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8.


«Kats... che ci fai qui?»

Alzo la testa, devo avere un aspetto tremendo perché Eijiro trattiene il respiro non appena i suoi occhi incontrano il livido sullo zigomo ed il labbro spaccato.

«Ma cosa...»

«Non dire niente» mormoro tornando a fissare il pavimento. Li merito entrambi, mi sta bene. Quello che mi preoccupa davvero è che di colpo mi infastidisca la presenza di Eijiro al mio fianco. Non voglio che mi tocchi, non voglio averlo intorno.

È egoismo puro, il mio, perché niente di quello che è successo è colpa sua. Nemmeno in minima parte.

Con lui è diverso.

Non riesco a credere di avergli dato una risposta tanto stupida.

«Kats...» cerca di sollevarmi il viso, d'istinto mi sposto. Non riesco a guardarlo, non so nemmeno io che mi prende.

«Non...» stringo i denti, mi fa male tutto e non so dire a cosa sia dovuto. «Lasciami in pace, okay?»

Non risponde, un rumore alle nostre spalle ci fa voltare entrambi e a quel punto realizzo.

C'è il sole, è giorno ed All Might sta entrando dalla porta seguito da Shoto. Sembrano entrambi più sereni, ma l'espressione di All Might muta non appena incrocia il mio sguardo.

Non capisco quanto tempo sia passato, non mi importa. Mi alzo di scatto, quasi inciampo, Shoto mi osserva come se fossi un cumulo di letame buttato in un angolo.

«Bakugou, ragazzo, dobbiamo parlare» il suo tono non mi piace. Niente di quella situazione mi piace. Eijiro guarda tutti e tre, non capisce, Shoto sembra fissare in cagnesco anche lui.

«Mi vuoi dire che cazzo succede?»

«Forse dovremmo andare in un posto più tranquillo» commenta spostando lo sguardo su Shoto ed Eijiro. Scuoto la testa infastidito e lo raggiungo prendendogli il braccio.

«Non me ne frega un cazzo, parla e basta!»

Mi guarda, Shoto si stringe nelle spalle.

«Diglielo. In fondo, è un bene che ci sia anche Kirishima» commenta indicando il rosso spaesato alle mie spalle.

Se non si sbrigano a parlare faccio esplodere il fottuto edificio e vado a cercare Deku da solo, lo giuro.

«D'accordo, siediti.»

«Non...»

«Siediti!»

Sbuffo, mi siedo, All Might si siede di fronte a me. Shoto resta in piedi alle sue spalle, Eijiro non sa nemmeno perché si trova in quella stanza probabilmente.

«Hai mai sentito parlare della malattia di Hanahaki?»

Scuoto la testa; lui stringe le labbra mentre sembra cercare le parole giuste per dirmi qualcosa che, ne sono certo, vorrei non dover sentire.

«È una malattia antica. Ci si ammala quando ci si trova davanti ad un amore non corrisposto. Questo amore dannoso cresce dentro la persona, si manifesta con... petali.»

Alzo istintivamente un sopracciglio, quella storia sembra assurda e per un folle istante penso che forse sto sognando.

«Petali?»

«Petali. Poi diventano fiori, ostruiscono le vie aeree finché la situazione non diventa troppo grave. Nei casi peggiori si muore per asfissia.»

«Aspetta» alzo una mano, ho sempre pensato di essere intelligente ma in quel momento mi sento infinitamente stupido. «Mi stai dicendo che Deku ha dei fiori nei polmoni che non lo fanno respirare perché ama qualcuno che non ricambia i suoi sentimenti?»

Detta così, sembra ridicola. Scuoto la testa quasi ridendo, lo sguardo di Shoto mi fa ricredere subito. Ci penso con più calma, Izuku sta rischiando la vita per una malattia che, per quanto assurda, gli impedisce di respirare.

La mia testa scatta subito verso il bicolore, per qualche motivo non riesco a non pensare che sia lui l'amore non corrisposto di Deku. Lui schiude le labbra sorpreso, ha capito subito i miei pensieri. È arrabbiato, di nuovo. Non credo di aver mai visto così tante espressioni diverse sulla sua faccia.

«Sei patetico» mormora stringendo i pugni, All Might lo spinge indietro prima che potesse saltarmi di nuovo addosso.

