcosa... Un oggetto, che ha a che fare con Potter. So che si trova al ministero, ma non so molto di più. Da quello che ho capito, i mangiamorte fanno dei turni per scoprire come riuscire a prenderlo ma ti ripeto, non ho idea di dove si trovi e che cosa sia. Mio padre sta molto attento a non farsi sfuggire troppe informazioni e lo stesso signore oscuro, si limita a dare le informazioni strettamente necessarie ai suoi seguaci. A volte viene al nostro manor che essendo molto grande, può ospitare tranquillamente le riunioni che fanno al completo. E' molto solitario, autoritario, astuto e soprattutto...Crudele, con chiunque. Sia con i nemici che con gli amici, soprattutto con quest'ultimi, se disubbidiscono a qualche suo ordine o eseguono male un compito che gli era stato affidato.Ma in ogni caso lui non ha amici, per lui i mangiamorte sono solamente servi." Le rispose cauto, osservando la sua reazione.

Hermione ragionò febbrilmente, sgranando gli occhi per le nuove informazioni ricevute. Alcuni tasselli si stavano incastrando, trovando conferma alle loro supposizioni. Quell'oggetto che Voldemort tanto desiderava doveva sicuramente essere l'arma della quale parlavano i membri dell'ordine della fenice e se i mangiamorte facevano dei turni per scoprire come rubarla, i membri dell'ordine facevano dei turni per proteggerla, dei turni all'ufficio misteri. Questo spiegava l'aggressione del signor Weasley e di Sturgis Podmore. Entrambi erano stati aggrediti durante il loro turno di guardia. Ma la cosa più preoccupante, era che Harry era dunque in pericolo e conoscendo la sua testa calda, avrebbe rischiato di finire nei guai. Quei sogni che faceva, quel collegamento con la mente del signore oscuro, doveva finire, doveva riuscire a chiudere la mente, perché era terribilmente pericoloso.

"Quindi Harry è in pericolo... Avevano ragione... Cielo, lo sapevo! Draco, cosa c'è nell'ufficio misteri?" Chiese la riccia febbrilmente, lasciando Draco spiazzato. 

"Chi aveva ragione? E poi cosa centra l'ufficio misteri?" Chiese confuso. Hermione schioccò la lingua impaziente, desiderosa di ricevere maggiori informazioni.

"Per il momento non posso dirti di chi sto parlando... Ma sono certa che l'ufficio misteri centri tutto in questa storia. Sono quasi certa che lì dentro ci sia nascosto l'oggetto che vuole Voldemort... Ma non ho la più pallida idea di che cosa nasconda quell'ufficio." Gli rispose.

" So che possono entrare solamente gli addetti che ci lavorano e che lì dentro vengono svolti molti esperimenti di estrema importanza e segretezza. In più, vengono per l'appunto conservati oggetti ignoti a noi persone comuni e chissà quale altra diavoleria. Ma questo è tutto ciò che so... Forse mio padre sa più cose, ma non posso fargli una domanda del genere." Rispose Draco, sempre più interessato e al tempo stesso confuso. Aiutare la ragazza gli piaceva, si stava rivelando più interessante del previsto. Ma c'erano un'infinità di cose che non sapeva e non capiva, ne era consapevole e soprattutto, si stava chiedendo cosa ci guadagnasse lui ad aiutarli. Alla fine non si trattava di aiutare lei, principalmente. Si trattava di aiutare lei per salvare il culo di Potter. Era pur vero che se Potter vinceva, Voldemort sarebbe scomparso per sempre e lui e la sua famiglia, sarebbero finalmente usciti da quello schifo. Magari suo padre sarebbe rinsavito e lui non avrebbe più dovuto temere di essere costretto a entrare a far parte dei mangiamorte. Ma non era poi così semplice da farsi la cosa.

Hermione annuì, cercando di fare mente locale per poter assemblare tutte le informazioni vaganti che aveva ancora nella mente. Doveva assolutamente parlare con Ginny e decidere il da farsi per poi parlare con Harry e a proposito dei due... Doveva assolutamente dare delle informazioni a Draco.

