Bugie
Non riusciva a togliersi dalla mente quelle parole spietate che ormai, non era più sicura che avesse pronunciato solo in un impeto di rabbia. Verginella frigida... Era così che la giudicava Malfoy? Proprio lui, il suo antico rivale, del quale alla fine si era fidata.
Le aveva fatto male, era inutile negarlo. Si era sentita umiliata e calpestata come un'edera rampicante e non era riuscita a fermare le lacrime di rabbia e vergogna che le avevano rigato ininterrottamente le guance per ore. Perché dopo essere fuggita dall'aula in disuso dove aveva discusso con Malfoy, esattamente come durante il primo anno, si era nascosta nel bagno di Mirtilla per piangere in solitudine, e non aveva mai fatto ritorno in classe.
Era ancora seduta contro il pavimento gelido di pietra, quando si rese conto che ormai aveva passato ore a piangere, saltando il pranzo e tutte le restanti lezioni del pomeriggio. A quel pensiero trattenne il fiato allarmata...I suoi amici dovevano essere preoccupatissimi per lei, in quanto era letteralmente scomparsa, ed essersi disillusa e aver lanciato un incantesimo silenziante al cunicolo del gabinetto dove si trovava non li avrebbe di certo aiutati a trovarla nel caso la stessero cercando.
Gli ultimi ad aver avuto sue notizie erano stati i suoi compagni di classe di antiche rune, che l'avevano vista uscire insieme a Malfoy. Quel pensiero le strinse lo stomaco in una morsa. Immagini terribili le fecero balenare in mente scene dove i suoi amici andavano da lui a chiedere spiegazioni, facendo prendere una brutta piega a tutta quella storia. Non voleva che il ragazzo sapesse di averla ferita così tanto. Non voleva mostrarsi debole davanti a lui, avrebbe affrontato anche quell'ulteriore problema, da sola o con il sostegno della sua fidata migliore amica, Ginny.
Si alzò da terra, stiracchiando i muscoli intorpiditi per la scomoda posizione in cui era rimasta accovacciata per ore e uscì dal gabinetto, specchiandosi nel vetro scheggiato sopra il lavandino che avrebbe dovuto fungere da specchio. Gli occhi erano arrossati e gonfi e i capelli erano più arruffati del solito. Sospirò pesantemente, cercando di risistemarsi al meglio, sciacquandosi il volto con l'acqua fredda e utilizzando qualche piccolo incantesimo che aveva scoperto per ridarsi un aspetto umano. Sperò che qualcuno le avesse riordinato le sue cose per poi portarle in sala comune.
------------------------------------------------
Ron camminava avanti e indietro nell'agitazione più totale, seguito a ruota da Harry altrettanto teso, Ginny silenziosa e al tempo stesso preoccupata e i gemelli a fargli compagnia, tutti quanti nella sala comune dei Grifondoro. Hermione era ormai scomparsa da ore e nessuno di loro aveva più avuto sue notizie. Non era da lei comportarsi così. Nel caso si fosse assentata l'avrebbe certamente detto, ma dopo così tante ore ormai pure Ginny era seriamente preoccupata. L'avevano cercata in lungo e in largo senza trovarla e ciò li stava agitando sempre di più.
"Adesso basta, dobbiamo tornare a cercarla, mobilitare il castello e gli insegnanti. Hermione è scomparsa e ci scommetto che c'è di mezzo Malfoy." Gracchiò Ron spaventato, guardando in faccia tutti i presenti. Ovviamente alla fine della lezione, quando i compagni di corso di Hermione avevano constatato che non sarebbe tornata, si erano organizzati per farle arrivare la borsa con dentro le sue cose. Il caso aveva voluto che i suoi effetti venissero consegnati proprio a Ron, al quale era stato spiegato che Malfoy si era presentato a lezione per chiedere di Hermione da parte della McGranitt e di come lei non avesse fatto ritorno.
Ginny lo fulminò con lo sguardo. Nonostante fosse a sua volta molto preoccupata, non le sembrava il caso di fare piazzate. Doveva esserci una spiegazione logica...Ma quale? E se Malfoy si fosse infuriato a tal punto da farle del male insieme a qualche altro serpeverde? No, impossibile, non sarebbe arrivato a tanto. Ma comunque la storia della McGranitt doveva essere sicuramente una scusa per prelevare la riccia di classe. Forse lui sapeva davvero qualcosa, ma non potevano precipitarsi da lui a chiedere spiegazioni. Più Harry e Ron ne stavano fuori e meglio era.