Alle mie labbra sfugge un ringhio, vorrei davvero fargli male in questo momento ma Izuku ha la precedenza su tutto.

«Mi dici che cazzo di problema hai, stamattina?»

«Tu» sputa con rabbia sotto lo sguardo incredulo di Eijiro. «Sei sempre stato tu il cazzo di problema.»

Mi alzo di scatto anche io, le mani di Eijiro si stringono subito intorno ai miei polsi e so che questa volta mi ci vorrà più forza per liberarmi dalla presa.

Sono stanco, non dormo da ventiquattro ore e Shoto sembra aver deciso di attribuirmi ogni male del mondo.

Cosa, crede forse che non basti io ad odiarmi per il semplice fatto di esistere?

«Smettetela» All Might si mette tra noi, è esausto. «Ci sono cose più importanti a cui pensare, adesso.»

Ci lancia un'occhiata che fa immediatamente tirare indietro entrambi. Shoto non smette di fissarmi in cagnesco, io sento che sto per esplodere e non è mai un bene.

«Ora come sta? Si può guarire da questa...cosa. No?» chiedo buttandomi di nuovo di peso sul divano.

All Might annuisce, mi sento subito sollevato; lui non sembra altrettanto felice.

«Ci si può confessare nella speranza che l'altra persona ricambi, oppure ci si può operare. La prima opzione non è andata bene, da quanto ho capito.»

Prendo un respiro profondo, la parte più disgustosa di me ha gioito al pensiero che Deku fosse ancora mio.

Mio?

No.

Che non fosse di nessuno, per lo meno.

Scuoto appena la testa, Shoto non ha tutti i torti quando dice che sono patetico. Come posso anche solo aver pensato che sia meglio un'operazione chirurgica all'idea che Izuku guarisca grazie all'amore di qualcuno che non sono io?

«Quindi si è operato, è tutto okay giusto?»

«Sì, sta bene. Ma l'operazione comporta... lui...» si interrompe senza riuscire a continuare, Shoto stringe le braccia al petto. Non mi guarda più.

C'è una cosa di me che non cambierà mai: non ho pazienza. Zero. Sto facendo del mio meglio per stare calmo, ma faccio davvero fatica a sopportare queste frasi a mozzichi e bocconi.

«Cosa? Ma che vi prende?»

«Quando ci si opera si... si dimenticano i sentimenti provati per quella persona.»

Questo è troppo, non ci arrivo, ma a quanto pare sono l'unico perché Eijiro ha fatto cadere la tazza che stringeva nella mano da quando era sceso per fare colazione e mi aveva trovato catatonico sul divano.

Fisso il caffè scuro sul pavimento e aggrotto le sopracciglia, mi guardano tutti e tre ed io odio essere l'ultimo a capire le cose.

«Mi dite che cazzo avete? Ha dimenticato questa persona, glielo diremo. Basta che stia bene, no?»

Shoto mi guarda stralunato.

«Davvero? Non ci sei ancora arrivato?» chiede con tono sprezzante. Vorrei cancellare quella luce dai suoi occhi. Gli faccio pena, è palese da come scuote la testa.

«Bastardo, ti giuro che appena finisce questa storia ti...»

«Kats...» Eijiro mi costringe a voltarmi, ha gli occhi lucidi e sgranati. Scuote la testa, All Might non riesce più a guardarmi. «Sei tu. La persona per cui Izuku ha dimenticato di provare dei sentimenti... sei tu.»

Impiego più tempo del dovuto ad assimilare quell'affermazione, perché adesso sono davvero sicuro che mi stiano prendendo per il culo.

«Certo» rido nervosamente, sposto lo sguardo su All Might e Shoto, poi di nuovo su Eijiro. «State scherzando, vero?»

Nessuno dei tre fiata, All Might scuote la testa con le mani strette in grembo.

Si sbagliano, per forza. Se fosse vero, vorrebbe dire che Izuku mi ama.
Amava, mi corregge subito una voce nella mia testa.

«Bakugou, ascoltami. Non potevi saperlo, nessuno di noi poteva... Non è colpa tua.»

Nella mia mente piomba un silenzio irreale. Vedo le labbra di All Might muoversi ma non sento più alcun suono. Continuo a ripetermi che non è possibile.

