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Notizia sgradevole

Era incredibile come Draco Malfoy fosse riuscito a stregare così nel profondo Hermione. Lei stessa ne era rimasta inebetita, sconvolta e terribilmente incantata. Era una sottospecie di demonio, biondo e maledetto. In grado di sedurla, farla cedere al suo volere senza un briciolo di pietà. Le aveva stregato mente, corpo e cuore... Ne era certa, ormai era persa, totalmente presa da lui, da quel ragazzo che per tanti anni aveva profondamente odiato.

Eppure era ancora arrabbiata con lui. Ma il desiderio abbatteva ogni altro sentimento... In sua presenza si sentiva impotente e, sotto sotto, le faceva paura. Non si riconosceva più. Quella non poteva essere la vera Hermione Granger, non nei confronti di Malfoy per lo meno. La vera Hermione gli avrebbe tenuto testa, gli avrebbe gridato contro, dato filo da torcere e l'avrebbe fatto faticare per ottenere ciò che desiderava. Invece si stava lasciando andare troppo facilmente a causa dei piaceri carnali. 

Aveva scoperto un lato di sé stessa che non credeva di possedere. Non credeva che simili piaceri potessero annientarla in quel modo eppure, aveva dovuto ammettere di essersi sbagliata. Doveva anche ammettere che negli anni, man mano che cresceva, si era documentata sull'argomento, giusto per non essere impreparata e farsi una cultura generale e arrivata a quel punto, credeva di saperne abbastanza. Ma non avendo mai sperimentato prima di allora non si era mai potuta esprimere a riguardo. In realtà fino a poche settimane prima non ci aveva proprio minimamente pensato alla prospettiva di sperimentare la sua sessualità.

Aveva letto e sentito parlare del piacere dell'atto sessuale o della masturbazione, cosa che la metteva in imbarazzo, visto che non aveva mai provato in vita sua, del desiderio che può scaturire nei confronti di un'altra persona e via dicendo. Ma non se ne era mai interessata particolarmente. Per lei la cosa più importante era sempre stato solo ed esclusivamente lo studio. Non le era mai interessato quindi trovarsi un ragazzo, figurarsi il sesso, che aveva sempre immaginato come un evento ancora lontano da raggiungere nella sua vita. Si era sempre considerata troppo piccola per un passo del genere, aveva immaginato di farlo con giudizio e in tutt'altro luogo e modo e invece, da un momento all'altro, si era ritrovata a scoprire la sua sessualità con Draco Malfoy, al momento in un bagno e in uno sgabuzzino.

Ciò che era successo quel pomeriggio la imbarazzava terribilmente, ma al tempo stesso elettrizzava. Non sapeva quale dei due sentimenti prevalesse... Se l'imbarazzo, visto che era consapevole di essersi lasciata toccare in uno sgabuzzino che versava sul corridoio del primo piano, dove a pochi passi da loro passavano insegnati e alunni, che probabilmente erano passati anche nel mentre stavano facendo determinate cose oppure, l'eccitazione per ciò che per l'appunto era successo.

Alla fine la faceva sentire viva, diversa e appagata. Grazie alla magia, e non avrebbe mai potuto ringraziarla abbastanza per esistere, potevano fare tutto ciò che volevano indisturbati, senza che nessuno li scoprisse. Per un momento le venne pensato alla professoressa McGranitt e a una sua possibile reazione se avesse scoperto che la studentessa più brillante di Hogwarts commetteva simili scandali a scuola e, per lo più, con quello che sarebbe dovuto essere il suo peggior nemico. Sarebbe morta... A quel pensiero rabbrividì. Era comunque consapevole di fare qualcosa di proibito, che a scuola non era permesso fare, per ovvi motivi. Ma in quel caso disubbidire alle regole non le dispiaceva poi così tanto, anzi.

