•°Paragrafo 15°•
- Come è possibile che l'ho dimenticato? L'avevo messo a posta sul bancone della cucina- cado in ginocchio drammatica.
- Cosa cazzo hai dimenticato?- mi dice urlando stufo Sebastian.
Alzo lo sguardo *tipo film quando uno è in ginocchio atterra su un corpo e dice -è morto- con le lacrime agli occhi*.
- Ho timenticato il barattolo di nutella a casa-. Prendo un gran respiro - ti rendi conto della gravità della situazione? Io non posso vivere senza la nutella!-.
Mi alzo di scatto e intanto c'erano i gemelli che se la ridevano animatamente accasciati a terra reggendosi a vicenda per non spiaccicarsi del tutto mentre Livia e William cercavano di trattenersi dallo scoppiare a ridere anche loro. Il capitano mi guardava con fare divertito e di stima profonda; poi c'è lui.
Che mi sta guardando furioso. I suoi occhi stanno diventando di tutte le sfumature, dall'azzurro ghiaccio, al blu elettrico, al rosso e al nero.
Bellissimi vorrei aggiungere.
Si potrebbe anche dire che gli esca il fumo dalle narici e dalle orecchie.
- Tu mi hai fatto preoccupare... Per uno stupido barattolo di nutella?- ringhia.
Io faccio una faccia scandalizzata tipo *stupido a chi* - TU!- gli punto il dito contro. ( Ah, vorrei specificare che era tutto un piano con i gemelli) - tu hai osato insultare la nutella?- mi sto divertendo un casino. Se non mi fossi calata così tanto nella parte sarei già a terra a ridere come una pazza.
- Fuori da questa imbarcazione signorino Black! Come può insultare la nutella. È vita!- gli dico dandogli uno schiaffo sulla faccia, ne tanto forte ne tanto debole.
Rigira la testa nella mia direzione. Ha le zanne e le orecchie. Si sta trasformando. O porca merda! Forse ho esagerato.
- SCAPPA FIN CHE PUOI STUPIDA GATTINA INSOLENTE!- mi ringhia contro.
- Oh cazzo- urlo di rimando io e correndo il più velocemente possibile da una stanza all'altra per non farmi prendere.
I gemelli ridono ancora a crepapelle.
- Piccoli bastardi! Non era così che doveva finire il piano! Mi doveva comprare la nutella!- gli urlo e tirando uno schiaffo anche a loro mentre gli passo accanto correndo.
Loro si mettono una mano sulla guancia fissandosi a vicenda per poi riprendere a ridere come dei matti.
- Sebastian ha questa piccolo difetto- mi dicono intanto mentre cerco di sfuggire aggirando il tavolo in modo che Black non mi prenda.
- La fa sempre pagare a chi gli fa i torti-.
- Non potevate dirmelo un po' prima??- sbotto incazzata.
- No, se no non sarebbe stato così divertente - ammettono con le lacrime agli occhi.
- Sapete una cosa?- gli ringhio.
- Cosa - chiedono insieme.
-Sono vendicativa anche io- mi trasformo con artigli e zanne.
Le orecchie e la coda sono bianche come neve. Sono curiosa di scoprire a quale animale appartengono.
Black si trasforma completamente soltanto che in forma più piccola, tipo statura leggermente più grande del normale. Con gli occhi diversi, anziché tutti rossi sono blu oceano con pagniuzze bianche e rosse. Una meraviglia.
Io scappo nell'altra stanza, credo sia una camera e chiudo la porta con una sedia. Aspetto lì davanti divertita ma allo stesso stempo un po' impaurita.
Dopo qualche minuto non succede niente.
Non vola una mosca, com'è possibile?
Stanca di aslettare mi avvicino cauta alla porta togliendo, cercando di fare meno rumore possibile, la scrivania.
Appena la scosto del tutto la porta si apre di scatto.
_La pazienza è la virtù dei forti tigrotta_ io sbuffo sussurrando: -non ho mai avuto molto pazienza-.
Spicca un salto verso di me e io, imbranata come sono inciampo nelle coperte cadute del letto e ci cado sopra come un sacco di patate con lui in forma felina sopra mentre mi tiene con le zampe le mani incollate al materasso.
_piccola peste che non sei altro_
Io sorrido soddisfatta e orgogliosa.
- Potresti toglierti di dosso? - gli chiedo leggermente irritata.
_No_
- Almeno posso non avere un felino che sbava su di me ma un umano?- chiedo guardando le fauci aperte vicino al mio viso.
_Se ci tieni_
Mi ricordo di una cosa. Sarà mezzo nudo! Sgrano gli occhi.