No, insomma, non può essere.

Izuku non era innamorato di me e, soprattutto, non ha appena rimosso ogni ricordo della nostra vita.

Mi guardo intorno, non capisco, fisso Eijiro come se cercassi un appiglio ma lui sembra aver dimenticato come si respira.

Vi prego, qualcuno mi dica che è uno scherzo.

Chiunque.

«È vero?» riesco a chiedere con un filo di voce. All Might stringe le mie mani, annuisce, Eijiro scuote freneticamente la testa spostando lo sguardo da me all'uomo prima di iniziare a camminare freneticamente avanti e indietro.

«Che ti importa?» la voce tagliente di Shoto mi fa tornare con i piedi per terra. Alzo gli occhi, non ho nemmeno il coraggio di muovere la testa. Vorrei rispondergli ma non ci riesco, perché se parlo diventa tutto reale. Ed io non voglio, non posso accettare che lo sia. «Ora voi due potete avere la vostra storia ed Izuku finalmente avrà pace.»

Resto impassibile, non riesco a capire cosa vuole dire ma non mi importa. È Eijiro a rispondere per me.

Si ferma, si mette in piedi davanti a me e fronteggia Shoto al posto mio.

«Che vuol dire?» chiede con la voce che trema.

Shoto sbuffa. «Andiamo, potete smettere di fingere. State insieme, è evidente. Izuku vi ha visti baciarvi al compleanno di Bakugou.»

È uno scherzo. Ho perso il conto delle volte in cui l'ho pensato, ma non posso farne a meno.

Ho bisogno di svegliarmi da questo incubo e non so come fare.

«Noi...eh?» Eijiro è l'espressione della confusione pura e di fronte a questo Shoto vacilla appena; Eijiro non sa mentire, lo sanno tutti. Nemmeno Izuku è così bravo, in fondo nasconde a tutti il One for All da tre anni. E non solo quello, a quanto pare.

Todoroki fissa All Might, poi di nuovo Eijiro. È palese, non è più convinto di quello che dice.

«Il suo...quando a Bakugou è caduta la torta e tu gli tenevi il viso con le mani...» non riesce ad andare avanti perché sul viso di Eijiro è calato l'orrore puro.

A me viene da ridere.

Forse perché non ho ancora capito, davvero, quello che è successo.

«Ha fatto cadere il piatto perché tu avevi le mani infilate sotto la maglietta di Izuku» mormora il mio migliore amico. «Cercavo di calmarlo, perché lui...»

Lo sento con chiarezza il momento in cui Shoto ed All Might uniscono i tasselli di quel puzzle troppo intricato. Eijiro abbassa la testa, so che si sta dando colpe che non ha. Forse è questo che ci ha uniti tanto: la capacità di incolparci per qualsiasi cosa.

Perché quella sera, quando ho visto le dita di Shoto scivolare lungo il collo di Izuku, ho smesso di ragionare. Avrei voluto essere io ad accarezzare la sua pelle. Avrei dovuto essere io.

«No...» la voce di All Might spezza il silenzio, Shoto non riesce più a parlare perché Eijiro ha svelato le carte che avevo custodito fin troppo gelosamente.

La persona che ho amato per tutto questo tempo ha appena cancellato ogni memoria dei suoi sentimenti per me pensando che non ricambiassi.

Su una cosa devo essere assolutamente sincero: se esiste un Dio, è davvero un Dio sadico.

«Ma voi...» Shoto è forse più incredulo di me. In fondo lo capisco, è il suo migliore amico. Ha preso il mio posto quando io l'ho volontariamente allontanato con le mie stesse mani. Non ha fatto altro che proteggerlo. Avrei fatto lo stesso con Eijiro, forse nemmeno altrettanto bene. Non avrei davvero potuto sperare in un amico migliore per rimpiazzare il mio pessimo lavoro. «Voi stavate sempre insieme...»

Eijiro crolla, è distrutto, perché è l'unico a sapere tutta la verità e adesso sono sicuro che si stia chiedendo quante volte Izuku ha frainteso i suoi mille tentativi di farmi uscire dal guscio.

È con lui che mi sono aperto la prima volta. Ho pianto con la testa affondata nel cuscino la notte in cui Izuku ha rischiato di morire e lui è rimasto al mio fianco mentre urlavo in preda al panico più totale.

