CAPITOLO 8
E' passato un po' di tempo dall'ultima volta, quindi ecco uno dei miei riassunti!
Uther: Stavi morendo?
Merlyn: Non questa settimana, perché?
Uther: È passato un po' di tempo...
Merlyn: Stavo pensando la stessa cosa, sapete?
***
Merlyn: Sono sorpresa che tu sappia chi sono.
Leon: Hai attaccato Arthur.
Merlyn: Se lo meritava.
Leon: E poi lo hai affrontato in uno scontro con la mazza.
Merlyn: Ho combattuto di peggio.
Leon: Gli hai salvato la vita.
Merlyn: Lo faccio tutti i giorni, senza ottenere alcun riconoscimento
Leon: E poi sei rimasta come sua serva
Merlyn: Devo aver sbattuto molto forte la testa su qualcosa.
Leon: Come potrei non sapere chi sei?
Merlyn: E allora perché non mi hai mai parlato?
Leon: Perché non ho scuse!
Merlyn: Fai finta di essere malato e vieni da Gaius! Ci sono!
Leon: Questa è... un'ottima scusa.
Merlyn: Lo so, sono un genio.
***
Leon: E ho addestrato Arthur, quindi ho visto tutte le cose imbarazzanti che ha fatto.
Merlyn: Potrei usarlo per prenderlo in giro.
Leon: E ti ha chiamato 'bella ragazza'.
Merlyn: Lo sto sicuramente usando per prenderlo in giro
***
Arthur: Devi mantenere questo segreto.
Merlyn: Non lo dirò a nessuno.
Arthur: Sai mantenere un segreto?
Merlyn, che nasconde la sua magia fino salla nascita: Sono piuttosto brava.
Arthur: Mia madre era sterile e Uther chiese aiuto a Nimueh.
Merlyn, che già lo sapeva: è scioccante.
***
Arthur: Perché non me l'hai detto?
Merlyn: Perché è tradimento?
Arthur: E?
Merlyn: E tu sei il principe!
Arthur: Non puoi usare mio padre come scusa per non dirmi le cose!
Merlyn: Guardami
***
Arthur: Mi porterai dai Druidi
Merlyn: *Spiega come uscire da Camelot senza essere notato*
Arthur: Quante evasioni hai fatto?
Merlyn: Non vuoi saperlo.
***
Arthur: Mio padre non userebbe mai la magia!
Merlyn: ...
Iseldir: ...
Kilgharrah: ...
Druidi: ...
Nimueh: ....
Tutta Camelot: ...
***
Arthur: Quando sarò re, non vivrete più con la paura.
Iseldir: Questa è una buona notizia
Arthur: Cosa stai facendo?
Merlyn: Probabilmente contando i giorni che restano da vivere a tuo padre.
Artù: Merlyn!
Merlyn: Cosa ho detto?
Arthur e Merlyn stavano tornando al Castello.
Merlyn continuava a lanciare sguardi preoccupati al principe, sapendo che scoprire la verità su suo padre non poteva essere stato facile.
"Merlyn?"
"Sí, Arthur?" Merlyn rispose, guardando dolcemente il principe.
"So che... ti ho fatta soffrire e che la mia famiglia ha fatto gravi torti alla tua, ma..."
"Di cosa state parlando?" Merlyn chiese, sbattendo le palpebre confusa.
"Non serve negarlo." Arthur prese un respiro profondo. "Il motivo per cui non hai mai conosciuto tuo padre è che il mio non poteva lasciarlo vivere in pace, lontano da Camelot e con la donna che amava. Mi dispiace, Merlyn."
"Ehy, guardatemi." Merlyn si fermò davanti a Arthur, prima di dire. "Non è colpa vostra. Non avete colpe per quello che vostro padre ha fatto. Non avete colpe per la decisione che mio padre ha preso. Mia madre non gli ha mai detto di essere incinta, e quindi non hanno mai deciso di prendere una strada diversa. Arthur," Merlyn aggiunse, una volta resasi conto che il principe non le credeva. "non è colpa vostra. Non avete ordinato voi di dare la caccia a mio padre. Non avete deciso voi che mio padre lasciasse me e mia madre indietro e non avete deciso voi di non confessare la gravidanza a mio padre."
"Non mi biasimi?" Arthur chiese, i suoi occhi che scrutavano Merlyn. "Davvero non mi incolpi? Mio padre è la ragione per cui non hai mai incontrato tuo padre."
