Faceva freddo, ma entrambi si sentivano bruciare.
Feliciano con lo sguardo basso e le gote rosse, Ludwig apparentemente distratto e con il cuore in fiamme.
Lo sguardo azzurro stava vagando oltre la vetrina di quella pasticceria dove si trovavano, lungo il viale gremito di gente, quando il piccolo italiano schiarendosi la voce attirò la sua attenzione.
« E' strano come prima parlassimo costantemente mentre ora ci sia difficile anche rivolgerci un saluto...»  diede voce ai suoi pensieri Feliciano, con quell'osservazione che faceva sanguinare il cuore del tedesco, perché terribilmente vera.
Ludwig sorrise amaramente:« La Storia ci ha portati a questo.»
Gli occhi dell'italiano si fecero lucidi:« No.»
Ludwig lo guardò confuso.
« Lud... - sentendo quel nomignolo Germania perse un battito- ho già perso una volta la persona che amavo. E quella volta la Storia mi aveva portato a perderlo. Non c'era nulla da fare. Ma tu sei qui.
Le cose sono diverse» Feliciano gli afferrò una mano e lo guardò con così tanta determinazione, nonostante le lacrime incastonate fra le lunghe ciglia, che Ludwig si sentì mancare per un attimo.
« Mi dispiace.» al tedesco quelle parole costarono tanto e Feliciano lo sapeva. Per questo lo abbracciò. Di scatto. Poco importava di quelle due fette di torta con cui si era certamente sporcato la camicia o delle espressioni sbalordite dei presenti.
Gli era mancato star stretto fra quelle forti braccia, gli era mancato tanto.
L'odore del dopobarba del tedesco invase le narici di Feliciano e fu un po' come aver trovato terra ferma dopo mesi e mesi in mare.
Ludwig non se lo aspettava quell'abbraccio, ma fu la cosa più semplice e naturale del mondo sentire il calore di quel fragile corpo stretto al suo.
Come fu naturale prendersi per mano e uscire di lì.
Chiacchierare come se nulla fosse mai cambiato.
Potersi beare del sorriso puro di Feliciano.
Ricambiare con un accenno di sorriso  e sentirsi nuovamente grato per quel tenero scricciolo, un tantino combina-guai, ma pur sempre unico e suo.
Poi quando arrivarono a casa di Ludwig, dopo aver passeggiato con tranquillità per la città, questo tornò realmente a respirare.
Sì, perché le sue labbra finalmente andarono a ri-incontrare quelle di Feliciano.
Quanto aveva aspettato e desiderato quel momento... incredibile.
Ed erano sempre le stesse. Carnose e morbide.
Riscoprire gli stessi sapori e le stesse sensazioni, che nonostante il tempo erano rimasti intatti, era davvero un piacere unico.
Poi la mente teutonica si spense, abbandonandosi al profumo dell'altro.