Ma se lei ragionava in quel modo, significava che malfoy l'aveva ormai veramente stregata, riversando in lei un minuscolo lato menefreghista serpeverde. Cercando quindi di ragionarci più razionalmente, concluse che doveva cercare di avere più polso con lui perché, nonostante le piacesse terribilmente ciò che era nato tra di loro, non poteva permettergli di giocare così con lei. Sapeva che ciò che aveva fatto era nato tutto per ripicca, per marcare il suo territorio nei confronti di Cormac che, per l'appunto, era anche un nuovo problema e punto interrogativo, in quanto non sapeva ancora come comportarsi con lui.

Ma al momento doveva lasciar perdere Cormac e concentrarsi su Draco. Non le era piaciuto per niente il suo comportamento in campo. sapeva che non sopportava Harry e Ron, però sperava che provasse almeno a darsi un contegno, adesso che si vedeva, seppur di nascosto, con lei. Come era riuscito a rivalutarla, passando sopra al fatto che fosse una mezzosangue poteva anche provare ad osservare sotto una luce diversa i suoi migliori amici. Ma forse pretendeva ancora troppo... In ogni caso non voleva giustificarlo, doveva mantenere la sua posizione. Anzi, si sarebbe dovuta arrabbiare ancora di più per il fatto che l'aveva usata per dimostrarle quanto lei fosse vulnerabile davanti a lui e al suo potere ipnotico.

Era rimasta secoli in quello stanzino a pensare a ciò che aveva fatto e alla fine, era tornata in sala comune dopo circa due ore che aveva salutato Ginny. Quest'ultima l'aveva bombardata di domande, capendo immediatamente che c'era qualcosa sotto.
"Hermione, cosa mi stai nascondendo?" Le chiese sospettosa.
"Mettiamola così, te lo dico quando avrò sistemato tutte le mie cose nella mia nuova stanza, va bene?" Aveva risposto vagamente, con un sorriso incerto al pensiero di come avrebbe potuto reagire la rossina davanti a una simile notizia.

Ginny aveva strabuzzato gli occhi, emettendo uno strilletto di gioia per l'emozione.
"Puoi trasferirti? Magnifico, vengo immediatamente ad aiutarti nel trasloco. Tu nel frattempo avverti Lavanda e Calì." Aveva esultato al settimo cielo. La rossina era quasi più entusiasta di lei, ed era tutto da dire, visto che a sua volta non stava più nella pelle.

Non le sarebbe mancato il dormitorio. Erano stati quattro anni e mezzo di imbarazzo e solitudine. Aveva parlato raramente e per breve tempo con le compagne, invece molto amiche tra di loro, sentendosi costantemente isolata. Non che le fosse mai dispiaciuto particolarmente, ma non le sarebbe nemmeno dispiaciuto avere un'amica con sé. Sotto quel punto di vista invidiava Harry e Ron. Ma adesso, che stava per andarsene, doveva vedere il lato positivo... Ginny sarebbe potuta andare da lei ogni volta che avrebbe voluto!

Salì le scale del dormitorio per quella che probabilmente sarebbe stata una delle ultime volte. Forse l'unica cosa che le sarebbe veramente mancata, sarebbe stato il suo letto a baldacchino. Sperava che Lavanda e Calì fossero dentro, si sarebbe tolta prima il pensiero, non aveva voglia di andarle a cercare per doverglielo dire, ma non le sembrava nemmeno corretto andarsene facendogli trovare il suo posto vuoto senza nemmeno dare una spiegazione valida.

Fu proprio per questo motivo che fu quasi felice di vederle entrambe sedute sul letto di Calì. Ovviamente stavano bisbigliando e ridacchiando tra di loro e la riccia fu costretta a schiarirsi la voce per annunciare la sua presenza. Le due ragazze si voltarono sorprese nella sua direzione, guardandola con un espressione di stupore stampata sui volti. Che Hermione Granger fosse interessata a richiedere la loro attenzione era qualcosa di insolito, di nuovo. Solitamente entrava e basta, senza sperticarsi in troppe chiacchiere. 