-Scherzavo!-.
_Troppo tardi tigrotta!_
E si ritrasforma su di me senza la maglietta e senza i pantaloni. Poi vedo: ha i boxer.
Tiro un sospiro di sollievo. Sarei svenuta se non fosse stato così.
- Grazie al cielo hai ancora i boxer!-
-Se vuoi me li tolgo- dice con un sorriso malizioso.
Il lo guardo storto e poi gli dico:- togliti troglodita che ho fame-
Lui sbuffa ma si toglie.
_peccato_
-Ti ho sentito sai?- gli rinfaccio.
- È ingiusto!- dice frignando.
- No caro, è semplicemente culo!- gli faccio un occhiolino.
- Si perché tu di culo ne hai veramente tanto!- duce con un sorrisino malizioso e venendomi vicino camminando lentamente nella mia direzione.
Io indietreggio mettendo le mani davanti a me. - Black! Sei un pervertito!- gli dico ridacchiando.
- Mh mh...- dice lui continuando ad avanzare mentre io indietreggio.
Vado a sbattere contro il letto mentre Sebastian mi aveva appena preso per i polsi.
Come prima me lo ritrovo a pochi centimetri di distanza dal viso, soltanto che adesso lui ha lo sguardo fissato sulle mie labbra e io sulle sue.
I nostri respiri accelerano in sincronia e i nostri corpi combaciano alla perfezione.
I suoi occhi sono tinti di un azzurro meraviglioso e delle schegge di rosso lo trafiggono.
Il suo profumo mi invade le narici facendomi scappare un sospiro di approvazione.
Lo vedo sorridere e poi succede tutto in pochi attimi.
Le sue morbide labbra sono sulle mie e mi ritrovo scossa da milioni di brividi di piacere.
Lui si stacca -per mia sfortuna- e mi fa un sorrisetto diabolico.
Non soddisfatta e volendomi prendere una rivincita, scambio la posizione facendo aderire nuovamente i nostri corpi alla perfezione; guardo Black che mi sta fissando con uno sguardo soddisfatto.
Adesso vediamo chi fa quel sorrisetto.
Mi avvicino al suo viso e gli mordo il labbro.
Emette un verso di piacere e a quel punto mi fiondo fuori dalla stanza trattenendo una risatina.
Vado nella cucina dell'imbarcazione che intanto aveva cominciato il suo viaggio verso Damora.
-Oh, ci stavamo iniziando a preoccupare! - dice Cliff.
-Già- ribattono i due gemelli con un sorriso malizioso che sparisce appena li fulmino con lo sguardo.
Anche se al pensiero del bacio di prima le mie gote prendono un pò più di colore.
- Bene ciurma! Si mangia, la signorina livia, qui presente, ci ha cucinato degli ottimi spaghetti allo scoglio come solo lei sa fare, quindi metteteci seduti che è pronto!- esordisce il capitano.
Intanto entra nella cucina Sebastian con indosso solo i pantaloni lasciando in bella mostra gli addominali.
Ringhio.
Lui mi guarda tra il malizioso e il divertito per poi sedersi di fianco a me.
- Allora! Io avrei delle idee per i posti- annuncia lui con uno sguardo poco rassicurante rivolto soprattutto verso di me.
Tremo di eccitazione sotto il suo sguardo ma annuisco sconfitta.
-Esponga le sue idee Apha Black- gli dice il capitano mentre mangiava voracemente il suo piatto di spaghetti allo scoglio. Che non vorrei dire ma sono strepitosi.
Così, per esercitarsi mando un pensiero alla Livia guardandola. _sono davvero ottimi! Perché non cucini così anche a casa?_ lei sorride e fa schioccare le dita facendo apparire sul tavolo un cestino con del pane. Poi mi fa l'occhiolino.
Haaaa, hai capito te la streghetta con i suoi trucchi. Dovevo immaginarlo. Le sorrido.
- Allora, le mie idee per le camere dato che sono tre- lo interrompo.- sono: io e la livia, i due gemelli e William e Black insieme- faccio un finto sorriso a tutti che mi guardano con un sopracciglio alzato.
- No tigrotta, lascia dormire i tuoi preziosi migkiori amici con i propri compagni che non li vedono da tanto tempo. Mentre tu...- beve un sorso di vino dalla bocchetta. -...dormirai con me!- finisce di dire con un sorriso.
- No, aspe! Cosa e perché tutto ciò?-gli dico esasperata.