Merlyn deglutí mentre diceva. "Ed è la ragione per cui voi non avete mai incontrato vostra madre."
Arthur sussultò, ma sapeva che Merlyn diceva il vero.
"Grazie." Il principe sussurrò.
Merlyn sorrise semplicemente. "Andiamo. Tra poco c'è il cambio delle guardie e sarà facile intrufolarci dalle segrete."
"Dobbiamo davvero affrontare il discorso della tua abilità di entrare ed uscire di nascosto dal castello."
Merlyn sbuffò. Arthur se ne sarebbe dimenticato dopo una notte di sonno e una mattinata dietro i compiti principeschi.
***
Uther doveva complottare contro di loro, Merlyn sbuffò, quando sentí l'urlo di Arthur.
"Sei sorda?" Arthur le chiese, alzandosi dal letto, incurante di essere seminudo davanti a Merlyn.
Per essere fissato con l'etichetta di coorte, Arthur sembrava dimenticarsi piuttosto delle sue buone maniera quando si trattava di Merlyn. La serva non aveva ancora capito se apprezzava la confidenza o se significasse solo che il principe non la vedeva come una ragazza, ma solo come una serva.
La ragazza fece una smorfia. Arthur si stava riferendo al martellare incessante che i servitori minatori o fabbri stavano facendo nelle segrete, per ordine di Uther, alla ricerca di segreti nascosti di Camelot.
Di questo passo, Uther avrebbe solo trovato la sua morte per mano di uno dei suoi servi o dei suoi figli.
"Lo vorrei." Merlyn fece una smorfia.
"Voglio che tu vada di sotto e dica loro di smetterla." Arthur ordinò, sbadigliando nel mentre.
"Ma lavorano sotto gli ordini del re!" Merlyn protestò. Anche se la ragazza avesse detto loro di smetterla, il re avrebbe solo contestato l'ordine e messo in punizione Merlyn con la gogna o le segrete, a seconda del tesoro che i suoi uomini avevano già trovato.
"E tu rispondi ai miei." Arthur annuì, prima di tornare a letto.
Rassegnata ad avere un padrone estremamente stupido, Merlyn digrignò i denti e scese le scale, andando poi verso le segrete.
Sbattè le palpebre quando vide la fuga precipitosa che gli uomini fecero dalle segrete, prima di sentire qualcosa nella sua mente.
Qualcosa la stava chiamando. Dei sussurri provenivano dalla tomba, sussurri di donne, bambini, persino uomini.
Merlyn si avvicinò, il suo sguardo che cadeva prima sulla preziosa pietra blu fosforescente, una luce che irradiava per tutta la stanza, illuminandola anche senza bisogno di usare la torcia che la serva si era portata dietro. Poi, i suoi occhi caddero sulla figura inginocchiata davanti alla tomba del re del passato.
Abituata dalle sue lezioni con Gaius, a osservare con i suoi occhi le cause della morte dei pazienti, Merlyn allungò una mano, tremando leggermente sia per il freddo della stanza, sia per le voci che aumentavano di intensità, e sfiorò la spalla dell'uomo.
Subito, quello cadde all'indietro, un peso morto, rivelando il viso deformato dell'uomo, con i suoi occhi spalancati, le guance incavate, e il nero della cancrena che si diffondeva sul suo viso.
Merlyn sussultò. Quella non era una morte dovuta ad una causa naturale. Senza esitare, Merlyn si voltò e iniziò a camminare velocemente verso la torre del cerusico di corte.
"Ah, Merlyn, vedo che Arthur finalmente..."
La ragazza interruppe il suo mentore. "Gaius, penso che Uther abbia appena rilasciato un altro spirito vendicativo nel castello."
"Un altro?" Gaius chiese, rivolgendo il suo sopracciglio verso Merlyn, che si mosse nervosamente. "Okay, magari le altre volte non erano propriamente colpa sua, ma ti dico che Camelot è il posto dove ho visto più magia di tutti. Quindi... sai... colpa di Uther."
"Merlyn." Gaius disse il suo nome con un sospiro, prima di chiedere. "Cosa ti ha fatta correre fino a qui?"
"Giusto." Merlyn annuì, allontanando la sua mente dalle colpe di Uther come re e avvicinandole al motivo della sue frenetica corsa. "Ho trovato un cadavere nella tomba che hanno disotterrato."
"Sì, non è inusuale trovare un cadavere in una tomba." Gaius annuì.
