Ghiaccio e Fuoco
Il piano era pronto e a breve, l'avrebbe messo in atto. Se il furetto pensava di passarla liscia, si sbagliava alla grande. In quegli ultimi giorni l'aveva visto piuttosto cupo e taciturno con intorno l'unica compagnia di Blaise e raramente degli altri compagni serpeverde. Sembrava che ormai il moro fosse la sua ombra. Per alcuni giorni l'aveva visto zoppicare, ma Hermione si era costretta ad ignorarlo sia durante le lezioni che nei corridoi e in qualsiasi altro luogo.
Le sue parole l'avevano ferita, ma non avrebbe ceduto a chiedere un ulteriore confronto con lui. Si era immaginata la sua ira ma mai, avrebbe pensato che potesse rivolgersi a lei con simili offese.
Nel frattempo Harry aveva iniziato a scontare la sua nuova punizione con la vecchia rospa della Umbridge e purtroppo, non prometteva di uscirne bene. La ferita sulla mano sembrava destinata a non cicatrizzarsi più bene, arrivando a lasciare un segno roseo ben leggibile, risultato che era sicuramente ciò che desiderava quella vecchia subdola. Lasciare un segno perenne, indelebile e indimenticabile. Era disgustosa...
Con un sospiro amareggiato tornò a concentrarsi sul suo piano. In quei giorni aveva agito segretamente, seguendo alcuni ragazzini Serpeverde fino alla loro tana scoprendo così, con un misto di sorpresa e anche di disagio dove si trovava la loro sala comune. Quel luogo le trasmetteva freddezza, niente a che vedere con il calore invitante della sala comune dei Grifondoro con i suoi stendardi colorati, i chiacchericci allegri e i camini scoppiettanti a riscaldare l'ambiente.
Ma al momento doveva concentrarsi su ciò che voleva fare. Si sentiva leggermente agitata all'idea e non sapeva nemmeno cosa volesse ottenere di preciso. Forse a farla agire era il desiderio di rendersi utile, per una volta. Lasciare il compito più grosso sempre agli altri era diventato pesante quasi quanto un macigno...
Si era disillusa e stava aspettando, impaziente, che il solito ragazzino si presentasse davanti alle scale che scendevano nei sotterranei per tornarsene nel suo covo. Aveva praticamente pedinato e seguito i Serpeverde per giorni, per cercare di capire quale avrebbe potuto fare al caso suo e quel ragazzino, si era rivelato la preda perfetta. Ogni giorno, alla stessa ora, puntuale come un cronometro ripeteva la solita routine.
Si era assicurata che quel giorno i Serpeverde del quinto anno non avessero gli allenamenti o altri eventi degni di nota e con soddisfazione aveva constatato di poter agire indisturbata.
Aspettò ancora cinque minuti prima che arrivasse. Un libro sotto braccio, passetti veloci e testa china. Non rappresentava una minaccia e sperò di riuscire a convincerlo senza dover fare troppi sforzi. Il coraggio non rappresentava granché i Serpeverde, quindi avrebbe dovuto cedere abbastanza facilmente.
Silenziosa come una lupa lo seguì giù per le scale, desiderosa di arrivare a destinazione al più presto. Ormai non mancava molto, solamente l'ultimo corridoio.
Decise di rallentare e annullare l'incantesimo, aspettando che il ragazzino arrivasse davanti allo spesso muro di pietra che nascondeva la loro sala comune e quando fu certa che fosse a un passo dall'entrata, si schiarì la voce per annunciarsi.
Il bambinetto si voltò spaventato, sgranando gli occhi per la sorpresa. Ovviamente aveva creduto di essere solo e per lui la sua era una specie di apparizione inspiegabile. Lo guardò con cipiglio deciso, intenzionata a mettere le cose in chiaro fin dal principio.
"Mi serve un favore." Spiegò soave, senza giri di parole. Il bambinetto la guardò diffidente, sgranando gli occhioni color cioccolato e stringendo maggiormente il libro al petto, come se volesse proteggersi maggiormente da lei. Sembrava terrorizzato.
"C-cosa vuoi?" Chiese con una vocetta acuta spacca timpani. Lo guardò scettica, sbuffando quasi infastidita. Non voleva mica mangiarlo... Va bene che era del primo anno e un Serpeverde ma diamine, così sembrava che lei fosse un mostro a tre teste.
Decise però di giocarsela a suo favore. L'importante, in quel caso, era ottenere ciò che voleva.
"Se farai ciò che ti chiedo, non ti farò niente di male." Lo lasciò sulle spine, aspettando che il ragazzino annuisse freneticamente.
