Già un città si era sparsa la notizia, tramite in telegiornale, e tutti quelli che conoscevamo ci venivano sempre a fare visita, ma io me ne stavo sempre sola e isolata, non sapevo più che fare oltre ad aiutare mia sorella.
Mi sentivo sola, inutile, e non avevo proprio voglia di uscire con gli amici.
Quando a Lorena le fu guarito il piede avevamo deciso di andare dai nonni (in macchina) loro abitavano appena fuori Milano, a Muggiano.
Arrivate li ci hanno chiesto dov'erano mamma e papà e noi abbiamo abbassato la testa e ci è scesa una lacrima, i nonni dopo avergli raccontato la tragedia sono scoppiati a piangere anche loro.
Solo la nonna alla fine ha detto "su ragazze cerchiamo di non pensarci, preparo il tè"
Lorena disse" mi sembra un'ottima idea, ti aiuto" così dopo essersi soffiata il naso si alzò.
Io sono andata ad arrampicarmi di fretta e furia sopra il mio albero, sopra l' albero che aveva piantato il nonno dopo che io ero nata. Quell' albero mi ha ricordato che quando ero piccola quando compivo gli anni facevamo gli auguri anche a lui.
Mi sono pure ricordata che papà mi aiutava a salire sopra sui rami più alti; ma ora non ne ho più bisogno perché sono grande, e quest'anno faccio 21 anni.
Dopo un po' il nonno si è avvicinato e mi ha detto "cara Lisa, queste cose succedono, e stavolta sono capitate disgraziatamente in questa famiglia ma noi dobbiamo andare avanti e dobbiamo continuare la nostra vita, Anche se abbiamo perso due grandi e bravissime persone".
Io ho risposto " Sì hai ragione nonno ma io non posso evitate di essere triste!". Sono scoppiata In mille lacrime amare e poi ho iniziato a sudare e infine sono dovuta scendere dal mio adorato albero perché potevo anche cadere e farmi male. Dopo essere scesa ho abbracciato il nonno forte,forte come quando ero piccola.
Infine il nonno ha detto "su asciugati le lacrime, il tè sarà pronto tra poco".
Infatti, subito dopo, la nonna ci ha chiamato e noi ci siamo guardati e ci siamo sorrisi.