- Perché se non ricordo male, tu in macchina mi hai promesso che avresti fatto qualsiasi cosa io volessi, e se non sbaglio non l'ho ancora ricevuto il mio riscatto per la messa in scena di prima.- sorride. Ha ragione. Ma io non vglio dormire con lui, c'è si vorrei tanto dormire con lui, ma ha la compagna, e la sta tradendo miserabilmente.
- Ma così tradisci la tua compagna- provo a dire incerta.
- Non sto tradendo nessuna, credimi- mi risponde lui facendomi l'occhiolino.
E gli altri mi guardano con un'espressione del tipo * ancora non l'hai capito?*
E leggendo i loro pensieri riesco a capire che è proprio quello che stanno pensando.
- Cosa dovrei capire scusate?- gli rispondo.
Loro scrollano le spalle, sbuffano o mo fanno con la mano il segno di lasciare perdere.
- Siete tutti matti- gli dico io sottovoce.
- Parla quella - ribatte Black da dietro di me. Dato che non me lo aspettavo che sentisse, sobbalzo sulla sedia e per poco non cado.
- Che sei, scemo?- metto una mano sul cuore. - Mi fai prendere un infarto-.
Lui ride.
Io sbuffo.
William guarda l'ora sull'orologio da polso così la guardo anche io sul mio: le 00:46; caspita, si è fatto tardi!
E Willy da voce ai miei pensieri: - Si è fatto tardi ragazzi, è meglio che riposiamo dato che domani ci aspetta una luuunga giornata-.
Un po' assonnata, mi alzo e poso i piatti nel lavello. La barca oscilla leggermente, ma non è un problema rimanere in piedi.
Seguo Sebastian che mi accompagna fino alla camera in cui c'erano già le nostre valige. Mi sa che era già tutta programmata sta storia delle camere.
Vado alla mia valigia e cerco il pezzo sopra del pigiama. Ma...non lo trovo.
Mi giro verso di Sebastian con una mano dietro la nuca e tirandomi leggermente i capelli.
-Black?- gli chiedo un po' imbarazzata.
-Si?- mi dice lui girandosi verso di me.
- Ho dimenticato la maglietta del pigiama....non è che ne avresti una da prestarmi a maniche corte?-
- Non è uno scherzo vero?- chiede con un sopracciglio alzato.
Sospiro -No, non è uno scherzo-.
- Bene...- fruga nel suo borsone e tira fuori una maglietta bianca con la scritta dell' Hard Rock porgendomela.
La prendo e gli sussurro un -grazie- a cui risponde con un onesto sorriso.
Vado in bagno per cambiarmi, con in mano sia i miei pantaloncini che la sua maglietta.
Li indosso, mi lavo la faccia e i denti; mi guardo allo specchio, era da tanto che non mi concentravo sulla mia figura.
I capelli sono diventi con più ciocchette rossicce dopo la trasformazione, i miei occhi non li riconosco più, sono diventati limpidi, splendenti come non lo erano più da tanto tempo.
Sono dorati, come nelle foto in cui ero bambina. Sorrido. Le labbra sono come sempre carnose e rosse.
Mi allontano dallo specchio e mi giro di schiena per vedere il tatuaggio delle ali; è meraviglioso, l'inchiostro si è scurito un po, e sulle punte di ogni ala disegnata appaiono delle sfumature color oro come nelle mie alla realtà.
Sto un po' di tempo a rimirarle finché non sento una voce roca e profonda parlarmi:- È molto bello il tatuaggio, assomiglia molto al mio-. Mi volto e mi ritrovo Sebastian appoggiato allo stipite della porta a braccia incrociate. Io abbasso la maglietta imbarazzata e molto probabilmente le mie guance sono diventate rosse come un pomodoro.
- Grazie- gli dico. Poi gli chiedo:- mi fai vedere il tuo? Sono curiosa-.
Annuisce e si toglie la maglietta, mi incanto a osservare i suoi addominali.
- Ti piace quello che vedi tigrotta?- fa un sorrisetto malizioso.
- Mh mh- rispondo semplicemente.
- Dai girati, se no mi fisso di nuovo dato che sono stanca- dico come scusa.
- Certo certo- e si gira.
Mi avvicino alla sua possente schiena.
C'è, io non vorrei dire, ma io non sono tra le ragazze più basse che ci possano essere, sono 1m e 70 se non di più, ma la sua schiena è imponente e mi fa sentire molto piccola.
Il suo tatuaggio è più grande e anziché l'oro c'è il rosso, e le piume sono in un certo senso più affilate, non so come descriverlo.
Ha due cicatrici, come me del resto, da dove devono spuntare ali, ma sono più grandi anche quelle.