"Bravo... Voglio che tu mi porti Malfoy. Lo voglio qua fuori il prima possibile. Hai capito?" Questa volta il ragazzino assunse un'espressione atterrita che la sorprese non poco. Cosa poteva aver mai detto di così tremendo?.
"I-il signor Malfoy non vuole essere disturbato quando si trova in compagnia dei suoi amici." Disse tremante. Scoppiò a ridere incredula. Il Signor Malfoy? Ma era serio?
"Sei sicuro che stiamo parlando della stessa persona?" Chiese scettica. Quest'ultimo annuì agitato.
"Draco Malfoy odia essere disturbato quando si trova in compagnia... Non voglio che si arrabbi con me. Non voglio finire come Thomas Adkins del secondo anno che è passato sotto le mani di Tiger e Goyle." Sussurrò agghiacciato. Questa volta inarcò entrambe le sopracciglia.
"Credevo che non stesse più in loro compagnia." Gli rispose, con una punta di accusa nella voce... Possibile che fosse così perfido da continuare a sfruttare Tiger e Goyle per i suoi servigi, nonostante tutto? Ma soprattutto, era possibile che quei due si facessero sfruttare come due citrulli fino a quel livello?
"N-non so cosa rispondere...Lui passa molto tempo con Zabini, che è più gentile, però ha sempre a che fare anche con gli altri Serpeverde del suo anno." Pigolò il ragazzino, così minuscolo da fare quasi tenerezza, quasi...
Decise di ammorbidire il tono, non voleva terrorizzarlo più del dovuto, nonostante fosse pur sempre una serpe, dopo tutto quel ragazzino non poteva avere più di dodici anni.
"Malfoy è soltanto un pallone gonfiato. Vallo a chiamare, me ne occuperò io." Gli disse
"E se non vuol venire?" Le rispose incerto.
"Digli che è urgente."
"E se mi farà male?"
"Lo schianto."
"E se mi farà far male da Tiger e Goyle?"
"Schianto pure loro." Quella scena era quasi comica, ma il bambinetto annuì più rassicurato e domandò?
"Cosa gli devo riferire?"
"Digli che Ginny Weasley gli vuole parlare e che lo sta aspettando qua fuori."Rispose decisa...
Il ragazzino spalancò gli occhi incredulo, probabilmente chiedendosi cosa potesse mai volere una Weasley da un Malfoy.
"O-ok..." Balbettò ancora timoroso.
"Digli che venga da solo e che se entro dieci minuti non lo vedo uscire da lì dentro verrò a prenderlo personalmente." Aggiunse con un sorrisino per niente rassicurante. Il ragazzino sbiancò, agghiacciato alla prospettiva di dover riportare quelle parole. Ma forse aveva ancora più paura di contraddire Ginny, visto che annuì e si sbrigò a sgattaiolare nella sala comune. La rossina riuscì a distinguere, seppur sussurrata, la parola d'ordine.
"Salazar il magnifico." Fece una smorfia di incredulo disgusto. Ma cosa diavolo avevano nel cervello quelle serpi?
Iniziò a camminare avanti e indietro lentamente, era certa che Malfoy fosse in sala comune e se non fosse uscito, sarebbe seriamente andata lei stessa a prenderlo. Voleva parlargli a quattrocchi e non aveva nessuna intenzione di sopportare la sua puzza sotto il naso. Come se fosse stata veramente una magia ad esaudire il suo desiderio, dopo ben dieci minuti, il varco si aprì, mostrando la figura alta, slanciata ed estremamente fredda di Draco.
Ginny lo guardò per niente intimorita, reggendo il suo sguardo di sufficienza con altrettanta sfrontatezza.
"Weasley." Disse Draco con tono di voce strascicato, cercando di farle ben capire che di vederla non ne aveva alcuna voglia.
"Malfoy." Rispose a sua volta freddamente. Quest'ultimo uscì dalla sua sala comune, lasciandole intravedere uno sfondo verdognolo e dall'aspetto sinistro che la fece rabbrividire. Disgustoso...Le ricordava terribilmente la camera dei segreti.