Forse avevano litigato ed Hermione si era voluta prendere del tempo per sé, in ogni caso dovevano trovare una soluzione e se la ragazza non fosse riapparsa da sola a breve, l'avrebbero dovuta trovare loro in qualsiasi modo.
"Smettila Ron, non è il caso di fare piazzate! Magari è impegnata in qualche mansione assegnatale dalla Mcgranitt e non ha avuto modo di avvertirci." Cercò di persuaderlo la sorella.
"Ginny, è quasi ora di cena e ancora non si è vista. Non credi che la McGranitt ci avrebbe avvertiti, sapendo che Hermione è sempre insieme a noi?" Ragionò Harry, cercando di restare calmo.
"Sappiamo che l'ultima persona ad averla vista è stato il furetto. Ma non credo che le abbia fatto qualcosa di male, la colpa ricadrebbe immediatamente su di lui, in quanto ci sono una ventina di studenti più una professoressa ad averli visti insieme." Si aggiunse Fred, cercando di analizzare la situazione per escludere un eventuale aggressione.
"Questo è vero...Ma resta il fatto che è scomparsa e l'ultima persona ad averla vista è stato proprio Malfoy. Magari era talmente arrabbiato per via dell'intervista da non aver pensato alle conseguenze." Si agitò ancora di più Ron, tormentandosi le mani. I presenti si scambiarono uno sguardo cupo. Tutti i serpeverde avevano reagito più o meno male a quella provocazione pubblica, ma non credevano che sarebbero arrivati ad aggredire una studentessa, al massimo l'avrebbero potuta minacciare...Ma poi per cosa? Colui che aveva rilasciato l'intervista era Harry, quindi al massimo se la sarebbero potuta prendere con lui.
"Cerca di calmarti Ron, così non risolveremo nulla." Insistette Ginny. Doveva prendere tempo e sperare sia che a Hermione non fosse successo niente sia che si facesse viva a breve.
"Forse dovremmo davvero parlare con Malfoy." Disse
Fred
"E dargli tanti calci nel posteriore finché non confessa." Concluse la frase George.
"Ragazzi, non abbiamo prove. Sono certa che Hermione stia bene e a breve arriverà, dandoci una spiegazione valida per la sua scomparsa. Inoltre Malfoy sarà in sala comune e non possiamo andare dai serpeverde a chiedere di lui come se niente fosse." Insistette ancora una volta la rossina.
"E invece dovremmo andare da lui Ginny, per il bene di Hermione. Non importa se dovrò vedermela con un branco di serpeverde infuriati. L'unica cosa che in questo momento conta, è il bene della nostra migliore amica." S'impuntò a sua volta il moro.
"Bene, allora andrò io da Malfoy." Rispose Ginny decisa. Se davvero dovevano compiere quella stupidaggine, la più adatta era lei. Mentalmente si appuntò di cantarne quattro alla riccia, non appena si fosse degnata di tornare tra loro. Tutti i presenti la guardarono come se avesse appena imprecato nel peggiore dei modi e Ron diventò di un caldo rosso mattone dietro le orecchie.
"Non se ne parla! Tu non andrai in quel covo di serpi." Sfiatò il fratello più giovane.
Ginny sbuffò esasperata, lanciando un'occhiata fulminante ai ragazzi.
"Voi fareste solamente dei guai e non mi sembra il caso. Io darò meno nell'occhio." Spiegò convinta. Voleva dimostrare ad Harry che era in gamba anche svolgendo un semplice compito e che la ragazzina che arrossiva e fuggiva quando lo vedeva era ormai scomparsa da tempo.
"Non sai dove andare Ginny, inoltre potrebbe essere rischioso." Le rispose Harry, guardandola pensieroso da dietro le lenti degli occhiali. In quelle ultime settimane stava avendo non pochi problemi, soprattutto ad Hogwarts e a causa della Umbridge. Ma ciò che più lo turbava era Hermione. La sua migliore amica, colei che lo appoggiava e incoraggiava sempre e da sempre... Adesso aveva paura per lei, qualcosa gli suggeriva che negli ultimi tempi si fosse cacciata in qualcosa più grande di lei e che non ne sarebbe uscita né facilmente né tanto meno velocemente. Sentiva che Hermione stava mentendo a tutti loro e che l'unica a saperne qualcosa fosse Ginny e, cosa alquanto più preoccupante, sentiva che in qualche modo c'entrasse pure Malfoy. Cosa c'entrasse non lo sapeva, ma era quasi certo che ci fosse in mezzo fino al midollo. Sperava solamente che la riccia non fosse in pericolo, perché se le fosse successo qualcosa, qualsiasi cosa, non se lo sarebbe mai potuto perdonare. Per questo non voleva aggiungere al mazzo pure Ginny, non l'avrebbe mandata dai Serpeverde, quel covo di vipere portava solamente disgrazie.