Le tocco e lui rabbrividisce.
Io rido, -se hai freddo puoi metterti la maglietta-.
- Non ho freddo- ringhia leggermente.
Ritraggo le mani perché la tentazione di toccare tutto il suo corpo sta diventando troppa e lo sento rilasciare l'aria, come se avesse tenuto il respiro fino ad adesso.
- Dai, andiamo che ho sonno- dico sbadigliando.
Ride. - Che c'è, non hai mai visto qualcuno sbadigliare?- gli chiedo leggermente scocciata.
Lui scuote la testa. - Si, ma tu sei buffa-.
Mi volto verso la porta sculettando e alzando le mani come fanno le galline quando vogliono uscire di scena, dicendo:- Mi sento profondamente offesa micio. No, aspe. Mi hai offesa Sebby- e cerco di imitare la voce stridula di Cindy con l'accento francese.
Lui ride e mi dice:- la imiti proprio bene!-.
Faccio un finto inchino.
Arrivati in camera mi butto (leteralmene) sul letto occupandolo tutto.
- Tu dormi per terra mio caro!- gli dico sorridente.
- No no, io dormo lì...- e indica il cuscino di fianco a me-...accanto a te!-.
- Non puoi ...- sto finendo la frase ma vengo presa per le gambe e caricata come un sacco sulle sue spalle.
Caccio un urletto di sorpresa.
-Hey, mettimi giù che ho sonno!- gli dico dandogli dei scherzosi pugni sulla schiena.
-Ennò, tu dormi con me, perché l'ho deciso io e io sono l'Alpha, e mi si deve portare ubbidienza e rispetto mia cara- mi dice strafottente.
- Cattivo- ringhio.
- Non sai quanto tigrotta-.
E si sitende sul letto portandomi con se.
Mi mette senza nessuna difficoltà, come se non pesassi, di fianco a lui per poi stringermi con un braccio a sè mentre l'altro è sotto la sua testa.
Sbuffo.
La barca inizia ad oscillare più forte, mi sa che è arrivato un temporale.
Incrocio le mani al petto e faccio il broncio.
- Lasciami!- gli ordino.
-Daiii!- mi dice facendo gli occhioni.
- Subito!- ringhio.
Lui sbuffa ma toglie il braccio che era intorno alla vita.
Sento una sensazione di mancanza ma non ci faccio caso, il mio orgoglio per non concedere troppo ai maschi è più forte di me.
Un tuono si libera nel cielo.
Salto in aria e mi rifugio tra le braccia di Sebastian.
Lui mi sorride alzando un sopracciglio - Non avevi detto che ti dovevo stare lontano?-
- Zitto e dormi!- gli ringhio mentre lui ridacchia.
Ho un po' paura dei tuoni, e un po' voglia di stargli vicino.
Lui sembra che si sia ricordato una cosa e si sbatte una mano sulla fronte.
- Domani è il tuo compleanno giusto?- mi chiede.
Oh, è vero! Se l'è ricordato lui ma non io. Bene...
- Già- dico solamente.
Lui sembra pensarci su, mi sa che mi deve dire una cosa ma non sa come dirla.
Quindi lo incoraggio dicendo - Che mi devi dire?- Lui si riscuote dai suoi pensieri poi annuisce a sé stesso.
- Dato che domani ci sarà la luna piena e anche la tua prima trasformazione, e devi far parte di un branco se no diventerai un'omega o una solitaria... Mi chiedevo... Si, bhe, ecco, se volevi entrare nel mio branco.- mi dice lui guardando la mia reazione.
Mi apro in un sorriso. - Certo! Sarebbe fantastico- gli rispondo.
- Bene, Livia e William già ne fanno parte da un po' di tempo dato che i loro compagni( i gemelli) sono del mio branco.- Annuisco.
- Devi fare una piccola prova di iniziazione, cioè devi sfidare uno del branco. Ma sarà tutto alla pari, non ti metterò davanti un orso o robe simili.-
- Oh- ci rifletto. Mi sono sempre piaciute le lotte. - Accetto!- dico con un sorriso.
- Bene- sembra essersi tolto un gran peso, anche se non en riesco a capire il perché.
- Dai su, ora dormiamo che si è fatto tardi e bisogna essere in forze domani.
Detto questo spegne la luce e con un ultimo tuono sospiro e mi accoccolo (mooolto) vicino a lui, che fa un sordo ringhio di approvazione.
Sorrido e mi lascio cullare dal suo profumo di muschio e gelsomino e dal senso di protezione che emana.
Come sta andando?
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