"Lo so." Merlyn sbuffò. "Ma il cadavere di cui parlo era uno degli uomini che stavano esplorando la tomba."
"Capisco." Gaius annuì, raccogliendo la sua borsa per analizzare i cadaveri. Sì, il suo mentore aveva borse diverse per i diversi compiti. Merlyn era spaventata dal numero di borse che l'uomo possedeva. Sperava che nessuna di esse fosse per uccidere qualcuno. "Portami da questo cadavere."
***
Mentre Merlyn offriva i riti appropriati al povero uomo, chiese. "Cosa pensate che lo abbia ucciso?"
Gaius, però, stava osservando le statue dei corvi con sguardo cauto.
"Non lo so." Rispose distrattamente.
Merlyn chiese di nuovo. "Sapete a chi appartiene questa tomba?" Il suo sguardo che cadeva sulla pietra luminosa al posto del cuore della tomba in pietra.
"E' ancora incerto." Gaius mormorò.
Merlyn corrugò la fronte, sentendo qualcosa di strano nel suo mentore. "Pensate che sia maledetta?"
Gaius le lanciò uno sguardo poco impressionato, e Merlyn sbuffò. "E' morto in meno di dieci secondi ed è già in decomposizione. E siamo a Camelot!" Perchè era l'unica a comprendere la quantità di magia che c'era a Camelot? Tutti gli altri erano immuni?
"Forse." Gaius mormorò, camminando avanti ed passando su una trappola nascosta nelle pietre del pavimento.
Un lampo dorato, e un piatto fermò la freccia.
Gaius guardò sbalordito Merlyn. "Mi hai appena salvato la vita."
"Sì, beh, prego." Merlyn rispose, arrossendo davanti alla gratitudine del suo mentore.
I passi e la voce di Uther fecero sussultare Merlyn, il piatto che cadeva rumorosamente a terra e faceva sospirare Arthur in rassegnazione.
"A quale dei miei antenati devo questa fortuna, Gaius?" Uther chiese, guardandosi intorno con sguardo avido e gioioso.
Merlyn sbuffò, chiedendosi per quale motivo un uomo ricco avesse dovuto far soffrire tutto il regno per avere altro oro.
Il suo sguardo cadde su un diario di pelle, che, dopo aver preso nota di non essere osservata, infilò nella propria maglietta.
Arthur si voltò a guardarla, alzando un sopracciglio quando la vide arrossire.
Merlyn distolse lo sguardo. Almeno, supponeva, non l'aveva vista rubare qualcosa. Quello sarebbe stato orribile.
Uther si stava avvicinando a toccare la pietra, facendo scuotere la testa a Merlyn, ma, fortunatamente, il re vide l'operaio morto. "Com'è morto?" Chiese, sembrando improvvisamente cauto.
"Ha innescato una delle trappole, involontariamente." Gaius disse, indicando il pavimento ed osservando un anello con sguardo pensieroso.
"Per scoraggiare i ladri di tombe?" Arthur chiese, notando improvvisamente il cadavere per terra.
Merlyn si chiese come quei due potessero essere i loro sovrani. Morgana avrebbe notato un dannato cadavere per terra. Non le sarebbe sfuggito.
Forse avrebbe dovuto chiedere al drago, prima di lasciarlo andare, se fosse sicuro che era Arthur la speranza per Albion.
Morgana sarebbe stata decisamente meglio, ecco tutto.
"A ragione, c'è abbastanza qui per tentare chiunque!" Uther esclamò.
Sì, Merlyn sospirò, ladri di tombe e sovrani avidi.
"Arthur, è tua responsabilità proteggere questa tomba!" Uther decretò, ed Arthur annuì. "Sì padre."
Poi, il principe lasciò la tomba e Merlyn lo seguì. "Vi serve la mia assistenza, Arthur?"
"No, perché?" Arthur chiese.
"Volevo andare ad annunciare la morte alla famiglia di Vincent." Merlyn mormorò, pensando al servo che era morto. Ci aveva messo un po' a riconoscere il viso del suo amico, ma adesso non riusciva a toglierlo dalla sua mente.
"Certo." Arthur annuì. "Dì loro che provvederò affinchè abbiano ciò di cui hanno bisogno. E che possono esentarsi dal loro lavoro fino a quando non si sentiranno meglio."
"Siete molto gentile, sire." Merlyn inchinò il capo. "Provvederò affinchè lo steward ne sia messo al corrente. Saranno pagati, nel mentre?"