"Non posso perderlo".

L'ho detto ad alta voce ed è diventata una certezza da cui non sono più riuscito a scappare.

Da quel giorno, Eijiro ha cercato in tutti i modi di convincermi a parlargli. Mi ripeteva che ero cambiato, che Izuku se ne sarebbe reso conto e che mi avrebbe perdonato col tempo. Dovevo solo permettergli di farlo.

Non gliel'ho mai permesso, perché in fondo nemmeno io ho mai davvero perdonato me stesso.

«Cercava di... lui...» la voce di Eijiro si spezza, le gambe sembrano non essere più in grado di reggerlo.

Non posso permettergli di combattere le mie battaglie. Non più.

Gli metto una mano sulla spalla, lo tiro indietro e mi alzo per fronteggiare Shoto. Per qualche assurdo motivo sento di dovergli delle spiegazioni, lui è perso quanto me.

Mi rendo conto solo adesso, di fronte al suo viso trasfigurato dal dolore, di quanto deve essere stato difficile guardare qualcuno a cui si vuole bene che butta via la sua vita per uno a cui sembra non importare niente.

Per uno come me.

«Quando Izuku era piccolo mi piaceva pensare di poterlo proteggere da tutti. Ero quello con un Quirk forte, non avevo paura di nessuno e lui mi vedeva come una specie di supereroe» mordo distrattamente l'interno della guancia, All Might è incredibilmente silenzioso. «Io avevo paura solo dei ragni. Il che è assurdo, ma avevo cinque anni e mi facevano schifo. Li facevo esplodere, Izuku diceva che potevano avere una famiglia e che non dovevo ucciderli. Li prendeva e li portava fuori e ai miei occhi diventava lui il supereroe. Ma non gliel'ho mai detto. Lui è sempre stato migliore di me in tutto e per un periodo troppo lungo della mia vita non riuscivo a sopportarlo. Avrei voluto essere come lui, ma mi era stato insegnato ad essere il migliore e basta. Non potevo aspirare ad essere qualcuno, dovevo essere io il modello da seguire.»

Mentre parlo, vedo chiaramente i miei ricordi di Izuku inciampare uno sull'altro goffamente, un po' come era lui, tutti impazienti di mostrarsi. Li ho sempre custoditi con una certa attenzione e non riesco a credere di essere rimasto l'unico ad averli.

«Vorrei saperti dare una motivazione valida a quello che ho fatto, ma non ce l'ho. So solo che ho amato Izuku dal giorno in cui l'ho visto sorridere per la prima volta. Ho impiegato tanto tempo per capire ed accettare questo sentimento, e non gliel'ho mai detto perché per me è difficile credere di meritare qualcosa da lui. Non pensavo di meritare la sua amicizia, ancor meno...» mi blocco, lo guardo e mi rendo conto che la consapevolezza di quello che è successo sta per investirmi come un fiume in piena.

«Kats...»

«Va bene, insomma... è troppo per me. Lo è sempre stato, lo pensiamo tutti qui dentro. È solo...» stringo i pugni, mi fa male anche solo pensare in questo momento.

«Non si ricorda più di me?» sposto lo sguardo su All Might, la mia voce sembra quella di un bambino spaesato.

Lui ha gli occhi lucidi, scuote la testa.

«Lui... sa chi sei. Solo non... non ricorda...»

«Non ricorda di avermi amato» completo la frase per lui ed inspiegabilmente mi scappa una piccola risata. Shoto mi guarda come se fossi impazzito.

Lo farei anche io. Forse sto delirando. Non sono ancora esploso perché non l'ho ancora accettato.

L'unica cosa a cui riesco a pensare, adesso, è che lo merito.

Annuisco piano, mi giro. Voglio solo andarmene, chiudermi in camera e prepararmi ad affrontare il fatto che Izuku non mi avrebbe mai più sorriso in quel modo tutto particolare che dedicava solo a me.

«Katsuki!» Shoto mi blocca, stringo i pugni.

Lasciami andare, ti prego, lasciami andare.

Chiudo gli occhi, lo sento alle mie spalle.

Dannato Bastardo a metà, non ho tempo anche per i tuoi sensi di colpa, adesso.

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