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1.1 - Etichette

- Luke's pov -


«Quindi tu e Clifford adesso siete amici, uh? Ed io che pensavo avreste finito per scannarvi a vicenda. Sono sorpresa».

Mi voltai di scatto, sobbalzando a causa della voce di Sabrina che aveva rotto il silenzio tombale della sala professori, a quell'ora stranamente deserta. «Hey, Sabrina», salutai la donna, notando quando fosse sorridente e raggiante. Quel giorno era ancora più bella, aveva qualcosa di particolare che le faceva luccicare gli occhi - il che forse poteva costituire un segnale di pericolo per Ashton, ma non si poteva mai sapere. Dopotutto non parlavo con lui dalla sera dell'appuntamento mancato, non avevo la minima idea di cosa stesse succedendo riguardo alla complicata situazione con Sabrina.

Il motivo per cui non sapessi niente di Ashton e Sabrina risiedeva nel fatto che, negli ultimi giorni, stavo cercando di passare tutto il mio tempo libero disponibile con Michael. Ormai ero al settimo cielo, completamente perso per lui; la sola menzione del suo nome riusciva a farmi stare bene, in modi che mai avrei pensato potessi sperimentare nella mia vita. D'altronde, l'ultima volta che mi ero innamorato di qualcuno era stato una vita fa - e non era andata molto bene; da quel momento della mia vita erano passati anni, avevo seppellito e quasi dimenticato cosa si provasse. Quasi perché, non appena mi ero reso conto dei miei sentimenti per Michael tutto era tornato a galla a tormentarmi (anche se, a dirla tutta, era una tortura davvero piacevole).

«Allora, non rispondi?», mi esortò la bionda, accigliandosi. Probabilmente mi ero incantato a fissare il vuoto sorridendo - cosa che mi succedeva davvero troppo spesso ultimamente. Avevo la testa tra le nuvole.

«Uhm, sì, con Michael va tutto bene nonostante le aspettative di tutti», risposi, facendo spallucce. Stavamo cercando di tenere un profilo basso, per non destare sospetti e curiosità dei nostri colleghi - gli unici a sapere della nostra "relazione", se così si poteva definire (insomma, ci frequentavamo e basta, non avevamo ancora ufficializzato niente), erano Calum, sua moglie ed Ashton, a cui l'avevo detto per messaggio. Era meschino, come comportamento da parte mia, ma almeno gliel'avevo detto, insomma.

Sabrina mi lanciò un'occhiata maliziosa che feci finta di ignorare. «E so anche che la classe sta facendo un buon lavoro - beh, in realtà si nota anche dalle lezioni. Chi l'avrebbe mai detto che tu e lui sareste stati l'accoppiata vincente?», mi prese in giro, ridacchiando.

Io arrossii; stavo per rispondere quando la porta si aprì, lasciando passare Michael. Sabrina ci squadrò con uno strano sorriso in faccia; ci osservò mentre Michael mi salutava, avvicinandosi a me e sorprendendomi con un timido bacio sulle labbra. Sulle prime rimasi interdetto, senza sapere cosa fare; poi sorrisi e cercai di intensificare quel contatto, sentendo il cuore sprofondare nel mio petto. Ero così felice che mi faceva male lo stomaco.

«Sì, non l'avrebbe detto proprio nessuno», borbottò Sabrina, tossendo per richiamare l'attenzione su di sé, «Vedo che siete parecchio affiatati».

Michael ridacchiò. «Macché, non era niente», cercò di sminuire la cosa, forse pentitosi delle sue azioni.

Ci pensai io a dare a quel bacio il riconoscimento che meritava. «Beh, in effetti è un po' che ci frequentiamo», dissi, sorridendo a Sabrina che si limitò ad annuire, prima di salutarci ed andarsene.

Mi voltai verso Michael, sorridendogli sornione mentre lui mi guardava con timidezza, rosso come un peperone. «Così adesso mi saluti con un bacio, eh?».

Michael si guardò attorno sembrando a disagio. «Uhm... volevo farlo e ho agito senza pensarci. Non ti... dà fastidio, vero?», mi chiese, speranzoso, guardandomi con innocenti occhioni verdi che sarebbero riusciti a togliermi il fiato sempre - e sì, forse stavo davvero esagerando. Sembravo una ragazzina, «Cazzo, forse ti ho fatto fare coming out davanti a Sabrina? Ma tu alla fine sei gay o no? Oddio, aiuto».

Scoppiai a ridere, circondando la vita di Michael con le mie mani per attirarlo a me. «Non mi dà fastidio, piccolo - anzi, mi fa piacere. E non devi preoccuparti, né di Sabrina né del mio coming out», dissi, facendo spallucce, «Vedi, Sabrina mi conosce dai tempi del liceo e sa quanto mi piacciano anche gli uomini, oltre alle donne», spiegai.

Michael annuì. «Ma quindi sei bisessuale?», mi chiese, mordicchiandosi il labbro inferiore, «Beh, ti ci vedo. E poi non potevi essere del tutto gay, a meno che non usassi Wendy come copertura».