"Grazie mille Draco... Per il momento può bastare. In ogni caso devo darti due notizie. Una che non ti piacerà e l'altra, devi aiutarmi a trovare una soluzione." Draco inarcò le sopracciglia scettico, domandandosi cosa diavolo fosse successo.

"Parti dalla seconda, almeno ho modo di prepararmi alla prima."  Le rispose asciutto, accomodandosi meglio sulla poltrona. Se Hermione Granger chiedeva aiuto a lui per risolvere un problema, doveva essere o qualcosa di grosso, o qualcosa di estremamente strano se lei, la strega più brillante della sua età, non riusciva a risolverselo da sola. Hermione annuì nervosamente.

"Qualche mese fa, prima che iniziasse tutto questo, tu mi dicesti che il ragazzo di Ginny stava divulgando delle informazioni loro personali che ecco, sarebbero dovute restare segrete. Io non ti avevo voluto credere, perché Ginny non me ne aveva mai parlato e credevo che tu lo dicessi solamente a dispetto. Ma qualche giorno fa, Ginny è corsa da me piangendo, raccontandomi tutto e dicendomi che ha scoperto che Micheal sparge realmente a giro informazioni che riguardano la loro vita sessuale e che dopo questa rivelazione, vuole lasciarlo. Il problema è che lei non sa come fare e io, non ho ancora trovato un modo per aiutarla. Non sono molto brava con queste cose, ma voglio agire in fretta, prima che ci sia il rischio che le voci si divulghino ancora di più e possano magari arrivare a Fred e George. Ron purtroppo lo sa già, ma sono riuscita a tenerlo buono." Gli spiegò imbarazzata. Draco stette in silenzio. Per un momento temette che la Weasley avesse raccontato del loro incontro alla riccia. Non che fosse successo qualcosa di anomalo, ma la ragazza gli aveva promesso che quell'incontro sarebbe rimasto segreto e per un momento aveva temuto che avesse infranto la promessa data.

"Voi grifondoro siete così testardi... Corner è un povero idiota. Basterà qualche raggiro e qualche minaccia e scapperà come una femminuccia con la coda tra le gambe. Ritirerà ogni voce, fingendo di aver mentito, credimi. In ogni caso, per far si che la Weasley possa mollarlo, dobbiamo far in modo che lui la tradisca e che lei, lo veda mentre lo sta facendo. Così avrà la scusa perfetta senza che lui possa minacciarla o quant'altro." Le rispose in fretta. In quelle circostanze era un asso, non gli serviva pensarci a lungo. Gli veniva naturale elaborare simili piani. Hermione aveva chiesto alla persona giusta.

La ragazza sorrise radiosa, sentendo il cuore molto più leggero. Aiutare Ginny era un chiodo fisso da giorni e giorni, ma aveva bisogno di qualcuno più esperto di lei che l'aiutasse e Draco, era la persona perfetta.
"Grazie mille, davvero. Sono felice che tu stia capendo questa situazione e abbia deciso di aiutarci..." Sussurrò emozionata, abbracciandolo di slancio e affondando il viso nel suo petto. Ispirò il suo dolce profumo di muschio bianco e un senso di pace le scaldò il cuore.

Draco l'accolse tra le sue braccia con un lieve sorriso sulle labbra sottili. Non voleva dimostrarsi un gran sentimentale, ma quella ragazza stava riuscendo, pian piano, a friggergli il cervello e il bello...È che gli piaceva pure.
"Lo faccio per aiutare te, non te lo dimenticare..." Mormorò in risposta, cercando le sue labbra per baciarla dolcemente, togliendole il fiato e scaldandole il cuore...
Tutto il resto avrebbe potuto aspettare.

-Nuovo capitolooo, come sempre spero che vi piaccia ❤❤❤! Questa è praticamente la seconda parte del capitolo precedente 😙. Vi invito a leggere anche le altre mie due storie e nel frattempo, inizio a scrivere il prossimo capitolo nella speranza di pubblicare il prima possibile 😙😙😙! Un bacione enorme e un abbraccione altrettanto grande a tuttiiii. -

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