"Cosa vuoi?" Le chiese aspro, scrutandola attentamente. Nel suo cervello continuava a balenare il nome di Hermione. Possibile che fosse stata lei a mandarla? Ma poi con l'amaro in bocca si rese conto che erano giorni che la riccia nemmeno lo guardava e non sapeva nemmeno se mai l'avrebbe rifatto. L'aveva trattata in modo orribile, seppur quell'articolo ancora lo facesse fumare di rabbia e desiderava staccare la giugulare a Potter ogni qualvolta che lo incrociava nei corridoi o a lezione, non poteva trovare scusanti alle sue offese. Ma Spesso si sentiva osservato dagli altri studenti e pure gli insegnanti gli sembrava che lo guardassero diversamente. Non sapeva spiegarsi se con diffidenza o compassione... Ma era una cosa che odiava. Ovviamente tutti stavano dalla parte di Potter e per questo non potette evitarsi di lanciare un'occhiata inceneritrice a Ginny, un'altra che cascava ai suoi piedi come una povera cogliona. Lui invece sarebbe sempre stato visto come il presunto figlio di un pericoloso mangiamorte...
Ma con profondo fastidio si rese conto che la giovane dai capelli di un rosso fiammante non faceva una piega davanti alle sue occhiatacce e alle sue risposte ben poco amichevoli. Eppure era pur sempre la sorella di lenticchia... Da lei si aspettava reazioni diverse.
"Voglio parlarti, quindi fai sparire quel ghigno." Gli rispose infastidita, consapevole che il biondo non sarebbe mai stato collaborativo con lei, sopratutto se ciò avrebbe comportato farle un favore.
"E hai scomodato il tuo prezioso culo rosso e oro per venirmi a cercare personalmente solamente per parlarmi?" Sogghignò maggiormente il biondo. Se aveva ben pensato di imbucarsi nella tana delle serpi di sua spontanea volontà, peggio per lei. Ma con sua poca soddisfazione, vide che Ginny non si scompose. Non era la Granger, con lei non c'era soddisfazione. Non poteva dar via a un battibecco con i fiocchi, di quelli all'ultimo sangue. No, lei era astuta e tagliente, ma non si scomponeva. Strano...
"Non credere che mi faccia piacere essere nel vostro covo, Malfoy. Ma devo parlarti quindi si, ho scomodato il mio prezioso culo rosso e oro per questo." Gli rispose a tono.
"E non potevi farlo in un altro momento? Non ho tempo da perdere con te. Weasley o Potter hanno così paura di me da dover mandare te per parlarmi?" Decise di provocarla un po'. Magari mettendo in mezzo San Potter e il fratello avrebbe avuto una reazione più vivace ma, nonostante ridusse gli occhi a due fessure, Ginny non si lasciò andare.
"Non sono qui per loro. Inoltre credimi, non fai per niente paura. Le tue sono solamente minacce e provocazioni a vuoto. Adesso se non ti dispiace, potremmo parlare in un luogo più adeguato? Non ci tengo a farmi vedere in tua compagnia." Sbuffò sprezzante. Draco sentì un tic nervoso prendergli il sopracciglio sinistro. Aveva davvero coraggio, da Weasley, a dirgli che non voleva farsi vedere in sua compagnia. Lui cosa avrebbe dovuto dire? Un Malfoy, in compagnia di una traditrice del suo sangue. Ma una vocina nella sua testa gli consigliò di non commentare a riguardo, in quanto negli ultimi tempi si frequentava con quella che per anni aveva sempre definito una sporca mezzosangue.
"Parli proprio tu, Weasley? Non ti porterò nelle mie stanze per parlare, comunque." Le sibilò contro, già tremendamente irritato dalla sua presenza. Non credeva che la rossa fosse così audace... Sicuramente dopo i gemelli, doveva essere la più sveglia tra tutti i suoi miliardi di fratelli, che vivevano in quella sottospecie di porcile.
"Non era mia intenzione venire nelle tue stanze, credimi. Ci sarà un'aula vuota qui vicino." Gli rispose ancora più sprezzante. Non aveva idea di come facesse Hermione a sopportare la sua presenza. O con lei era diverso oppure, il suo cervello aveva bisogno di una pausa perché a lei, sembrava il solito stronzo di sempre.
"Seguimi Weasley." Le intimò gelido. Non voleva farla lunga, prima se la toglieva dai piedi e prima sarebbe stato libero di tornare alle sue occupazioni. Ginny annuì in silenzio e Draco si lasciò alle spalle la sala comune per dirigersi verso i sotterranei di Piton.
"L'aula di Piton? Vuoi scherzare?" Sbottò Ginny disgustata, quando Draco si fermò proprio lì davanti. Se il professore li beccava lì dentro fuori orario scolastico, probabilmente l'avrebbe punita e avrebbe tolto minimo cinquanta punti a Grifondoro. A Serpeverde e, in particolar modo a Malfoy, non avrebbe detto sicuramente niente ma lei, che non era la sua pupilla prediletta, non se la sarebbe cavata con poco. E se Malfoy tendeva a giocare sporco, lei non l'avrebbe di certo lasciato fare. Il biondo sbuffò tremendamente irritato.
"Che diavolo c'è che non ti va bene Weasley? Volevi un'aula vuota, eccola." Ringhiò scontroso.
"Ma certo, proprio l'aula di Piton. Così se ci trova qua dentro verrò sicuramente punita e toglierà un sacco di punti a Grifondoro con qualche assurda motivazione." Sbottò acida.
"Non entrerà in classe a quest'ora, Weasley. Inoltre non ho tempo da sprecare con te, mi sembra di averlo già detto appena ho deciso di sprecare il mio tempo per uscire, dopo che il marmocchio di Owners del primo anno è venuto da me, terrorizzato, dicendomi che volevi urgentemente parlarmi."Le rispose Glaciale.
"Fare il pallone gonfiato con i più piccoli non ti rende di certo migliore, semmai solamente più idiota di quello che già non saresti normalmente. In ogni caso, parli tanto, ma parli a vuoto, considerando il fatto che non ti sei fatto pregare poi così tanto per uscire. Significa che sei interessato a ciò che voglio dirti." Lo smontò Ginny. Draco la incenerì con lo sguardo, sempre più consapevole che nemmeno lei scherzava. Non era di certo alla pari con la Granger, ma stava iniziando a capire perché fossero così amiche.
"Sono uscito perché sono certo che ti mandi qualcuno, Wealey. Altrimenti non avrei sprecato il mio tempo, credimi. Adesso entra, Piton non verrà." Le rispose irritato. La sua strafottenza stava raggiungendo un picco già troppo elevato. Scomparve nell'aula e aspettò che la ragazza, seppur sbuffando, entrasse dopo di lui. Se voleva parlargli che smuovesse le sue chiappe d'oro, visto che oltre tutto era stata lei a disturbarlo. Che per lo meno si adattasse senza fare troppe storie.
"Mettila come vuoi Malfoy, in ogni caso non mi manda nessuno. Sono qua di mia spontanea volontà, per parlarti di Hermione." Gli rispose tagliente, facendolo trasalire.
"Shh, ma sei pazza? Se ci sente qualcuno..." Sibilò a denti stretti, eseguendo velocemente due incantesimi sigillanti e insonorizzanti. Quei fottuti Grifondoro dovevano avere sterco di drago nel cervello.
"Cosa vuoi, ti manda lei?" Le chiese più scuro in volto. Ginny restò in silenzio, facendo si che Draco traesse le sue conclusioni da solo.
"Non ne sa niente, vero? Quindi...A cosa è dovuta questa tua improvvisa, amorevole, decisione di venire qua a parlarmi di lei?" Le chiese ironico. Ginny si prese qualche secondo per pensare.
"Ti sei comportato in modo orribile con lei... e non se lo meritava. Ti rendi conto della fiducia che ti ha dato, dopo tutto il male che le hai fatto in questi anni? Non puoi sottovalutarlo insultandola in quel modo." Non le sembrò una risposta decente, anche perché le sembrò che Malfoy volesse seriamente fulminarla con lo sguardo.
"Ti ha detto proprio tutto?" Le rispose con un sibilo glaciale.
"Sì." Gli rispose secca.
"E hai pensato di venire a ficcare il naso, non è così?" Le domandò velenoso. Gli sembrava anzi, sperava, che fosse tutto un fottutissimo scherzo che si stava prolungando troppo a lungo perché altrimenti non si spiegava come i grifondoro potessero essere così invadenti, ficcanaso e totalmente privi di attaccamento alla vita. Masochisti squinternati, ecco cos'erano. E terribilmente fastidiosi.
Ginny sospirò, sbuffando aria che le scompigliò alcune ciocche rosse. I suoi occhi color cioccolato brillavano alla luce delle lanterne, ma il suo volto era terribilmente serio. Non si sentiva a suo agio con Malfoy, stare lì era tra gli ultimi dei suoi desideri, ma quella discussione doveva farla e quindi, doveva imparare ad affrontarlo.
"Non voglio ficcare il naso, voglio aprirti gli occhi...Su diverse cose, e dovresti poi ringraziarmi, in futuro. La prima, ovviamente, è su Hermione. Devi chiederle scusa...Non merita di star male per qualcosa di cui non ha colpa..." Draco la stoppò immediatamente, travolto da quel discorso secondo lui scervellato. Chiedere scusa? Ringraziare? Non aveva colpe? Ok, pure la rossa era letteralmente squinternata.
"Un passo alla volta Weasley, perché stai dicendo una gran lista di stronzate. Io credo che tu voglia ficcare il naso eccome, o mi sbaglio?
Il fatto che tu non faccia parte del magico trio, che Potter non ti degni di uno sguardo, che la tua migliore amica sia sempre un passo avanti a chiunque, quindi tu compresa, ti sta iniziando a pesare al punto di voler compiere azioni totalmente avventate, come venirmi a cercare, per provare a dare sfoggio alle tue doti.
Se mi sbaglio, correggimi. Altrimenti non sprecare fiato inutilmente." Le rispose mellifluo. Sapeva che non avrebbe mollato facilmente, ma prima voleva metterla alla prova. La rossa non gliela cantava giusta, se era venuta a cercarlo di sua spontanea volontà, doveva esserci una ragione.
Ginny incassò il colpo, deducendo mentalmente che Malfoy era molto più acuto di quello che poteva sembrare. Perfido, certo, perché non aveva di certo evitato frasi taglienti con l'intento di ferirla ma pur sempre acuto. La vedeva lunga, inutile negarlo.
"In parte hai ragione, Malfoy. Vivere nell'ombra di tuo fratello maggiore, del ragazzo che ti è sempre piaciuto e della tua migliore amica non è bello. Ti senti soffocare quando tentano in ogni modo di tenerti sotto una campana di vetro, sempre con la speranza di proteggerti da tutti e da tutto. Ma arriva quel momento, in cui ti stanchi di sentirti dire cosa devi o non devi fare e a quel punto, decidi di voler agire di testa tua.
Non sono qua per raccontarti la mia vita o quella dei miei amici. Sono qua per parlarti veramente di Hermione e per cercare di aprirti gli occhi. Quindi ti sarei grato se tu non mettessi in mezzo Harry, mio fratello o qualsiasi altra cosa o persona estranea al nostro dialogo." Gli rispose pacata. Draco sgranò gli occhi per la sorpresa. Sentirsi dar ragione da una Weasley, era la fine del mondo e a quel punto, forse, poteva anche degnarsi di ascoltarla.
"Sai Weasley, credo che voi grifondoro siate completamente scervellati e tu, non aspettarti la mia compassione, ma in cambia potrei anche degnarmi di ascoltarti. Basta che faccia in fretta e poi non lo riferisca a nessuno." Le rispose con una smorfia. Ginny si sentì sollevata, averlo almeno in parte interessato in una discussione le avrebbe reso le cose più semplici.
"Non mi serve la compassione di nessuno, tanto meno la tua. Voglio solamente che tu mi ascolti e capisca, seriamente e senza fare tante sceneggiate, cosa ho da dirti. Devi chiedere scusa ad Hermione, perché ti sei accanito contro di lei senza nemmeno provare a ragionare." Riniziò a parlare, sempre pacata e sugli attenti. Dubitava che Malfoy avrebbe mantenuto una calma costante.
Il biondo strinse la mascella, cercando di restare calmo, cosa che gli risultava impossibile. Come faceva a non urlarle contro quanto fosse incazzato, come faceva a non vomitarle addosso il vortice di odio e rabbia repressa che si portava dentro da troppo tempo ormai, senza gridare e imprecare?
"Weasley...Stai mettendo a repentaglio la mia pazienza questo pomeriggio e voi grifondoro, state mettendo a repentaglio la mia sanità mentale e la vostra cazzo di vita. È possibile che desideriate così tanto la morte, a tal punto da andarvela a cercare?
Quella dannata intervista, ti rendi conto, anche solo in parte, del putiferio che ha scatenato? Se prima Potter lo volevano morto, adesso consideralo un morto che cammina. Non gli sfuggirà in eterno...Lui ottiene sempre ciò che vuole." Sbottó Draco.
La sicurezza di Ginny vacillò come un castello di carte, che la fece rabbrividire di orrore e paura.No, non poteva essere come diceva Malfoy. Harry non sarebbe morto, loro avrebbero vinto quella guerra, tutti inseme.
"Vogliamo vincere questa guerra Malfoy, e la vinceremo. Lotteremo, con ogni mezzo a nostra disposizione e se il primo passo per smuovere la popolazione magica è un'intervista, perché non provare?" Sbottò la ragazza, riacquistando lucidità.
Draco strinse i pugni con forza e scrutò Ginny con riluttanza. Dovevano essere matti...Il signore oscuro era risorto, vincendo anche la morte, e né Potter né tutti loro messi insieme avevano uno straccio di possibilità contro di lui. Come diavolo pensavano di sconfiggere un essere che a quanto pareva era immortale?
"Voi siete tutti matti. Vi farete ammazzare, uno per uno. Vuole Potter morto, e non gliene può fregar di meno di chi ammazza per poter arrivare a lui.
Voi non potete, non volete capire. Questo non è un fottuto gioco. Voi e l'ordine della fenice non potete vincere e non fare quella faccia, so cos'è e cosa vuole, volete fare." Sputò fuori Draco. Ginny sentì il cuore battere più velocemente...Cosa sapevano Malfoy e i mangiamorte? Se solo Malfoy aveva aperto gli occhi, sarebbe potuto essere prezioso per l'ordine. Hermione poteva cambiarlo a tal punto da renderlo una persona migliore? Da farlo collaborare?
"L'hai mai visto...?" Gli chiese Ginny in un sussurro. Draco fece una smorfia disgustata e sotto sotto spaventata. Diamine che no, e nemmeno ci teneva a vederlo...
"Weasley, ti ripeto, voi sapete troppo poco di lui e di questo mondo in generale e giocare a fare i piccoli eroi brancolando alla cieca non vi è di certo d'aiuto.
Non crederai mica che il Signore oscuro sia l'amicone di turno che organizza cene ed eventi di compagnia e divertimento, o che venga a fare visite di cortesia a casa con tanto di vino e biscotti in omaggio, generosamente offerti da lui, vero?
Non l'ho mai visto, non si mostra facilmente e quando si mostra, lo fa solo con la sua cerchia più ristretta. Agisce nell'ombra, come un serpente. Ed è per questo che nessuno crede al suo ritorno.
Svegliati Weasley, e sveglia anche i tuoi amichetti. Avete fatto una cazzata con quella dannata intervista e peggiorerete sempre di più la vostra posizione. Non ve ne rendete conto? Il ministero vi vuole fuori dai piedi, la Umbridge non è qua per caso... A breve, tra Hagrid o la Cooman, uno dei due verrà sbattuto fuori dal castello, sono entrambi sulla lista nera del ministero." Draco fece una smorfia e Ginny rabbrividì impercettibilmente... Forse la situazione era molto peggiore di quello che pensavano.
"Da che parte stai Malfoy?" Chiese Ginny aspra. Era essenziale che il biondo prendesse una posizione...Soprattutto per il bene di Hermione. Il giovane la guardò di rimando, sentendo un peso spiacevole calargli sul petto. Ancora quella domanda... Da che parte stai? Da che parte stava...Non sapeva rispondere, perché non lo sapeva.
"Ancora questa domanda?" Grugnì scontroso, facendo aggrottare le sopracciglia a Ginny.
"È essenziale Malfoy. Senti, so che ci odiamo, per un motivo o per un altro. Ma il motivo principale per il quale sono venuta a cercarti, è Hermione. È giusto che tu decisa adesso da che parte stare. Speri in un futuro dove potrai vivere sereno oppure, desideri un futuro dove ti dovrai aggiungere ai mangiamorte e dovrai diventare un assassino, uccidendo degli innocenti, per degli ideali folli di un pazzo che non esiterebbe ad uccidere i suoi stessi sostenitori?."
Draco iniziò a sudare freddo e iniziò a camminare avanti e indietro, stringendo i pugni quasi dolorosamente. Si sentiva dilaniato a metà. Gli tornarono in mente le parole di suo padre dell'estate precedente... Il caro vecchio Lucius voleva che diventasse un mangiamorte, credeva negli ideali del Signore oscuro, ma lui? Si era ribellato, aveva urlato contro suo padre, perché contrario a tutto ciò.
Ma cosa doveva fare? Le parole della Weasley, ma ancor prima quelle della Granger, l'avevano colpito, non poteva negarlo. Come sarebbe stato vivere in un mondo senza la tirannia di Voldemort e la consapevolezza di non dover più uccidere a sangue freddo degli innocenti? Alla fin fine cosa gliene fregava dei babbani e dei mezzosangue? La Granger, che aveva sempre insultato e disprezzato infine, seppur non sapesse cosa ci fosse di preciso tra di loro e al momento avessero litigato, niente di nuovo, si era dimostrata diversa da come l'aveva sempre immaginata.
Certo, restava una secchiona incallita super rispettosa delle regole ma, cosa che un anno prima avrebbe ritenuto impossibile e assurdo, con lei era riuscito a passare sopra lo stato di sangue. Se ce l'aveva fatta con lei, poteva farlo pure con gli altri?
Ma poi il solito pensiero gli balenò in mente e si fermò per guardare Ginny, che a sua volta aspettava pazientemente una risposta.
"Mi stai, mi state chiedendo di tradire la mia famiglia." Rispose lentamente. Era la verità...Per passare dalla loro parte avrebbe dovuto tradire suo padre e di conseguenza, sua madre. Voldemort l'avrebbe scoperto e li avrebbe ammazzati tutti.
Ginny cercò di ragionare e rielaborare in fretta la risposta del biondo.
"Ti stiamo chiedendo per lo meno, al momento, di collaborare. Non devi tradire la tua famiglia ma magari, convincere tuo padre a cambiare frazione. Così non tradiresti nessuno e al tempo stesso faresti la scelta giusta." Gli rispose.
Draco scoppiò in una risata roca, priva di allegria.
"Non funziona così Weasley, non si decide di voltargli le spalle e tanti saluti. Una volta che diventi un mangiamorte, lo servi fino alla morte. Altrimenti, sarà lui ad ammazzarti, insieme a tutta la tua famiglia. Anche se convincessi, cosa alquanto complicata, mio padre a cambiare frazione, non potrebbe andarsene e basta." Le rispose.
"Ma potreste nascondervi, potreste aiutarci e noi, a nostra volta vi aiuteremmo." Gli rispose Ginny decisa.
"E vivere una vita da reietti tra feccia che ci odia e disprezza? Sia chiaro, odio ricambiato. Ma stai certa che mio padre non leccherá le chiappe a voi dell'ordine della fenice. Come minimo ci mandereste in pasto ai dissennatori alla prima occasione buona. Inoltre mio padre non può lasciare il lavoro, risulterebbe troppo sospetto e inizierebbero le ricerche. Non puoi pensare di farla così semplice." Sbottò il biondo. Ginny lo guardò male, lanciandogli un'occhiata di fuoco.
Quando aveva nominato la vita da reietto, gli avrebbe volentieri urlato contro che Sirius era costretto a farlo da anni perché accusato ingiustamente di crimini mai compiuti, eseguiti in realtá da quel traditore di Peter Minus, che era poi tornato, strisciando, al cospetto di Voldemort e dei mangiamorte. Ma si era ovviamente trattenuta...
"Sii sincero e ammetti che non volete rinunciare alla vostre ricchezze e ai vostri comfort. Hai ragione, noi feccia non siamo di certo all'altezza di voi Malfoy...Però, guarda caso, siamo proprio noi a mettere a repentaglio le nostre vite per salvare il mondo magico e quindi, pure le vostre preziose e agiate vite. Dovresti toglierti un po' di puzza da sotto il naso e scendere dal piedistallo." Sbottò Ginny arrabbiata. Era mai possibile che non fosse riuscito ad apprendere proprio niente da Hermione? Non poteva semplicemente aprire gli occhi e iniziare a collaborare? Ma certo che no, un Malfoy che si abbassa a tali, spregevoli, livelli era un abominio anche solamente pensarlo.
Draco storse il naso profondamente irritato. Quella discussione lo stava scombussolando nel profondo e non sapeva più su che specchi arrampicarsi. La Weasley non voleva comprendere la sua posizione, facendola troppo facile. Avrebbe voluto vedere uno qualsiasi di loro, al suo posto, giusto per vedere come si sarebbero comportati.
"Ti rendi conto che ci gireremo in torno all'infinito, Weasley? Voi fate sembrare le cose tutte facili, quando si tratta di dover far fare qualcosa agli altri. Quando però entrate in ballo voi, ecco che sembrate affetti dalle peggio disgrazie e catastrofi del mondo." Sbuffò esasperato, portandosi una mano tra i biondissimi capelli, così chiari da sembrare dello stesso colore della neve.
"Prova almeno a collaborare. Chiarisci con Hermione, trovate un equilibrio. Lei saprà aiutarti e tu, senza doverti esporre più del necessario, potrai aiutarci. Dì quello che sai, che pensi, che puoi aver sentito o qualsiasi cosa ti possa sembrare utile per vincere questa guerra." Lo incitò Ginny. Aveva ormai capito che continuare ad accusarsi a vicenda non avrebbe portato a niente di utile, tanto valeva lasciar perdere e insistere per farlo cedere.
Draco la scrutò attentamente, ragionando febbrilmente. In quel momento avrebbe voluto avere Blaise con sé...L'avrebbe sicuramente saputo consigliare. Ma era solo, ed era fottuto. Sospirò rumorosamente, decidendo di chiedere un po' di tempo per pensarci...Al momento non si sarebbe esposto di più.
"Ho bisogno di un po' di tempo per pensarci, ok? Non puoi piombare qua, ficcanasare, e pretendere di decidere cosa devo o non devo fare. Ricordati che vi odio, non vi sopporto, e che aiutarvi non porta niente di utile a me. Quello che c'è tra me e la Granger è fuori da questa discussione." Grugnì esausto.
Ginny sospirò pesantemente, desiderando ardenemente il calore della sala comune. Quei sotterranei la stavano deprimendo...E comprese che la discussione era finita. Al momento non avrebbe ottenuto niente di più. Ma si reputava soddisfatta...Malfoy ci avrebbe pensato e sembrava propenso a collaborare, almeno in minima parte.
"Bene, pensaci pure...Ma prendi la decisione giusta." Gli rispose infine. Draco la guardò pensieroso, decidendo di darle un avvertimento prima di lasciarla andare. Alla fine glielo doveva, seppur per assurdo.
"Ah, Weasley...Prima che tu te ne vada. Ti do un consiglio... Scegliteli meglio i fidanzati. Quello attuale non si risparmia nessun dettaglio a riguardo della vostra vita...Privata." sottolineò la parola privata con una smorfia scettica.
Ginny si paralizzò sul posto, sentendo il cuore scoppiarle nel petto.
"Cosa diavolo stai dicendo Malfoy?" Sussurrò sconvolta.
"Hai capito benissimo.Mezza scuola è a conoscenza di tutto quello che fate e te ne ho appena dato la prova. Forse faresti meglio a mandarlo al diavolo." Le rispose con tono strascicato.
"C-com'è possibile..." Sussurrò Ginny sconvolta. Non poteva credere che Michael fosse arrivato a tanto...Improvvisamente tutto il suo coraggio crollò come un mucchietto di foglie sparse dal vento. La vergogna e l'umiliazione le resero gli occhi lucidi ma si sforzò di non piangere, non davanti a Malfoy per lo meno. Alla fine, seppur umiliante, doveva solamente ringraziarlo per averle detto la verità...
Draco schioccò la lingua contro il palato, scettico e a disagio. Sperava di cuore che non iniziasse a frignare...Consolare la Weasley era l'ultima cosa che voleva fare.
"Va a giro vantandosene con i suoi amichetti del cazzo che a loro volta, lo vanno a ridire ad altre persone e le voci alla fine circolano. Ovviamente stanno ben attenti a non far trapelare niente con i tuoi fratelli, se è questo che temi." Le rispose, scrutandola sempre a debita distanza.
Ginny evitò il suo sguardo, vergognandosi profondamente. In quel momento odiava Micheal Corner più di qualsiasi altra persona al mondo. Che razza di reputazione aveva per colpa sua? Cosa pensavano di lei gli altri studenti? Probabilmente la vedevano come una poco di buono...Si sentì sporca, nuda e inadeguata e in quel preciso istante, l'unica cosa che le venne in mente fu di correre da Hermione per chiedere il suo aiuto.
"Grazie per avermelo detto... A-adesso se non ti dispiace vado...Pensa a ciò che ti ho detto e parla con Hermione." Sussurrò la rossina, voltandogli le spalle e affrettandosi ad uscire senza aspettare una risposta. Sapeva che l'avrebbe fatto, e non avrebbe retto un istante di più in quella stanza. Adesso aveva un grosso problema da risolvere... Un problema veramente spiacevole e doloroso.
"Maledetto Michael Corner, me la pagherai in qualche modo." Sussurrò a denti stretti, quando ormai fu lontana.
Draco non la fermò, si limitò a rimuginare sulle sue parole per qualche minuto, intenzionato a parlarne con Blaise il prima possibile. Ovviamente l'amico sapeva della stronzata che aveva combinato e non si era risparmiato a sua volta il terzo grado e sarebbe sicuramente stato d'accordo con la rossa. Avrebbe dovuto parlare alla Granger...
-Capitolo finitooo, ce l'ho fatta! Vi ho fatto aspettare un po', ma mi serve tempo per scrivere capitoli così lunghi 😱. Questo è interamente dedicato a Draco e Ginny ma tranquilli, non ci sarà nessun inciucio tra di loro xD Ginny è veramente andata solamente in buona fede a cercare la nostra serpe per parlargli di Hermione e di quello che avrete sicuramente letto. In compenso voglio far mollare Ginny e Michael...L'ho sempre trovato un personaggio inutile. Si mollerebbero ugualmente, ma io voglio dargli un tocco in più 😎. Grazie a tutti per i voti e i commentiiiii, siamo quasi a 50.000....Per me è un traguardo enorme e sono emozionatissima ❤. Grazie di cuore a tutti, davvero. Comunque se qualcuno mi volesse seguire su qualche social me lo dica pure, vi seguirei a mia volta con gran piacere 😘. Un bacione enorme a tutti e a prestooo.-
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