Schiaffo?
La leggenda narra che, in un giorno a noi molto distante, una ragazza soprannominata Angel (solamente da sé stessa) stesse tranquillamente camminando per la sua amata palestra di boxe quando si ritrovò a guardare un incontro sul piccolo ring della palestra stessa e vide che Giangiovanni, il suo amato allenatore, stava parlando con Robortoborbio (ho già detto che amo dare i nomi alla cazzo), un suo compagno.
Tralasciando questa "narrazione" e tornando a parlare come una persona normale. Dicevo:
Robortoborbio stava parlando con Giangiovanni e io guardavo due tizi che combattevano sul ring, proprio di fronte a loro due. Così il bel Robortoborbio disse:
- Dovrei fare un po' di fiato perché se no non resisto una ripresa (3 min) -
- Ma non è per quello è che scopi poco - solita finesse Giangiovanni.
- Ma no è per le sigarette -
"MAI E MAI DEVI METTERE IN DUBBIO LA MIA VITA SESSUALE, OK?" O almeno è quello che ho creduto pensasse.
- Sarebbe da tirargli un schiaffo vero? - disse rivolto a me.
Lui scherzava...e io ho pensato dicesse sul serio...quindi gli ho tirato uno schiaffo, bello forte anche.
Scusami Robortoborbio. Lo sai che ti voglio bene.
E Giangiovanni impressionato dalla mia "prestazione", cavolo quanto suona male, durante il resto dell'allenamento andò in giro gridando, a ogni essere vivente possibile:
- Hai visto che schiaffone ha tirato la ragazza a Robortoborbio - e tutti ad appaludirmi e lodarmi come neanche le peggio directioner ad un concerto degli 1D, anche se si sono sciolti.
Fu così che preso da un non so quale senso omicida, Giangiovanni, il nostro beniamino, indisse la regola per cui, nel caso uno si fermi durante l'allenamento, "La perdita di un arto non varrà come scusa" (love you Piton), si beccherà un bello schiaffone in piena guancia, preferibilmente destra, dalla sottoscritta.
E fidatevi ho preso a schiaffi tutte le persone possibili e immaginabili, da fighi pazzeschi a sollevatori di cucchiaino, a vecchie ciabatte, a bruttoni che, se le loro madri avessero potuto, sarebbero finiti come Efesto (chi ha orecchie per intendere, intenda). CHIUNQUE.
Vi chiederete se lo trovo appagante.
Sì, molto.
Angel
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