La ragazza lo guardò torva, perdendosi per un attimo nelle sue iridi verdi. Cosa aveva Cho più di lei? Perché non l'aveva mai notata? Era così sbagliata per lui o forse, nemmeno prendeva in considerazione l'idea di provare a guardarla con occhi diversi per il semplice fatto che era la sorella minore del suo geloso e possessivo migliore amico? Si rese conto di quanto fossero ingiusti i suoi pensieri...Lei un fidanzato dopo tutto lo aveva e al momento doveva pensare a cose più importanti.
"So dove si trova e nel caso mi perdessi chiederei informazioni a qualcuno." Mentì in parte. Non aveva la più pallida idea di dove si trovasse la sala comune dei serpeverde. Che fosse nei sotterranei era scontato, ma si dava il caso che quest'ultimi fossero pieni di corridoi, scale e cunicoli e che la sala comune poteva essere ovunque e nascosta chissà come.
"Non ci andrai. Harry ha ragione, è rischioso. Se ci deve andare qualcuno, i più adatti siamo io ed Harry. Sappiamo dove andare e come comportarci." Le disse Ron, rosso dietro le orecchie. La sorella sbuffó irritata. Non sopportava di essere costantemente obbligata a nascondersi sotto una campana di vetro per i suoi fratelli. Lei era più che capace inoltre, la stavano facendo troppo drammatica.
"Ne sei così sicuro Ron? Immagino che faranno i salti di gioia nel vedere Harry con te al seguito, soprattutto se andrete a chiedere di Malfoy. Quant'è che non fate una visitina in infermeria tra tutti e due? Io darei molto meno nell'occhio." Rispose sarcastica. Strano ma vero i gemelli erano rimasti in silenzio a gustarsi lo spettacolo, mentre Ginny cercava di farsi valere alla grande. Sia Harry che Ron arrossirono lievemente imbarazzati. Le visite di Harry in infermeria non erano una novità. Non che ci fosse andato di sua spontanea volontà, visto che il più delle volte era stato per motivi piuttosto seri, ma quella volta se la sarebbero proprio cercata. Tiger e Goyle sarebbero stati sicuramente felici di rompergli qualche arto.
"Brava sorellina, tu si che ci dai prova di avere un cervello che lavora per il verso giusto." Sogghignò Fred.
"Esatto freddie, potrebbe essere la nostra degna sostituta un giorno, credo che abbia buone possibilità di portare avanti il buon nome Weasley." Si aggiunse George allegramente. Ron fece una faccia assurda, tra l'offeso e qualcosa di indistinguibile.
"Smettetela voi due! Ricordatevi che Hermione è scomparsa e noi, dobbiamo trovarla." Sbottó ancora più rosso, cercando di sviare il discorso.
Harry, fiutando la lite in avvicinamento, si apprestò a cercare una soluzione.
"Non riusciremo mai a trovarci d'accordo in questo modo. Ginny da una parte ha ragione ma dall'altra, resto del parere che sia rischioso che tu vada a cercare Malfoy da sola. Saresti sicuramente capace di difenderti, ma quelli non si fanno scrupoli. È meglio evitare Ginny." Le spiegò Harry gentilmente, cercando di calmare di conseguenza anche Ron.
"Quindi cosa proponi di fare Harry?" Gli chiese Ron, evidentemente soddisfatto che in parte l'avesse assecondato. Ginny, seppur non del tutto contenta, apprezzò che Harry si preoccupasse per lei e comprese che litigare non serviva a niente. Hermione era pur sempre scomparsa.
Harry si mosse a disagio, come ogni volta che gli veniva affibbiato il ruolo di capo, come se fosse una specie di guida che sapeva sempre cosa fare. Ma il punto era che lui non aveva la più pallida idea di cosa dovesse fare, non voleva impartire ordini ai suoi amici. Sotto quel punto di vista si sentiva Voldermort, ed era una cosa che odiava. Un capo con al seguito il suo gregge, al quale impartire ordini. Sospirò stancamente, sperando che Hermione stesse bene. Se anche quella volta toccava a lui decidere, per il bene della loro migliore amica, l'avrebbe fatto.