"Ehm... Non vorrei aver interrotto qualcosa d'importante, ma avrei una cosa da dirvi." Iniziò a parlare la riccia, vedendo che le due compagne sarebbero rimaste in silenzio come due allocche, aspettando una sua iniziativa.

"oooh... Hai trovato un fidanzato?" Chiese Calì eccitata, trascinandosi dietro anche la curiosità di Lavanda che la guardò trepidante, in attesa di una risposta. Hermione sbuffò irritata, che galline. No, non aveva trovato un ragazzo, a meno che non volessero considerare Draco, che alla fine non era nemmeno il suo ragazzo e in quel momento non ci doveva pensare, ma in ogni caso anche se così fosse stato non avrebbe di certo interrotto i loro pettegolezzi per andarglielo a dire, dandogli ulteriore carne da mettere al fuoco. Una simile notizia sarebbe stata sulla bocca di tutti alla velocità della luce, se l'avesse detto a loro.

"No, in realtà volevo dirvi che me ne vado. Lascio il dormitorio." Rispose gelida. Le due ragazze strabuzzarono gli occhi e Hermione si rese conto di essere stata, forse forse, troppo diretta e dura. Ma come già aveva pensato precedentemente, non voleva tirarla tanto per le lunghe.

"Oh, e come mai?" Chiese Lavanda shockata, cercando con lo sguardo quello di Calì, a sua volta meravigliata da simile rivelazione. La riccia le avrebbe tanto voluto dire che la causa principale era per togliersele dalle scatole e avere finalmente campo libero nel poter fare le sue cose personali. Con una morsa dolorosa si rese conto di aver praticamente abbandonato lo studio dei diari del fratello di Sirius, anche perché non aveva mai né tempo né un luogo appartato dove poterli studiare e arrivata a quel punto, per lei era di vitale importante avere un posto tutto per sé dove svolgere le sue ricerche e studi individuali e non.

Ma non le sembrava il caso di essere sincera per quella volta, quindi optò per una semi bugia rielaborata a suo favore.

"La professoressa McGranitt mi ha chiesto di parlarle qualche giorno fa, chiedendomi di andare questo pomeriggio nel suo ufficio. Ha saputo che né io né tanto meno Ron abbiamo usufruito delle nostre stanze private riservate ai prefetti e caposcuola quindi, mi ha gentilmente chiesto se almeno io potevo trasferirmi. Mi ha spiegato che il compito dei prefetti è molto importante e che via via potrebbe affidarmi compiti importanti da svolgere, che devono restare privati a meno che lei stessa o altri professori non vogliano renderli pubblici, e che per svolgerli sarebbe meglio che io mi spostassi nelle mie stanze private, visto che ne ho l'opportunità. Ovviamente non potevo dirle di no, in quanto ha fatto affidamento a me e per questo, sono venuta a salutarvi. A breve verrà Ginny ad aiutarmi a trasportare le mie cose. Niente di personale ragazze." Gli spiegò velocemente.

Come scusa era credibile, anche perché i professori affidavano realmente dei compiti ai prefetti, in quanti reputavano di potersi fidare di loro e a Hermione era già capitato di dover svolgere alcune mansioni, per il momento abbastanza semplici.

"Oh be...Ci dispiace che tu te ne vada, davvero... Ma tanto ci vedremo ugualmente ogni giorno. Potremo sempre parlare quando vuoi. Vero Lav?" Cinguettò Calì. Hermione sbuffò irritata. Quel teatrino se lo potevano pure risparmiare... Non l'avevano calcolata per quattro anni e mezzo, figurarsi se gli sarebbe mancata e se avrebbero fatto a gara per rivolgerle parola adesso che stava per lasciare il dormitorio.

