Questa storia è per chi vuole trovare se stesso. È per chi vuole dare sempre una seconda possibilità. E per chi, in fondo, crede ancora nel vero amore.
E a voi, nonno e papà, sono sicura che sareste fieri di me.

11 anni prima.

«bambini, venite qui, oggi ci sono delle famiglie che vorrebbero conoscervi»
Andiamo tutti nella stanza più grande dell'orfanotrofio, lì ci sono diverse famiglie,alcune benestanti, altre più umili.

«non sei emozionata, Hellen?» alzo lo sguardo e trovo il mio migliore amico, Steve.
«si...ma non credo che verrò adottata» lui mi fissa per un attimo, è triste, lo capisco.
«vedrai che verremo adottati,tutti e due, magari nella stessa famiglia chi lo sa»
«sarebbe un sogno»

Vedo alcuni genitori prendere i bambini più piccoli, altri rivolgono l'attenzione a quelli più dolci, io invece, vengo ignorata da tutti. Passano dritti,senza rivolgermi uno sguardo, non capisco perché mi trattano così.

All'improvviso,un uomo alto si avvicina a me e si china, mi mette un mano sopra la testa e mi accarezza delicatamente. Una donna mette una mano sulla spalla dell'uomo e lui,d'istinto, si alza.
«Andiamo, qui è un porcile, torneremo quando saranno più grandi» quell'uomo mi guarda per l'ultima volta e mi sorride.
«tornerò, promesso» mi dice, sento il cuore stringersi al pensiero che qualcuno mi vuole, ma sono anche triste, perché anche stavolta, rimango tra queste quattro mura,nella speranza che il giorno un cui l'uomo tornerà,arrivi presto.