"Propongo di dividerci. Cerchiamo ovunque...Nei bagni, anche in quelli dei maschi, nelle aule in disuso e non, negli sgabuzzini e ovunque si possa cercare. Chiederemo, molto discretamente, anche ad altri studenti se l'hanno vista. Evitando accuratamente i serpeverde. Io e Ron andremo insieme. Fred, George e Ginny farete altrettanto. Sei l'unica che può guardare nel bagno delle ragazze." Spiegò Harry. Ginny ebbe un'idea improvvisa, che forse li avrebbe potuti aiutare all'istante, ma si zittì non appena si rese conto che avrebbe potuto fare più danni che altro...
Tutti i presenti annuirono e quando fecero per alzarsi e uscire dal buco del ritratto, quest'ultimo si aprì, mostrando una chioma di capelli ricci...
"HERMIONE!" Gridarono tutti in coro, correndo in contro alla ragazza con il cuore mille volte più leggero. La riccia li osservò per un attimo imbambolata, per poi abbracciarli con un groppo di sensi di colpa in gola. Doveva averli fatti spaventare terribilmente.
"Misericcia Hermione! Ti abbiamo cercata ovunque, ovunque...Pensavamo che Malfoy ti avesse aggredita insieme alla sua cricca, visto che ci hanno riferito che è stato l'ultimo a vederti. Stavamo per tornare a cercarti!" Gridò Ron.
La riccia rabbrividì al nome del biondo, ma cercò di fingere un debole sorriso per inventarsi una buona scusa, gli doveva delle spiegazioni e delle rassicurazioni.
"È vero, Malfoy è venuto a cercarmi perché la McGranitt voleva parlarmi. Ovviamente ha letto l'articolo e non era affatto felice. Non si è risparmiato i suoi soliti discorsetti e minacce a vuoto, ma lui non alzerebbe un dito, codardo com'è.
In ogni caso ho parlato con la McGranitt e quando ho finito mi sono resa conto che ormai era troppo tardi per tornare a lezione...Quindi ho pensato di fare un salto nella stanza delle necessità, senza cercare niente di particolare. Ma nella mia sbadataggine ho incappato in un tavolinetto, facendo cadere alcune pozioni.
Una di queste si è aperta e ha rilasciato tutto il contenuto, vecchio di chissà quanti anni se non secoli, sul pavimento e io, che mi sono avvicinata per capire di cosa si trattasse, non appena ho inalato la pozione ho iniziato a sentirmi molto stanca. Così stanca da addormentarmi ed ecco che mi sono svegliata poco fa...Ovviamente saprete che le pozioni quando diventano molto vecchie intensificano il loro potere e diventano molto più pericolose.
Mi dispiace così tanto per avervi fatti preoccupare, ma capirete che mi era impossibile avvertirvi." Non aveva la più pallida idea di come avesse fatto ad inventare una simile bugia e soprattutto, non era certa che se la bevessero. Ginny sicuramente no, su Harry non era particolarmente convinta, Ron probabilmente si e i gemelli, per solidarietà, forse si sarebbero risparmiati.
Ron trattenne il fiato e la guardò spaventato.
"Cielo Hermione, potevi restarci secca, lo sai? Eravamo nel panico più totale." Squittì il rosso. Nel frattempo si erano avvicinati al caminetto scoppiettante e Hermione si stava godendo il calore del fuoco. Nonostante ormai fosse marzo, aver passato ore ed ore a piangere accasciata su un freddo pavimento di pietra, non era per niente piacevole.
Ginny la guardò in silenzio, capendo che quella era una balla assurda. Harry a sua volta la guardò perplesso ma infine, con un sospiro disse
"l'importante è che tu stia bene Hermione...Eravamo davvero preoccupati per te."
"Pensa, che hanno bisticciato su chi sarebbe dovuto andare a chiedere spiegazioni con le forze dai serpeverde. Ginny si è difesa valorosamente." Sogghignò Fred divertito. Hermione lo guardò sconvolta, sentendo il cuore schizzarle fuori dal petto e Ginny la guardò con un'occhiata carica di scuse e spiegazioni.