"Ma certo Hermione, sei stata una buona compagna di stanza, seppur un po' silenziosa." Aggiunse Lavanda, beccandosi un'occhiataccia di rimprovero da Calì. Lavanda poteva anche essere stupida, ma per lo meno metteva un fondo di verità in ciò che diceva, rispetto a Calì che invece tendeva a volersi salvare la reputazione creando scenette patetiche, tipo quella di prima.

"O certo... Resteremo sempre in contatto, certo. Ha fatto piacere anche a me stare in stanza con voi, ma adesso devo proprio salutarvi..." Borbottò velocemente. Quella era stata una giornata veramente estenuante che non era ancora finita, e già un leggero sentore di malditesta le picchiettava fastidioso contro le tempie, facendole fare una smorfia di dolore. 

Ma non fece in tempo ad aggiungere altro, perché una furia dai capelli rossi si precipitò nel dormitorio femminile facendo strillare Lavanda e Calì.

"Ginny!" Squittì Hermione, presa alla sprovvista. Sapeva che l'amica non vedeva l'ora che si trasferisse, ma non capiva il perché di tutta quella fretta. Osservandola meglio però si rese conto che era piuttosto agitata e forse era per quello che si era precipitata nel dormitorio come un razzo. Ma la domanda era, perché era così agitata?

"Ehm... Scusate ragazze... Hermione hai fatto? Dobbiamo proprio andare, è urgente." Rispose la rossina frettolosamente. L'amica la guardò preoccupata, sentendo che sotto sotto qualcosa non andava, altrimenti l'amica non sarebbe stata così tesa, visto che non si comportava così di solito, a meno che per l'appunto non ci fosse una buona causa sotto.

"In realtà no... Aspettavo te." Le rispose confusa, mentre le altre due ragazze guardavano la scena confuse almeno quanto lei. Sicuramente pensavano che fossero tutti un branco di matti, e forse non avevano nemmeno del tutto torto... Ginny sbuffò impaziente, schioccando la lingua agitata.

"Allora spicciamoci, è veramente urgente." La supplicò la rossina, allarmandola ulteriormente. Ma cosa diavolo stava accadendo? Non le veniva in mente niente al momento che potesse preoccuparla così tanto, eppure...

"Ehm... Va bene." Commentò sgomenta, iniziando con la bacchetta ad appellare i suoi effetti personali per chiuderli nel suo baule. Ci mise all'incirca dieci minuti, grazie anche all'aiuto di Ginny che si occupava di raccogliere i suoi libri, ovvero una marea. Lavanda e Calì le osservarono in silenzio fino all'ultimo, per poi salutarle con un cenno indeciso della mano, che Hermione ricambiò debolmente. Quel giorno si stava rivelando sempre più faticoso.

"Ginny cosa sta succedendo?" Sussurrò la riccia una volta fuori dal dormitorio. Il pesante baule volava a mezzo metro da terra davanti a lei che, grazie a un semplice incantesimo l'aveva fatto sollevare in aria. Era veramente grata alla magia... Se l'avesse dovuto trasportare a mano ci avrebbe impiegato una vita, e da sola non ce l'avrebbe mai fatta. Aveva talmente tante cose e soprattutto tanti libri, che pesava quintali quel baule. 

La rossina la guardò, mordicchiandosi il labbro preoccupata.

"Aspetta." Mormorò, aprendo con facilità la porta del nuovo dormitorio di Hermione. La riccia si guardò attorno felice. Quella sarebbe stata la sua nuova  casa, il posto in cui sarebbe potuta essere sé stessa al cento per cento, senza nessuna rottura di scatole. Doveva semplicemente personalizzarlo un po' e poi sarebbe stato un piccolo appartamentino perfetto. Con la McGranitt aveva già concordato di mettere una password alla porta d'ingresso, ovviamente per non permettere a nessuno di entrare a curiosare. Password che poi avrebbe dato solamente a persone fidate, in quel caso Ginny, Harry e Ron in modo che se avessero avuto bisogno di lei l'avrebbero potuta raggiungere senza troppe difficoltà. La regola che i maschi non potevano entrare nei dormitori femminili valeva per l'appunto solamente per i dormitori condivisi. per gli appartamenti privati dei prefetti e caposcuola era tutto un discorso a parte.