"Alloggio e cibo." Arthur annuì. "Mi sembra il minimo che possiamo fare per loro."
Merlyn sorrise guardando Arthur allontanarsi.
Continuava a pensare che Morgana avrebbe fatto un lavoro migliore come futura regina.
***
Dopo aver riferito le parole del principe allo steward e alla famiglia di Vincent, Merlyn si era presa del tempo per permettere alla famiglia di ricordare l'uomo.
Aveva controllato se Gaius avesse bisogno della sua assistenza, ma l'uomo non era presente da nessuna parte. Quindi, si era seduta sul suo letto ed aveva finalmente preso il diario malconcio rubato dalla tomba.
Queste sono le mie memorie.
Ho servito fedelmente il mio re, per anni, e mai una volta ha dato prova di aver visto la mia lealtà.
Mai una volta ha riconosciuto il mio valore.
Mai una volta mi ha ringraziato per il mio servizio.
Sono stato messo da parte, nell'esatto istante in cui non ha più avuto bisogno di me.
Questo è per chi si sente come me.
Merlyn sussultò. Quello colpiva un po' troppo vicino. Sapeva che Arthur teneva a lei, ma il principe mostrava quell'affetto solo quando stava per perderla. Non sempre.
Deglutì, prima di girare il libro e rendersi conto che c'era un firma. Cornelius Sigan.
Quando rigirò il libro, le parole avevano cambiato forma.
Síd na n-íarnála.
D'éirigh mé ar son m'ardrí ar feadh blianta, agus níor léirigh sé aithne orm riamh.
Níor admhaigh sé mo luach riamh.
Níor ghabh sé buíochas dom as mo sheirbhís.
Fuair mé mo leithscéal, nuair nach raibh uaidh níos mó mé.
Sbattendo le palpebre, Merlyn fu di nuovo capace a leggere la scritta, come la lingua parlata a Camelot.
"Questo è... Questa lingua è..." Merlyn si morse il labbro inferiore. Questo sembrava un problema da portare ai druidi.
O forse....
Merlyn lanciò uno sguardo alla porta, cercando di capire dove fosse finito Gaius e quando sarebbe tornato.
Decise che rischiare sarebbe andato bene.
Prese una bacinella ed evocò dell'acqua.
Poi, si concentrò sulla strega che aveva promesso di educarla.
"Ciao, Nimueh."
Merlyn non ridacchiò assolutamente vedendo la sacerdotessa sussultare e voltarsi sconvolta.
"Merlyn. Sono sorpresa che tu sia riuscita a padroneggiare la comunicazione con l'acqua così presto." Nimueh si riprese piuttosto facilmente dallo spavento. "A cosa devo il piacere?"
Merlyn le mostrò il diario che aveva trovato, dicendo. "Uther ha ordinato di scavare nelle fondamenta, e abbiamo trovato questa stanza piena di ricchezze. Ho trovato questo diario e l'ho preso, visto che una freccia ha ucciso Vincent in meno di un minuto."
Nimueh sbattè le palpebre, prima di mormorare qualcosa e lasciare che i suoi occhi brillassero d'oro. Allo sguardo interrogativo di Merlyn, la Sacerdotessa rise. "Vedi, la comunicazione tramite acqua funziona come uno specchio. Vedevo la scritta riflessa. Vediamo..." La donna smise di ridere, apparendo improvvisamente molto spaventata. "Dove hai trovato questo?"
"Nella tomba." Merlyn ripetè, sbattendo le palpebre sorpresa dalla reazione che Nimueh aveva mostrato. "Perché?"
"Questa è la lingua parlata agli inizi. La Lingua dell'Antica Religione." Nimueh mormorò. "Sei riuscita a leggerlo?" Chiese poi, sembrando riverente.
"Mi sono resa conto dopo che non era scritta con la lingua corrente di Camelot." Merlyn ammise.
"Davvero la figlia della dea." Nimueh sembrava sconvolta, chinando la testa in avanti per un momento, prima di continuare a parlare. "Direi che hai trovato il diario di un potente stregone. Per caso questi appunti hanno una firma?"
"Cornelius Sigan."
Nimueh rimase in silenzio per un momento, prima di dire. "Cornelius Sigan. Lui era il più potente stregone che sia mai esistito."
"Davvero?" Merlyn chiese, preoccupata. Avere aperto una tomba maledetta era pericolosa, avere liberato un spirito rimasto in una tomba maledetta ancora di più.