Il fatto che Michael avesse riportato in auge Wendy mi fece rabbrividire di paura - ancora dovevo affrontarla dopo i cambiamenti della mia vita, siccome in quella settimana non stava venendo a scuola. Sarebbe tornata con il botto, conoscendo soprattutto Sabrina e la sua bocca larga...

Cercai di ignorare la cosa, però, visto che potevo ancora permettermi di farlo. Ci avrei pensato soltanto quando il problema si sarebbe presentato vivo e pressante. Al momento volevo concentrarmi su Michael, il mio Michael - se davvero potevo definirlo così. Non sapevo fin dove potessi spingermi, con lui. «Non mi piace etichettarmi, piccolo. Io sono Luke, semplicemente. Sono Luke, amo chi voglio amare senza impormi un limite che alla fine è stabilito dalla società. Se voglio amare una donna, lo faccio. Se voglio amare un uomo... beh, in realtà ora-».

«Ma si può sapere perché è da giorni che non mi parli?! Io ho un problema, Luke! Lo so che il culo di Michael è importante per te ma cazzo, io il culo di chi-sai-tu non lo vedo. E non lo vedrò mai!».

Io e Michael ci voltammo verso la porta, scorgendo Ashton sulla soglia di essa. Il riccio mi guardava spiritato, con i capelli arruffati e l'aria stanca - probabilmente si era svegliato tardi, cosa che accadeva troppo spesso, specialmente quando era triste o nervoso per qualcosa (il che, a dirla tutta, mi fece sentire un po' in colpa per non averlo cercato ultimamente. Ero così impegnato a pensare a Michael che praticamente avevo messo da parte Ashton, il che non andava bene per niente).

«Ash, io... Dio, mi dispiace! È che ultimamente sono preso da Michael e- basta, dimmi il tuo problema che facciamo prima. Non hai bisogno di sentire le mie scuse», borbottai, arrossendo mentre Michael mi guardava malizioso, sorridendo sornione. Dio, non mi piaceva che sapesse che io avevo un debole per lui, non mi avrebbe portato a niente di buono - avrebbe potuto usare questa cosa contro di me, insomma!

Ashton sospirò. «Lascia stare. Hai ragione, chissà come sei felice, non hai bisogno di me che ti assillo con i soliti problemi su quella stupida che ancora non si accorge di niente», borbottò sconsolato, sedendosi al tavolo.

Michael mi guardò brevemente per qualche secondo, facendomi un sorrisetto prima di sedersi accanto ad Ashton. Io lo seguii, seppure riluttante - dopo ciò che aveva detto Ashton le cose si mettevano sempre di più a mio svantaggio. Non volevo che Michael sapesse dell'ascendente che aveva su di me, non volevo che sapesse che avesse un'ascendente su di me in nessun caso!

Michael posò una mano sul braccio di Ashton. «Luke mi ha spiegato un po' la situazione», cominciò, non mettendo Ashton a suo agio - infatti, il riccio mi guardò malissimo, come se avesse voluto uccidermi con il suo sguardo.

«Gli hai detto del mio problema?! Ti avevo detto di non farne parola a nessuno!».

Sospirai. «Ashton, ho dovuto spiegarglielo per forza. Venerdì sono arrivato tardi da lui per venire a consolarti, insomma, cos'avrei dovuto dirgli?», cercai di salvarmi giocando la carta del vittimismo, che funzionava sempre e anche con discreto successo - e che funzionò anche quella volta; infatti, non appena spiegai la situazione ad Ashton lui annuì, abbassando lo sguardo. Sorrisi tronfio attirandomi le occhiatacce di Michael.

«Già, hai ragione. Ah, mi dispiace aver trattenuto Luke, non era assolutamente colpa sua quella sera - stranamente», borbottò Ashton a Michael, lanciandomi un sorriso a cui io risposi alzando gli occhi al cielo, «Spero che la cosa non abbia influito sull'opinione che hai di lui».

Michael ridacchiò malizioso. «Beh, ha influito sicuramente, ma alla fine ho ceduto al suo fascino dalle gambe lunghe chissà come», disse, guardandomi brevemente, «Spero di non pentirmi di questa relazione».

Le sue parole mi fecero scattare sulla sedia. «Ma quindi io e te abbiamo una relazione?», chiesi speranzoso, attirando l'attenzione sia di Ashton che di Michael, che mi guardò sorridendo intimidito.

«Beh, non so se tu voglia etichettarla così, ma a me piacerebbe se l'avessimo».



***



[A/N] E LUKE CHE FA???? no okay, ahahaha

Buonasera! Sì, lo so, torno praticamente dall'oltretomba. Non ho nessuna giustificazione per questa mia assenza prolungata, ma spero che voi continuate a seguirmi e a seguire le vicende di questi due sciagurati che hanno appena ufficializzato la loro relazione (!!!) e i cui problemi non sono ancora finiti, lel

Al prossimo aggiornamento! ♥

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