È una follia Hermione
"Mi stai dicendo che Rita skeeter è un animagus non registrato, che tu l'hai catturata e rinchiusa in un barattolo fino al rientro a Londra per poi farle giurare di non fare interviste per un anno e che adesso, vuoi rintracciarla per chiederle di fare un' intervista ad Harry e al tempo stesso farla pagare alla Parkinson?" Sibilò Ginny sconvolta.
Hermione il giorno dopo l'incontro segreto con Malfoy era corsa dall'amica e le aveva raccontato per filo e per segno ciò che era successo, lasciandola a dir poco sconvolta.
Hermione annuì raggiante e Ginny la guardò come se fosse ancora più pazza.
"Santo Godric Hermione, stai impazzendo." Esalò Ginny, appoggiandosi al letto di Hermione con una faccia indescrivibile. La riccia sbuffò contrariara
"E perché mai? Secondo me è un'idea ottima." Le rispose testarda.
La rossina scosse il capo pensierosa.
"Ti fai condizionare troppo da Malfoy, Hermione. Sei gelosa della Parkinson, e vuoi trovare ad ogni costo il modo per fargliela pagare... Ma secondo me non porterà a niente di buono questa faccenda. Ci sono troppi contro e pochi pro. È un rischio che secondo me non merita di essere corso." Le rispose sincera.
Hermione preferì non ribadire sulla parte della sua gelosia nei confronti di Malfoy. Piuttosto decise di scandagliare i dubbi dell'amica per convincerla che in realtà la sua era un'ottima idea.
"Pensaci Ginny, Harry potrà raccontare tutta la verità. La sua intervista sarà pubblicata e migliaia e migliaia di maghi e streghe potranno conoscere ciò che realmente è accaduto, decidendo magari di allearsi con Harry e Silente."
La giovane Weasley sembrava molto dubbiosa e il continuo mordicchiarsi il labbro superiore indicava quanto fosse preoccupata.
"È una follia Hermione. Prima cosa non puoi sapere se Harry accetterà.
Seconda cosa devi prima rintracciare la Skeeter e poi convincerla a fare questa follia.
Terza cosa, nel caso entrambi accettassero, la gazzetta non pubblicherà mai un simile articolo.
Quarta cosa, non puoi sapere la reazione della popolazione... E potrebbe finire male.
E quinta e ultima cosa, forse la più importante, ricordati che c'è di mezzo la Umbridge. Ti puoi solo immaginare la sua possibile reazione davanti a un simile affronto? Non andrebbe a finire bene." Disse davvero preoccupata. I suoi occhi facevano trapelare tutta la paura che cercava di celare dietro a una finta maschera di compostezza.
Fu il turno di Hermione ad essere preoccupata. Ci aveva pensato, ovviamente. Ma analizzando i vari problemi aveva cercato di porre un rimedio a tutti quanti.
"Harry vuole che si sappia la verità, quindi questa sarebbe un'ottima opportunitá per lui. Avrebbe l'occasione di raccontare per filo e per segno ciò che è successo quella notte, come già ti ho detto.
Per la Skeeter non è un problema. Non sarà difficile rintracciarla, in quanto sono certa che è rimasta a Londra. Sa che l'ho in pugno e non esiterà ad accettare. Per lei questa è un'opportunità ghiotta. Una simile intervista la farebbe tornare alla ribalta e sono certa che non aspetti altro.
Per la questione della gazzetta sono perfettamente consapevole che non approverebbe mai. Infatti, ho trovato una soluzione. Chiederò a Luna se suo padre potrà pubblicare l'intervista sul cavillo, sono certa che non rifiuterà.
E per la questione Umbridge, so che è rischioso. Ma se vogliamo vincere questa battaglia dobbiamo lottare Ginny, non possiamo farci calpestare altrimenti sarà tutto inutile. Non vinceremo mai di questo passo. Purtroppo ogni cosa ha il suo prezzo.
Parlando invece della reazione della popolazione magica la risposta è ovvia. Una parte si convincerà definitivamente della pazzia di Harry, una parte si convincerà ancora di più della sua sincerità e una parte, capirà che Harry ha sempre sostenuto la verità e quindi, passerà dalla sua parte. Non possiamo pretendere l'appoggio di tutti, è impensabile, ma possiamo sperare di ottenere nuovi alleati." Spiegò brevemente.