"Voi siete pazzi! Non posso mancare un attimo che rischiate voi, di farvi uccidere." Commentò sgomenta. Il calore del fuoco le aveva ridato un po' di colore e si sentiva sicuramente rinvigorita ma dopo quella notizia, una nuova ansia le aveva stretto lo stomaco. Merlino solo sapeva cosa sarebbe potuto accadere se fossero andati a cercare i serpeverde proprio nella loro tana. Un pensiero andò anche a Malfoy, incupendola nuovamente...Le sue parole continuavano ad essere coltellate, ma un senso di colpa non riuscì comunque a reprimersi quando si ricordò di averlo aggredito e lasciato dolorante in quell'aula in disuso. Non gli aveva lasciato grossi danni, ma probabilmente parecchie ammaccature si.
"È quasi ora di cena, avrai fame." Chiese Ron, in modo premuroso, ad Hermione. La riccia scosse La testa lentamente. Di scendere in sala grande proprio non ne aveva voglia.
"Ti ringrazio Ron, ma ho preso freddo. Sono ancora scombussolata, ho bisogno di una bella doccia calda e di vero riposo. Mi cucinerò qualcosa e poi penserò a come rimettermi in pari con gli appunti." Gli rivolse un sorriso di ringraziamento e si soffermò su Ginny, che capì senza troppi giri di parole.
"Posso restare a farti compagnia se vuoi. Così se tu avessi bisogno di qualcosa avrai me a disposizione." Si affrettò a dire la rossina.
"Non voglio approfittare della tua gentilezza, ma se vuoi restare per cena mi farebbe molto piacere. Non ce la faccio proprio a scendere in sala grande." Le rispose più allegramente. La prospettiva di avere Ginny con sé la faceva sentire meglio. I ragazzi le guardarono dubbiosi ma non fecero grandi commenti, anche se Ginny invitò la riccia con lo sguardo a precederla per avere delle vere spiegazioni.
"Hermione ero terrorizzata, non raccontare frottole a me. Cos'è successo con Malfoy? Non sai il casino che è venuto fuori...Inoltre stavo per dire una cosa ad Harry che avrebbe potuto creare un guaio enorme, mi sono trattenuta in tempo" Sibilò Ginny, non appena la porta del dormitorio di Hermione le si fu chiuso alle spalle. La riccia la guardò preoccupata, andandosi a sedere sul comodo divano che si trovava in salotto e invitò l'amica a seguirla. In un angolo vide la borsa con i libri e senza che nemmeno glielo chiedesse, Ginny le rispose
"Te l'ho portata qua io la cartella. Non volevo correre il rischio che Harry o Ron venissero a curiosare quando tu non c'eri." Hermione sospirò tremula, prendendo un respiro profondo. Si sentiva così terribilmente confusa... Cosa doveva fare?
"Mi dispiace Ginny, mi dispiace per te ma anche per Harry e Ron. Ho mentito spudoratamente, non so nemmeno se Harry mi crede...Ne dubito. Sono certa che sospetti qualcosa e non so quanto possa reggere la frottola di Cormac. Ultimamente la relazione con i miei migliori amici si basa quasi solo ed esclusivamente su bugie più o meno grosse e non so come rimediare... Vorrei poter smettere di mentirgli, perché mi sento terribilmente in colpa, ma so di non poterlo fare, non per il momento per lo meno.
Con Malfoy è un casino...Lui si è infuriato un sacco per quell'intervista. Non mi aspettavo di certo dei complimenti, ma... Ma mi ha detto cose orribili Ginny, che mi hanno fatta vergognare di me stessa e adesso non so nemmeno se riuscirò ancora a guardarlo in faccia. Abbiamo litigato in un aula in disuso, mi è venuto a cercare per parlare, non pensavo che sarebbe andata com'è andata. Abbiamo iniziato a litigare e alla fine. dopo gli insulti che mi ha rivolto, l'ho schiantato e sono fuggita nel bagno di Mirtilla. Sono rimasta lì, a piangermi addosso, fino a circa venti minuti prima che tornassi in sala comune. Mi sono disillusa e ho insonorizzato la porta quindi se mi aveste cercata anche lì è per quello che non mi avete trovata." Mormorò con la testa bassa.
Ginny sentì un moto di rabbia risalirle nel petto quando pensò a Malfoy e comprese che Hermione era stata insultata. Non si doveva permettere, mai più, di offenderla. Doveva scendere dal suo dannato piedistallo e iniziare ad aprire gli occhi. La riccia aveva cercato di agire per il meglio.