Ma liberare lo spirito del più potente stregone mai esistito da una tomba maledetta sembrava decisamente troppo pericoloso.
"Si vede che non sei cresciuta a Camelot." Nimueh sorrise. "E che non sei stata educata nelle vie dell'Antica Religione dalle Sacerdotesse. Lo temeresti nel primo caso, e lo ammireresti nel secondo."
"Mi sembra solo... familiare, in qualche modo." Merlyn mormorò. "Cosa gli è successo? Se era uno stregone così potente, perché la sua tomba giace a Camelot?"
"Non dimenticare che un tempo, prima della follia di Uther, la magia era permessa e benvoluta a Camelot." Nimueh le ricordò, suonando leggermente rimproverante. "Sigan era in grado di cambiare il giorno in notte, controllare le maree e la sua magia ha costruito il castello stesso." La sacerdotessa proseguì, la superficie dell'acqua che si infrangeva mentre la donna era colta dalla propria passione.
"E poi cosa è successo?" Merlyn chiese, stranamente titubante a chiedere.
"Poi è successo quello che succede ogni volta che uno stregone potente si allea a un Pendragon." Nimueh sputò, la rabbia forte nella sua voce. "Il re decretò che era troppo potente e ne ordinò l'esecuzione."
Merlyn sussultò. "Messo da parte." Sussurrò. "Lui... ha scritto questo diario dopo che il suo amico ne aveva ordinato l'esecuzione?" La ragazza si sentiva nauseata. Poi, una parte di lei, la parte spaventata, si chiese se Arthur avrebbe ordinato la sua stessa esecuzione.
"Presumo di sì." Nimueh disse, sembrando meditabonda. "Esistono incantesimi per trasmutare le memorie e i ricordi in scritte. E' probabile che Sigan abbia fatto uso di essi."
"E' un pericolo per Camelot?" Merlyn chiese, concentrandosi sulla questione. "Non mi importa particolarmente che Uther muoia, non adesso che Arthur è a conoscenza della verità dietro la sua nascita e dell'Epurazione. Sono certa che farà la scelta giusta. Ma solo se Uther muore. Non posso permettere che Sigan distrugga tutto I cittadini sono innocenti, sono brave persone."
"Non posso essere certa di questo." Nimueh mormorò. "Sigan era un potentissimo stregone, e ha giurato, in punto di morte, che sarebbe tornato ed avrebbe preso la sua vendetta."
"C'era una pietra blu." Merlyn mormorò. "Era una pietra molto luminosa." Disse.
Nimueh sembrava pensierosa. "Ho i miei modi per entrare nel castello." Annunciò. "Ci vediamo lì. Fai in modo che nessuno prenda possesso della pietra. E' di fondamentale importanza che resti al sicuro. Vedremo se possiamo portarla al sicuro in qualche modo."
***
Merlyn non poteva credere a quello che stava sentendo. "Non è appropriato?"
Arthur sbuffò. "Senti, Merlyn, Cedric mi ha salvato la vita a caccia. Merita un premio."
"E gli avete dato il mio lavoro?" Merlyn sibilò.
"Sì." Arthur annuì. "Mi ha salvato la vita ed è stato estremamente rispettoso..."
"Vi siete preso un leccapiedi." Merlyn concluse. "Dimenticando che vi ho salvato la vita anche io? Dalla strega che voleva vendicare il figlio, dicendovi la verità su Valiant e il suo scudo, trovando il modo per fermare la pestilenza che era stata portata a Camelot dalla creatura di fango e acqua, bevendo del veleno per voi, impedendo a Sophia e suo padre di uccidervi in uno strano rituale, aiutandovi con il ragazzo e mettendomi in pericolo, ho aiutato con l'unicorno e mi sono fatta mordere da una bestia che uccideva per voi! Ma arriva un leccapiedi e lo volete?"
Arthur aprì la bocca per protestare, ma Merlyn lo fermò sul nascere. "Bene. Come preferite, vostra altezza."
Merlyn si inchinò, prima di girarsi e camminare. Avrebbe informato lo steward della situazione e poi avrebbe avuto più tempo per impedire ad un dannato stregone morto di uccidere tutti.
Avrebbe davvero voluto che Lancelot fosse andato con lei a Camelot.
Angolo autrice
Ciao a tutti! Spero che vi piaccia!
By rowhiteblack
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