Con imbarazzo ripensò alla scena di quel pomeriggio quando la McGranitt glielo aveva per l'appunto accennato. Non ce la vedeva la professoressa a fare simili discorsi, ma si era dovuta ricredere anche su quella cosa quando, a un certo punto per prassi professionale le aveva dovuto dire che quella regola non valeva ma che però sarebbe comunque stato inopportuno portare ragazzi nel suo alloggio privato, in quanto determinate cose, e lì la sua aria professionale aveva vacillato, era il caso di evitarle. Con quelle "cose", aveva capito perfettamente che si era riferita alle varie attività sessuali e si era vergognata terribilmente. Per fortuna quel discorso era durato poco... Anche perché non sarebbe riuscita a guardarla negli occhi a lungo, in quanto le sarebbero venuti in mente gli ultimi avvenimenti con Malfoy. Per fortuna la storia dello sgabuzzino si era svolta dopo...

Ginny prese un respiro profondo.

"Ho parlato con Luna." Ammise. Hermione sentì il cuore batterle più forte, forse aveva capito perchè l'amica era così agitata, ma aveva sperato che quel momento si verificasse il più avanti possibile. Non si riteneva ancora pronta ad affrontare quella situazione sgradevole, nella quale si era cacciata da sola oltre tutto.

"Q-quando?" Chiese balbettando. Non appena era tornata in sala comune Ginny era tranquilla, quindi la cosa doveva essere avvenuta nel mentre che lei era in dormitorio con Lavanda e Calì, ma non aveva impiegato molto tempo, almeno credeva.

"Quando tu sei salita in dormitorio, dopo pochi minuti sono entrate in sala comune Alicia e Angelina e hanno detto che ti cercavano perché Luna Lovegood era fuori dal buco del ritratto per parlarti. Visto che tu eri per l'appunto già salita siamo usciti io, Harry e Ron... e ci ha detto che domattina uscirà l'intervista di Harry sul Cavillo, e che a noi ce ne farà avere una copia gratuita." Le disse con tono lugubre, lasciandola con un profondo senso di nausea...Il suo sospetto si era purtroppo fondato e non c'era modo per porvi rimedio.

"Oh..." Riuscì a commentare, restando seriamente a corto di parole. Cosa poteva dire in quel momento? Un bel niente... La voglia di raccontare ciò che era successo con Malfoy a Ginny era slittato tutto d'un tratto in fondo alle sue priorità. Davanti a sé vedeva il buio totale, sapendo che probabilmente già l'indomani si sarebbe dovuta scontrare con lui in un litigio furibondo.

"Mi dispiace Hermione, magari non si arrabbierà tanto..." Cercò di consolarla l'amica, ma Hermione sospirò sconfortata e si lasciò cadere pesantemente sul suo nuovo letto con l'unico desiderio di dormire per poi svegliarsi e rendersi conto di essersi immaginata tutto.

"ne dubito Ginny... Ma adesso non ne parliamo, tanto non possiamo farci niente..." Mormorò cupamente.

-Nuovo capitolooo, diciamo che questo è di passaggio, ma il prossimo sarà più corposo, anche se non ho ancora iniziato a scriverlo, ma mi metterò presto all'opera 😙❤❤! Nel frattempo vi ringrazio tantissimo per tutte le visualizzazioni e commenti, siamo cresciuti tantissimo, non me lo sarei mai aspettata, grazie davvero tanto 😍. Un bacione enorme a tutti e a prestooo!
P.s: Com'è andato il rientro a scuola? A me bene dai, anche l'ultimo anno è arrivato 😱💪.-

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