"Cosa ti ha detto quel maledetto idiota?" Chiese Ginny con voce tremante di rabbia repressa. Se solo aveva osato rivolgersi a lei con quegli insulti spregevoli che per anni aveva utilizzato, giurò sulla sua bacchetta che sarebbe andata lei stessa a schiantarlo. La riccia abbassò ancora una volta lo sguardo che, coraggiosamente, aveva rivolto a Ginny e le raccontò per filo e per segno tutto ciò che il biondo serpeverde le aveva detto. Quando ebbe finito il racconto, Ginny era furibonda più che mai ed Hermione, aveva nuovamente gli occhi lucidi.
"Non ti devi vergognare di niente, va bene Hermione? Quel maledetto idiota se ne pentirà della sua maledetta stupidità... Non doveva permettersi... Non doveva permettersi e basta." Soffiò rabbiosa. Come si era permesso di darle della verginella frigida? Con quale, stupido ed ignobile diritto, le aveva rivolto quelle parole? Hermione non era quella stupida vacca di Pansy e non meritava un simile trattamento. Ci avrebbe pensato lei a lui, poco ma sicuro .Hermione sospirò stancamente.
"Lascia perdere Ginny, non puoi farci niente... Ormai l'ha detto e se è questo ciò che pensa di me... Ma comunque cos'è che hai evitato di dire ad Harry?" Cambiò di colpo argomento Hermione, alzandosi per andare a cucinare qualcosa da mettere sotto i denti per cena. La rossina decise di non insistere con l'argomento in quanto l'amica ci stava già abbastanza male di suo, senza che lei continuasse ad inferire.
"Vedi... Eri scomparsa da ore, ti avevamo già cercata in lungo e in largo, eppure non ti avevamo trovata da nessuna parte. Prima che tu arrivassi ci stavamo organizzando per tornare a cercarti, prima di valutare se fosse il caso di chiedere aiuto a qualcuno. Ho pensato che, e mi sembra strano che non ci abbiano pensato Harry o i gemelli prima di me, di controllare sulla mappa del malandrino. Sarebbe stato un attimo trovarti ma poi, ho ripensato ad Harry e ai suoi sospetti. Sono certa che si stia facendo alcune domande e ho immaginato che se gli avessi suggerito questa mia idea poi avrebbe potuto sfruttarla di nuovo a suo favore per spiarti e scoprire cosa fai e con chi sei quando non sei con lui e Ron. Pensa se ti scoprisse insieme a Malfoy. Sarebbe un grosso, enorme guaio. Dovresti ammettere tutto o ti ritroveresti costretta ad obliviare Harry e probabilmente anche mio fratello... E sarebbe una scelta tremenda." Sussurrò Ginny agghiacciata alla sola idea.
La riccia la fissò ancora più spaventata di lei. Le era già apparso orrendo obliviare Gazza, quando si sarebbe dovuta semplicemente assumere le sue responsabilità e, se necessario, scontare una punizione. Per fortuna l'uomo non aveva riscontrato alcun danno, se non forse risultare più scorbutico e irritante che mai ma a parte quelle sciocchezze, Il solo pensiero di obliviare i suoi migliori amici per la sua codardia, era un pensiero vomitevole. Si era ripromessa di non compiere mai più un gesto simile... A meno che non si trattasse di un caso estremamente grave e di vita o di morte.
"Non dirlo nemmeno per scherzo Ginny, non farei mai una cosa del genere. Vada come vada... Mi prenderò le mie responsabilità e le dovute conseguenze..." Sussurrò la riccia.
- Nuovo capitolooo! Volevo farlo leggermente diverso, ma come al solito non riesco a darmi un contegno e sarebbe diventato un capitolo troppo, troppo lungo... Considerando che sono già quasi 4000 parole. Quindi diciamo che lo spezzo in due parti e il pezzo che non metto in questo capitolo lo utilizzerò per scrivere il prossimo. Mi rendo conto di aver già scritto una marea di capitoli, e forse devo trovare il modo di velocizzare alcune parti, perché siamo ancora al quinto anno e voglio scrivere anche tutto il resto, ma di questo passo finirò definitivamente la storia tra qualche anno XD. Non che abbia voglia di finire in fretta la storia, anzi! Però non vorrei sembrare troppo lunga con i tempi e quindi devo un po' valutare come impostare i prossimi capitoli. In ogni caso non vi preoccupate, avrete mooolto da leggere :D! Grazie mille a tutti e bacioni enormi <3 <3 <3.!-
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro