Assurdo
Hermione stava trascinando Ron ed Harry per il parco, diretta verso il Lago nero. Era sempre rossa in faccia e palesemente furiosa per quello che era successo poco prima ma Harry e Ron, completamente ignari di ciò che era successo, nonostante i loro tentativi a vuoto per farla parlare, proprio non capivano cosa le stesse succedendo. Ma vista la sua rabbia, sapevano bene che provocarla non era affatto un bene.
Lei nel frattempo continuava a ragionare tra sé e sé, ancora sconvolta. Cosa diavolo era passato per il cervello a Draco Malfoy? Proprio lui, che da ben quattro anni continuava ad insultarla come se fosse un essere immondo, come se fosse la più disgustosa razza esistente sulla faccia della terra, alla pari degli scarafaggi e degli insetti infestanti...Aveva osato toccarla. Ma non un gesto qualsiasi, come toccarle un braccio o una mano no, lui si era spinto ben oltre. Solamente a ripensarci si sentiva nuovamente terribilmente in imbarazzo. Nessun ragazzo si era mai avvicinato in quel modo volgare e maschilista a lei e il fatto che fosse stato proprio Malfoy a farlo, la faceva sentire sporca violata. Forse il suo, se fatto ad alta voce, sarebbe parso un discorso fin troppo pudico ma lei era così che si sentiva. Malfoy era stato veramente inopportuno e di certo non ci sarebbe passata sopra.
Non sapeva a che gioco stesse giocando, ma non le piaceva affatto e sperava che non si permettesse mai più di rifarlo perché, se mai ci avesse anche solo riprovato, quella volta non si sarebbe limitata a chiedergli spiegazioni, lo avrebbe direttamente schiantato. Però, il suo carattere sospettoso, continuava a farle venire in mente ipotesi su ipotesi, anche se le sembravano una più assurda dell'altra. Ma forse Malfoy sperava che lei si prendesse una cotta per lui e gli facesse una patetica dichiarazione d'amore, mettendola così in ridicolo e umiliandola davanti a tutti, allontanandola dai suoi amici rovinandole la vita per puro gusto di farle del male.
quel pensiero la tormentava dal primo anno, anche se ormai ci aveva fatto l'abitudine. Perché Malfoy la odiava così tanto? Sapeva cosa pensava dei mezzosangue, pur quanto fosse assurdo. Ma insomma, lei di certo non era l'unica mezzosangue che frequentava Hogwarts eppure, contro di lei si accaniva in modo a dir poco ossessivo. Non mancava mai l'occasione di insultarla, umiliarla e tormentarla, nonostante lei lo ignorasse. Un sospetto, seppur infondato, le faceva pensare che forse lui in qualche modo fosse invidioso di lei. Della sua intelligenza, del fatto che eccellesse in ogni materia e che si fosse guadagnata il rispetto dei professori e dei compagni. Che nonostante fosse una mezzosangue lei non si trovava in fondo alla scala sociale come lui sperava.
Si riscosse dai suoi pensieri quando, esasperati e per l'ennesima volta, Harry e Ron praticamente in coro urlarono
"HERMIONE, TI VUOI FERMARE ?" I due avevano il fiatone ed erano sudaticci a causa della semi corsa che avevano fatto per starle dietro. Hermione a mala pena se ne era accorta, infatti li guardò stralunata e con aria interrogativa.
"Cosa avete da lamentarvi?" Domandò forse fin troppo bruscamente, ancora turbata dai suoi pensieri.
"Miseriaccia Hermione, dopo la litigata con Malfoy ci hai trascinati al lago praticamente correndo senza più degnarci di una parola. Va bene che è un idiota insopportabile, ma è sempre Malfoy. Cosa vuoi aspettarti da lui?" Ansimò Ron, piegandosi sulle ginocchia per riprendere fiato.
"Non nominare quel demonio, per favore. Non mi capacito di come possa essere così odioso e quest'anno sembra addirittura peggiorato. Non è semplicemente giornata." Sbottò la riccia, sentendo i peli delle braccia drizzarsi al solo sentir nominare quel nome.
"Nessuno di noi lo sopporta anzi, credo che in questa scuola si possano contare sulla punta delle dita le persone che lo sopportano però sembravi davvero sconvolta prima, come se ti avesse detto o fatto qualcosa di strano mentre noi non ce ne potevamo accorgere." Disse Harry allibito e al tempo stesso sospettoso. Di fronte a quelle parole la riccia deglutì il boccone amaro, pensando a cosa rispondere al suo migliore amico. Nonostante la profonda amicizia che la legava da sempre a Ron ed Harry, non poteva raccontar loro cos'era realmente accaduto perché quello sarebbe dovuto restare un segreto suo e di Malfoy. Inoltre gli amici avrebbero dato di matto ed Harry si era già cacciato in fin troppi guai per essere ancora a inizio scuola.
" Mentre voi eravate a terra ha cercato di far cadere anche me con un tranello, ma me ne sono accorta in tempo. Lui ha ben pensato di prendermi in giro accusandomi di essermi immaginata tutto, nemmeno fossi una povera pazza. Tra quello che ha fatto e detto mi ha veramente portata al limite della sopportazione. Non so se riuscirò a sopportare la sua presenza fino alla fine della scuola senza schiantarlo prima." mentì velocemente, sentendo la rabbia salire nuovamente. Odiava dover mentire ai suoi migliori amici, soprattutto se doveva farlo per Malfoy, ma dir loro che le aveva messo le mani addosso sarebbe stato decisamente peggio.
"Potevi anche dircelo subito, gli avremmo ricambiato volentieri il favore. Ci ha fatto fare la figura degli idioti di fronte a un sacco di studenti." Borbottò Ron, arrossendo come i suoi capelli per l'umiliazione subita da Malfoy. Ma nonostante fosse furiosa, Hermione lo fissò male, incrociando le braccia al petto.
"Siamo prefetti Ron, dobbiamo dare il buon esempio e fare a botte nei corridoi finendo sicuramente in punizione, non rientrerebbe nel dare il buon esempio." Lo ammonì severamente la riccia.
"Ma se hai appena detto..." Iniziò a dire Ron, guardandola come se fosse pazza.
"So cosa ho detto Ron! Ma io non lo farei davvero, non ho intenzione di abbassarmi ai suoi livelli." Lo rimbeccò prontamente, mentre Harry ridacchiava sotto i baffi nel vedere l'espressione da pesce lesso del suo migliore amico.
"Per la miseria Harry...Com'è possibile che trovi sempre la scappatoia per averla vinta lei?" Borbottò incredulo Ron, rivolgendosi al suo migliore amico che scrollò semplicemente le spalle.
"E' più furba di noi." Sorrise il moro con affetto.
"Harry, a proposito di quello che è successo con Malfoy...Cerca di controllarti per favore. Se continui di questo passi finirai in grossi guai con quella megera della Umbridge. Per lei e il ministero sei un problema, un problema bello grosso Harry. Non mi meraviglierei se cercassero di metterti ulteriormente nei guai per trovare una buona scusa per espellerti. Ci sei già andato vicino poche settimane fa. Cerca di trattenerti, per favore. Noi sappiamo la verità, così come le persone dell'ordine e chi ti vuole credere e prima o poi la verità verrà fuori e tutti dovranno accettarla e porti le loro scuse. Ma tu nel frattempo devi cercare di mantenere la calma, perché fare provocazioni e prendere continue punizioni non ti porterà a niente di buono." Hermione cercò di parlargli dolcemente, sapendo quanto l'amico fosse suscettibile a riguardo e nel frattempo cercò con lo sguardo l'aiuto di Ron, che però si mosse a disagio sul posto.
"E quindi cosa dovrei fare? stare zitto, in un angolo, a passare da pazzo bugiardo solamente per paura che una vecchia arpia mi metta in punizione? Non ho paura né di lei né di Carramel. Voldemort è tornato e le persone devono accettare la realtà dei fatti, con le buone o con le cattive." Sbottò il moro, alzando di alcune ottave il tono di voce, già innervosito. La riccia strinse le labbra, lanciando un'occhiataccia a Ron nella speranza che prendesse la sua parte.
"Hai ragione Harry, ma non sei solo. Ci siamo noi con te ed è questo che conta. Davvero ti interessa di quello che pensano le persone di te? Al secondo anno credevano che tu fossi l'erede di serpeverde e che pietrificassi i mezzosangue ma alla fine la verità è venuta fuori e si sono dovuti scusare e vergognare di ciò che avevano pensato. Anno scorso pensavano che tu ti fossi iscritto in chissà quale modo al torneo tre maghi e alla fine è venuto fuori che quello che sarebbe dovuto essere il professor Moody in realtà non era altro che un mangiamorte fuori di testa che ha cercato di ucciderti. In qualche modo verrà fuori la verità anche riguardo a tu-sai-chi! Ma tu devi mantenere la calma, perché agire d'impulso non ti sarà di aiuto e inoltre Silente non lo vorrebbe." Insistette la riccia, facendo rabbuiare l'espressione del suo migliore amico.
Pensare a Silente lo irritava terribilmente nelle ultime settimane, forse perché si sentiva tradito da lui.Dopo quello che era accaduto e stava accadendo, aveva sperato di ricevere dal preside un maggiore appoggio e invece lo stava abbandonando a sé stesso, visto che nemmeno gli rivolgeva la parola e a quel punto gli sembrava evidente che lo stesse ignorando di proposito. Era forse arrabbiato con lui? Non era la prima volta che ci metteva la faccia per proteggerlo e forse questa volta era troppo anche per lui, considerando che per colpa sua aveva perso credibilità e stava passando per un vecchio folle che voleva disseminare il panico tra la popolazione magica per riuscire a far crollare il ministero e impossessarsene diventando lui il ministro. Non era di certo felice che il preside si trovasse in quella situazione...Ma lui che colpa ne aveva se la gente, in primis il ministero della magia e chi lo circondava, erano un branco di ottusi? E non era giusto che il preside se la prendesse con lui, ignorandolo e lasciandolo solo proprio quando aveva più bisogno di lui. Una strana furia si impossessò di lui, ma cercò di ricacciarla indietro. Forse era dovuto a tutto ciò che gli stava accadendo, forse al trauma subito nel cimitero e ai continui incubi che continuava ad avere, per non parlare delle visioni...Ma negli ultimi tempi una strana rabbia che non aveva mai provato prima, sempre più spesso si impossessava di lui,soprattutto quando pensava a Silente. Come veniva così se ne andava, però durante quelle sfuriate non sembrava nemmeno lui.
"Silente non mi sembra che sia interessato alla mie sorte, considerando che ultimamente nemmeno mi parla. E sicuramente sa che sono stato punito della Umbridge, ricordati che lui sa sempre tutto. Comunque cercherò di fare del mio meglio." Mormorò, giusto per farla contenta. La riccia strinse le labbra, poco convinta. Non era stupida, capiva quando i suoi migliori amici cercavano di tagliare corto con i discorsi, ma per quella volta si costrinse a non insistere. Non voleva litigare anche con uno dei suoi migliori amici rovinandosi ulteriormente la giornata.
"Ragazzi il tempo è passato in fretta, è quasi ora di pranzo. Perché non torniamo al castello?" Consigliò Ron, cercando di sviare il discorso intervenendo nella discussione.
" Santo cielo Ronald, ma tu pensi sempre e solo al mangiare ?" Sbuffò Hermione, alzando gli occhi al cielo con esasperazione.
" Che ci devo fare se ho fame e sono d'appetito?" Si difese lui scrollando le spalle. Era un ragazzone alto e sua madre li aveva sempre abituati a mangiare bene. Se stava troppo tempo a digiuno diventava di malumore e se il suo stomaco brontolava significava che era già passato troppo tempo dalla colazione.
" Anche troppo." Borbottò Hermione, avviandosi verso il castello con i due ragazzi al seguito.
Tornarono al castello, con Hermione che si guardava intorno con sospetto, nella speranza di non imbattersi nuovamente in Malfoy, che la buona sorte volle che non fosse nei paraggi. Probabilmente si trovava nel suo covo, pensò la riccia acidamente. Ma il suo comportamento strano fece scambiare ad Harry e Ron uno sguardo strano e la riccia sentì chiaramente Ron dire "Secondo me il troppo studio le sta facendo venire un esaurimento nervoso." Questo gli fece guadagnare un'occhiataccia infuocata.
"Non dire sciocchezze Ron." Se c'era qualcosa in grado di salvarla dall'esaurimento nervoso era proprio lo studio.
"Hermione, al terzo anno sembravi veramente pazza a causa del troppo studio. Non ti si poteva nemmeno parlare." La rimbeccò Ron, inarcando un sopracciglio. Ma la ragazza lo fulminò per l'ennesima volta, punta sul vivo.
" E io vorrei ricordarti che per un bel pezzo sia tu che Harry mi avete ingiustamente ignorata. Tu perché eri convinto che Grattastinchi avesse mangiato Crosta, che quasi quasi sarebbe stato un bene. Ed Harry per via della Firebolt, anche lui ingiustamente. Quando i tuoi migliori amici ti voltano entrambi le spalle per simili piccolezze e in più devi studiare giorno e notte, è logico che a un certo punto una persona sbotti." Ron arrossì e borbottò qualcosa di indistinto. Harry invece, che voleva assolutamente evitare uno dei loro soliti bisticci, visto che erano arrivati alla loro sala comune, pronunciò velocemente la parola d'ordine al quadro della signora Grassa e si precipitò dentro, andando a prendere tre poltrone vicino al caminetto acceso.
Ron si gettò a peso morto sulla poltrona accanto ad Harry, decidendo saggiamente di non dire altro visto che l'amica continuava a guardarlo male.
" Ho bisogno di darmi una rinfrescata ragazzi, ci vediamo più tardi." Mormorò la riccia, sentendo l'impellente bisogno di lavarsi.
" A quest'ora?" Chiese Harry sorpreso, guardando l'orologio che segnava le undici e mezzo di mattina.
"La passeggiata al lago mi ha lasciata molto accaldata Harry e quindi si, ho bisogno di una doccia rigenerante." Cercò di tagliare corto, anche se in realtà il motivo era più un altro.
"La maratona casomai." Borbottò Ron, ripensando alla corsa vera e propria che avevano fatto dal castello al lago.
"Oh non lamentarti sempre Ronald! Camminare fa bene alla salute." Lo zittì la riccia, facendolo borbottare tra sé e sé.
"Allora ci vediamo dopo Hermione." La salutò Harry con un sorriso. Hermione li salutò a sua volta, sentendo chiaramente Ron brontolare alle sue spalle.
"Miseriaccia, ma sarà per caso in quel periodo del mese? E' sempre così nervosa, non gli si può dire niente." Nonostante tutto Hermione ridacchiò sotto i baffi, consapevole che a volte a un po' troppo dura con Ronald. Ma a volte l'amico aveva veramente bisogno di una scossa.
"Una volta in dormitorio, fortunatamente vuoto, recuperò dal suo baule l'occorrente per la doccia e si precipitò in bagno chiudendosi a chiave. Era veramente accaldata ma più che per il caldo, la doccia voleva farle per vedere se fosse riuscita a togliersi di dosso lo sgradevole ricordo del tocco di Malfoy. Le sembrava ancora di sentire addosso le sue viscide mani e ciò la faceva rabbrividire. Per altre ragazze sarebbe potuta sembrare una sciocchezza o, con una smorfia disgustata, anche un piacere visto che sapeva che in tante lo trovavano incredibilmente bello, con quegli stupidi capelli biondi, quasi bianchi, la pelle chiara e gli occhi di un grigio freddo tendenti all'azzurro. I babbani lo avrebbero sicuramente scambiato per un tedesco...Ma in realtà era solamente un ragazzino purosangue viziato ed arrogante.
Si buttò nervosamente sotto la doccia calda, sentendo l'acqua scorrerle tutto il corpo come una coccola rassicurante. Cercò di distendere i muscoli tesi, provando a liberare la mente da quello che le era successo poche ore prima. Ma il tocco di Malfoy non se ne voleva andare e le domande continuavano a rimbombarle in testa. Forse era vero che pensava troppo, forse aveva ragione Ron in parte, ma non riusciva a farne a meno. Ma ripensare a quel tocco la metteva a disagio e la faceva sentire sporca. Non era così pudica da pensare che fosse un gesto osceno, ma trovava che fosse disgustoso e inappropriato se compiuto in modo così maschilista e volgare. Ma capì presto che nemmeno la doccia le avrebbe tolto quella sensazione di dosso quindi, ancora turbata e arrabbiata, uscì fuori e si asciugò velocemente, ripromettendosi che con Malfoy ci avrebbe parlato, che lui lo volesse o no. Quella cosa l'avrebbe messa in chiaro a tutti i costi.
Nel frattempo sarebbe scesa a pranzo con i suoi migliori amici, sperando di non incontrare nuovamente quella serpe. Forse, quando se la fosse sentita, avrebbe chiesto consiglio alla sua migliore amica, Ginny. Lei si era sempre confidata e fidata parlandole dei sentimenti che provava per Harry e Hermione a sua volta si fidava di lei. Nonostante fosse un po' più piccola era molto matura ed intelligente. Sapeva che non avrebbe riso di lei ma bensì avrebbe capito e le avrebbe dato un buon consiglio.
- Revisionato il 5\01\ 2020-
-Mi sembra assurdo che questo capitolo l'abbia pubblicato per la prima volta nell'ormai lontano 2016 e che lo stia revisionando adesso, a distanza di anni che sembrano essere volati via. Ma questo mi fa anche rendere conto di quanto il mio stile di scrittura sia cambiato e da una parte mi fa sorridere e anche un po' vergognare, perché mi rendo conto che in questi primi capitoli ho scritto veramente delle idiozie ahahah! Ma mi metterò d'impegno per ridare vita a questa storia, visto che sto pensando anche al sequel.♡ -
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