Ginny ormai aveva quasi gli occhi fuori dalle orbite per quanto era sconvolta.
"Tu stai impazzendo, dimmi che è tutto uno scherzo." Pigolò agghiacciata. La riccia inarcò le sopracciglia scettica e aspettò che l'amica proseguisse.
"Voglio dire Hermione, io voglio bene a Luna ma insomma... Il cavillo... Per Godric! Quella rivista parla di animali immaginari e altre stramberie del genere. Pensi davvero che la gente prenderà sul serio una simile intervista se pubblicata su quel giornale? Penseranno che sia l'ennesima stramberia del padre di Luna." Balbettò incredula.
Hermione sospirò stancante, prima di meditare qualche secondo e poi riprendere a parlare.
"Ci ho pensato parecchio ineffetti, e so che tu hai ragione. Però sono arrivata alla conclusione che questa è l'unica opzione a nostra disposizione. Nessuno accetterebbe, hanno tutti troppo paura del ministero. Luna e suo padre invece, oltre a credere ad Harry, non temono Carramell." Concluse così il discorso.
Non sapeva da quanto tempo stessero parlando, ma aveva sperato che convincere Ginny sarebbe stato più semplice. Invece l'amica si mostrava piuttosto restia ad assecondarla e a quel punto non capiva se il suo piano fosse realmente troppo avventato oppure, Ginny aveva davvero paura della possibile reazione della Umbridge.
"Non lo so Hermione. So che in ogni caso tu questa intervista la farai, ma sono sincera quando ti dico che questo piano è una follia. Non finirà bene. La Umbridge si infurierá con Harry, lo punirá e Godric solo sa cosa potrebbe fargli...È un affronto da non sottovalutare." Aggiunse mesta Ginny. Quella situazione non le piaceva per niente, non che non fosse una buona idea sotto sotto, ma era davvero una follia e assecondare Hermione in quel piano suicida tra le mura di Hogwarts e sotto il naso della Umbridge, la faceva rabbrividire per il terrore. Forse forse lei avrebbe preferito Voldemort, almeno l'avrebbe fatta secca su due piedi. La Umbridge invece avrebbe torturato
Harry lentamente e senza pietà, rendendogli l'anno scolastico ancora più un inferno.
Ne valeva davvero la pena?
Hermione trasalì a quelle parole. Non ci aveva minimamente pensato. Come aveva potuto tralasciare una cosa così importante? Che razza di amica era, se non si preoccupava di valutare i rischi che avrebbe potuto correre il suo migliore amico?
Era un'amica orribile, ecco cos'era. E aveva tutte le sue buone ragioni per affermarlo.
"Mi assumerò tutte le colpe, mi farò punire io se necessario. Sono pronta a prendermi tutte le conseguenze." Rispose senza battere ciglio. Sì, era il minimo che avrebbe potuto fare. Quell'intervista andava fatta, ma ci sarebbe stato un prezzo da pagare, e lei lo sapeva. Ma Ginny aveva ragione... Come al solito sarebbe stato Harry a subirne le conseguenze e ciò non era giusto. La responsabile era lei e lei avrebbe pagato per ciò che a breve avrebbe organizzato.
Ginny scosse la testa con un sorriso triste.
"Sai Hermione, vi ho sempre osservati nell'ombra, senza mai intromettermi. Forse non capirò mai il vero rapporto che vi lega. Ma so per certo che tutti e tre insieme siete indistruttibili, anche se avete questa mania di autolesionarvi e cacciarvi in ogni guaio possibile e inimmaginabile che un po' mi spaventa.
Tu sei la mente del gruppo. Quella più intelligente che riesce a trovare sempre un rimedio a tutto.
Harry, anche se non vuole accettarlo, è l'eroe della situazione che, grazie alla sua testardaggine, riesce sempre ad uscirne vivo.
E mio fratello, anche se insicuro e un po' maldestro, riesce a completarvi dando man forte."
Hermione fece un sorrisino tremolante, segno che aveva apprezzato e riconosciuto per vere le parole dell'amica.
"Come dice Harry : non siamo noi a cercare i problemi. Sono loro che riescono sempre a trovarci." Mormorò.
"Harry a volte se le va a cercare ma dettagli a parte, non ti permetterebbe mai di incolparti per lui. Nessuno dei due dovrebbe essere punito ma se questo dovesse accadere, si prenderebbe lui a carico la colpa e questo lo sai." Rispose Ginny con una piccola smorfia.
"Ma non è giusto! Sono io che organizzerò il tutto." Rispose Hermione arrabbiata. Ginny aveva ragione, lo sapeva che Harry si sarebbe preso ogni responsabilità, ma non poteva permetterglielo.
L'amica scosse la testa sovrappensiero.
"Hermione, una volta che Harry prenderà una decisione, la responsabilità sarà soltanto sua. Io posso anche proporti di rapinare la Gringott, ma se tu non accetti non ci saranno conseguenze. Se invece decidi di darmi ascolto, la responsabilità sarà tua. Mi capisci?" Le chiese.
Hermione sospirò contrariata. Il discorso di Ginny non faceva una piega. Forse non era l'unica più intelligente del gruppo. Magari Ginny non era studiosa come lei, non conosceva interi libri e argomenti a memoria e alla perfezione come nel suo caso. Ma con i consigli era sicuramente più brava.
"Io però non voglio che Harry venga punito." Mormorò
"In cuor suo lo sa. Starà a lui decidere se accettare o no la tua proposta. Nemmeno io ne sono felice e ti ripeto, continuo a pensare che questa sia un'idea folle. Ma so che tu vuoi metterla in pratica e quindi è inutile che cerchi di farti desistere. Alla fine potrebbe seriamente avere dei buoni risultati." Le rispose la rossina con un sospiro tremolante.
Aveva appena firmato un patto con il diavolo dando la sua approvazione ad Hermione. Ma era inutile, la riccia aveva ragione. Se volevano vincere quella guerra dovevano ribellarsi anche se ciò comportava dei prezzi da pagare.
"Pensi che prima o poi le cose andranno meglio?" Chiese la riccia.
"Quando ci toglieremo la Umbridge dai piedi, sicuramente." Rispose Ginny convinta, cercando di fare un sorriso incoraggiante alla ragazza che si era accovacciata a gambe incrociate sul letto davanti a lei.
Hermione rispose al sorriso con aria più serena.
"E con Malfoy come andrà?" Chiese mesta, lasciando correre i suoi pensieri in direzione del biondo. Ginny la scrutò silenziosamente.
"Quello spetta a voi deciderlo. Nel frattempo cerca di non litigarci più e organizza un incontro con lui. Anche se ti ripeto, non potrete vedervi per sempre in quel maledetto bagno." Le rispose pacata.
La riccia sbuffò pensierosa. Non poteva portarlo nella stanza delle necessità, era pericoloso. Ma non poteva nemmeno vederlo per sempre nel bagno dei prefetti.
"Semmai cercheremo un aula vuota." Brontolò imbarazzata, facendo sogghignare Ginny.
"Hai intenzione di fare sesso in un aula in disuso? Non ti facevo così azzardata." La prese in giro l'amica.
"GINNY!" Gridò Hermione rossa in faccia, tirandole contro il primo oggetto che le capitò sotto mano, che per sua fortuna si rivelò un cuscino. La rossina scoppiò a ridere di gusto e quando si fu calmata disse
"Prima o poi accadrà." Sogghignò
"Non farò mai una cosa del genere." Rispose la riccia impettita.
"È solo questione di tempo." Commentò Ginny sicura delle sue parole.
"È meglio se scendiamo a cena." Bofonchiò la riccia, alzandosi indispettita e rossa in faccia, lanciando un'ultima occhiataccia a una Ginny in preda a risatine convulse.
-Il capitolo è finitooo, nel prossimo si parlerà dell'incontro con Draco, dell'intervista ecc! Nel frattempo spero che questo vi piaccia ❤❤❤. Un bacione a tuttiii 😙 -
P.s: Se vi va passate dalla mia nuova storia, che si chiama Vite parallele. Non è una Dramione, è ambientata al tempo dei malandrini, ma Hermione sarà la protagonista e poi vabè, non vi dico altro perché è tutto scritto nella descrizione 😙.
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